The Resort è la nuova serie creata da Sam Esmail (Mr. Robot, Homecoming) e Andy Siara (Palm Springs), che svolge anche il ruolo di showrunner, per Peacock, la piattaforma streaming di NBC. I primi tre episodi sono stati rilasciati in blocco, mentre i successivi arriveranno sulla piattaforma con cadenza settimanale, per un totale di otto puntate.
Se già il nome di Esmail potrebbe bastare a catturare l’attenzione e a suscitare un buon grado di curiosità nei confronti del progetto, anche il cast non è da meno: a Cristin Milioti (How I Met Your Mother) e William Jackson Harper (The Good Place) nei panni della coppia protagonista si affiancano infatti Skyler Gisondo (Santa Clarita Diet) e Nick Offerman (Parks and Recreation).
La premessa è tanto semplice quanto accattivante: Emma e Noah sono una giovane coppia in crisi che decide di festeggiare il decimo anniversario di matrimonio in un resort della Mayan Riviera messicana; i loro piani vengono però sconvolti dal ritrovamento del cellulare appartenuto a un giovane americano lì scomparso insieme a un’altra turista quindici anni prima (Sam e Violet, interpretati rispettivamente da Gisondo e Nina Bloomgarden). I due decidono di investigare su questo caso irrisolto, trasformando la loro vacanza in un’avventura dai risvolti imprevedibili e in un’occasione per riflettere sul loro matrimonio.
The Resort si presenta quindi fin da subito come un prodotto che punta a mixare generi tra loro anche molto distanti, dalla commedia romantica al giallo, riecheggiando al tempo stesso più o meno consapevolmente diversi prodotti seriali di successo passati sugli schermi in tempi recenti. Il primo titolo a venire in mente è Only Murders in the Building, per il modo in cui sfrutta il potenziale comico del vedere due dilettanti alle prese con l’investigazione di un possibile crimine, ma anche, in seconda battuta, The White Lotus, con cui condivide il setting (il resort di lusso in una località “esotica” che diventa lo scenario di un delitto) e il focus su una coppia infelice. Impossibile poi non pensare a Palm Springs, film del 2020 scritto proprio da Siara, che deve il suo successo all’originale ed efficace mix di rom-com e sci-fi.
Nel corso di questi primi tre capitoli, Milioti e Harper dimostrano di avere la giusta dose di carisma e di chimica per portare sulle spalle il racconto, riuscendo a bilanciare i momenti più leggeri con quelli più malinconici. L’ossessione di Emma per la scomparsa di Sam affonda sicuramente le radici nell’insoddisfazione nei confronti del suo matrimonio e, forse, in un trauma irrisolto; nonostante queste sfumature oscure, Milioti riesce a infondere al suo personaggio anche una buona dose di comicità, dando vita a una figura non troppo distante da quelle da lei già interpretate in Made for Love e Palm Springs, ma comunque dotata di una sua personalità. Noah rappresenta invece la metà più pacata e razionale della coppia, qualità necessarie a bilanciare l’avventatezza di Emma (ancora una volta, in maniera non diversa dal Chidi di The Good Place), ma che forse sono almeno in parte all’origine dei problemi tra i due.
A fare da contrappunto al racconto di una coppia di trentenni in crisi, troviamo poi i flashback del 2007 che, raccontando i giorni precedenti la scomparsa di Sam e Violet, mostrano la nascita di una giovane coppia di ventenni, con una buona dose di nostalgia di inizio millennio – tra iPod, flip phone e SMS. La regia riesce infatti a far comunicare in maniera efficace i due piani temporali, dando l’impressione di una vicinanza sempre più forte, giocata alternativamente sull’analogia o sul contrasto. A spiccare in questa linea temporale, oltre a Sam e Violet, troviamo poi il personaggio interpretato da Offerman, che veste i panni del padre della ragazza donandogli un’aria struggente e al tempo stesso inconsapevole dell’imminente tragedia che lo aspetta.
Anche sul versante mistery le cose finora sembrano procedere per il meglio: senza scendere nei dettagli per evitare spoiler, gli autori si dimostrano abili nel tessere una rete di indizi e relazioni in continua espansione, che viene gradualmente portata alla luce da Emma e Noah durante le loro ricerche, rendendo la visione coinvolgente grazie a un buon uso del cliffhanger. Alcuni dettagli e scelte registiche contribuiscono poi a immergere lo show in un’atmosfera a tratti quasi onirica, lasciando allo spettatore la sensazione che una sorta di svolta soprannaturale possa essere dietro l’angolo, anche se non è detto che sia così.
Nel complesso, i primi tre episodi di The Resort rappresentano un avvio promettente per la serie di Esmail e Siara: l’ottimo cast dà infatti vita a un intreccio affascinante, arricchito da una scrittura che mischia commedia, dramma e giallo e dallo scenario messicano, rendendola una visione perfetta per queste serate estive.
Ai cinque capitoli rimanenti spetterà l’arduo compito di connettere in maniera soddisfacente tutti i fili al momento sparsi tra le diverse linee temporali – sia dal punto di vista crime che dell’esplorazione personale dei due protagonisti. Se così fosse Peacock – che ancora fatica a posizionarsi sul mercato, avendo all’attivo pochi prodotti originali e ancor meno successi, fatta esclusione per quel gioiellino di Girls5Eva – potrà sperare di iniziare a competere davvero con i colossi dello streaming.
Voto 1×01: 7
Voto 1×02: 7
Voto 1×03: 7½