For All Mankind – 3×01 Polaris


For All Mankind – 3x01 PolarisDopo un finale mozzafiato, che ha fatto entrare di diritto For All Mankind tra le migliori serie dello scorso anno, lo show creato da Ronald D. Moore torna sugli schermi di Apple TV+ con la sua terza e attesissima stagione.

Anche questa volta ci troviamo di fronte a un salto temporale di circa un decennio: siamo all’inizio degli anni Novanta e il nuovo obiettivo da raggiungere – come del resto ci era stato anticipato dalle ultimissime immagini del finale di stagione, sulle note dei Nirvana – è lo sbarco su Marte. L’episodio non perde tempo nel metterci al corrente di come si sono dipanati i fatti, storici e personali, che hanno caratterizzato questi anni: oltre alla reunion al completo dei Beatles, a colpire in questo senso è soprattutto la brillante carriera politica di Ellen Wilson, la quale al momento resta sullo sfondo ma che certamente avrà un ruolo di primo piano nel corso della stagione, e quella, non politica ma altrettanto intrigante, di Karen Baldwin, che al contrario è al centro dell’episodio.
La scelta di investire sul turismo spaziale, infatti, oltre a parlarci del rapporto della donna con lo spazio e con il suo ex marito, rappresenta una forte accelerata sul versante ucronico della narrazione, dando vita a un interessante scenario retrofuturistico che, caso più unico che raro, affonda concretamente le radici nel racconto, lungi dall’essere quindi un mero espediente estetico. La base spaziale turistica Polaris funge inoltre da catalizzatore degli eventi principali della puntata: è qui infatti che Danny, il figlio di Gordo e Tracy, ha deciso di celebrare il suo matrimonio.

For All Mankind – 3x01 Polaris

Se l’arrivo degli invitati permette di fare il punto della situazione sui rapporti e le tensioni sedimentate nel corso degli anni – ad esempio l’amichevole rivalità tra Ed e Danielle per il comando della missione su Marte, oppure l’attrazione mai del tutto sopita tra Danny e Karen –, la vera sorpresa è data dalla scelta degli autori di trasformare la premiere in una sorta di disaster movie adrenalinico e ricco di suspence. L’incidente sulla Polaris, oltre ad avere conseguenze tangibili e psicologiche su tutti i personaggi presenti, riporta bruscamente anche lo spettatore con i piedi per terra, come a ricordarci che, nonostante tutto, lo spazio resta un luogo avverso all’uomo, impossibile da domare fino in fondo.

C’è modo di seguire anche le vicende ambientate alla NASA: qui, oltre al ruolo sempre più preminente assunto dalla giovane Aleida Rosales, a spiccare è soprattutto la dimensione spionistica che coinvolge, a sua insaputa, Margo Madison. Nonostante sia passato ormai un decennio dalla stretta di mano che ha messo fine all’escalation di tensioni tra Stati Uniti e Russia, è chiaro che la Guerra Fredda tra le due potenze sia ancora lontana da una vera conclusione, e che la corsa su Marte sarà forse ancora più spietata di quella per il controllo della Luna.

Alla luce di queste premesse, “Polaris” rappresenta senza dubbio un’ottima premiere, soprattutto se consideriamo l’abilità con cui gli autori riescono a tenere insieme la dimensione introduttiva che necessariamente deve caratterizzare il primo capitolo stagionale, con quella più adrenalinica data dal disastro sulla base spaziale, evitando così di risultare un mero passaggio interlocutorio necessario ad avviare il racconto.
Al tempo stesso, però, non si possono ignorare alcuni aspetti meno riusciti o potenzialmente problematici, che potrebbero andare a intaccare la riuscita della stagione in maniera più o meno consistente, a seconda di come saranno gestiti.
La questione principale riguarda l’invecchiamento dei protagonisti: da un lato, infatti, il trucco non sempre risulta convincente, impedendo allo spettatore di “credere” fino in fondo di avere di fronte persone di mezza età; dall’altro il desiderio di continuare a coinvolgerli nelle vicende spaziali è in alcuni casi forzato – pensiamo a Ed che viene considerato, nonostante l’età ormai avanzata, il potenziale leader della missione su Marte.

For All Mankind – 3x01 Polaris

Inevitabilmente la serie dovrà lasciare sempre più spazio a una nuova generazione di astronauti ma, considerando anche la dipartita di due dei personaggi più amati dello show, Gordo e Tracy, non è detto che questi riusciranno a colmare efficacemente il vuoto lasciato dai loro predecessori. Le due figure più promettenti in questo senso sono quelle di Aleida, in procinto di effettuare la sua prima missione spaziale, e di Kelly Baldwin, la figlia adottiva di Ed e Karen, mentre le vicende che ruotano attorno al figlio minore degli Stevens e a quello acquisito di Danielle non paiono suscitare lo stesso interesse, forse perché non direttamente legate alla corsa spaziale.
Al momento sembra che un ruolo di primo piano potrebbe essere assunto da Danny, un personaggio il cui più spiccato tratto caratteristico sembra però essere l’interesse morboso nei confronti di Karen. Proprio la relazione tra i due, probabilmente la storyline meno riuscita della passata stagione, potrebbe avere un seguito in queste nuove puntate, con il rischio di spezzare il delicato equilibrio tra diversi generi – sci-fi, spy story, dramma famigliare… – che finora ha costituito uno dei maggiori punti di forza di For All Mankind.

Nonostante queste piccole incertezze, “Polaris” rappresenta per la serie di Moore un ritorno in grande stile, sia dal punto di vista visivo – le scene ambientate nello spazio sono sempre spettacolari –, sia da quello della scrittura, in grado di tenere lo spettatore sul filo del rasoio per buona parte dell’episodio. Non ci resta quindi che attendere le prossime puntate, che verranno rilasciate su Apple TV+ a cadenza settimanale, per scoprire se lo show riuscirà a tenere fede alle alte aspettative a cui ci ha ormai abituato.

Voto: 8

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