
1×05 – “Ronin”
L’ingresso in scena di Yelena Belova, già preannunciato grazie alla scena post-credit di Black Widow, era indubbiamente tra gli elementi più attesi di Hawkeye, e il suo arrivo nella puntata precedente è stato accolto con grande calore dai fan – anche se alcuni si sono lamentati con l’interprete Florence Pugh per aver spoilerato la cosa sui social. Come già accaduto in WandaVision, in cui assistiamo alla sparizione di Monica Rambeau durante il Blip, anche qui abbiamo la possibilità di rivivere l’evento ma attraverso gli occhi di Yelena, con qualche piccolo cambiamento estetico, un avvenimento che dà ancora più spessore al sacrificio di Natasha Romanoff in Endgame, disposta a tutto per riportare in vita non solo la famiglia legata agli Avengers, ma anche quella che abbiamo conosciuto in Black Widow.
Florence Pugh è senza dubbio una delle attrici di maggior talento della sua generazione, ma proprio come nel film che l’ha introdotto nell’MCU, il suo personaggio non sfrutta al meglio questo potenziale, a causa di una scrittura che non riesce mai davvero a far convivere in maniera soddisfacente l’anima più ironica e quella più oscura di Yelena. Per quanto la scena in cui si confronta con Kate di fronte a una pentola di mac and cheese sia tra i momenti migliori della puntata, è difficile togliere di dosso la sensazione che con la nuova vedova nera ci sia qualcosa di non pienamente riuscito. È un vero peccato, ma come già successo in precedenza con altri personaggi, forse basterà solo un po’ di pazienza per vederla nella sua versione migliore, magari più simile a quella apparsa recentemente nei fumetti dedicati a Black Widow scritti da Kelly Thompson.

Lo scontro con Echo è un’altra aggiunta alle ottime scene d’azione che hanno costellato la serie, ma è anche un momento importantissimo per Maya Lopez che inizia a dimostrare i primi dubbi riguardo a chi ci fosse dietro la morte del padre. La sensazione è comunque che Clint fosse lì per uccidere Echo, altrimenti non si spiegherebbe il perché chiedesse scusa a Natasha al memoriale. L’intervento di Kate, però, impedisce che le cose prendano una direzione più drammatica, e dopo un intero episodio in cui li abbiamo visti separati, il momento della riunificazione ci ricorda quanto questo duo funzioni bene insieme – la fuga con l’Uber è davvero una mossa geniale; L’alchimia tra Kate e Clint, indubbiamente l’elemento più forte della serie.
L’episodio si chiude con un evento tanto atteso: l’ingresso in scena di Wilson Fisk. La cosa era già nell’aria dalla terza puntata, ma vederlo in carne ed ossa e, soprattutto, interpretato da Vincent D’Onofrio che ritorna nei panni di Kingpin dopo la serie Daredevil, è stato molto emozionante. Certo, è leggermente discutibile il modo in cui lo vediamo per la prima volta: una foto su un cellulare non è visivamente la scelta più azzeccata per accogliere nell’MCU una figura così iconica della Marvel.

1×06 – “So This is Christmas?”
Se c’è una cosa che accomuna le varie serie Marvel della fase quattro, è che i finali di stagione non sono quasi mai stati all’altezza dell’ottimo lavoro fatto in precedenza. Complice anche il grande numero di linee narrative aperte, sembrava che Hawkeye potesse essere un’altra vittima illustre di questa “maledizione”. Invece, anche con qualche risoluzione un po’ troppo sbrigativa, la puntata non delude e chiude ottimamente il racconto, mantenendo intatto il cuore emotivo della narrazione senza sacrificarlo per aprire anticipatamente il prossimo capitolo. Da questo punto di vista, Hawkeye risulta quasi atipico nel panorama dell’MCU, con una conclusione che sembra quasi invitarci a prenderci una pausa per le feste e per i mesi che ci separano da Doctor Strange in the Multiverse of Madness.
Quello che stupisce particolarmente è come ogni piccolo dettaglio che ha costellato la stagione e che magari, inizialmente, poteva apparire come poco significativo, ha trovato una risoluzione nel finale. A parte quello più prevedibile che vede Kate usare la tecnica del lancio della monetina insegnatole da Clint nel combattimento contro Kingpin, viene subito in mente il membro della tracksuit mafia che ringrazia sempre Kate per averlo spronato a parlare con la compagna dei loro problemi di coppia (subito prima di essere messo al tappeto). Non è ovviamente da meno l’utilizzo fatto dei larper, passati dall’essere in parte un espediente comico a veri e propri aiutanti di Kate e Clint nella lotta al crimine.

La puntata, però, vede i suoi momenti migliori nelle interazioni tra i due protagonisti: vederli combattere insieme sul ghiaccio con i nuovi costumi fatti dai larper è un grandissimo piacere, ma è soprattutto nelle scene più intime che emerge l’enorme sintonia che li lega; è impossibile restare indifferenti di fronte a Kate che dichiara a Clint di essere diventata chi è grazie a lui (“You showed me that being a hero isn’t just for people who can fly or shoot lasers out of their hands. It’s for anyone who’s brave enough to do what’s right, no matter the cost”). A inizio stagione in molti avevano ipotizzato che questa potesse essere l’ultima missione per Clint, ma visto il finale è possibile che in futuro li vedremo di nuovo insieme. Per entrambi, queste puntate hanno significato un importantissimo punto di svolta che gli ha permesso di staccarsi da elementi del passato che per troppo tempo li hanno tormentati – la madre per Kate e tutto quello che riguardava Natasha e Ronin per Clint –, e il chiarimento tra Hawkeye e Yelena è uno dei momenti più toccanti dell’episodio.
L’unica cosa forse realmente irrisolta riguarda il padre di Kate. Visto il calibro dell’attore che lo ha interpretato (Brian d’Arcy James), sembrava quasi scontato che lo avremmo rivisto. Invece, almeno per ora, non è questa l’intenzione. Non è nemmeno stata annunciata una seconda stagione, quindi è da capire in che modalità la storia di Kate – e forse Clint – proseguirà. Sarebbe sicuramente un peccato non vedere più il personaggio di Jacques Duquesne all’interno dell’MCU. Considerando la storia del personaggio nei fumetti, sembrava il candidato numero uno per il ruolo di villain assoluto della serie; invece gli autori hanno optato per qualcosa di meglio, lasciando l’aspetto di spadaccino di primo livello ma rendendolo un uomo un po’ ingenuo ma dalla parte dei buoni.

Hawkeye è in definitiva un’ottima serie, la migliore dell’MCU insieme a WandaVision, che stupisce per la capacità di scavare nel profondo dei personaggi introducendo nel migliore dei modi Kate Bishop e dando finalmente lo spessore meritato a Clint Barton, il tutto con la giusta dose di spirito natalizio e comicità. Nonostante alcuni passi falsi con Black Widow e The Falcon and the Winter Soldier (entrambi vittime delle stesse problematiche), il Marvel Cinematic Universe ha lanciato la sua quarta fase nel migliore dei modi, dimostrando che le idee non mancano e che c’è ancora tanto terreno fertile da esplorare. Tra film e serie sono arrivati ben nove prodotti, e per chi era convinto che questo avrebbe segnato un declino del coinvolgimento del pubblico, l’incredibile successo di Spider-Man: No Way Home in sala è la prova che la MCU fatigue è ancora molto, molto lontana.
Voto 1×05: 7 ½
Voto 1×06: 7 ½
Voto stagione: 8-
