Santa Clarita Diet – Stagione 3


Santa Clarita Diet - Stagione 3Giunta alla sua terza annata, Santa Clarita Diet continua nel complesso a essere un piacevole passatempo soprattutto grazie al suo personalissimo mix di comedy e horror, pur iniziando a mostrare alcuni segni di stanchezza. Andiamo a vedere perché.

L’anno scorso avevamo lasciato i coniugi Hammond alle prese con l’ennesimo imprevisto che rischiava di mandare all’aria i loro piani (che si possono sintetizzare nel voler proseguire con la loro vita di genitori e agenti immobiliari nonostante il cannibalismo di Sheila): i due vengono infatti scoperti dal vice sceriffo Anne Garcia, la quale però fortunatamente, complici l’indistruttibilità di Sheila, la presenza di una testa mozzata parlante e l’enorme esplosione attuata da Abby e Eric, si convince di essere di fronte a un emissario di dio.
È proprio da qui che si dipanano due delle principali storyline della stagione, entrambe non prive di spunti interessanti, ma al tempo stesso poco convincenti dal punto di vista della loro gestione nell’economia del racconto: da un lato abbiamo infatti la questione della presunta divinità di Sheila e dall’altra le indagini sull’esplosione, a cui si uniscono le vicende che riguardano i Cavalieri della Serbia e Poplović.
Santa Clarita Diet - Stagione 3La convinzione di Garcia che Sheila incarni il volere divino e che quindi la sua presenza e le sue azioni sulla Terra abbiano uno scopo più alto della mera sopravvivenza ha senza dubbio il merito di innescare nella protagonista una riflessione più profonda sulla sua condizione di non-morta e sulla sua peculiare bussola morale, nel tentativo di conciliare le sue esigenze culinarie con il suo desiderio di fare del bene. Questo non solo dà vita a una serie di momenti comici ed emotivi particolarmente riusciti – l’esempio più lampante è costituito dalle interazioni tra lei e l’anziana Jean -, ma va anche ad incidere direttamente sulla risoluzione del racconto, con l’arrivo dell’esilarante gruppo composto da due non morti e un ex Cavaliere della Serbia in soccorso degli Hammond nel finale. Non si puó peró sorvolare sul fatto che la transizione da un segmento all’altro del racconto – complice la decisione di Natalie Morales (l’attrice che interpreta Anne Garcia) di abbandonare la serie per seguire altri progetti) – non sia stata particolarmente fluida, risultando nell’improvvisa e brusca dipartita del vice sceriffo e nel conseguente abbandono della questione della congregazione di fedeli seguaci di Sheila.
Accanto ai continui tentativi degli Hammond di evitare di finire uccisi dalla doppia minaccia serba (incarnata dall’ordine dei Cavalieri e da Poplovic) e di sventare una nuova potenziale epidemia zombie causata dal desiderio di fare nuove amicizie di Ron, troviamo le indagini dell’FBI circa l’esplosione del “fracking site”. Nonostante le interazioni tra Abby ed Eric risultino sempre godibili, questo è senza dubbio il tassello più debole del racconto, sia perché per buona parte del tempo totalmente slegato dalla narrazione principale, salvo poi un frettoloso convergere verso questa in vista della risoluzione, sia perché in fin dei conti privo di mordente e non problematizzato a sufficienza.
Ben più interessante in quest’ottica è il percorso di scoperta di sé portato avanti dalla giovane Hammond, complementare a quello di accettazione della sua indole da parte dei genitori, che culminerà con l’uccisione dei due villain e l’investitura a erede del titolo di cavaliere della ragazza. Uno dei meriti principali della serie di Victor Fresco è infatti sempre stato quello di riuscire a portare avanti discorsi credibili e non scontati sui rapporti famigliari e, ancora di più, sui ruoli che ciascuno dei suoi membri ricopre, andando a scardinarne gli stereotipi proprio grazie al surreale contesto horror in cui si inserisce: se l’esordio della comedy si è giustamente focalizzato sulla liberazione di Sheila dall’etichetta di donna debole che le era stata affibbiata, in questa terza stagione a brillare è soprattutto lo straniante percorso di Abby, il quale, a ben vedere, ci parla dello stesso desiderio di emancipazione e realizzazione di sé che aveva ispirato la trasformazione della madre.
Santa Clarita Diet - Stagione 3Il rapporto tra Sheila e Joel continua naturalmente a essere il cuore pulsante dello show, concentrandosi sul ripensamento del caposaldo matrimoniale “finché morte non ci separi” in seguito alla realizzazione dell’immortalità di Sheila. Anche in questo caso la risoluzione del confronto lascia un po’ perplessi: il fatto che Joel accetti di essere a sua volta trasformato in un immortale non-morto appena prima di essere aggredito da Mr. Ball Legs appare infatti più come un comodo espediente per giustificare il morso di Sheila che come il punto d’arrivo di un percorso organico e coerente compiuto dal personaggio. Se il nuovo status di non-morto di Joel venisse confermato, si tratterebbe di un enorme cambiamento per lo show, che andrebbe così a rompere gli equilibri consolidati in queste tre stagioni: una scelta senza dubbio rischiosa, ma che potrebbe portare una ventata d’aria fresca allo show, permettendo di instaurare nuove dinamiche tra i protagonisti.
Nonostante qualche problema nella gestione delle storyline e una certa tendenza alla ripetitività, dal punto di vista comico Santa Clarita Diet continua a regalare soddisfazioni, innanzitutto grazie alla bravura del cast – non solo Drew Barrymore e Timothy Olyphant, anche i comprimari e le new entry di quest’anno sono risultate particolarmente azzeccati – e a una scrittura brillante che riesce ancora a sfruttare al meglio il surreale mix di sit-com e zombie horror da cui prende le mosse. L’ampliamento della strampalata mitologia dell’origine serba dell’epidemia zombie, l’uccisione del men’s rights activist e il filmato di candidatura di Joel a Cavaliere della Serbia sono solo alcuni esempi del potenziale comico dello show.
Al netto di qualche difetto, Santa Clarita Diet continua quindi a essere una delle comedy originali Netflix più interessanti, val la pena quindi sperare in un rinnovo che dia la possibilità a Fresco e ai suoi collaboratori di aggiustare il tiro in vista di una potenziale stagione conclusiva ancora più convincente.

Voto: 6/7

 

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