The Stand – 1×01 The End


The Stand - 1x01 The EndUna specie di influenza invernale che si propaga alla velocità della luce, tosse e raffreddore che portano alla morte, una pandemia incontrollabile: vi ricordano qualcosa? Ecco, Stephen King lo aveva immaginato nel 1978 – per fortuna esagerando con il pessimismo – e CBS All Access ha prodotto una serie basata sull’omonimo libro di King: The Stand, qui conosciuto come L’ombra dello Scorpione.

In una imprecisata base militare americana, qualcosa va storto e un virus esce dalle mura con il soldato Campion, che impaurito da quello che sta succedendo, scappa con la famiglia fino ad arrivare in Texas, dove infetterà altre persone e così via. Cinque mesi dopo, il 99% della popolazione terrestre sarà sterminato dal virus ormai conosciuto come Captain Trips.
Sembra la solita trama di qualsiasi storia post-apocalittica, ma ovviamente c’è una differenza e non di poco conto: alcune persone, inspiegabilmente, sono immuni. E sognano cose diverse: un campo di grano e una vecchia signora di colore oppure un paesaggio desertico e un uomo misterioso con uno smile attaccato alla giacca. Questa prima puntata di The Stand prova già a dirci tutto questo, ma è riuscita nel suo intento?
Partiamo dal montaggio, che ci mostra momenti diversi della storia saltellando qua e là avanti e indietro nel tempo, cercando un misterioso modo di raccontare che dovrebbe essere più coinvolgente – o almeno così pensiamo noi – ma che invece crea una confusione non semplice da dissipare. Se per chi ha letto il libro è abbastanza semplice capire chi sono i personaggi, cosa succede e soprattutto in che ordine accadono le cose, per chi si avvicina per la prima volta alla storia senza sapere minimante di cosa si parla corre il serio rischio di perdersi. Sono infatti abbastanza inspiegabili alcune scelte di trama, come per esempio catapultarci già nel mondo post virus salvo poi farci vedere pezzi di quotidianità ancora del tutto normali, senza avvertire del salto temporale, facendo un mischione che non fa assolutamente bene alla visione dello show.

The Stand - 1x01 The EndAnche i personaggi sono presentati in maniera del tutto sommaria, senza che vengano minimamente caratterizzati e anzi facendoci già vedere alcune cose del futuro (o presente? Boh) che avranno un impatto fondamentale sull’evolversi della storia. Come spesso accadde per le storie corali di King, i personaggi sono molto più importanti della storia: il virus e tutto quello che ne consegue, almeno nel libro, è solo una scusa per raccontarci di una società che, sebbene abbia appena attraversato un tragedia, non vede l’ora di ributtarsi nel baratro.
È vero, dopo solo un’ora non si poteva forse fare di più, ma accadono talmente tante cose e tutte all’improvviso che si ha la sensazione che si stia cercando di infilare tutto quello che ha scritto King nelle nove puntate a disposizione. Un’operazione che per chi ha letto il libro appare estremamente ardua, e la resa di questo primo episodio sta lì a dimostrarlo. Parliamoci chiaro: la puntata non è tutta da buttare, è solo la prima e quella che ha il compito di introdurre un progetto ambizioso, che si basa su un libro gigantesco dell’autore del Maine, sia per mole che per contenuti. Rispetto anche alla miniserie tv andata in onda negli anni ’90, questa prima puntata spicca per qualità di produzione, di attori, di scelte di scrittura che effettivamente tentano di ricalcare il più possibile le parole di King. Però ecco, la sensazione di una scrittura frettolosa, quella scelta di non utilizzare nemmeno dieci minuti di puntata per far ambientare lo spettatore, come se tutti sapessero già a cosa si va incontro nel racconto, è secondo noi sbagliata.
Si ha come un senso di straniamento all’inizio, come se stessimo vedendo una puntata a metà stagione piuttosto che la prima: come se la serie fosse stata ideata solo per chi ha letto il libro e può saltare antefatti e presentazioni.

Tutto sommato, la puntata è comunque godibile e instilla un po’ di curiosità, specialmente per i due misteriosi personaggi interpretati da Whoopi Goldberg e Alexander Skarsgård, sicuramente elementi di spicco a livello di casting che sottolineano quanti siano importanti per la storia Mother Abagail e Randall Flagg.
“The End” è quindi una puntata un po’ confusa, soprattutto per alcune scelte di montaggio che fatichiamo a capire: la salva quantomeno la storia e alcuni elementi che, anticipati rispetto a una linea temporale lineare, inducono la voglia di vedere come evolverà la storia, contando anche sul fatto che mancano di essere presentati almeno la metà dei personaggi principali. Siamo fiduciosi? Ci proviamo, sperando che la mano di King e di suo figlio Owen (sia a livello produttivo che di scrittura) si facciano sentire al più presto.

Voto: 6

 

Informazioni su Ste Porta

Guardo tutto quello che c'è di guardabile e spesso anche quello che non lo è. Sogno di trovare un orso polare su un'isola tropicale.

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