Westworld – 1×05 Contrapasso


Westworld - 1x05 ContrapassoGiunta a metà del suo percorso, Westworld non accenna a perdere colpi e confeziona un altro ottimo episodio che, pur procedendo con l’accumulo di quesiti e misteri, porta molte delle storyline a un punto di rottura.

Nonostante la buona accoglienza dello show da parte di pubblico e critica, con il passare delle settimane sono iniziate a emergere alcune perplessità, figlie principalmente del ritmo a tratti indolente del racconto e della parsimonia con cui concede risposte.

Westworld - 1x05 ContrapassoIn quest’ottica, “Contrapasso” non fa che confermare come queste critiche, pur non essendo del tutto infondate, sono forse frutto di una mancata messa a fuoco dei veri fulcri d’interesse della creatura di Nolan, in grado di trasformare il parco in un’articolatissima metafora della condizione umana. Se infatti al temine dell’episodio la bilancia continua decisamente a pendere a favore delle domande, a emergere con forza, forse ancora più che in passato, è la raffinatezza di una scrittura quanto mai complessa e stratificata, che pur necessitando di un alto minutaggio per ordinare tutti gli elementi sulla scacchiera riesce a compensare il tono interlocutorio di alcuni passaggi con una rara pregnanza espressiva.

Non a caso, a legare insieme la frammentarietà di una narrazione che, nonostante la funzione catalizzatrice del labirinto, continua a procedere su più fronti, troviamo proprio gli scambi di Ford con i principali attori in gioco, l’Uomo in Nero e Dolores, entrambi vecchie conoscenze del creatore del parco e legati alla figura di Arnold.

I always felt this place was missing a real villain

Westworld - 1x05 ContrapassoSe del primo sono chiari gli obiettivi – il raggiungimento del labirinto – restano ancora oscure le motivazioni e le modalità d’azione. In quanto antico frequentatore, nonchè finanziatore, del parco, l’uomo conosce alla perfezione i meccanismi di funzionamento di Westworld e dei suoi personaggi, apparendo quindi in grado di manipolarli a suo piacimento (come fa con Teddy). La comparsa dell’androide bambino, con cui Robert ha un legame speciale, e lo scambio con quest’ultimo impediscono però di chiarire quanto l’Uomo in Nero sia veramente padrone della sua storia. Ford, infatti, ne mette in dubbio la natura di villain e definisce il suo un percorso di scoperta di sé, alludendo così a un possibile scardinamento dei ruoli prestabiliti che presenta più di un’analogia con la storia di Dolores.

If you did take on that bigger role for yourself, would you have been the hero or the villain?

Westworld - 1x05 ContrapassoDopo esser giunta a uno snodo fondamentale del suo percorso di crescita e acquisizione di consapevolezza di sé, anche Dolores si dirige verso il labirinto. Le vicende di Pariah sembrano infatti averla portata a spezzare definitivamente il “piccolo loop” in cui era imprigionata, liberandosi così dal ruolo della damigella in pericolo che le era stato imposto. In questo passaggio – sottolineato non a caso anche da un cambio d’abito – un ruolo capitale è giocato da Arnold, vera e propria guida e alleato dell’androide, la cui figura è al centro dell’enigmatico scambio con Ford. Il continuo riferimento al sogno finisce col mettere in discussione la veridicità della storia di Dolores, anche se la sua capacità di mentire al creatore in modalità analisi va a minare come mai prima d’ora la natura di demiurgo onnipotente del dottore. Dolores, come il cane da caccia protagonista del racconto di Ford, appare disorientata di fronte all’acquisizione, almeno apparente, di una libertà che le era sempre stata negata, a cui potrebbe reagire, complici i piani di distruzione di Arnold, con una violenza incontrollabile.

Anche la storia di William, tramite prediletto tra lo spettatore e il mondo di Westworld per il modo in cui si rapporta agli host, giunge a un punto di svolta: grazie alla funzione maieutica di Logan e ai sentimenti per Dolores, l’uomo spezza il loop che lo voleva innocuo e passivo di fronte agli eventi interni ed esterni al parco, andando così a incrinare il suo ruolo di eroe integerrimo.

There’s no such thing as heroes and villains

Westworld - 1x05 ContrapassoA ben vedere infatti, il cuore pulsante dell’episodio è costituito proprio dalla riflessione sulle figure dell’eroe, del villain e della damigella in pericolo, la quale, procedendo su un doppio binario diegetico ed extradiegetico, giunge a rimescolare le carte in tavola, liberando così i personaggi – William, l’Uomo in Nero, Dolores – dalle gabbie in cui gli autori li avevano consapevolmente inseriti.

In “Contrapasso”, quasi ogni riga di dialogo contiene un livello di lettura metastestuale: parlare di Westworld – il parco giochi – significa anche parlare di Westworld – la serie HBO; ecco quindi che lo show di Nolan, e questo episodio ne è forse ad oggi l’esempio più eclatatante, acquista valore non tanto per la sua pur curatissima cornice fantascientifica, ma soprattutto nell’ottica di commentario dello storytelling contemporaneo, tramite l’adesione e il successivo superamento di topos e generi codificati.

Westworld - 1x05 ContrapassoNe risulta una serie per molti versi cerebrale, che rifiuta consciamente di fare affidamento sul principale strumento di fidelizzazione del pubblico, ovvero l’instaurazione di un rapporto emotivo con i personaggi, i quali – siano essi umani o androidi – vengono spogliati della propria umanità, con l’obiettivo di scoprirne lo scheletro di convenzioni su cui poggiano, con tutte le ambiguità e contraddizioni che questo porta con sé, per poi distruggerle una ad una. L’analogia tra i visitatori del parco e gli spettatori mira in questo senso a mettere in discussione la percezione passiva e aproblematica di certi steoreotipi e dinamiche che popolano il nostro immaginario, e a riflettere sui modi in cui questa accettazione influisce sulla nostra visione del mondo.

Westworld - 1x05 ContrapassoNonostante l’attenzione sia principalmente rivolta alla crescita dei personaggi, l’episodio, pur fornendo qualche risposta, continua a complicare la trama di misteri che girano attorno al passato e al presente del parco: se scopriamo qualcosa di più sui rapporti che legano Arnold, Dolores, Ford e l’Uomo in Nero, l’apparizione di Lawrence a Pariah subito dopo la sua morte rende precaria la percezione sincronica delle diverse storyline, così come la scoperta che qualcuno sta usando gli host per rubare informazioni va a rinforzare il senso di imminente rottura dello status quo che aleggia su Westworld, introducendo quella che sembra a tutti gli effetti essere una minaccia esterna.

Parafrasando le parole dell’Uomo in Nero e di Logan, sotto la cornice fantascientifica di Westworld si nasconde un significato più profondo, e più ci allontaniamo dalla sua premessa più il racconto ­– e la messa in scena – si fanno grandiosi. “Contrapasso” continua a fondere alla perfezione una scrittura raffinatissima e immagini icastiche – pensiamo all’orgia dorata di Pariah o al risveglio di Maeve come una sorta di principessa Disney distopica; se la serie continuerà su questi livelli nella seconda parte di stagione, non potrà che confermarsi come una delle migliori novità di quest’anno.

Voto: 8,5

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