Better Call Saul – 6×01/02 Wine and Roses & Carrot and Stick 1


Better Call Saul - 6x01/02 Wine and Roses & Carrot and StickRieccoci qui, ancora tra il sole e la polvere che invadono ogni spazio del New Mexico (e anche del Messico originale), con i protagonisti di Better Call Saul che arrivano all’ultimo passo del loro percorso tracciato dal destino. Come andrà a finire per loro? Per alcuni lo sappiamo già, per altri lo ignoriamo, ma di una cosa siamo sicuri: ci divertiremo a scoprirlo in questi ultimi episodi.

Partiamo da Nacho, in fuga disperata dopo l’agguato nell’hacienda di Lalo Salamanca: lo avevamo lasciato in un momento di pathos estremo, una delle sequenze più tese dell’intera serie e, non essendo a conoscenza del fatto che Lalo fosse ancora vivo – lui, ma noi spettatori sì -, anche questo inizio non è da meno.
La sua fuga, e soprattutto la sua sosta nel motel, riescono perfettamente nell’intento di reinserirci immediatamente nel mondo di Better Call Saul – e di conseguenza nell’universo Breaking Bad – mettendoci addosso quel senso di attesa e di ansia che sappiamo già dall’inizio non porterà a nulla di buono. Le facce sudate, il sole accecante, il riverbero sui tetti di lamiera, le piscine vuote, gli stivali impolverati, tutto è messo al proprio posto per farci sentire in trappola come Nacho, braccato praticamente da tutti.
Anche l’azione non manca, e non avevamo dubbi: se è vero che il punto di forza di questa serie e della scrittura di Vince Gilligan in generale è la costruzione della tensione, il dubbio, l’attesa, il ristagnare di sensazioni pesanti e sinistre, anche le scene di pura action si inseriscono molto bene per spezzare il ritmo e dare un’accelerata al racconto: quella che vede Nacho contro i cugini Salamanca e i loro scagnozzi non manca certo di inventiva, soprattutto nel momento in cui i due sicari sparano anche ai propri accoliti per rimarcare il fatto che Nacho vada preso vivo – e anche per sottolineare la totale spietatezza dei due, che di parole proprio non ne vogliono usare.

Better Call Saul - 6x01/02 Wine and Roses & Carrot and StickTutto questo si ricollega ovviamente a quello che ormai possiamo definire il villain della serie, ovvero il redivivo Lalo Salamanca.
Una delle prime sequenze che lo riguarda, quella dove va a trovare una coppia di conoscenti, ricorda molto da vicino le atmosfere di Non è un paese per vecchi, il film dei Coen, e anche qui la strategia delle tensione che permea il racconto esplode in tutta la sua potenza. Capiremo solo più tardi il senso della minaccia  incombente sull’uomo che grazie a lui è riuscito a operarsi ai denti, ed è talmente spinta e violenta che la resa delle immagini e del non detto è magistrale: siamo noi che dobbiamo immaginarci tutto quando un corpo carbonizzato viene riconosciuto proprio dai denti, e siamo sicuri che quel cadavere aveva anche una bella mosca e baffi appena rifiniti sotto la bocca.
L’assoluto male diabolico rappresentato da Lalo è quasi fastidioso da vedere ma decisamente ipnotico e magnetico: la tranquillità con cui si muove, con cui pensa e con cui fa qualunque cosa è molto sinistra, una caratteristica necessaria per delineare il tipo di pericolo che corrono Saul e gli altri personaggi, tra cui soprattutto Kim.

Diciamoci la verità: tutta la parte che riguarda Lalo e Nacho ma anche i Salamanca, Gus Fring e Mike è fondamentale per l’economia della serie e di sicuro appeal, ma la storyline che riguarda Saul e Kim è quella alla quale siamo più affezionati.
I motivi ovviamente sono molteplici: non staremo qui ancora a sottolineare la bravura degli attori, la splendida sceneggiatura, e tutto il comparto tecnico che accompagna le sequenze, perché arrivati alla sesta stagione non avrebbe più senso rimarcarlo; i motivi vanno ricercati ora più che mai nel futuro dei personaggi, non nel presente. Ci spieghiamo meglio: è palese che le loro azioni, ormai da novelli Diabolik e Eva Kant, sono cruciali per il loro sviluppo narrativo (ci arriviamo tra poco), ma arrivati all’ultima stagione è chiaro che siamo tutti tesi nello scoprire quale sarà l’anello di congiunzione tra Better Call Saul e Breaking Bad. Perché ad essere onesti, se nelle annate scorse scorgevamo solo con la coda dell’occhio l’elefante nella stanza, ora quell’ingombrante e tremenda domanda è sempre più vicina a noi: che fine farà Kim Wexler? Stiamo andando in questa direzione, volenti o nolenti, e se abbiamo imparato a conoscere Vince Gilligan, siamo sicuri che la risposta non ci piacerà.

Manca però ancora un pezzetto di percorso insieme a questa coppia sposata che non ha mai effusioni – l’unica concessa è il dormire assieme – e quindi ora più che mai dobbiamo gustarci la chimica che si è venuta a creare tra loro, addirittura troppa se si considerano le espressioni che il clamoroso Bob Odenkirk riesce a dipingere sul volto di Saul senza dire mezza parola. La trasformazione di Kim è ora avvenuta completamente e l’elaborato piano per vendicarsi dei suoi ex colleghi è talmente diabolico che anche Saul tentenna, stenta a riconoscere la donna che probabilmente ama perché ha sempre pensato potesse essere la sua ancora di salvezza, mentre ora si accorge che la nave è salpata con l’avvocato Wexler al comando, e lui guarda la costa allontanarsi con sempre più sgomento.

Better Call Saul - 6x01/02 Wine and Roses & Carrot and StickAnche il capitolo dedicato agli ex clienti, i coniugi Kettleman, è perfetto in questo senso: Saul ha sempre il guizzo da avvocato da strapazzo, e riesce a spuntarla quasi subito agitando una metaforica carota, ma serve la nuova Kim – col bastone – a risolvere la situazione quasi senza scrupoli. È proprio in quel momento che l’ultima pagina comincia a voltarsi e a farci intravedere qualcosa sul futuro imminente dei due: a Kim succede qualcosa per questa sua troppa sicurezza? Saul non riuscirà a difenderla e diventerà ancora più disperato, come lo abbiamo conosciuto in Breaking Bad?
La situazione è già sfuggita di mano, e Gilligan è un maestro nello scrivere di questi particolari frangenti, trovandovi poi una soluzione che nella migliore delle ipotesi è sempre terribile per qualcuno di quelli coinvolti. Saremo sinceri anche qui: lo sappiamo sarà tremenda, ma non vediamo l’ora di scoprirla.

Con questi primi due episodi della stagione di chiusura, Better Call Saul si dimostra ancora una volta un prodotto di altissimo livello, che non lesina perle a livello registico, come l’apertura di “Wine and Roses” che, come spesso succede senza dialoghi ma con il solo aiuto della musica, ci aiuta a dare uno sguardo sull’imminente futuro che attende il fu Jimmy McGill.
La stagione sarà più lunga del solito con i suoi tredici episodi, e soprattutto verrà spezzata in due: la prima parte terminerà con il settimo episodio il 24 maggio, mentre la seconda e ultima parte ripartirà il 12 luglio. Un lento progredire che ci farà godere ancora di più questa perla rara della serialità contemporanea.

Voto 6×01: 7½
Voto 6×02: 8

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Informazioni su Ste Porta

Guardo tutto quello che c'è di guardabile e spesso anche quello che non lo è. Sogno di trovare un orso polare su un'isola tropicale.


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Un commento su “Better Call Saul – 6×01/02 Wine and Roses & Carrot and Stick

  • Boba Fett

    Inizio di stagione diverso dal solito flashforward su Gene, la nuova identità di Jimmy dopo i fattacci di Breaking Bad che a questo punto credo chiuderà la serie. E sarà dura pazientare, sopportare la goccia cinese di un episodio a settimana…