Poker Face – Stagione 1 Episodi 1-4


Poker Face – Stagione 1 Episodi 1-4La cosa più difficile nel costruire un racconto di genere è cercare di non replicare gli schemi classici delle narrazioni alle quali ci si ispira: se si scrive un racconto horror sui fantasmi, per esempio, l’obiettivo è quello di inserire all’interno della trama degli elementi originali che possano far distinguere quella storia da tutte quelle che l’hanno preceduta. Lo stesso è accaduto con l’evoluzione del racconto giallo, e più in particolare del murder mistery, quel sottogenere di storie che prevedono un omicidio e un personaggio che indaga e cerca di scoprire la verità: Poker Face non è che l’ultima iterazione di questa categoria e non è un caso che a tenere le redini del progetto ci sia chi il murder mistery l’ha reinventato e portato in auge anche al cinema.

Stiamo parlando ovviamente di Rian Johnson, regista molto popolare in questo periodo storico grazie prima di tutto all’amato/odiato Star Wars: The Last Jedi, capitolo controverso della nuova trilogia dell’universo di Lucas proprio per il suo essere rivoluzionario sotto diversi aspetti, ma in particolare al successo di Knives Out, murder comedy con un cast stellare che rimescola le caratteristiche del racconto giallo fino a creare una storia avvincente e originale, un film giustamente lodato da pubblico e critica di cui recentemente è uscito il sequel Glass Onion. È la prima volta che Johnson si mette direttamente dietro la creazione di uno show; finora la sua esperienza televisiva più importante, infatti, era stata la regia di tre episodi di Breaking Bad molto famosi: “Fly”, che ricordiamo tutti come uno dei bottle episode migliori degli ultimi anni, “Fifty-One” e “Ozymandias”, quest’ultimo un altro episodio indimenticabile per i fan della serie di Vince Gilligan. Poker Face, tuttavia, non è un prodotto al quale il regista americano lavora da solo, anzi; il gruppo di autori dietro lo show è molto variegato e con parecchia esperienza pregressa nella serialità televisiva, a partire dalla stessa Natasha Lyonne, che interpreta la protagonista ma figura anche come produttrice esecutiva e dirige addirittura uno degli episodi della prima stagione, passando per le sorelle Nora e Lila Zuckerman (Fringe, Prodigal Son, Agents of S.H.I.E.L.D.) che affiancano Johnson come showrunner, nonché a tanti altri sceneggiatori e registi che si intervallano nel corso degli episodi.

Poker Face – Stagione 1 Episodi 1-4Uno degli aspetti più interessanti di Poker Face è la sua volontà di riportare alla luce la dinamica del racconto giallo inverso, quello anche definito “howcatchem” e portato al successo negli anni settanta dalla serie Columbo – in Italia conosciuta come “Colombo” – e con protagonista Peter Falk. In questo famoso show gli spettatori conoscevano fin dall’inizio di ogni episodio il colpevole dell’omicidio, ma seguivano poi il tenente nelle sue indagini per capire come l’avrebbe smascherato e consegnato alla giustizia; gli episodi di Poker Face seguono la stessa struttura, in una sorta di omaggio allo show da cui prende ispirazione – non è l’unico ma è certamente il riferimento più evidente, basta osservare gli open credits. Anche in questo caso abbiamo un prologo molto dettagliato nel quale conosciamo i personaggi protagonisti e vediamo chi viene ucciso, da chi e per quale motivo; la sequenza successiva torna leggermente indietro nel tempo e si focalizza invece sulla protagonista, una ragazza di nome Charlie Cale con la peculiare abilità di capire quando le persone mentono in modo infallibile, e ci mostra in che modo e in quali circostanze lei si trovava lì e per quale motivo decide di mettersi a indagare. Si intende, quindi, che si tratta di una serie con episodi quasi totalmente verticali, con storie, ambientazioni e personaggi diversi per ognuno; a tenerli collegati una flebile trama orizzontale che riguarda la protagonista che però, chiaramente per una scelta deliberata, non influisce sulla fruizione delle puntate prese singolarmente.

Si tratta di una scelta coraggiosa e in controtendenza rispetto alla televisione contemporanea e in particolare alle strategie dei servizi di streaming, che abbandonano sempre di più lo stile procedurale e puntano a produrre show con una forte impronta orizzontale, quando non dei veri e propri film divisi in più episodi. A questo proposito si deve dare atto a Peacock, la piattaforma da cui è prodotta la serie, e a Rian Johnson, di avere avuto il coraggio di non cavalcare l’onda dei format di successo oggi o, per meglio dire, di non voler giocare su un terreno facile. Anche per questo motivo, dopo aver visto i primi quattro episodi di Poker Face, che sono stati rilasciati tutti insieme, non si può che ammettere che la scommessa degli autori è stata decisamente vinta.

Poker Face – Stagione 1 Episodi 1-4Partiamo dal pretesto narrativo: l’idea è che la protagonista, un’ex truffatrice molto efficace grazie al già citato dono di percepire quando una persona non dice la verità, si ritrovi ad essere una ricercata per via di una brutta faccenda che avviene in un casinò di Las Vegas nel primo episodio e per questo sia costretta a fuggire sulla sua Plymouth Barracuda attraverso le strade meno battute degli Stati Uniti d’America; sulla sua strada Charlie si imbatte in personaggi e storie losche, che quasi sempre hanno a che fare con degli omicidi, e per un motivo o per un altro si trova a doverli – e volerli – risolvere. Questa scelta porta all’interno del racconto le dinamiche tipiche del road movie e, soprattutto, permette alle varie storie di esplorare ambientazioni e personaggi molto diversi tra loro, al fine di presentare scorci di vita delle varie zone degli States – questa intenzione è stata confermata dallo stesso Johnson. In questo modo si spezza la possibile monotonia nella quale poteva facilmente inciampare la serie e, in particolare, ciò permette ai vari sceneggiatori di sperimentare e imprimere il loro stile adeguandolo al case of the week: solo nei primi tre episodi dopo il pilot vediamo, per esempio, un omicidio ambientato in una circoscritta area di sosta del New Mexico sulla Route 66, uno che si consuma in un famoso BBQ in Texas, un altro che si svolge durante il tour di una band metal in declino, tutti con caratteristiche e tematiche relative a quei determinati ambienti.

Poker Face – Stagione 1 Episodi 1-4Per poter definire il successo di uno show di questo tipo, poi, è necessario che i vari casi di puntata siano appassionanti e ben scritti: finora il risultato è eccezionale, sia per la varietà di situazioni che sono proposte dai primi episodi, sia per la qualità della sceneggiatura, che restituisce una fauna di personaggi molto diversa e ben caratterizzata. L’unico difetto che si potrebbe imputare allo show, se si confrontano le quattro storie, è che tutti gli omicidi visti finora sono accomunati dallo stesso movente, cioè l’avidità e il denaro, ma è una questione minore che non inficia in nessun modo la godibilità delle storie e delle indagini. A rafforzare la riuscita degli episodi è la scelta azzeccata degli interpreti che, in serie semi-antologiche come Poker Face, è fondamentale: al fianco di una Natasha Lyonne lanciatissima dopo il successo ottenuto con Orange Is The New Black ma poi soprattutto Russian Doll troviamo guest star del calibro di Adrien Brody, Chloè Sevigny, Hong Chau e Dascha Polanco, senza contare quelli che devono ancora apparire ma sono già stati annunciati come Judith Light, Tim Blake Nelson, Jameela Jamil, Joseph Gordon-Levitt e tanti altri. Potendo svariare su temi e microcosmi molto differenti, anche il casting può sbizzarrirsi andando a cercare gli interpreti migliori per un certo tipo di ruolo e il risultato, a giudicare dai primi passi dello show, si vede e si sente.

Poker Face – Stagione 1 Episodi 1-4Un’altra scelta molto azzeccata e decisamente in linea con Rian Johnson è quella dello stile adottato per il racconto: siamo ben lontani da atmosfere cupe e drammatiche così come da narrazioni seriose e a tinte dark; per quanto come si è detto in parte l’ambientazione scelta per quel determinato episodio detti le regole visive ed estetiche del racconto, in generale Poker Face fa dei colori accesi e brillanti e del suo non prendersi sempre troppo sul serio la sua cifra stilistica. Dal punto di vista dell’immagine questo permette di godersi al meglio i favolosi panorami dei luoghi visitati e attraversati da Charlie, sia questo il deserto del New Mexico o una claustrofobica area boschiva del Texas; dal punto di vista della narrazione, questo permette allo show di giocare sapientemente anche con l’ironia e con il senso dell’assurdo. Se, infatti, lo show avesse scelto un tono più realistico e meno scanzonato, per esempio, non avremmo avuto un divertentissimo siparietto comico tra la protagonista e un cane randagio molto rumoroso che si placa solo ascoltando programmi radiofonici che divulgano teorie complottiste e di estrema destra. L’ironia e la leggerezza sono sempre e comunque ben bilanciati, nella serie, dalla tensione continua della protagonista, braccata e ricercata da loschi figuri e sempre in cerca di un posto dove nascondersi e dove passare inosservata.

Poker Face è un prodotto da tenere in grande considerazione in questa prima parte del 2023: Rian Johnson costruisce una serie che possiamo tranquillamente definire autoriale – se consideriamo come autoriale l’idea di un prodotto in cui è facilmente riconoscibile l’impronta del suo autore – ma decisamente non autoreferenziale o fastidiosamente ambiziosa. Lo show di Peacock è prima di tutto un omaggio alla televisione del passato, della quale riprende e fa suo il tipo di intrattenimento, ma anche un qualcosa del tutto nuovo, dotato di un fascino magnetico che si lascia guardare con estremo piacere.

1×01: 9
1×02: 8
1×03: 7½
1×04: 8

 

Informazioni su Davide Tuccella

Tutto quello che c'è da sapere su di lui sta nella frase: "Man of science, Man of Faith". Ed è per risolvere questo dubbio d'identità che divora storie su storie: da libri e fumetti a serie tv e film.

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