Tra le novità della stagione televisiva passata, Mythic Quest: Raven’s Banquet è stata senza dubbio una delle migliori. La workplace comedy di Apple TV+ creata da Megan Ganz, Charlie Day e Rob McElhenney, forte di una scrittura brillante coadiuvata da un cast perfetto in ogni ruolo, è riuscita a conquistare pubblico e critica, e durante la pandemia e i vari lockdown a cui ci siamo abituati si è dimostrata perfetta per gli innumerevoli binge che hanno costellato le nostre giornate di chiusura forzata. Non è dunque un caso che la sua seconda stagione sia uno dei ritorni più attesi di questa primavera 2021.
A differenza dell’anno scorso, in cui sulla piattaforma di streaming di Cupertino sono arrivate contemporaneamente tutte le puntate, la seconda stagione vedrà un’uscita settimanale, un tecnica di distribuzione che nell’ultimo periodo sta – e fa quasi sorridere dirlo – tornando di moda, soprattutto su Apple TV+ e Disney+. Prima di focalizzarsi sui due episodi della premiere, è giusto fare un piccolo passo indietro per parlare dello speciale “Everlight” arrivato a metà aprile, il secondo episodio di questo tipo dopo “Quarantine”, tra i più riusciti del filone dedicato alle videochiamate in lockdown.
“Everlight”, al contrario, è una celebrazione del ritorno alla normalità, non solo a livello lavorativo ma, soprattutto, per i personaggi, che dopo l’anno passato hanno più che mai bisogno di rivivere le esperienze pre-Covid, in questo caso rappresentate da un evento di gioco di ruolo dal vivo simile a un torneo medievale che, tra le altre cose, vede un’introduzione animata narrata da Anthony Hopkins, fresco di Oscar. Non c’è solo questo però, perché la puntata speciale viene anche intelligentemente sfruttata per ricordarci i conflitti al centro del racconto e preparare il terreno per la nuova stagione: a trainare il tutto troviamo infatti, come prevedibile, il rapporto tra Ian e Poppy, ora entrambi direttori creativi del MMORPG Mythic Quest – di cui devono realizzare una nuova espansione.
Non è dunque un caso che nella prima puntata della seconda stagione “Titan’s Rift” Poppy si trovi a fare i conti con questa nuova posizione di potere e sull’inevitabile effetto che Ian continua ad avere su di lei. La lead engineer del gioco deve fare i conti con un sogno erotico che ha proprio come protagonista il personaggio interpretato da Rob McElhenney: un topos spesso utilizzato per far emergere sentimenti sopiti ma che in questo caso prende una piega inaspettata (ed esilarante), portando in primis Poppy, ma anche David, a riflettere sul rapporto che intrattengono con Ian e con la sua personalità carismatica. Fortunatamente sembra quindi che al momento gli autori vogliano continuare a esplorare il rapporto tra i due direttori creativi sul piano dell’amicizia e della collaborazione professionale, senza introdurre una componente romantica che probabilmente stonerebbe con il tono dello show, e che soprattutto banalizzerebbe la loro relazione.
Restando in tema relazioni, l’episodio ne esplora altre due. La prima è quella, finita, tra David e Jo, con quest’ultima che passa alla corte di Brad, proseguendo di fatto quanto introdotto in “Everlight”, quando i due hanno combattuto insieme. Si tratta sicuramente di un’accoppiata interessante, che non perde tempo a mettere in scena il suo potenziale comico, e che dimostra come Mythic Quest, al pari di altre grandi serie comedy, funzioni anche e soprattutto per l’ottimo gruppo di personaggi ben caratterizzati che riescono a coesistere perfettamente. Meno riuscita, invece, la parte dedicata al rapporto tra Dana e Rachel – nonostante qualche momento divertente insieme a Carol delle risorse umane. La loro unione rappresenta un passaggio quasi fisiologico nella loro relazione, ma che al momento non sembra incastrarsi bene nelle dinamiche tipiche dello show.
Decisamente meglio la loro storyline nella puntata successiva, “Grouchy Goat”, che le vede impegnate nella realizzazione di un videogioco mobile su richiesta di Brad, in collaborazione con Jo. A differenza dell’episodio precedente, qui viene usata in maniera più costruttiva la dinamica lavorativa per far emergere le differenze tra Dana e Rachel, ai poli opposti per quanto riguarda l’approccio lavorativo, oltre che sentimentale. Il pretesto del videogioco è anche un ottimo espediente per mostrare una Jo manipolatrice e a tutti gli effetti perfetta allieva di Brad, quello che è un po’ il villain della serie.
Poppy, invece, è ancora alle prese con il suo percorso di empowerment, che passa dal dover partecipare, suo malgrado, a un gala che celebra le donne nell’industria dei videogiochi. Nonostante il discorso sopra le righe (e scritto da Ian), quello che emerge è la volontà di tratteggiare un personaggio indipendente, lontano da facili modelli aspirazionali ma comunque in grado di assumere il ruolo di leader che si è conquistata, ribadendo come Mythic Quest (il videogioco) esista e funzioni grazie al contributo di entrambi.
Non manca infine la continuazione del lavoro iniziato nella passata annata nel cercare di mettere in scena anche gli aspetti più problematici dell’industria videoludica. In questo caso il focus è sui concept artist, spesso costretti a dover trasformare in arte la visione di chi è a capo del progetto basandosi su pochissime informazioni, magari ritrovandosi poco dopo a dover rifare tutto nonostante le interminabili ore di lavoro. Insomma, una delle tante categorie il cui lavoro e, soprattutto, il dispendio energetico e di tempo richiesto non vengono mai apprezzati a pieno.
Al netto di tutto questo, si può dire che Mythic Quest è ripartita nel migliore dei modi, confermando quanto di buono fatto nella passata stagione e dimostrando l’alta qualità delle serie originali Apple TV+.
Voto 2×01: 7 +
Voto 2×02: 7 ½