Killing Eve – 2×01 Do You Know How to Dispose of a Body?


Killing Eve - 2x01 Do You Know How to Dispose of a Body?La seconda stagione di Killing Eve riprende esattamente da dove si era conclusa la prima, da quel godibile coagulo di intrattenimento e qualità della narrazione che aveva reso la serie scritta da Phoebe Waller-Bridge una delle più importanti novità della scorsa annata.

C’era una discreta curiosità per questo esordio stagionale, considerato anche l’avvicendamento nei compiti di scrittura. Emerald Fennell ha preso il posto di Phoebe Waller-Bridge – con quest’ultima, pur impegnata nella seconda stagione di Fleabag, che ha mantenuto il ruolo di produttice esecutiva – e ha messo in atto una transizione delicata e, al momento, impercettibile mantenendo il carattere e l’impianto espositivo.

“Do You Know How to Dispose of a Body?” si apre con un notevole piano sequenza di due minuti, indirizzato a ricostruire immediatamente il senso di pericolo e la tensione drammatica su cui si era concluso “God, I’m Tired”. In quei due frenetici minuti c’è già tutto il potere trasformativo di Killing Eve, in grado di tracciare una strada deviante dal percorso comune. Basta guardare a Barry, prodotto praticamente in contemporanea, o ancor di più a Patriot, aderente per toni ed atmosfere, ma in generale a tutti i grandi drammi del passato. In tutti i casi le caratterizzazioni dei personaggi si fondavano sulle contrazioni: mascelle serrate ed emozioni trattenute o sepolte, uno stoicismo portato all’estremo. Eve e Villanelle si posizionano all’estremo opposto della barricata, sono personaggi reattivi, mai composti, mai seduti.

Jodie Comer urla le sue emozioni attraverso le peculiarità del personaggio e una recitazione circense, in cui nella stessa scena è capace di balzare da un picco all’altro dello spettro espressivo umano. “Is it hard to be bad?” le avevano chiesto nella prima stagione: “Not if you practice” aveva risposto lei. Villanelle è esattamente come appare, priva di filtri, dalla cura per il vestiario alla difficoltà nell’adeguarsi ad outfit più “metropolitani”, fino al modo in cui prende e si prende alla lettera, dando alla metafora un significato testuale.
Killing Eve - 2x01 Do You Know How to Dispose of a Body?La prossemica di Sandra Oh è ancora più eloquente: non è il dettaglio a tradire l’emozione ma è l’intero corpo che ne vibra. Le sopracciglia sollevate, le dita ritorte, il respiro affannoso, le spalle contratte e gli occhi inquieti contribuiscono a creare un’immagine chiara dei sentimenti che la attraversano dopo il tentato omicidio di Villanelle.

L’impianto narrativo di uno spy-thriller si arricchisce così di ulteriori orizzonti; Killing Eve è infatti venato di dark humour. Gli stereotipi di genere sono introdotti e subito ribaltati con un sentimento del contrario di pirandelliana memoria. Alla vista di un corpo riesumato dopo due mesi, Eve si sente male, ma ad indisporla non è la classica nausea, bensì il desiderio di carne causato dalla formaldeide.
Dove lo show rischia di impantanarsi è nell’ordito narrativo: “The Twelve”, un non meglio noto consesso malefico, fa pensare più ad un B-Movie da videonoleggio che ad un prodotto in grado di esportare una scrittura così brillante. È pur vero che la trama non faccia mistero di essere poco più di un espediente per raccontare l’intrecciarsi della relazione tra le due protagoniste. Dopo una stagione in cui questo racconto si era sviluppato attorno all’indagine dell’attrazione reciproca tra le due donne, coinvolte in un binomio catulliano di amore e odio, attrazione e repulsione, “Do You Know How to Dispose of a Body?” setta i parametri su nuovi standard, ridefinisce le motivazioni delle parti in causa e inverte i ruoli tra preda e cacciatrice, mettendo Villanelle sulle tracce di Eve Polastri.

Killing Eve - 2x01 Do You Know How to Dispose of a Body?Come si accennava sopra buona parte dell’impatto di Killing Eve è da ricercarsi nelle superbe performance recitative delle protagoniste, affiancate questa settimana dall’eccellente e glaciale Fiona Shaw. Dopo i primi minuti in cui il terrore e la sofferenza di Eve si accumulano fino ad esplodere in quella risata catartica in aeroporto che la reinserisce a pieno titolo nel mondo dei vivi, le scene appartengono a Jodie Comer che, nelle sequenze ambientate in ospedale, arricchisce il proprio personaggio di una nuova sfumatura. Nella sua ossessiva ricerca d’amore Villanelle è a sua volta capace di un sentimento altrettanto potente come la pietà, seppur declinata a suo modo, e la breve storyline con protagonista Gabriel (Pierre Atri) serve a definire la distorsione che questo e simili attributi umani hanno subito in Villanelle.
Per quei venti minuti centrali la Comer ribolle di energia, andando a ricostituire la propria efficienza fisica prima di mettersi a caccia, e si fa bandiera della vivacità e della sapienza della scrittura che, priva di stringenti vincoli narrativi, libera il proprio potenziale in una serie di dialoghi fulminanti e surreali. C’è sempre qualcosa che ribolle sotto l’epidermide rosea e pallida di Villanelle, un’intelligenza acuta e pericolosa che si mescola ad un candore fanciullesco, dando vita ad un villain a tratti fumettistico ma che mantiene la propria originalità.

Digerito senza difficoltà il cambio di leadership nel reparto scrittura, “Do you Know How to Dispose of a Body” si prende una breve pausa per analizzare con cura le conseguenze del finale di “God, I’m Tired” e riaccoglie lo spettatore all’interno di un set collaudato ed applaudito dalla critica.
Un genere a predominio maschile come la spy story si riscopre quindi arricchito da un vocabolario femminile capace di rimasticarlo fino a renderlo qualcosa di completamente nuovo, al punto che non è un’eresia dire come, in televisione, non ci sia nulla di paragonabile a Killing Eve, nel bene e nel male.
L’esordio stagionale, seppur privo di particolari stravolgimenti dello status quo, svolge appieno il proprio compito, avvalendosi degli sforzi di due attrici in stato di grazia, della solita scrittura di qualità e del lavoro di veterani del mezzo televisivo. In attesa del prosieguo di stagione, lo show tratto dal romanzo Codename Villanelle è decisamente promosso.

Voto: 8

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