Il genere western da sempre esercita un’attrattiva unica nella cultura pop: questo turbolento periodo storico ha creato molti miti che sopravvivono ancora oggi attraverso quasi un secolo di pellicole ambientate nel famigerato Wild West, dalle storie di avventura più idealizzate alle narrazioni più crude e violente. Nella serialità il western non ha ancora avuto il suo titolo di risalto, ma tante produzioni più o meno riuscite (senza contare il fantascientifico Westworld).
La co-produzione BBC Two e Amazon Prime, The English, si aggiunge ad un panorama che, come si è detto, può già contare su alcuni ottimi prodotti come Godless, miniserie di Netflix. Nel progetto di Prime sono coinvolte personalità note: la presenza di Hugo Blick (Black Earth Rising) alla scrittura e alla regia e i due ruoli principali interpretati da Emily Blunt e Chaske Spencer, conosciuti soprattutto sul grande schermo con rispettivamente A Quiet Place e Twilight. Il pilot “What You Want and What You Need” introduce la direzione artistica del primo e i personaggi interpretati dai secondi, gettando delle solide basi per il dipanarsi della vicenda.
L’anno scelto è il 1890: Lady Cornelia Locke parte alla ricerca dell’uomo che ha ucciso suo figlio per avere vendetta. Il primo passo del suo viaggio prende una piega inattesa, che la porterà a incrociare il cammino con il sergente Eli Whipp, un pawnee che ha servito nell’esercito americano e vuole rivendicare l’appezzamento di terreno che gli spetta di diritto dopo gli anni di servizio. Purtroppo, anche la sua speranza di ritirarsi a vita privata prende una piega inattesa. Una trama dai presupposti semplici permette a The English di introdurre con dovizia le sue tematiche e i suoi personaggi: benché “What You Want and What You Need” non esca troppo dai binari del genere, riesce a catturare l’attenzione quanto basta per voler continuare con il secondo episodio, grazie alle atmosfere che sanno davvero di frontiera, ai dialoghi azzeccati che si scambiano personaggi non banali alle prese con situazioni care agli appassionati del western.
La prima mezz’ora del pilot è la più interessante: si apre con un’introduzione narrata da Lady Cornelia il cui tema centrale è l’assenza, evidenziata dalle numerose stanze deserte di quella che dovrebbe essere la sua magione, avvolta in un freddo ordine; una sequenza non tra le più originali ma ben costruita.
Subito dopo la sigla (parte della colonna sonora è di Federico Jusid), un brutale flashback racconta uno scorcio della storia di Eli Whipp, toccando tematiche delicate come il colonialismo e il razzismo, che la serie introduce con il dovuto rigore. Il sergente pawnee è un uomo freddo e pragmatico che combatte la sua gente e conosce le leggi che lo tutelano, ma come gli viene ricordato dai suoi stessi commilitoni bianchi, la stessa società che ha servito in guerra non lo tratterà diversamente ora che non gli serve più, soprattutto in un luogo famoso per essere estraneo a ogni legge. In queste brevi presentazioni c’è tutto quello che The English dovrebbe e potrebbe essere, palesando il dilemma presentato dal titolo stesso dell’episodio: ciò che si vuole potrebbe essere ciò che si ha diritto ad avere, ma di cosa si ha bisogno quando questo diritto non viene rispettato?
La seconda metà del pilot potrebbe risultare un po’ più prevedibile, prediligendo l’azione con l’infelice trope della damsel in distress tirata fuori dal pericolo grazie all’intervento di Eli. Questo cambio di passo è lampante, ma è anche utile per il prosieguo della storia affinché i due protagonisti interagiscano fra loro e imparino a conoscersi. Questa scelta narrativa non trivializza quanto mostrato finora, ma piuttosto si occupa di mostrare il lato oscuro di entrambi i protagonisti, più palese per il sergente pawnee e più nascosto nella titubante lady Locke. Da qui si accenna al tema dei destini intrecciati dell’inglese e del nativo americano, che potrebbe rivelarsi un elemento accattivante se sviluppato nei prossimi episodi. Il finale dell’episodio è la classica e mai sgradita inquadratura di due ombre a cavallo verso l’orizzonte, qui a simboleggiare l’inizio di un viaggio all’insegna di due vendette molto diverse fra loro.
I personaggi di Lady Cornelia ed Eli Whipper non brillano per originalità, ma non ne hanno bisogno: entrambi sono ritratti con un’umanità e degli obiettivi personali più che sufficienti a non renderli figure stereotipate, che ogni genere rischia di avere. Eli è freddo e distante, ma il suo contegno è nato da ragioni profondamente radicate nell’ingiustizia subita, mentre Cornelia affronta impreparata l’imprevedibile brutalità delle terre dove l’aspetta la sua pericolosa vendetta. Sarebbe stato preferibile conoscerla meglio, dato che solo la fine dell’episodio si concentra su di lei, ma ci sono buone possibilità che questo lavoro di caratterizzazione migliori con il corso degli episodi; è chiaro, infatti, come Locke abbia ancora molto da apprendere per sopravvivere ai luoghi che attraversa nel suo viaggio. La cura e l’attenzione mostrata da questo pilot fa ben sperare in sviluppi soddisfacenti per entrambi i protagonisti, man mano che si avvicineranno ai loro obiettivi.
I dialoghi occupano la gran parte dell’episodio e si dimostrano la parte più riuscita di “What You Want and What You Need”, facendo vivere i personaggi attraverso le parole tanto quanto le azioni, spesso crudeli, ma mai gratuite. Il tutto è sostenuto da una recitazione di livello, che non lascia nulla al caso; anche le brevi, ma intense performances di Toby Jones (Wayward Pines) e Ciarán Hinds (Game of Thrones) sono da ricordare, per l’identità che danno a questo show, un’identità che nel vasto panorama seriale odierno non è scontato avere.
Il nuovo lavoro di Hugo Blick si presenta bene e da qui può solo migliorare. Dopo un primo episodio che cerca un equilibrio fra il classico e il moderno, ci sono molte speranze che questa prima stagione di The English apra la pista ad una storia bella e significativa, ricca di colpi di scena e magari qualche spunto di riflessione, accompagnati da personaggi che sanno lasciare il segno.
Voto: 7½
