Mr. Robot – 3×06/07 eps3.5_kill-pr0cess.inc & eps3.6_fredrick+tanya.chk


Mr. Robot - 3x06/07 eps3.5_kill-pr0cess.inc & eps3.6_fredrick+tanya.chkGiunti alla seconda metà di questa terza stagione, e a seguito di quanto mostrato nel brillante quinto episodio, Sam Esmail porta avanti con convinzione la trama dell’annata e della serie stessa, offrendo una coppia di puntate che, pur con importanti differenze, si comportano in modo molto simile a livello strutturale. Ciascuna delle due, infatti, concorre ad aggiungere importanti informazioni che mancavano non solo allo spettatore ma anche ai personaggi stessi, ora più che mai simili a topi intrappolati dalle loro stesse convinzioni, giuste o sbagliate che siano.

Senza dilungarsi sulle differenze tra questa stagione e la seconda, per le quali si può fare riferimento alle precedenti recensioni nonché a gran parte della critica, è interessante invece notare quali siano i punti di forza di questa terza annata di Mr. Robot – siano essi tematici o più tecnicamente legati allo svolgersi della narrazione – e come essi si ritrovino in misura pressoché identica in questi due episodi. Si parla ovviamente del tempo come tematica (ma anche del suo utilizzo da un punto di vista tecnico) e della rappresentazione del disordine della personalità di Elliot, che solo con questa terza stagione sembra aver trovato la sua più completa (e grave) rappresentazione.

You remember the, uh, Enchantment Under the Sea dance in the first “Back to the Future” movie?

Entrambi gli episodi, come si diceva, presentano una struttura grossomodo simile: dopo un cold open temporalmente avulso dalla vicenda che si sta svolgendo con i personaggi principali, la storia in tutti e due i casi riprende esattamente da dove si era interrotta (“eps3.5_kill-pr0cess.inc” riparte col dialogo tra Elliot e Angela, “eps3.6_fredrick+tanya.chk” con Elliot davanti alle notizie degli attentati) per poi seguire, con un ritmo convulso, le vicende di tutti – o quasi – i gruppi dei personaggi fino alla conclusione, in cui si rivela un nuovo fondamentale tassello di tutta la storia raccontata fino ad ora.

Mr. Robot - 3x06/07 eps3.5_kill-pr0cess.inc & eps3.6_fredrick+tanya.chkPotrebbe banalmente sembrare una classica struttura di un qualunque episodio, finanche prevedibile per certi versi; ma la realtà è che quella che vediamo davanti ai nostri occhi assomiglia molto di più ad una partitura musicale, in cui le pause, le accelerazioni, i crescendo e i diminuendo hanno un ruolo ben preciso e puntuale. Partendo quindi dagli incipit di entrambi gli episodi, è curioso notare come sia il flashback di Angela che la ricomparsa di Trenton e Mobley rapiti da Leon siano caratterizzati da un forte elemento citazionista, che non a caso richiama proprio i due temi di cui si parlava prima.
Back To The Future è forse una delle rappresentazioni cinematografiche più note per quanto riguarda il tema del tempo e la possibilità di cambiare il passato, con tutto ciò che questo comporta; il discorso del signor Alderson ha ben altre conseguenze sulla piccola Angela (l’idea di dare una spinta a Elliot in caso di necessità è proprio ciò che la donna ha fatto, spingendo però l’identità sbagliata), ma a livello tematico è interessante notare come si continui a tornare al tema del “what if. Cosa succederebbe se si potesse cambiare il passato e annullare, proprio come con un computer, un evento e tutto ciò che ne è conseguito? Già la season premiere di quest’anno ci aveva dato qualche accenno a riguardo, e non è ancora chiaro se o quando Mr. Robot prenderà questa piega fantascientifica; ciò che conta è che Angela, la persona che più ha subito l’influenza di Whiterose, è la stessa che continua a far riferimento a questa possibilità, come dimostra il suo discorso ad Elliot e la scena davanti al televisore, in cui mostra ad una sconvolta Darlene quanto sia facile riavvolgere il presente e tornare al passato per cambiare il futuro.

Mr. Robot - 3x06/07 eps3.5_kill-pr0cess.inc & eps3.6_fredrick+tanya.chkPer quanto riguarda invece il settimo episodio, l’introduzione spicca per il ritorno di due vecchie conoscenze come Trenton e Mobley, ma anche per l’altra citazione che ci interessa: quella di Knight Rider, che ci regala, oltre ad un perfetto utilizzo della sua theme song durante il viaggio in macchina, anche il collegamento al secondo tema di questi episodi, ossia la doppia identità di Elliot. La sesta puntata si concludeva con diversi interrogativi da parte di quest’ultimo, ma uno sembrava emergere più degli altri: “Da quale parte della barricata sono? E se Mr. Robot ha capito di essere stato raggirato dalla Dark Army, con chi si alleerà ora? Loro o me?” È curioso quindi che il riferimento di questa puntata sia proprio a una nota alleanza tra un individuo e un’intelligenza artificiale (KITT), non certo paragonabile a quanto avviene nella mente di Elliot, ma di sicuro un duo caratterizzato da un individuo e da una controparte sui generis che, insieme, lottano contro il crimine. Un riferimento al futuro? Non è una certezza, ma, se la rabbia di Mr. Robot nello studio di Krista è un indizio, possiamo di sicuro pensare che non lo vedremo tanto presto di nuovo al soldo della Dark Army.

Three more minutes gone. […] Instead of fighting, maybe it’s time we talk.

Mr. Robot - 3x06/07 eps3.5_kill-pr0cess.inc & eps3.6_fredrick+tanya.chkLe parti centrali di entrambi gli episodi sono per motivi diversi molto concitate, e la differenza principale si trova nella presenza di Elliot che, se nella sesta puntata domina gran parte del rapidissimo montaggio alternato, nella settima risulta quasi completamente assente.
Il combattimento tra le due identità in “eps3.5_kill-pr0cess.inc” raggiunge il suo punto più alto, una sorta di scontro finale senza esclusione di colpi: ciascuna delle due parti lotta strenuamente per il proprio obiettivo, incapace di comprendere l’altra perché impossibilitata ad ascoltarla. È infatti l’incomunicabilità tra i due la novità più interessante di questa terza stagione, che ha di nuovo unificato il punto di vista dello spettatore e quello di Elliot, confinati entrambi nella condizione di chi capisce solo una parte di ciò che avviene; e tuttavia, da spettatori privilegiati quali siamo, viviamo un continuo cambio di punti di vista, da interno a esterno, che ci porta così a “sentire” ciò che Elliot prova durante i glitch e al contempo ad osservarlo da fuori quando si aggredisce da solo, quando si auto-sabota per impedire ad una parte o ad un’altra di avere il sopravvento.

L’escalation del contrasto tra Elliot e Mr. Robot ricalca il climax dell’intero montaggio della parte centrale, in cui assistiamo all’evoluzione sempre più tesa delle altre situazioni, che esplodono tutte insieme proprio con la grande rivelazione dell’episodio: sono stati tutti manipolati, anche coloro che pensavano di essere parte del vero piano. Dominique, Mr. Robot, Angela, Tyrell, persino lo stesso Santiago (che nell’avvisare la madre di non uscire potrebbe aver fatto un grosso errore, ma con questo sappiamo di certo che nemmeno lui fosse a conoscenza dei 71 edifici) hanno corso per tutta la puntata verso un obiettivo che si è rivelato essere tutt’altro; e a contrastare questa concitazione, di eventi e di montaggio, troviamo le scene con Whiterose, caratterizzate da un’insolita calma e tranquillità, che incute ancor più timore nel momento in cui si capisce che lei, e solo lei, è la detentrice di tutte le risposte che stanno (e stiamo) cercando.

Mr. Robot - 3x06/07 eps3.5_kill-pr0cess.inc & eps3.6_fredrick+tanya.chkLa stessa struttura è riscontrabile anche in “eps3.6_fredrick+tanya.chk”, in cui l’indagine su un ipotetico altro attacco e la costruzione del piano per incastrare Trenton e Mobley si muovono con una rapidità molto simile alla puntata precedente, ma con una differenza notevole: se nel primo caso la scoperta del piano di Whiterose procedeva per accumulo di informazioni per poi esplodere alla fine, qui osserviamo allo stesso tempo sia chi cerca di scoprire cosa sta accadendo, sia chi sta materialmente costruendo quella parte del piano. È solo in conclusione che le due parti – le indagini di Dom e dell’FBI, il reclutamento di Trenton e Mobley – si incontrano, e, anche se si era già intuito cosa sarebbe successo, è solo quando l’FBI commenta la scena del crimine confermando la bugia costruita che capiamo che Whiterose ha vinto ancora.

“What in God’s name do you hope to gain?”
The opportunity to teach a lesson.”

Arriviamo quindi alle grandi scoperte degli episodi, in cui vengono svelate parti molto importanti sul piano contro la E-Corp, ma con risultati leggermente diversi. Se nel sesto episodio la scoperta del diverso obiettivo dell’attentato è il punto di arrivo di una costruzione quasi perfetta, che ha il suo apice nel volto sconvolto di Elliot davanti ai televisori, la settima puntata porge il fianco a qualche problema non tanto per l’episodio in sé, bensì per il quadro generale di tutta la storia.
Mr. Robot - 3x06/07 eps3.5_kill-pr0cess.inc & eps3.6_fredrick+tanya.chkIl confronto tanto atteso tra Price e Whiterose si risolve in uno sfoggio di forza e di potere da parte della seconda, che – pur contribuendo a declinare ancora meglio il suo personaggio – rischia di rivelarsi un’arma a doppio taglio. È chiaro che non possiamo dare per scontata la verità di nessuna delle parole provenienti da Whiterose, e la sua spiegazione potrebbe essere una versione solo parziale di quanto accaduto; ma, se dobbiamo basarci su quanto stiamo vedendo, ne risulta che tutto ciò a cui abbiamo assistito, tutta la Stage 2 e ogni episodio che ha riguardato questo piano, hanno avuto come motore solo ed unicamente la vendetta di Whiterose su Price per non aver fatto immediatamente quanto gli aveva chiesto riguardo ad Angela (“I had to ask you twice”). La riflessione che ne deriva è di certo di grande impatto: chi detiene il potere ha la possibilità di esercitarlo a discapito di chiunque non ce l’abbia, indipendentemente dalla solidità delle proprie motivazioni – un’analisi che fa il paio con quella di Irving nella scena in cui mostra a Mr. Robot chi davvero ha permesso la sua rivoluzione (“Your revolution was only allowed to happen ’cause it was bought and paid for by people like them”).
Dall’altra parte, tuttavia, è inevitabile constatare che una motivazione simile, che più prosaicamente potrebbe essere definita come un pissing contest tra potenti, sarebbe a livello narrativo un po’ troppo debole per sorreggere il peso di tutte queste puntate, tutti gli eventi accaduti e i vari twist, e questo indipendentemente da dove ci porterà la storyline della centrale di Whiterose e tutto ciò che la riguarda.

“eps3.5_kill-pr0cess.inc” e “eps3.6_fredrick+tanya.chk” sono due episodi notevoli di Mr. Robot, che evidenziano le grandi abilità di Sam Esmail non solo come regista, ma anche come creatore di tensione narrativa, che va oltre le pur ovvie capacità di scrittura. Come si diceva all’inizio, la gestione della tensione appare quasi come quella di una partitura musicale, ed è sotto questi aspetti che la figura di Esmail nel suo complesso emerge quasi come quella di un direttore d’orchestra, fisicamente presente a dettare il movimento di ogni singolo strumento in contemporanea; questo, alla luce della scorsa, confusa stagione, è probabilmente il più grande successo di questa annata. Rimane il dubbio per quanto riguarda le motivazioni di Whiterose, ma è troppo presto per valutarne le conseguenze; per ora possiamo dire che con questi due episodi Esmail ha mostrato quanto ci sia ancora da dire su Mr. Robot e soprattutto in quanti nuovi modi sia possibile raccontarlo.

Voto 3×06: 8½
Voto 3×07: 8-

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.

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