La Fase 4 del sempre più vasto Marvel Cinematic Universe si avvicina alla sua conclusione, con la serie Disney+ She-Hulk: Attorney at Law che chiude questi primi due anni di serialità televisiva – al cinema, invece, il compito spetta a Black Panther: Wakanda Forever, in arrivo a novembre – dedicata a quello che è stato senza dubbio il franchise di maggior successo dell’ultimo decennio.
Gli ultimi mesi dell’MCU sono stati molto diversi dal solito plebiscito di consensi che ne ha contraddistinto il cammino negli anni più recenti. Dopo l’enorme successo di critica e pubblico di Spider-Man: No Way Home – quasi 2 miliardi di dollari incassati al botteghino, numeri ancora più incredibili se si considerano la pandemia e la mancata uscita in Cina –, i progetti successivi hanno tendenzialmente lasciato un po’ a desiderare. In particolare Thor: Love and Thunder e la sua eccessiva propensione alle gag a scapito dell’impatto emotivo, ma non solo, hanno portato una fetta del fandom a esprimere con decisione una certa delusione nella gestione dell’intero progetto narrativo dopo Avengers: Endgame.
Gli animi si sono leggermente calmati grazie all’annuncio in grande stile durante il Comic-con da parte di Kevin Feige di quelle che sono le prossime uscite dell’MCU e di quello che sarà il punto di arrivo del nuovo racconto legato al multiverso – che si concluderà con i prossimi due film dedicati agli Avengers al termine della fase 6. Questo però, non è bastato a far dimenticare completamente i recenti passi falsi, e She-Hulk: Attorney at Law si ritrova così nel bel mezzo di uno dei periodi meno rosei dei Marvel Studios e con un occhio ancora più critico da parte dei fan.
La serie, creata da Jessica Gao – sceneggiatrice dello storico episodio di Rick and Morty “Pickle Rick” – ha al centro il personaggio di She-Hulk (all’anagrafe Jennifer Walters), apparsa per la prima volta sulla carta stampata nel 1980 in The Savage She-Hulk, frutto della mente del grande Stan Lee. Senza addentrarsi troppo negli spoiler, Jennifer Walters – come si può evincere dal titolo –, è un avvocato, la cui vita cambia drasticamente quando, come il cugino, si trasforma in un Hulk e deve trovare il modo di far convivere la carriera e questi nuovi poteri.
Questa prima puntata, “A Normal Amount of Rage”, si focalizza principalmente sull’origine dei poteri di Jessica Walters, lasciando la parte legale in secondo piano. Il risultato è sicuramente positivo, e buona parte del merito è indubbiamente da assegnare a Tatiana Maslany – già vincitrice di un Emmy per Orphan Black. Maslany si cala perfettamente nella parte e riesce da subito a dare un’impronta personale a un personaggio poco conosciuto ma che regge nettamente il confronto con Hulk nelle scene in cui compaiono insieme, risultando a tratti più interessante di Bruce Banner (interpretato come sempre da Mark Ruffalo). A proposito di Banner, la chimica tra i due è davvero ottima, e vedere due attori di questo calibro lavorare insieme – nonostante siano quasi sempre in CGI – è uno degli aspetti migliori della serie.
La scrittura serve nel modo migliore il personaggio, e costruisce anche dei parallelismi interessanti tra quello che significa contenere la rabbia per una donna al giorno d’oggi e la gestione da parte di Jessica dei nuovi poteri in un contesto lavorativo – e non solo – controllato da uomini. È in questi casi che la serie si dimostra più interessante, dando un’idea della direzione che questo progetto potrebbe prendere, cosa che invece, per chi non ha visto i trailer, può non essere affatto chiara al termine della prima puntata. È per questo che, per quanto positivo possa essere il giudizio, è ancora presto per cantare vittoria, anche se basandosi sui critici che hanno già visto le prime quattro puntate, sembra che She-Hulk: Attorney at Law continui a migliorare.
Dove la serie non spicca è la resa degli effetti speciali, un argomento però molto delicato viste le recenti dichiarazioni rilasciate da varie fonti su come gli studi di VFX che lavorano ai progetti dell’MCU siano oberati di lavoro, vittime di richieste insostenibili, di scadenze quasi impossibili da mantenere e da continui cambi dell’ultimo minuto. La stessa prima puntata She-Hulk: Attorney at Law è composta da molte sequenze che dovevano in origine apparire nel finale di stagione, scombussolando ovviamente tutta la pianificazione del lavoro da parte dello studio di effetti visivi.
Il risultato finale, però, è decisamente meglio di quanto visto nei trailer e, soprattutto nel caso di Hulk, alcune sequenze sono davvero ottime; è chiaro però che la non totale riuscita del comparto tecnico sia dovuta al poco tempo a disposizione per portare a termine i lavori. Questo problema inoltre non sembra destinato a essere risolto nell’immediato futuro, dato che ci sono almeno una decina di progetti tra TV e cinema in arrivo nei prossimi due anni. È comunque qualcosa da tenere a mente durante la visione, ricordando che alla fine la colpa non è delle decine di artisti che fanno del loro meglio per portare i personaggi Marvel sul piccolo e il grande schermo, ma di chi ha evidentemente poco rispetto per il loro lavoro – e questo non riguarda certo solo i Marvel Studios.
In definitiva, “A Normal Amount of Rage” fa un buon lavoro nell’introdurre un nuovo personaggio nel ricchissimo cast dell’MCU, grazie soprattutto all’ottima interpretazione di Tatiana Maslany. La speranza è che She-Hulk: Attorney at Law non demolisca le buone basi poste nell’episodio pilota perdendo ciò che la rende speciale nel percorso e nel finale, come è accaduto praticamente con ogni altro progetto televisivo dell’MCU.
Voto: 7
Anche per me è un 7 pieno, un pilot davvero riuscitissimo. Tatiana è spettacolare, il personaggio sembra “suo” fin dai primi frame. Avevo apprezzato tanto anche il primo episodio di Ms.Marvel – che poi si è un po’ perso per la strada – e mi auguro che questa riesca a mantenere una qualità costante per l’intera stagione!