Eccoci quindi arrivati alla fine della nostra classifica! Dopo le posizioni 30-21 e 20-11, potete trovare le 10 migliori serie che hanno accompagnato la redazione di Seriangolo in questo difficile 2020. Come ogni anno, stilare la classifica è stato tutt’altro che facile ed arrivare alla lista finale ha lasciato fuori tanti altri show che ci sono piaciuti tantissimo.
Ricordiamo, come negli altri articoli, che le serie considerate non hanno distinzioni di genere e includono tutto quello che è andato in onda dal 22 Dicembre 2019 al 21 Dicembre 2020, comprese le serie iniziate prima ma terminate in questo lasso di tempo: la lista che trovate aggrega le preferenze dei nostri redattori, che hanno stilato le classifiche delle loro serie preferite andate in onda in questo periodo. Potete trovare le Top 10 individuali alla fine di quest’articolo.
Come sempre, fateci sapere nei commenti quali sono le 10 serie che più avete amato quest’anno!
10. Mr. Robot (USA Network)
Una chiusura migliore forse Sam Esmail non poteva dare alla sua tentacolare creatura: Mr. Robot si conferma, sul e nel suo finale, una serie variamente stratificata, che ha coniugato alla perfezione il thriller e la denuncia sociale, l’approfondimento psicologico e una sfumatura grottesca diventata il tratto distintivo di una serie che ha segnato la serialità negli anni, specialmente con questa ultima quarta stagione che chiude perfettamente il cerchio iniziato qualche anno fa. Un approfondimento psicologico di Elliot da incorniciare, mixato all’azione che ha sempre fatto di questa serie un prodotto movimentato e profondo come pochi altri nel panorama televisivo. Anche la chimica del cast è stata fondamentale per la buona riuscita della stagione, con la coppia Rami Malek – Christian Slater ovviamente sugli scudi, ma da sottolineare anche le prove di BD Wong e Carly Chaikin, assurti a personaggi principali a tutti gli effetti.
Regia, fotografia, scrittura: tutto ha fatto di Mr. Robot, e specialmente quest’ultima stagione, un prodotto indimenticabile. Nella nostra classifica, insomma, non poteva mancare.
9. Kidding (Showtime)
Tra le tantissime cancellazioni a cui abbiamo dovuto assistere quest’anno, quella di Kidding è forse tra le meno dolorose. E non perché la serie non meritasse una terza stagione, ma perché il modo in cui Dave Holstein (con l’aiuto, tra gli altri, di Michel Gondry) ha fatto concludere il suo show è semplicemente perfetto e funziona alla grande come finale di serie. Anche grazie alla straordinaria performance di Jim Carrey, questa seconda annata è riuscita a esasperare ancora di più il limite tra commedia e dramma, arrivando dritta al cuore degli spettatori con i suoi tragici personaggi. Una messa in scena geniale e originale ha permesso inoltre agli autori di affrontare tematiche importanti e di toccare concezioni filosofiche con un approccio spiazzante e mai visto prima. Kidding è una serie indimenticabile, che purtroppo non ha ricevuto tutto l’apprezzamento che si sarebbe meritata.
8. The Clone Wars (Disney+)
The Clone Wars ha segnato Star Wars, trovando una propria identità oltre l’ingombrante ombra delle pellicole originali. La creazione di Dave Filoni si è posta verso la galassia lontana lontana come una lente di ingrandimento, a contemplare con più attenzione molti aspetti che i film trascurano e si è dedicata con cura a tratteggiare certi personaggi che normalmente sarebbero stati relegati a gregari dei famosi protagonisti. La serie fu cancellata sette anni fa, ma la sua eredità è sopravvissuta attraverso romanzi e fumetti, episodi speciali e altri show di animazione e non. Fino al 2020. A febbraio è giunta la conclusione di questa fortunata opera, con una settima stagione che ha superato le più rosee aspettative.
I dodici episodi finali debuttano nel vivo delle Guerre dei Cloni, ma presto l’attenzione si sposta sulla vera protagonista di questa ultima annata e forse uno dei personaggi più importanti dell’anno per Star Wars: Ahsoka Tano. Se il primo arco narrativo saluta i cloni in un’ultima e disperata missione di salvataggio, il secondo affronta il viaggio della Jedi Grigia dai bassifondi del pianeta-città Coruscant. In un crescendo mozzafiato, Ahsoka tornerà in prima linea per un’ultima battaglia contro un nemico sfuggente, coronata da uno dei duelli più belli dell’intero universo di Star Wars, seriale e cinematografico.
7. The Crown (Netflix)
E anche quest’anno The Crown di Peter Morgan è stata sinonimo di eccellenza – complice, senza dubbio, l’arrivo di Margareth Thatcher e Diana Spencer. Il quarto capitolo di The Crown – che dà l’addio all’intero cast per ragioni di verosimiglianza storica – ci racconta il periodo tra il ‘79 e il ‘91; dall’elezione della prima Prime Minister donna alla fine del suo mandato, passando per il tormentato matrimonio tra Diana, Carlo – e Camilla. A differenza delle precedenti, in questa stagione entrano in scena due tra le personalità più rilevanti del ‘900, lasciando in un angolo tutti i personaggi secondari. Margareth Thatcher– unica donna inglese ad avere ricoperto il ruolo di Primo Ministro – è stata una dei politici più importanti della monarchia parlamentare, seconda solo a Churchill; il suo appellativo di Iron Lady viene più volte confermato dalla sua risolutezza di fronte alla stessa Regina. La trepidante attesa di quest’ultima stagione era anche dovuta all’arrivo di Lady D a Buckingam Palace e a come questo sarebbe stato rappresentato. Bisogna dire che la serie osa più di quanto ci si sarebbe aspettato, facendo emergere non solo la ragazza timida e fragile – vittima di sofferenze – ma soprattutto la donna con il potere di abbattere muri e pregiudizi a favore di un popolo posto ai margini della società. Certi che l’attuale cast mancherà per ogni singola interpretazione, non resta che aspettare il 2022 per l’attesissima quinta stagione che, verosimilmente, racconterà uno dei momenti più turbolenti della Corona inglese: la morte della Principessa del popolo.
6. The Good Fight (CBS All Access)
È inutile: persino in un anno sventurato come questo il legal drama dei coniugi King riesce a imporsi come una delle dieci migliori serie del 2020. E dire che The Good Fight è stato davvero uno degli show più falcidiati dalla pandemia: dei canonici 10 (o più) episodi che compongono una stagione tipo, infatti, gli autori sono riusciti a post-produrne solo 7, costretti a chiudere il ciclo con un cliffhanger che sa tanto di incompiuto. Poco male, perché nonostante il viaggio sia stato più breve non è stato certo meno intenso: siamo sempre di fronte ad uno dei prodotti che meglio riesce a interpretare il presente degli Stati Uniti, riformulandolo attraverso i canoni della serialità e facendo emozionare e divertire in modo sottile e intelligente, come nessun altro. C’è tempo in questa stagione per uno scorcio ad una realtà alternativa nella quale Hillary Clinton è stata eletta presidente; c’è spazio per un’analisi del rapporto tra potere politico e potere giudiziario e di come l’uno può influenzare l’altro; c’è la solita attenzione per i temi caldi dell’attualità, dalle sfumature del razzismo, per esempio, all’oppressione sistematica delle classi sociali meno privilegiate.
5. The Mandalorian (Disney+)
L’uscita nelle sale de L’Ascesa di Skywalker aveva creato una scissione nella comunità di Star Wars che sembrava incolmabile. Tuttavia nel giro di due stagioni (entrambe prese in considerazione in questa classifica perché la prima si è conclusa il 27 dicembre 2019) The Mandalorian non è soltanto diventato il prodotto di punta di Disney+, ma con le avventure di Din Djarin e Grogu è riuscito nell’impresa di riunire il fandom in una dimostrazione di amore e apprezzamento quasi totale che non si vedeva da tantissimo tempo. Grazie alla supervisione di Jon Favreau e Dave Filoni, la serie ha messo in scena un racconto sul rapporto padre-figlio dal forte impatto emotivo, in grado di ricollegarsi ad aspetti più noti del franchise senza però dipendere mai troppo da quello che è venuto prima. Si tratta di un successo planetario così grande che ha dato il via a una serie di spin-off che vedremo nei prossimi anni – tra cui Ahsoka e The Book of Boba Fett – che aprono le porte a un universo narrativo condiviso in grado di ambire agli ottimi risultati raggiunti a livello cinematografico dai Marvel Studios. The Mandalorian è una serie che offre esattamente tutto quello che un fan potrebbe desiderare e lo fa accogliendo tantissimi nuovi spettatori che non sono necessariamente legati a Star Wars, e che ci ricorda le infinite possibilità della “galassia lontana, lontana” e tutto l’amore che ne può derivare.
4. BoJack Horseman (Netflix)
Che l’ultima stagione di BoJack Horseman abbia seguito la struttura bipartita dei giganti che l’hanno ispirata (Mad Men, The Sopranos e Breaking Bad) non è un caso: la serie Netflix è un po’ l’erede spirituale del racconto sull’antieroe che ha contraddistinto la Golden Age della TV americana. Partendo da questa considerazione, il team di Raphael Bob-Waksberg ha sempre saputo riutilizzare quelle strutture che avrebbero funzionato ancora nel 2020, come scandire l’ultima annata della serie in due parti, con un cliffhanger a metà che funziona da propulsore per lo sprint finale; ma soprattutto, ha saputo rielaborare e portare avanti dei discorsi che erano bloccati nel passato, tra cui la visione quasi acritica della mascolinità tossica e degli effetti che le crisi esistenziali del protagonista hanno sul mondo che lo circonda.
Questi ultimi otto episodi hanno cristallizzato questo percorso mentre ne sviluppavano tanti altri, dal racconto della depressione di Diane alla ricerca di autodeterminazione di Princess Carolyn, senza perdere il focus su un protagonista complesso e spesso pericoloso – e il suo percorso di redenzione dal finale incerto. Facendo ancora scuola su come affrontare discorsi densi e complicatissimi e rimanendo una delle serie più divertenti in circolazione, BoJack Horseman non ha mai perso lo sconfinato affetto che prova verso i suoi protagonisti, mantenendo la coerenza nell’evoluzione dei personaggi al centro del racconto. L’ultimo episodio è un testamento a questo mandato, una lettera d’amore a quel mondo surreale e antropomorfo che ha preso vita più di quanto chiunque si sarebbe potuto immaginare.
3. Mrs. America (FX)
Sull’ultimo gradino del podio troviamo Mrs. America, la serie creata da Dahvi Waller (Mad Men) e incentrata sulla lotta per la ratificazione dell’Equal Rights Amendment, che negli Stati Uniti degli anni ’70 ha visto scontrarsi le principali esponenti del femminismo della seconda ondata e il movimento conservatore guidato da Phyllis Schlafly.
L’intento autoriale è chiaramente quello di gettare luce su un passato recente ma non abbastanza noto, riuscendo a far dialogare le vicende storico-politiche degli anni ’70 con il nostro presente (l’ERA ha raggiunto l’obiettivo della ratificazione da parte di 38 stati solo quest’anno), senza risultare mai didascalico o stucchevole. Per fare questo la serie mette al centro le sue protagoniste, dedicando a ciascuna di loro un episodio: gli autori non esitano a mettere in luce le contraddizioni che caratterizzano entrambi gli schieramenti, mostrando da un lato la complessità del movimento femminista e dall’altro la profonda incoerenza della protagonista (una straordinaria Cate Blanchett), che alla fine cade vittima della sua stessa ideologia.
Mrs. America è in definitiva la storia di un fallimento e della fine di un’era, ciò nonostante (o forse proprio per questo) in grado di spronarci a riflettere e ad agire nel presente: grazie a ritratti sfaccettati, un cast stellare, una minuziosa ricostruzione storica e una scrittura impeccabile, lo show di FX è indubbiamente una delle migliori serie di questo 2020.
2. Better Call Saul (AMC)
Se c’è uno spin-off che sarà ricordato più di tutti gli altri e che resterà nella memoria come una serie a sé stante, senza che venga sempre tirata in ballo la serie madre, quello sarà sicuramente Better Call Saul.
Vince Gilligan migliora di stagione in stagione, e quest’ultima andata in onda – la penultima dell’intera serie – ha davvero sfiorato la perfezione, toccando delle punte di memorabilità con alcuni episodi che non dimenticheremo mai (come ad esempio “Bagman” e “Something Unforgivable”). Tutto è calcolato al millimetro, tutto si incastra alla perfezione, ma soprattutto questa stagione ci ha regalato una Kim Wexler da antologia, facendoci vedere in che modo Saul possa traviare la vita di chi gli sta attorno solo per osmosi. Una trasformazione incredbile per quello che è diventato il personaggio forse più importante dell’intera serie, Kim in questa stagione sveste i panni abituali per diventare una vera e propria Saul al femminile.
Anche gli altri personaggi sono fenomenali, a partire da Lalo Salamanca, uno dei villain più spietati di quest’anno seriale, che ha dato vita a delle puntate e a degli scontri memorabili, con la classica tensione che solo Gilligan riesce a mettere in scena così magistralmente. Solo a pensare all’ultima stagione che ci aspetta, ci vengono i brividi.
1. I May Destroy You (HBO)
Al primo posto della nostra classifica delle migliori serie del 2020 troviamo I May Destroy You, serie BBC scritta, sceneggiata, co-girata e interpretata da Michaela Coel e basata su una violenza sessuale realmente accaduta alla donna mentre scriveva la seconda stagione della sua prima serie Chewing Gum. L’idea alla base è stata quella di esplorare non solo questo avvenimento ma in generale il consenso in ambito sessuale nella contemporaneità. Per affrontare la violenza, Coel crea il personaggio di Arabella, una scrittrice emergente che è l’esatto opposto di quello che il mondo pretende quando si è davanti ad una violenza sessuale: Arabella non è infatti la “vittima perfetta”, conduce una vita tra abusi di alcol e droga, è insomma la classica persona sul cui passato la società tende a indagare nel caso di violenza sessuale. Il messaggio di Coel è chiarissimo: la condotta di una donna non ha nulla a che spartire con il suo essere vittima di una violenza, non esistono giustificazioni e nemmeno contestualizzazioni – sembra scontato dirlo, ma sappiamo bene quanto non lo sia. E poi c’è il consenso, che non viene analizzato come un blocco unico ma che viene messo in scena attraverso ogni minima sfumatura della violenza, in un modo davvero inedito per la televisione. Se a questo aggiungiamo l’intersezionalità del femminismo di Coel, che alla questione femminile unisce anche temi come l’oppressione della povertà e del razzismo, possiamo ben dire che I May Destroy You è un prodotto completo, che in soli 12 episodi si è imposto come la novità più interessante di questo 2020 appena trascorso.
Top 10 individuali:
Attilio Palmieri: 1) I May Destroy You 2) Schitt’s Creek 3) Ramy 4) Work in Progress 5) Better Things 6) Normal People 7) Doctor Who 8) The Good Fight 9) Wynonna Earp 10) Lovecraft Country
Davide Canti: 1) One Day at a Time 2) Search Party 3) Homecoming 4) Rick&Morty 5) A Wilderness of Error 6) Tiger King 7) Dracula
Dalila Speciale 1) Better Call Saul 2) The Crown 3) This Is Us 4) L’Amica Geniale 5) The Queen’s Gambit 6) Hollywood 7) Sex Education 8) Never Have I Ever
Davide Tuccella: 1) Lovecraft Country 2) The New Pope 3) The Good Fight 4) One Day At A Time 5) The Great 6) Better Call Saul 7) Mrs America 8) I May Destroy You 9) Kidding 10) The Good Place
Denise Ursita: 1) Better Call Saul 2) Better Things 3) The Crown 4) L’Amica Geniale 5) Kidding 6) Mrs America 7) Bojack Horseman 8) Inside No.9 9) Raised by Wolves 10) Rick&Morty
Diego Scerrati: 1) The Good Place 2) Mrs America 3) The Haunting of Bly Manor 4) Lovecraft Country 5) The Plot Against America 6) The Crown 7) Little Fires Everywhere 8) Zoey’s Extraordinary Playlist 9) Unorthodox 10) Sex Education
Federica Barbera: 1) I May Destroy You 2) The Good Fight 3) L’Amica Geniale 4) The Crown 5) Kidding 6) After life 7) We Are Who We Are 8) Vida 9) Mrs America 10) The Great
Francesca Gennuso: 1) The Crown 2) The New Pope 3) Better Call Saul 4) SKAM Italia 5) The Good Fight 6) Petra 7) Dirty John: The Betty Broderick Story 8) Bojack Horseman 9) Sex Education 10) Perry Mason
Francesco Cacciatore: 1) The Last Dance 2) The Mandalorian 3) The Boys 4) High Fidelity 5) Mr Robot 6) Doctor Who 7) One Day at a Time 8) Perry Mason 9) Sex Education 10) The New Pope
Irene De Togni: 1) Killing Eve 2) I May Destroy You 3) Bojack Horseman 4) Better Call Saul 5) Rick&Morty 6) The Good Place 7) Sex Education
Ivan Pavlović: 1) The Mandalorian 2) The Last Dance 3) The Clone Wars 4) Ted Lasso 5) Schitt’s Creek 6) I May Destroy You 7) Sex Education 8) Mythic Quest: Raven’s Banquet 9) Better Call Saul 10) SKAM Italia
Leonardo Strano: 1) Bojack Horseman 2) Mr Robot 3) We Are Who We Are 4) Lovecraft Country 5) Big Mouth 6) The Good Place 7) SKAM Italia 8) Devs 9) The Mandalorian 10) Sex Education
Mario Sassi: 1) Mrs America 2) The Good Fight 3) Schitt’s Creek 4) The Mandalorian 5) The Great 6) Bojack Horseman 7) The Crown 8) The Boys 9) The Queen’s Gambit 10) Unorthodox
Massimiliano Barberio: 1) The Clone Wars 2) The Mandalorian 3) L’amica Geniale 4) Killing Eve 5) The Queen’s Gambit 6) Harley Quinn 7) Raised by Wolves 8) Servant 9) Bojack Horseman 10) The Alienist
Michele Minardi: 1) Devs 2) The Comey Rule 3) The Queen’s Gambit 4) The Crown 5) Rick&Morty 6) Bojack Horseman 7) Little Fires Everywhere 8) The Good Place 9) Broklyn Nine-Nine 10) L’Amica Geniale
Pietro Franchi: 1) Bojack Horseman 2) Mr Robot 3) The Good Place 4) Rick&Morty 5) Better Call Saul 6) Ramy 7) The Queen’s Gambit
Ricki Fornera: 1) Better Call Saul 2) I May Destroy You 3) Kidding 4) Kiling Eve 5) After Life 6) Big Mouth 7) Brooklyn Nine-Nine 8) What We Do in the Shadows 9) The Third Day 10) Mrs America
Sara De Santis: 1) Bojack Horseman 2) Normal People 3) Unorthodox 4) SKAM Italia 5) L’Amica Geniale 6) The Crown 7) The New Pope 8) Never Have I Ever 9) Rick&Morty 10) The Plot Against America
Simona Maniello: 1) Mrs America 2) I May Destroy You 3) The Great 4) The Mandalorian 5) Sex Education 6) Mythic Quest: Raven’s Banquet 7) The Clone Wars 8) Schitt’s Creek 9) SKAM Italia 10) Superstore
Ste Porta: 1) Better Call Saul 2) Mr Robot 3) The Last Dance 4) Dark 5) The Mandalorian 6) Dracula 7) The Comey Rule 8) The Boys 9) The Plot Against America 10) Tiger King
Classifica molto interessante e di ottima qualità. Ringrazio Voi recensori per il lavoro che ogni anno svolgete per darci una classifica migliore possibile!
Mi meraviglia la posizione di Mr. Robot, “soltanto” decima sebbene l’ultima stagione sia stata per me una delle più belle degli ultimi anni. Ho notato inoltre che essa è stata esclusa dalla classifica personale di quasi tutti i recensori. Mi chiedo dunque se sia io l’unico a cui è veramente piaciuta tanto da preferirla a stagioni che in questa classifica sono sul podio.
Mio personalissimo cartellino (cit. Rino Tommasi) Top 10 in ordine sparso:The Great,Skam Italia,Babylon Berlin, The Last Dance,The Goood Fight, Better Call Saul,Vida,The plot against america,Perry Mason,Sex education.
Ho colpevolmente dimenticato We Are Who We Are 🙂
Colpevolmente dimenticata non solo da te…:)…
non vedere nemmeno nella top 30 dell’anno “Devs” fa un po’ piangere il cuore a uno che l’ha trovata una delle cose più interessanti e profonde dell’anno..
ma le classifiche, si sa, sono sempre fonte di dibattito infinito.. apprezzamento comunque a voi che vi mettete lì ogni anno a farle..
resta la lacrima..
A molti di noi è piaciuta Devs (come vedi ha anche ottenuto un primo posto). Personalmente io ho trovato la scrittura decisamente non all’altezza delle interessantissime premesse. Diciamo che Garland ha sempre delle idee pazzesche e a dipendenza di quanto riesce a inserirle in una sceneggiatura coesa ne possono uscire cose stupende (come Ex machina) o cose belle ma con difetti evidenti (tipo Devs o Annihilation). Per questo non è più in alto nella mia classifica
Personalmente ho preferito Tiger King a The Last Dance e We Are Who We Are a The New Pope e non dimenticherei la sorpresa Dark. Super flop per Westworld, la mia più grande delusione dell’anno e per i forse troppi progetti firmati Ryan Murphy. Enorme disappunto per Sky che ancora non ci mostra una serie che svetta in molte classifiche, compresa questa.
Grazie mille, come ogni anno, per la classifica. Un pensiero a Babylon Berlin che anche quest’anno non ce l’ha fatta. Una curiosità: come mai alcune “top 10 individuali” non hanno 10 titoli?
Ciao Curb, grazie a te! Nella maggior parte dei casi, dato che eliminiamo delle serie per arrivare al gruppo finale, alcune persone si vedono diminuite le serie che entrano nella top10! È la dura legge delle classifiche di fine anno ?
Buone feste!
Buon anno a tutti voi. Grazie per la classifica. Mi avete convinto a recuperare I May Destroy You, per ora pare interessante.
Grazie mille e buon anno anche a te! Bravo per I May Destroy You, facci sapere poi cosa ne pensi! (Al link della serie trovi il pilot spoiler free di Simona Maniello e la mia recensione consiglio, sempre senza spoiler ☺️)
Dell’immeritata assenza di Ted Lasso mi sono già lamentato due puntate fa. Qui, con la stessa veemenza, applaudo la scelta di I May Destroy You in cima al podio: forse (perchè sono delle centinaia e la memoria vacilla) la serie più coraggiosa che abbia mai visto e, tra le drammatiche di quest’anno, quella col messaggio più importante (tra le commedie invece c’era… Ted Lasso! X’D)
Altre annotazioni, chè di classifiche ne avete già pubblicate esaustivamente:
-un po’ sì e un po’ no concordo con l’assenza di Normal People e DEVS: la prima è tutta incentrata sull’interpretazione di due attori (ma che attori!!!) e vista in italiano perde quasi tutto il suo fascino (qualcosa vorrà pur dire); la seconda, avesse continuato con la rigorosità delle prime quattro/cinque puntate, per me sarebbe stata LA serie dell’anno… invece, come si suol dire, manda poi tutto in vacca 🙂
Ah, mi ha stupito la TOTALE assenza (anche nelle “individuali”) di I Know This Much Is True. Ero in dubbio sul suo valore per la drammaticità “leggermente” spinta, ma il finale è un capolavoro e a me ha lasciato davvero molto.
Ah, per gli amanti della bellissima What We Do In The Shadows segnalo l’altrettanto bellissima “Ghosts”: la seconda stagione è ancora più bella della prima! Mi sono accorto che @Seriangolo non l’avete mai presa in considerazione: nulla di grave perché a scriverne in Italia siamo stati in DUE (ho controllato) 😀 E’ degli stessi bravissimi autori-attori di Yonderland, se questo può farvi accendere una lampadina. Se cercate spensieratezza intelligente, so che mi ringrazierete. Un abbraccio a tutti e, massì, buon anno 🙂