
Se, infatti, i primi episodi dello show di Hulu sono serviti, oltre a presentarci il dramma dell’ancella di cui si racconta la storia, a costruire e a far conoscere un ambiente distopico tanto surreale quanto non così incredibile a noi contemporanei, con “The Other Side” è evidente la scelta di cominciare a cementificare una trama orizzontale di più ampio respiro, che possa uscire dai confini di casa Waterford e della repubblica di Galaad. Lynn Renee Maxcy (scrittura) e Floria Sigismondi (regia) ci accompagnano, dunque, nel viaggio di Luke verso il confine, un percorso di dolore e di ricordi che occupa tutto questo sesto episodio, il meno ispirato e interessante della stagione, ma sicuramente quello di cui si sentiva più il bisogno arrivati a questo punto della storia.
I promise you, we’re gonna be all right.

“The Other Side” è, quindi, un episodio a due volti – come accennato sopra – ed esprime in questa dualità tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Se, infatti, giunti ben oltre il giro di boa della prima stagione, e con una seconda confermata, si sentiva l’estrema necessità di esplorare una sezione narrativa alternativa e, in un certo senso, liberatoria rispetto all’insostenibilità visiva delle vicende che affliggono June, dall’altro lato cinquanta minuti poco sostanziosi completamente dedicati a Luke possono sembrare effettivamente troppi, visto e considerato che la scena finale – che mostra dove l’uomo si trova nel presente in cui è ambientata la trama principale – viene dopo un salto temporale di tre anni rispetto alla fuga. Certo, è importante che i diversi universi temporali su cui si dipana il racconto, e a cui lo show ci ha abituato – anche attraverso i flashback –, collidano quanto prima per favorire il proseguimento della storia nel presente narrativo, ma il rischio di un episodio così strutturato è quello di risultare, a conti fatti, una parte di racconto che aggiunge pochissimo alla totalità della stagione, non un filler ma quasi. Agli autori, nei prossimi episodi, il compito di smentire questa sensazione che la visione non riesce ad eliminare mai del tutto.
I love you so much. Save Hannah.

“The Other Side” è un episodio tutto sommato buono e godibile, che sopperisce ad una carenza di trama e ad un generale calo di interesse progressivo nei confronti delle sorti di Luke con una regia ispirata e un confronto passato-presente attraverso il sistema dei flashback, ormai intrinseco allo show ma mai fine a se stesso. In generale si può dire che tirare il fiato dalla cruda rappresentazione dello status in cui è costretta June, sebbene si spera solo per questo episodio, non può non essere una buona idea, anche in vista di un finale di stagione sempre più vicino.
Voto: 7 –

Ottima recensione, che sintetizzo in un tre parole: Che puntata noiosa!
Davvero non se ne sentiva la necessità. Una narrazione pedante e banale, vista e stravista, di una fuga da un sistema totalitario.
Passiamo oltre
Una puntata che a me è piaciuta davvero tanto. Mi ha ricordato davvero tanto LOST