Halt and Catch Fire – 4×07/08 Who Needs a Guy & Goodwill 1


Halt and Catch Fire - 4x07/08 Who Needs a Guy & GoodwillHalt and Catch Fire ha sempre analizzato le connessioni. Interpersonali, famigliari,  lavorative: ne ha analizzato le sfumature e i particolari, con costanza, coerenza e pochi passi falsi; le ha utilizzate come motore narrativo dalle alte prestazioni e nucleo tematico portante, cercando di trovare un nuovo angolo di analisi per il tema delle relazioni.  Fino a che, dopo trentasei episodi, non ha fatto esplodere tutto. 

The secret’s in the cinnamon.

L’episodio, prima della fine, è qualitativamente usuale rispetto ai precedenti e senza sbalzi particolari: buono nel mantenere continuità nell’affresco delle relazioni, come al solito ben descritte e ancora meglio interpretate e come al solito inserite nella morsa di un sistema del lavoro logorante. Joe e Cameron, Cameron e Boz, Boz e Diane, Diane e Donna, Donna e Gordon, Gordon e Joe e così via a ripetizione con intrecci vari ed eventuali: la sistematica analisi dei contatti tra i protagonisti, delle loro interazioni come gruppo e delle ripercussioni sulla vita di ognuno, in un eccellente racconto corale e intimo assieme, ha sempre garantito ore di ottimo intrattenimento e così anche in questo episodio.
Poi Gordon muore, ed è un momento di grandezza contenutistica e formale.

Contenutistica perché narrativamente ben condotta e piena di significato. Si tratta dell’esplosione di un nocciolo emotivo, tangente a una storia finzionale che si è dipanata unendo il percorso personale di un personaggio principale con il percorso collettivo di un periodo storico. Strutturalmente la serie di Cantwell e Rogers ha spesso seguito questo formato: una storia dentro la Storia, marcata stretta nelle sue svolte epocali, con protagoniste sagome finte e i loro caratteri, pronti a produrre grandi momenti di contingenza emotiva. L’episodio riprende lo schema e lo migliora, svettando grazie all’incontro eccellente di più contenuti dal forte peso drammatico.
Who Needs a Guy” sfrutta infatti questa modalità di racconto rodata ma non arrugginita per valorizzare un momento dal valore fondamentale, sovrapponendo lo sconvolgimento nella vita di un personaggio inventato a un cambiamento reale nello status quo del mondo informatico (e non solo); attraverso la disanima psico-emotiva di una figura verosimile come Gordon e una ricostruzione storica accurata la forza del colpo di scena dei minuti finali del settimo episodio è elevata al cubo. La morte di Gordon, come evento narrativo, raggiunge vertigini profonde: quelle proprie di una circostanza potentissima che si incastra in un momento storico rivoluzionario e colpisce personaggi e spettatori a bruciapelo. L’avvento di una nuova idea ‒ l’embrionale concetto del motore di ricerca odierno ‒ passa attraverso la scomparsa del promotore della futuristica visione.

Halt and Catch Fire - 4x07/08 Who Needs a Guy & GoodwillFormale invece nell’eleganza e nella gestione, brillante, dell’evento attraverso immagini metaforiche e costruzioni di senso in grado di coronare la storyline del personaggio, aggiungendo i brividi dell’effetto a sorpresa. Il decesso del protagonista costituisce una spaccatura repentina e poderosa nel tono del racconto, anche per un’estetica più studiata. Gli autori hanno valorizzato il momento con una messa in scena perfetta sotto più punti di vista, confezionando un piccolo inno alla realtà e alla storia di Gordon: l’allucinazione in cui si trova immerso è un arco commemorativo e allo stesso tempo un punto esclamativo per il suo percorso, filmato con gentilezza e calore. È una regia educata quella che inquadra ‒ con intelligenti intuizioni registiche (la macchina da presa si addentra galleggiando in un carrello di ricordi sempre più lontani) ‒ lo stupore e la consapevolezza di un uomo prossimo alla fine; e che scrittura quella che riassume in una manciata di secondi il ‘sistema emotivo’ di un personaggio complesso e appassionante. Vediamo Donna e le bambine, vere coordinate del suo viaggio e ultime immagini della sua storia: a pensarci non potrebbe essere altrimenti ed è bellissimo, rivelatorio, toccante.

“Dimenticare il dolore è difficilissimo, ma ricordare la dolcezza lo è ancora di più. La felicità non ci lascia cicatrici da mostrare. Dalla quiete impariamo così poco.” Chuck Palahniuk

Halt and Catch Fire - 4x07/08 Who Needs a Guy & GoodwillNon vediamo il corpo di Gordon né la probabile contrazione mortale del suo volto. Confrontiamo il peso della morte sugli altri personaggi però, in virtù di una dinamica corale che sfrutta la vicinanza psicologica dei protagonisti per travolgerli tutti assieme a pochissimi episodi dal finale di serie. “Goodwill” si basa interamente su questa intenzione: indagare il lutto nei personaggi rimasti. L’ottavo episodio dialoga con le conseguenze della perdita in un dolce corpo a corpo con i personaggi, realisticamente costretti a un’altalena di reazioni e comportamenti. A metà tra una montagna russa emotiva e una ninna nanna tenera (questi i toni utilizzati), la puntata sfrutta la tecnica della macchina a mano per accedere con prossimità crescente alla dimensione intima di ciascun personaggio dopo una settimana dall’evento. Ne emerge un affresco di espressioni vive, contrastanti e alla ricerca disperata di ossigeno e equilibrio dopo l’imponente tragedia.

Lo sconforto di Joe, l’improvviso imbronciarsi delle risate di Haley e Joanie, le smorfie di Katie, la calma di Bos, la commozione di Donna, la preoccupazione di Cameron: sono fenomenologie che raccontano bene l’incapacità di reagire dei personaggi di fronte all’imprevedibilità bruciante della perdita e, malgrado tutto, il loro forte legame di familiarità . Perché se “il segreto per una buona salsa chili è tenere lontana la cannella”, lo stesso vale per le connessioni: è la perdita ‒ o se volete la sua assenza ‒ a renderle tali e a renderle speciali. Dopo molto tempo tutti i personaggi principali sono sotto lo stesso tetto, seduti allo stesso tavolo in una casa vuota e piena di ricordi, ma è la sottrazione di uno degli addendi ad amplificare il valore della somma: senza Gordon sono tutti più vicini.

Halt and Catch Fire - 4x07/08 Who Needs a Guy & GoodwillQuindi la perdita, la famiglia, le connessioni, il dolore e la memoria: tutto tradotto in dialoghi e immagini, alcune delle quali sublimi nella loro capacità sintetica. La lavagna bianca con la scritta Re-Launch alla fine di “Who Needs a Guy” racchiude il senso dell’eredità lasciato da Gordon e l’importanza del suo lascito spirituale come persona e come informatico: un mondo di nuovi mondi, proiettati attraverso un motore di ricerca che non solo ricerchi ma anche connetta e una tecnologia che vada da persona a persona attraversando una barra digitale. Il liberatorio salto nell’acqua in “Goodwill”, durante il flashback, immortala il personaggio e la conferma del raggiungimento di uno zenit entusiasta, conquistato grazie ai suoi ultimi guadagni in questo mondo: la sicurezza lavorativa e la felicità personale. La promessa alla moglie di non abbandonarla mai più fa sorridere e piangere assieme, in una dimensione di oceanica malinconia che scova, nelle pieghe di un gesto affettuoso e semplice, la tristezza e l’imprevedibilità della vita. E ancora la fuga dal deposito Goodwill per cercare un maglione e trovare una risata, la canzone dei Dire Straits “So Far Away” mentre si inscatolano i ricordi, la salsa chili offerta come un fuoco tribale intorno a cui confortarsi. Tutte immagini dalla carica concettuale molto diretta, in grado di condensare lo spirito della serie e dei suoi personaggi in quella che non è soltanto una celebrazione.

Halt and Catch Fire è una serie grandiosa. Grandiosa e coraggiosa. Questi due episodi lo testimoniano a più riprese ed è difficile dire il contrario: “Who Needs a Guy” porta al culmine il progetto tematico e “Goodwill” introduce alla parte finale, con uno sguardo al passato e un piede nel futuro. I personaggi hanno quasi raggiunto la fine dei loro percorsi e sono pronti a lasciarci: all’addio non ci poteva essere preparazione migliore.

Voto 4×07: 9
Voto 4×08: 9

 

Informazioni su Leonardo Strano

Convinto che credere che le serie tv siano i nuovi romanzi feuilleton sia una scusa abbastanza valida per guardarne a destra e a manca, pochi momenti fa della sua vita ha deciso di provare a scriverci sopra. Nelle pause legge, guarda film; poi forse, a volte, se ha voglia, studia anche.


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