Not Dead Yet – 1×01/02 Pilot & Not a Tiger Yet


Not Dead Yet – 1x01/02 Pilot & Not a Tiger YetNot Dead Yet è la nuova sitcom di ABC creata da David Windsor (This Is Us) e Casey Johnson, basata sul romanzo Confessions of a Forty-Something F**k Up dell’autrice britannica Alexandra Potter.

La serie può vantare un cast di tutto rispetto: nei panni della protagonista, Nell Serrano, troviamo infatti Gina Rodriguez, nota e amata per il suo ruolo in Jane The Virgin, mentre Hannah Simone (New Girl) e Lauren Ash (Superstore) interpretano rispettivamente Sam, l’amica e collega di Nell, e Lexi, la direttrice del giornale per cui entrambe lavorano.

La premessa dello show non è particolarmente originale, nonostante, o forse proprio a causa, del twist soprannaturale che la caratterizza. Nell torna in California dopo il fallimento del suo matrimonio e viene riassunta nella redazione del giornale in cui lavorava, dove però le viene affidata la scrittura dei necrologi: un bel passo indietro per la sua carriera di giornalista investigativa. Fin qui Not Dead Yet parrebbe un classico racconto di formazione in cui la protagonista cerca di rimettere insieme i pezzi della sua vita, ed è effettivamente così, ma con l’aggiunta di un elemento prodigioso, che serve a fare da cassa di risonanza al percorso di crescita di Nell. La donna infatti inizia a entrare in contatto con le persone defunte di cui è incaricata di scrivere i necrologi – dal creatore di un noto jingle per uno spot di gomme da masticare all’autrice di una serie di corsi motivazionali –, le quali, in modi diversi, la aiuteranno a capire cosa non va nella sua vita, sia personale che lavorativa.

Not Dead Yet di pone quindi di fatto come un incrocio tra una classica workplace comedy e un procedurale crime, in cui però il caso da risolvere, tramite il “morto della settimana”, è la crisi esistenziale di Nell; un mix che, almeno sulla carta, desta una certa curiosità, nonostante la sensazione di già visto che lo permea. Se è vero però che a fare il successo di un prodotto audiovisivo in fondo non è tanto quello che si racconta, ma come lo si fa, è impossibile negare come i primi due episodi presentino, sotto questo punto di vista, diversi difetti. Innanzitutto, le due anime della serie per il momento non sembrano dialogare in maniera organica: per quanto intrinsecamente connesse, le vicende di Nell e le sue interazioni con i defunti, complice il formato da 20 minuti, sembrano quasi rubarsi spazio a vicenda, fallendo nell’approfondire in maniera soddisfacente i personaggi e i loro rapporti.
Questo vale in primis per le figure che ruotano attorno a Nell, come Sam, Lexi e Edward, i quali faticano ad acquisire tridimensionalità e andare oltre l’etichetta con cui ci vengono presentati (l’amica buona e fedele, la ricca viziata e il coinquilino rompiscatole), ma in seconda battuta anche per i protagonisti dei necrologi, di cui non si riescono davvero a esplorare le storie e che svolgono un ruolo totalmente subordinato al percorso di crescita di Nell – fa parzialmente eccezione il caso di Monty, protagonista del pilot, la cui storia viene però raccontata in funzione dell’introduzione del personaggio di Cricket.

Not Dead Yet – 1x01/02 Pilot & Not a Tiger YetL’altro tasto dolente riguarda poi l’aspetto prettamente comico, fondamentale per la riuscita di un prodotto come questo – si tratta pur sempre di una comedy – ma al tempo stesso difficile da armonizzare in modo efficace con le tematiche affrontate: spiace dirlo, soprattutto considerando i talenti coinvolti nel cast, ma nel corso di queste prime due puntate le risate sono pressoché assenti, e non per la mancanza di tentativi su questo fronte. Non solo, ma molti dialoghi, così come la voce fuoricampo di Nell, sembrano sforzarsi di risultare brillanti e al passo coi tempi senza riuscire a centrare il bersaglio, dando piuttosto l’impressione di essere scritti assemblando meme sui millennial.

La critica statunitense, che ha avuto modo di vedere più episodi in anteprima, riferisce di un miglioramento, o comunque di una svolta consistente, a partire dal quinto episodio, ma sarà sufficiente a far emergere la serie nel panorama sconfinato di comedy, vecchie e nuove, che popolano i canali TV statunitensi e le piattaforme di streaming? Quel che è certo è che questa doppia premiere non è riuscita a colpire nel segno, nonostante la presenza di due tra le migliori attrici di comedy attualmente in circolazione. Not Dead Yet sembra un prodotto di un’altra epoca seriale, in cui l’applicazione di un twist soprannaturale a un contesto comedy poteva di per sé essere sufficiente a conquistare la curiosità e l’interesse del pubblico. Quel tempo però è ormai passato e la serie di Windsor e Johnson non sembra fare nulla per far emergere la propria personalità, puntando forse troppo sullo star power di Rodriguez, la quale però da sola non riesce, nonostante l’evidente impegno, a risollevarne le sorti.

In definitiva, se siete fan di Gina Rodriguez o siete in cerca di una comedy senza particolari pretese, Not Dead Yet potrebbe fare al caso vostro; per tutti gli altri il consiglio è quello di volgere lo sguardo verso show più centrati e attuali. Questo non significa che la serie non abbia il potenziale per evolversi e migliorare – anzi, sappiamo che spesso le comedy hanno bisogno di qualche puntata per mettere a fuoco il tono e farci affezionare ai personaggi –, ma, in quel caso, avremo sempre tempo per recuperarla.

Voto: 5½

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