She-Hulk: Attorney at Law – Stagione 1


She-Hulk: Attorney at Law – Stagione 1È inutile negarlo: la tanto preannunciata Fase 4 del Marvel Cinematic Universe sta attraversando, sia sul grande che sul piccolo schermo, un periodo di difficoltà. Le motivazioni sono tante e diverse: sicuramente il finale evento Avengers: Endgame ha settato le aspettative del pubblico molto in alto, rappresentando però, al tempo stesso, un apice a cui è inevitabilmente seguita una discesa. A questo vanno poi aggiunte sia la fisiologica stanchezza che un progetto vasto e longevo come quello del MCU può attraversare, che la saturazione del mercato audiovisivo, sempre più invaso da prodotti supereroistici.

Al di là di ciò, finora le nuove uscite Marvel hanno indiscutibilmente dato l’impressione di puntare più sulla quantità che sulla qualità. Circoscrivendo la riflessione alle sole serie TV, è difficile infatti trovare uno show targato Marvel/Disney+ che sia riuscito fino in fondo a convincere pubblico e critica: fatti i dovuti distinguo, ad esempio tra WandaVision e Moon Knight, questi si sono rivelati prodotti mediamente godibili ma non privi di difetti, sia sul versante visivo che su quello della scrittura.

In questo contesto si inserisce She-Hulk: Attorney at Law, uno show certamente non impeccabile ma che mostra fin da subito di avere un’identità forte e personale. La serie creata da Jessica Gao si presenta infatti come un interessantissimo mix di generi: il racconto supereroistico, incentrato sull’accettazione da parte di Jennifer Walters della sua identità di She-Hulk, si ibrida infatti con il legal drama, con tanto di “casi della settimana”, e con la commedia romantica, mostrandoci la protagonista alle prese con la sua vita sentimentale.
She-Hulk è però innanzitutto una serie che vuole raccontare il punto di vista femminile, usando la doppia natura della sua protagonista – avvocata e supereroina – per mettere in scena tematiche che vanno dalla percezione della rabbia femminile alla mascolinità tossica, dando vita a un personaggio sfaccettato con cui viene naturale empatizzare, anche grazie al talento di Tatiana Maslany.

She-Hulk: Attorney at Law – Stagione 1Nonostante la serie si rifiuti di mettersi al servizio del vasto progetto del MCU, creando collegamenti espliciti con altri progetti futuri, le “guest star” non mancano, a partire naturalmente dall’Hulk di Mark Ruffalo, necessario a mettere in scena l’origin story di She-Hulk nel primo episodio, passando per Wong e Emil Blonsky/Abomination, fino ad arrivare all’amatissimo Daredevil.
In tutti questi casi i personaggi, già più o meno noti e amati dal pubblico, vengono inseriti nel racconto in maniera organica: se Wong è coinvolto in ben due casi di Walters, Blonsky (un ottimo Tim Roth) acquista un ruolo di rilievo nel percorso di accettazione di sé di Jen grazie alla sua nuova vocazione come guida spirituale. Ma il ritorno più sorprendente è senza dubbio quello di Daredevil, in cui emerge in maniera evidente la capacità della writers’ room di portare alla luce lati inediti di questi personaggi, senza però snaturarli: è così che ritroviamo Matt Murdock, il cupo giustiziere di Hell’s Kitchen, perfettamente a suo agio nei panni del love interest della protagonista.

Priva di una vera e propria trama orizzontale, la serie trova il suo fulcro proprio nel percorso di formazione della sua protagonista, inizialmente riluttante ad accogliere i suoi superpoteri: in questo senso i “casi della settimana” rappresentano innanzitutto un’occasione per portare avanti questo discorso, oltre che per mettere in scena una serie di personaggi a dir poco sopra le righe come l’influencer Titania, il mago Donny Blaze e l’improbabile vigilante Leap Frog, senza dimenticare Luke Jacobson, il designer di costumi per supereroi. Appare quindi evidente che l’ultimo dei problemi di She-Hulk sia quello di prendersi troppo sul serio, anzi, in certi momenti la serie sembra proprio farsi beffe delle aspettative e degli atteggiamenti di una certa fetta del pubblico del MCU, arrivando a prendersi gioco di alcuni topos a cui anni di prodotti del genere ci hanno abituato.

She-Hulk: Attorney at Law – Stagione 1Questo atteggiamento, sottolineato nel corso delle puntate dalle frequenti rotture della quarta parete da parte della protagonista, culminano nel finale di stagione, in cui vediamo She-Hulk ribellarsi al classico finale dei prodotti Marvel – in sostanza un combattimento ad alto tasso di CGI. La sua fuoriuscita dal racconto attraverso l’homepage di Disney+, una chiara citazione del fumetto di John Byrne, la conduce a un faccia a faccia prima con gli sceneggiatori della serie, tra cui compare la stessa Gao, e poi con K.E.V.I.N., l’AI che gestisce tutto il Marvel Cinematic Universe – un non troppo velato riferimento a Kevin Feige, il padre del MCU. Tramite questi confronti la protagonista riprende il controllo della sua storia, rigettando le logiche che tendono ad appiattire la maggior parte dei prodotti Marvel, rendendoli pressoché indistinguibili. Si tratta di una mossa a dir poco audace, che affonda le sue radici nella serie a fumetti e che, pur non garantendo la completa riuscita del finale, rappresenta il giusto coronamento dell’anima dissacrante dello show.

Come si accennava in apertura, malgrado i tanti meriti della serie, questa non può certo dirsi priva di difetti. Si è già parlato del problema degli effetti speciali: spiace dirlo, ma la resa di She-Hulk è rimasta poco convincente durante tutto l’arco della stagione, creando un effetto respingente mitigato solo fino a un certo punto dalla bravura di Maslany e dalla vivacità della scrittura. Anche la struttura della stagione, nel suo insieme, avrebbe forse meritato un maggiore coesione: il continuo alternarsi e, a volte, intersecarsi, dei casi della settimana, delle vicende private di Jen e della storyline legata al gruppo misogino Intelligentia, unito al moltiplicarsi di personaggi nuovi e conosciuti, è risultato a tratti un po’ caotico, dando l’impressione che la writers’ room non abbia saputo calibrare il materiale narrativo in relazione al tempo a disposizione.

She-Hulk rappresenta comunque una ventata d’aria fresca all’interno del MCU, mettendo in discussione, dall’interno, le stesse le fondamenta del progetto di Kevin Feige. Nonostante il finale non lasci esplicitamente aperti spiragli per un prosieguo, la speranza è che potremo rivedere presto Jennifer Walters sugli schermi di Disney+.

Voto: 7½

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