Servant – 2×01 Doll


Servant – 2x01 DollAl suo arrivo sulla piattaforma, nel 2019, Servant è stato uno dei prodotti più interessanti di AppleTV+, e non solo grazie al nome di M. Night Shyamalan come produttore esecutivo. Lo show creato da Tony Basgallop, infatti, si è fatto subito notare per il suo essere un solido horror psicologico nel quale si mischiavano diverse tradizioni del genere, oltre che per il suo formato da trenta minuti a episodio, quantomeno inusuale per un prodotto di questo tipo.

I problemi sono arrivati sul lungo periodo: a fronte di una prima parte di stagione davvero convincente, il resto della prima annata ha scoperto il fianco ad alcuni problemi di tenuta narrativa. È abbastanza evidente un calo di ritmo e suspance da metà stagione in poi, un appiattimento del racconto che in qualche modo si “normalizza” e rinnega alcune delle scelte più interessanti che avevano caratterizzato i primi episodi: se all’inizio lo show giocava tantissimo sul mistero legato alla figura di Leanne e alla tensione costante giocata sul rapporto dei personaggi con Dorothy, progressivamente gli autori decidono di svelare fin da subito le proprie carte, rendendo in primo luogo meno terrificante la bambinaia e decisamente meno intrigante la vicenda legata a Jericho. Anche l’inserimento della sotto-trama della famiglia di origine di Leanne e della setta alla quale appartiene contribuisce a trasformare la serie in qualcosa di diverso, traghettando l’interesse dello spettatore verso una vicenda esterna a casa Turner – ad un certo punto sembra quasi diventare un giallo, anche per via delle indagini di Julian e Sean.

Nonostante tutto però la prima stagione di Servant conserva una carica potenziale elevatissima che in questa seconda stagione potrebbe tradursi in una narrazione che si rifà alle atmosfere e alle tematiche dei primi episodi. Purtroppo questo non avviene in “Doll”, che sembra adagiarsi più sulla scia della fine della prima stagione e manca quasi completamente della verve necessaria per lanciare la seconda annata.

Servant – 2x01 DollSe, infatti, il compito di una season premiere è duplice, poiché consiste nel riprendere le fila della stagione precedente e, allo stesso tempo, introdurre degli elementi interessanti che possano essere approfonditi e sciorinati negli episodi successivi, allora “Doll” funziona solo a metà. Il colpo di scena finale di “Balloon” aveva lasciato i Turner ignari della scelta di Leanne di riunirsi alla Church of the Lesser Saints insieme al bambino, lasciando al suo posto la reborn doll, trovata poi da Dorothy che, per la prima volta, si accorge non essere suo figlio: questa premiere segue un andamento degli eventi molto classico, con la donna che contatta la polizia per denunciare il rapimento e che, ovviamente, non viene creduta. L’episodio si gioca tutto su questa ambiguità, con i Turner che non possono raccontare quello che è davvero successo e con un impassibile Sean che è interdetto sul da farsi: la scelta più sicura sarebbe quella di voltare pagina, cogliere l’occasione per lavorare sulla psiche della moglie al fine di farle elaborare finalmente il lutto e andare avanti con le loro vite – che poi è quello che consiglia anche il cognato Julian. Il problema è che anche il personaggio di Toby Kebbell è in preda a una crisi: tra la perdita progressiva dei suoi sensi – è partito con il gusto e ora anche il tatto – e la convinzione che il loro Jericho sia effettivamente stato riportato in vita, il suo pragmatismo e il suo scetticismo verso qualsiasi cosa riguardasse l’esoterismo o la religione sono messi in seria discussione.

Il problema più grande dell’episodio è, tuttavia, la mancanza di un collegamento tra le diverse trame e uno spunto che possa rendere interessante vedere come si svilupperà la vicenda. La scelta di allontanare Leanne e Jericho senza reintrodurli immediatamente sembra essere un boomerang, poiché lascia intendere che l’intrigo si sia già risolto: i Turner rimangono con i loro problemi e la Chiesa si riprende la sua accolita. È chiaro che, in qualche modo, gli autori hanno già pensato a come far di nuovo collidere questi due filoni narrativi, ma la mancanza più grande è decidere di prendersi del tempo prima di farlo, lasciando pochissima carne al fuoco e una reiterazione di situazioni che non aggiungono nulla alla sostanza del racconto. L’unico evento che volge a favore della stagione è la scomparsa misteriosa dell’investigatore assunto da Julian, ma è ben poca cosa per uno show che dovrebbe sfruttare la sua programmazione settimanale degli episodi.

Servant – 2x01 DollAnche dal punto di vista dell’horror vero e proprio questa premiere lascia abbastanza delusi: la tensione è minima, tutta relegata al continuo diniego di Dorothy di accettare la verità – il trauma di aver ucciso il proprio figlio, seppur involontariamente, deve essere qualcosa di mostruoso – e all’atteggiamento distaccato di Sean che è alle prese con un diverso tipo di trauma. Servant non ha mai nascosto il suo essere una serie riflessiva, che punta più alla costruzione di un’atmosfera claustrofobica – la casa – e ne esplora tutte le potenzialità horror, ma proprio questo è anche un suo grande limite: quando vengono eliminati dall’equazione tutti gli elementi più intriganti resta ben poco.

In definitiva, “Doll” è un episodio fin troppo introduttivo che lascia emergere tutti i difetti di Servant: la narrazione riprende da dove era finita la scorsa stagione, chiarisce il cliffhanger ma poi non fa nulla per spingere a proseguire la visione, somigliando addirittura ad un series finale. Gli autori pagano anche la scelta di AppleTV+ di rilasciare l’episodio in solitaria, dove in questo caso sarebbe stato forse più opportuno accompagnarlo almeno a quello successivo.

Voto: 5

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Informazioni su Davide Tuccella

Tutto quello che c'è da sapere su di lui sta nella frase: "Man of science, Man of Faith". Ed è per risolvere questo dubbio d'identità che divora storie su storie: da libri e fumetti a serie tv e film.

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