Sorry For Your Loss – Stagione 2


Sorry For Your Loss - Stagione 2La prima stagione dello show approdato sulla piattaforma Facebook Watch è stata accolta in modo molto positivo. La serie creata da Kit Steinkellner si è infatti rivelata come uno splendido affresco delle più sottili e autentiche sfumature individuali ed emotive che conseguono l’aver subito una grave perdita. L’attraversamento e i tentativi di uscire fuori dalle grinfie di tale trauma sono rappresentati attraverso la vita quotidiana di Leigh, interpretata da una bravissima Elizabeth Olsen.

L’origine del trauma di Leigh è dovuto alla precoce perdita del marito Matt (Mamoudou Athie), la cui improvvisa assenza ha costretto la giovane vedova non solo ad affrontare il dolore atroce per il lutto subito, ma anche a vedersela con un altro tipo di perdita, forse ancora più devastante: l’inevitabile abbandono delle possibilità scaturite dall’unione fra i due. Le ambizioni presenti in un matrimonio così giovane, con tanti sogni e potenzialità ancora da realizzare, pregne di quell’entusiasmo che si avverte all’inizio di ogni nuovo percorso e avventura, sono state improvvisamente recise con la morte di Matt, donando al lutto di Leigh una dimensione a dir poco totalizzante, capace di investire ogni aspetto della sua giovane vita che, adesso, priva della presenza di Matt, si trova allo sbando e non è in grado di dirigersi verso nuovi orizzonti.

Sorry For Your Loss - Stagione 2Nella prima parte di questa seconda stagione, Leigh sembra quasi riuscire a riprendere in mano la propria vita: ricomincia a scrivere articoli e riesce a tornare a contatto con gli uomini, con i quali, pur intrattenendo rapporti superficiali, non si lascia più soggiogare completamente dai ricordi e dalla mancanza di Matt. Questa fase delicata di parziale ripresa dal lutto è ben rappresentata in un episodio come “I’m Here”, in cui viene esplorato il senso di colpa provato da Leigh proprio per questo inevitabile affievolirsi della presenza di Matt nella sua mente e nei suoi ricordi. Il semplice fatto di non sognare il marito da parecchio tempo ha messo in crisi la protagonista, portandola ad escogitare un espediente – la DMT – per tornare in contatto nella maniera più realistica possibile con la figura di Matt. L’incontro con il ragazzo in questa dimensione peculiare e dall’estetica quasi futuristica, per quanto possa essere stata realistica ed intensa, impedisce ai due di stabilire un contatto fisico: uno spesso vetro li divide, sottolineando la loro separazione inevitabile, certo, ma anche mettendo bene in luce quanto la morte di Matt non possa comunque scalfire l’amore di Leigh nei suoi confronti, e lo spessore e le conseguenze di tutti gli eventi e le emozioni che i due hanno condiviso nel poco tempo a loro concesso.

Forse più consapevole di questo, Leigh riesce lentamente a ritornare nei ritmi di una vita quotidiana e di un mondo che di certo non aspettano la ragazza per andare avanti. Ma la giovane protagonista impara a sue spese una lezione a dir poco amara: l’attraversamento di un trauma e i tentativi di superarlo non fanno mai parte di un percorso lineare. Il passare del tempo, per quanto possa lenire parte di questo dolore, non è sempre una garanzia per riuscire ad uscirne; basta, anzi, un piccolo dettaglio (un ricordo, una parola, un profumo, un’immagine) per aprire di nuovo il vaso di Pandora e per ritrovarsi nuovamente in ginocchio.
È quello che succede in “Mr. Greer”, probabilmente l’episodio più bello della stagione, quando la visione di una semplice parola in un disegno fatto da Matt colpisce Leigh come una valanga, facendole tornare in mente di nuovo la perdita irrimediabile di quelle possibilità e di quel futuro che sognava al fianco di suo marito, impedendole ancora una volta di “ricominciare” e di soddisfare le esigenze e le aspettative che il mondo esterno le impone (meravigliosa, a tal proposito, l’interpretazione della Olsen nel monologo sull’eyeliner).

Sorry For Your Loss - Stagione 2Se, con la prima stagione, Sorry For Your Loss è stata in grado di rappresentare magistralmente questa situazione, mostrandoci con cura le sottigliezze dell’affrontare un lutto, nondimeno lo show ha saputo esplorare altri temi non necessariamente legati al tema del lutto, ma che hanno alzato il livello qualitativo dello show per la delicatezza e il modo veritiero con cui sono stati rappresentati. In particolare, il tema della salute mentale e, soprattutto, quello della depressione (di cui soffriva Matt e che ha colpito Leigh dopo la crisi vissuta in “Mr. Greer”) sono stati messi in scena magistralmente, in quanto capaci di arricchire la sceneggiatura di elementi complessi e significativi e di gettare uno sguardo sincero non solo agli stati d’animo di Leigh, ma anche a quelli degli altri personaggi, investigando il personaggio di Matt (aprendo così strada alla grande domanda senza risposta della serie sulla sua morte: si è trattato di un incidente o di un suicidio?) e il resto delle persone che fanno parte della vita quotidiana della nostra protagonista.

La seconda stagione esplora ancora di più quest’ultimo elemento, dando più spazio alle storyline dei personaggi secondari, ognuno dei quali instaura con Leigh interazioni peculiari, colpite anch’esse dalla mancanza di Matt e dall’elaborazione di questa stessa mancanza. Tuttavia, anche prese nella singolarità delle loro narrazioni, le vicende di personaggi come Danny, Jules e Amy brillano di luce propria, permettendo alla serie di arricchirsi ulteriormente e di indagare in modo trasversale gli elementi della serie. Basti pensare all’episodio “What’s Wrong With Your Chest”, dedicato ad Amy e al suo attraversamento di un altro tipo di perdita: la consapevolezza di non sentirsi più necessaria per le proprie figlie, e il vuoto che consegue dopo aver realizzato che Leigh e Jules sono ormai cresciute e non hanno più bisogno delle costante attenzione materna. La splendida interpretazione di Janet McTeer colpisce gli spettatori mettendo in luce le complessità e la fragilità del suo personaggio, donandoci un episodio splendido ed amaro, capace di arricchire la serie di nuove emozioni.

Sorry For Your Loss - Stagione 2Ma il personaggio che più di tutti si incastra perfettamente in questa danza di sensazioni è Danny (Jovan Adepo). Il legame che quest’ultimo instaura con Leigh è messo in scena con una tale cura da non lasciare indietro alcuna possibile esplorazione del loro stato d’animo. Da un lato, la loro relazione si scontra con le aspettative di un mondo esterno che, spesso e volentieri, etichetta come strambe o inopportune determinate scelte (come quella di iniziare una relazione con il fratello del marito defunto). La serie si pone, dunque, in maniera apertamente critica verso queste aspettative così miopi della società, perché non mettono in conto le numerose sfaccettature emotive che possono presentarsi nell’attraversamento di un trauma. L’aspettarsi un tipo di comportamento, per così dire standard, da parte di coloro che affrontano un lutto e, soprattutto, l’indignarsi per la mancata attuazione di un copione non scritto sono un segno di ignoranza e/o scarsa empatia nei riguardi di un dolore tanto destabilizzante. Sorry For Your Loss, a tal riguardo, eccelle proprio per come riesce a smontare questo tipo di preconcetti, per come continua a ricordarci magistralmente che le conseguenze del dolore non sono prevedibili: proprio perché questo malessere – per la portata della sua intensità e della sua totalità – fa parte della sfera dello straordinario, è impossibile superarlo appellandosi a ciò che nella vita è ordinario, stabile, equilibrato.

Lo show ci ricorda anche, sempre utilizzando la relazione fra Leigh e Danny, quanto possa essere tormentoso il ricordo stesso della persona defunta e di come certi ricordi negativi al riguardo possano mettere in crisi chi soffre per la sua perdita. Anche qui Sorry For Your Loss esplora a fondo la tendenza diffusa che porta a “santificare” la persona defunta, spesso ricordata esclusivamente per le sue qualità, e mai per le sue fragilità e i suoi difetti. I ricordi degli scontri fra i due fratelli e il debole che Matt ha provato verso la sua collega quando era in vita mettono in crisi Leigh e Danny, costringendoli a confrontare il proprio dolore con quello dell’altro per affrontare, infine, anche le memorie dei lati più oscuri di Matt. In un crescendo di sensazioni e sogni – a tal proposito, la dimensione onirica è stata utilizzata spesso in questa annata proprio per mettere in luce queste sfaccettature –, inizialmente positivi e poi sempre più angoscianti, questa seconda stagione si chiude nel segno dell’inquietudine, con un Matt che per la prima volta sembra tormentare come una presenza negativa la vita di Danny e, soprattutto, di Leigh, la quale non riesce più ad andare avanti libera dal peso del ricordo di Matt e del dolore per la sua scomparsa.

Sorry For Your Loss - Stagione 2Ci sarebbero ancora tanti elementi che meriterebbero considerazione riguardo a questa seconda stagione, a dimostrazione che Sorry For Your Loss continua a sfornare episodi di grande qualità che riescono ad illustrare con crudo realismo le complessità di emozioni tanto intense e tragiche. In definitiva, la serie continua ad essere un piccolo gioiello che – sorretto dalle perfette interpretazioni del cast – riesce a mettere in scena con chiarezza e con poche parole e virtuosismi ciò che spesso sfugge ad ogni tipo di controllo umano. È proprio l’umanità di questa serie, intesa nel senso di conoscenza e di empatia nei confronti di determinate dinamiche, a brillare più di ogni altra cosa e a permetterle di lasciare così tanto il segno. Non si può fare altro che lasciarsi colpire, nel bene e nel male, dalle sue puntate e sperare nella continuazione di uno show che ha dimostrato di avere davvero tanto da dire.

Voto: 9

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