The Great – Stagione 2


The Great – Stagione 2Il 19 novembre la piattaforma di streaming statunitense Hulu ha rilasciato la seconda stagione di The Great, la serie creata da Tony McNamara (The Favourite) sulla base di uno spettacolo teatrale da lui scritto e liberamente ispirata alle vicende di Caterina la Grande, Imperatrice di Russia dal 1762 al 1796. Anche questa nuova tornata di episodi sarà distribuita in Italia da Starz Play, a partire dal 19 dicembre con il rilascio di una puntata a settimana.

La serie riprende poco dopo gli avvenimenti dello scorso finale di stagione: Catherine ha appena assunto il potere dopo il colpo di stato ai danni di Peter, e si accinge finalmente a mettere in atto il suo piano di profondo rinnovamento della Russia, fondato sui principi dell’Illuminismo. Se lo spettatore è ormai abituato a non cercare nello show di McNamara un’attitudine filologica nei confronti della ricostruzione degli avvenimenti storici (ricordiamo che la tag-line recita “an occasionally true story”), d’altro canto va sottolineato come il racconto, con il passare degli episodi, si faccia sempre più libero e autonomo.

Emblematica in quest’ottica è la decisione degli autori di lasciare in vita il personaggio di Peter, nella realtà morto strangolato otto giorni dopo il colpo di stato, presumibilmente per volere della consorte. Questa scelta si rivela particolarmente azzeccata, soprattutto considerato che il rapporto tra Catherine e Peter ha fin dall’inizio rappresentato il cuore pulsante della serie – anche per merito di Elle Fanning e Nicholas Hoult, la cui interpretazione è sempre più strabiliante. L’altro pregio derivante dalla presenza di Peter è rappresentato dalla conseguente instabilità della posizione di potere della protagonista, costantemente minacciata da un nuovo colpo di stato e al sicuro solo perché incinta dell’erede Paul, innescando una sorta di conto alla rovescia rispetto alla sua gravidanza che tiene alto il ritmo del racconto (e che culminerà nell’episodio “Five Days”). Proprio la gravidanza rappresenta uno dei leitmotiv della stagione, declinata nei suoi aspetti più tragicomici – le pratiche pseudo-scientifiche, le voglie, i rituali pre-parto – e in grado di strappare una risata amara senza mai sminuire la portata drammatica delle situazioni.

The Great – Stagione 2Dal punto di vista prettamente politico, la prima stagione ha avuto come obiettivo quello di mostrare la conquista del potere da parte di Catherine, mentre questa seconda annata la vede alle prese con un compito forse ancora più difficile: quello di mettere in atto il suo grande progetto di ammodernamento della Russia. Quello che viene dipinto è, giustamente, un percorso accidentato, fatto di piccole vittorie (la scuola per ragazze, la fiera scientifica…) ma anche di cocenti e dolorose sconfitte (la morte di Shakey e la rivolta della servitù in “A Simple Jape”), a cui l’imperatrice reagisce con un peculiare mix di frustrazione, ottimismo e testardaggine.

Catherine si scontra duramente con la realtà, comprendendo che gli alti ideali a cui si ispira spesso non sono immediatamente applicabili al contesto in cui si trova, schiacciata com’è tra il conservatorismo dell’aristocrazia e la disperazione del popolo. In questo senso gli autori sono molto bravi nel mettere in luce tutte le contraddizioni della protagonista e dell’assolutismo illuminato a cui aspira, mostrando come da un lato sia necessario sporcarsi le mani per raggiungere i propri obiettivi, e dall’altro come questi obiettivi possano finire col mettere in pericolo la sua stessa posizione – pensiamo all’arrivo degli (ex) reali di Svezia a corte. Degno di nota in quest’ottica è anche il trattamento dei comprimari: Orlo, Velementov, Elizabeth, Archie e Marial. Ciascuno di loro porta avanti la propria “agenda”, spesso non del tutto in linea con quella dell’imperatrice, ma nonostante ciò ogni rapporto assume una sua complessità e stratificazione, privo di nette distinzioni tra alleati, nemici e traditori (fatta esclusione per gli spietati cortigiani fedeli a Peter).

The Great – Stagione 2Anche in questa stagione, uno dei principali pregi della serie resta la maestria con cui gli autori e gli interpreti riescono a far convivere esagerazioni, satira e violenza con momenti di grande intimismo ed emotività. La caccia al coccodrillo e la decapitazione a sangue freddo dell’ambasciatore ottomano riescono così a convivere con il dolore di Catherine per la perdita di Leo e quello mai del tutto superato di Elizabeth per la morte del figlio. Si tratta però di un equilibrio precario che vacilla negli ultimi episodi, in concomitanza con l’entrata in scena della madre di Catherine (interpretata da Gillian Anderson). Il personaggio di Joanna, seppur ben delineato nelle motivazioni, finisce col deviare il racconto su toni quasi melodrammatici, soprattutto in seguito alla sua morte, che rappresenta un momento di snodo fondamentale nel complicato rapporto tra Catherine e Peter. 

E proprio alla relazione tra i due protagonisti viene naturalmente concesso largo spazio, innanzitutto perché è dal confronto tra i due che prende le mosse il percorso di crescita di entrambi i personaggi. Se per Peter ciò significa comprendere che la vita di imperatore che gli è stata imposta per diritto di nascita non è ciò che davvero vuole (nella cornice di un generale rifiuto del modello di mascolinità tossica con cui è cresciuto, solo in parte riuscito), per Catherine invece significa fare i conti con il conflitto tra il suo lato razionale (quello illuminista, che rifiuta e condanna le azioni e il modo di essere di Peter) e quello più istintivo, che nutre, nonostante tutto, dei sentimenti per lui. Giunti al finale, è senza dubbio interessante notare come i due si scoprano più simili tra loro di quanto si sarebbe mai potuto immaginare, anche se la rappresentazione del loro avvicinamento oscilla a volte in maniera troppo ambigua tra problematizzazione e romanticizzazione.

In definitiva, questa seconda stagione di The Great conferma i punti di forza dell’esordio (scrittura fresca e acuta, buon production value e ottime interpretazioni), mettendoli a frutto con una padronanza ancora maggiore. Restiamo quindi in attesa della conferma della terza stagione da parte di Hulu, alla quale brinderemo senza dubbio con un Huzzah!

Voto: 8½

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