Ms. Marvel – 1×04/05 Seeing Red & Time and Again


Ms. Marvel – 1x04/05 Seeing Red & Time and AgainDopo tre episodi che ci hanno introdotto al personaggio di Kamala Khan, all’ottenimento dei suoi poteri, e più in generale al cuore della trama principale, gli episodi quattro e cinque si dedicano allo svolgimento delle storie su cui Ms. Marvel si concentra, palesando due risultati principali: da un lato, si evidenzia quanto questa serie abbia un’attenzione a certi argomenti che le fanno certo onore, ma dall’altro purtroppo si sottolinea invece quanto ci sarebbe stato bisogno di un numero maggiore di episodi e di un tipo di scrittura diversa.

Con le puntate quattro e cinque, come si diceva, raggiungiamo molto più rapidamente di quanto avremmo voluto la parte finale delle avventure di Kamala, che l’hanno condotta in un altro spazio e persino in un altro tempo rispetto a come abbiamo avuto modo di conosciuta nel pilot. A fronte del tono fumettistico marcato dei primi episodi, che ne rappresentavano uno dei tratti più piacevoli, via via che la trama è andata a comporsi e ad assorbire tematiche più drammatiche la serie ha aumentato le ambizioni del proprio racconto diminuendo però quel tono canzonatorio con cui era partita e che faceva la differenza con gli altri prodotti Marvel su Disney+. Quando questo aspetto è venuto meno, il contraltare è stato una trama fumosa e tutt’altro che riuscita, forse perché non si è dato il tempo agli eventi di maturare come avrebbero invece dovuto e potuto.

Uno dei punti di forza, se non proprio quello principale certo tra i migliori, è l’attenzione che viene posta dalla serie al retroterra culturale e nazionale della protagonista: non solo perché il riferimento storico alla Partizione è costante e importante all’interno della trama, ma perché permette anche di raccontare le difficoltà delle minoranze negli Stati Uniti senza assumere un facile tono paternalistico. La diffidenza, il dubbio, e la paura che circondano le vite di questi personaggi si insinuano all’interno della serie con grande intelligenza e arricchiscono la narrazione in modi unici e interessantissimi. Temi come la difficoltà dei genitori della nostra eroina nel trasferirsi e nell’adattarsi alla nuova condizione di vivere negli Stati Uniti diventano importanti e ben focalizzati sugli effetti che hanno sulla struttura familiare; questo riguarda non solo lo svolgimento delle vicende personali di Kamala, ma si estende persino all’intera base narrativa che coinvolge la protagonista, al punto che i poteri di cui è ora dotata sono profondamente legati alla storia e alla cultura generazionale d’origine. In altre parole, Ms. Marvel non potrebbe che essere quella che è: il suo passato, la sua cultura e il suo mondo rendono questo personaggio unico nel suo genere e per questo di principio profondamente innovativo.

Ms. Marvel – 1x04/05 Seeing Red & Time and AgainLa cosa si sente – o forse si sarebbe dovuta sentire ancora di più – negli episodi quattro e cinque, nei quali la vicenda di Kamala va a legarsi a doppia mandata con il passato traumatico che è stato la Partizione e la violenta separazione tra India e Pakistan: prima il trasferimento a Karachi, quindi persino il viaggio temporale all’epoca della scomparsa della bisnonna della ragazza, servivano proprio a rendere ancora più unica la storia di cui si tratta in Ms. Marvel. Se la stessa cosa si è cercata di fare in Moon Knight – ovvero l’inserimento di storie locali che potessero arricchire la trama con fenomeni più autentici – qui questa idea sembra avere un respiro maggiore e soprattutto una concretezza che l’altra serie Marvel non ha saputo gestire.

Eppure, un problema fondamentale c’è ed è l’estrema rapidità con cui si deve introdurre un così vasto mondo come quello che Ms. Marvel cerca di raccontarci. Sei episodi sono obiettivamente insufficienti, tanto più che di carne al fuoco ce n’è tantissima; oltretutto, dato che è chiarissimo che agli autori interessi soprattutto il retroterra culturale e umano, una gran parte di trama viene sacrificata e alcune scelte risultano affrettate, o avrebbero quantomeno necessitato di più tempo rispetto a quello che ricevono. Lo si era già visto nel terzo episodio, con i Clandestines che cambiano atteggiamento in modo troppo repentino; lo stesso può dirsi nel quarto dei Red Daggers, un gruppo del tutto effimero e che non svolge nessun ruolo particolare, o per la debolissima conclusione del quinto episodio che vede le scelte della villain prive di ogni coerenza.

Insomma, pur senza calcare la mano alla ricerca di una drammatizzazione facile, gli autori hanno l’intuizione perfetta di non fare di Ms. Marvel l’ennesimo show su un supereroe/eroina come gli altri, ma di introdurre in questo racconto un mondo molto più vasto e uno sguardo più ricco sulla società americana e sui traumi di intere generazioni di persone. Il compito era ancor più arduo perché quello di Ms. Marvel è un personaggio già di per sè “derivativo”: si nota, infatti, fin dal nome in sè, dal quale si evince la dipendenza da un altro mito fondativo della Marvel. Eppure, la sfida, che aveva restituito dei primi episodi molto più riusciti, diventa troppo difficile da sostenere sul lungo periodo; soprattutto per un numero di episodi insufficiente e una scrittura che avrebbe voluto raccontare ben altro ma che deve di tanto in tanto dedicarsi alla parte supereroistica sulla scia dei soliti prodotti Marvel. Il risultato è una coppia di episodi che riportano questa serie nella mediocrità a cui i racconti Marvel sul piccolo schermo ci hanno ormai abituato. Il risultato finale è che a fronte di alcuni aspetti molto interessanti la serie non abbia la concretezza adatta per creare un racconto unitario interessante e forte, consegnandoci solo una parte riuscita e l’altra – quella più grande – purtroppo facilmente dimenticabile.

Voto 1×04: 6
Voto 1×05: 5½ 

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.

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