The Good Lord Bird – 1×01 Meet the Lord


The Good Lord Bird – 1x01 Meet the LordIn un 2020 caratterizzato, tra le altre cose, da un’importante svolta, mediatica e non solo, nelle proteste contro la discriminazione razziale sotto l’hashtag “Black Lives Matter”, Showtime decide di produrre un grosso progetto ambientato a metà Ottocento nel centro degli Stati Uniti, per poter trattare in modo originale il tema della schiavitù – la quale si vede molto più spesso al cinema che non in televisione – e i suoi strascichi ancora molto presenti nella società di oggi.

Creata da Ethan Hawke e Mark Richard, basandosi sull’omonimo romanzo di James McBride, The Good Lord Bird è una miniserie incentrata sull’eccentrico John Brown, un abolizionista che si è realmente battuto contro i sostenitori della schiavitù negli anni 50 del diciannovesimo secolo, molto spesso ricorrendo alla violenza fisica. Fin dai primi minuti della puntata capiamo con che tipo di personaggio abbiamo a che fare: interpretato magistralmente dallo stesso Ethan Hawke, la figura centrale dello show è un uomo maturo, che si è ormai reso conto dell’inutilità dei suoi atti pacifici per tentare di porre fine alla schiavitù ed ha deciso di uccidere a sangue freddo chiunque si dichiari a favore di quest’ultima. Il suo atteggiamento, controverso anche agli occhi dei suoi figli e dei compagni che lo accompagnano nella sua missione, è però sempre guidato da un onnipresente fanatismo religioso, che egli esterna citando e facendo citare in continuazione ai suoi compagni di viaggio passaggi della Bibbia, ed è da questo aspetto che parte l’inaspettata vena comica dello show: mettere in evidenza l’esagerazione e la scarsa credibilità di molti comportamenti religiosi ed estremisti, ad esempio quando Brown discute delle ampie possibilità d’interpretazione dei sacri testi – tanto che alla fine riesce sempre a trovare una legittimazione per le sue azioni –, oppure quando vengono menzionate frasi che in realtà non fanno parte della Bibbia, ma che fanno comodo ai personaggi in quel preciso momento.

Riusciamo a percepire queste sfumature umoristiche date dagli autori allo show soprattutto grazie a quello che è il vero protagonista dell’episodio e della miniserie: Henry (interpretato da Joshua Caleb Johnson, al suo primo ruolo di rilievo), figlio di uno schiavo rimasto ucciso in uno scontro in cui era coinvolto lo stesso John Brown, confuso per una ragazza e rinominato Little Onion (Cipollina in italiano). Henry si unisce suo malgrado al gruppo di abolizionisti e fa da narratore delle vicende, spesso commentando i fatti mentre li vediamo succedersi sullo schermo.

The Good Lord Bird – 1x01 Meet the LordLittle Onion non si limita ad essere coinvolto in prima persona nei massacri e nelle guerre perpetrate da John Brown in quell’insieme di scontri che verrà rinominato Bleeding Kansas, ma è la voce che mette in rilievo le assurdità di molte convinzioni dell’epoca, strizzando sempre un occhio al presente, e che eleva il racconto da semplice storia di un antieroe atipico, di cui il panorama odierno è già stracolmo, a spaccato sociale di un’epoca dalle innumerevoli contraddizioni e da cui dovremmo trarre degli insegnamenti. The Good Lord Bird – il titolo si riferisce al nome di un uccello considerato eccezionale e che gioca un importante ruolo simbolico già durante questo pilot – si prefigura quindi come un’opera che si allontana dai canoni classici della narrazione incentrata sul periodo storico dello schiavismo negli Stati Uniti (basti pensare a film come 12 anni schiavo), dando spazio a personaggi decisamente non stereotipati, come ad esempio lo schiavo poco coraggioso Bob.

La struttura dell’episodio, invece, si presenta in modo più vicino a quella di un lungometraggio: nei sessanta minuti di durata vediamo numerosi eventi ambientati in altrettanti luoghi diversi, e le sequenze sono divise da dei titoli che presentano ciò che stiamo per vedere. Questo rapido susseguirsi di scene lascia presagire un ritmo frenetico nella narrazione, e infatti questo pilot potrebbe addirittura venire considerato come un film a sé stante.

C’è da sperare che anche i prossimi episodi mantengano un tale livello di intrattenimento e che la serie non abbia già sparato tutte le sue cartucce alla prima puntata; se così fosse potremmo trovarci di fronte a una delle miniserie più suggestive di quest’anno. Un prodotto che, sebbene a livello formale e contenutistico non offra niente di rivoluzionario,  per ora sembra avere dalla sua una caratterizzazione dei personaggi centrata e interessante, una trama avvincente e ricca di spunti di riflessione e un Ethan Hawke in quella che potrebbe essere una delle performance più intense ed energiche della sua carriera.

Voto: 7+

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