Extraordinary – La difficile vita di una persona normale


Extraordinary – La difficile vita di una persona normaleNel campo delle comedy, la televisione degli ultimi anni ha saputo reinventarsi e trovare nuove vie per migliorare i propri format; inoltre, ormai la comedy non è più quel prodotto televisivo che mira all’escapismo e che cerca di tirare fuori lo spettatore dai drammi della propria vita quotidiana per portarlo in un mondo fatto di spensieratezza e risate registrate, tutt’altro. Uno degli elementi che più si notano oggi nell’evoluzione del genere è il costante dialogo tra le storie raccontate e il mondo reale: i personaggi attraversano fasi di crisi, dilemmi esistenziali, momenti di sconforto e la componente drama – che una volta sarebbe stata soffocata dalle battute – è importante tanto quanto quella di puro divertimento, al fine di rappresentare al meglio l’eterogeneità della vita delle persone, nella quale convivono momenti felici e momenti di tristezza.

Extraordinary è solo l’ultimo show in ordine di tempo ad arrivare su questa scia, portando su Disney+ – ormai lanciatissima con i suoi originals – la storia di Jen, ragazza venticinquenne che vive in un mondo in cui tutti, al compimento dei diciotto anni, ricevono un superpotere, tranne lei che non l’ha mai ottenuto. La ragazza vive il suo essere “normale” come una diversità vera e propria, cercando un posto nel mondo e districandosi tra le disavventure che una londinese della sua età poco qualificata e al verde vive normalmente. Al suo fianco ci sono la coinquilina e migliore amica Carrie, che ha il potere di far parlare le persone decedute attraverso di lei e lavora in uno studio legale; il suo ragazzo Kash, che ha il potere di tornare indietro nel tempo e che vuole formare una task force di supereroi; e il suo gatto Jizzlord.

Extraordinary – La difficile vita di una persona normaleLa serie è stata creata e interamente scritta da Emma Moran, autrice inglese ventisettenne agli inizi della sua carriera che ha dichiarato di aver messo nello show molto del suo vissuto personale, volendo raccontare soprattutto attraverso il personaggio di Jen (Máiréad Tyers) il disagio di non sapere qual è il proprio posto nel mondo e di sentirsi schiacciati dal peso delle aspettative delle persone che ci circondano. La protagonista, infatti, riversa questo suo sentirsi inadeguata e inutile nel suo carattere odioso ed egocentrico: Jen è alla costante ricerca di attenzioni e non si fa scrupoli nell’usare le persone che la circondano e che le vogliono bene, in primis la sua migliore amica Carrie, per perseguire i suoi fini o semplicemente per far notare quanto lei sia migliore degli altri. Questo suo atteggiamento la rende un personaggio piuttosto odioso, ma anche per questo molto realistico, in grado di rispecchiare tante caratteristiche spiacevoli che tutti noi sicuramente abbiamo ma che cerchiamo di nascondere. Ovviamente nel corso degli otto episodi che compongono la prima stagione c’è spazio per un’evoluzione del carattere di Jen che, attraverso incontri, scontri e vicende varie, imparerà a riconoscere e migliorare i lati più disdicevoli del suo carattere.

Anche il personaggio di Carrie (Sofia Oxenham) è sviluppato molto bene, rendendola ad un certo punto della stagione co-protagonista a tutti gli effetti e il principale perno attorno al quale di sviluppano gli archi narrativi degli altri personaggi. Carrie, a differenza di Jen, è insoddisfatta del suo lavoro e di tutte le persone che la ritengono utile per il suo potere ma che non la valorizzano come persona: la vediamo, per esempio, lavorare per uno studio nel quale lascia parlare alcune persone morte attraverso di lei al fine di risolvere controversie legali con parenti ancora in vita. Oppure quando viene ingaggiata da un produttore che vuole completare il disco rimasto incompiuto di un cantante famoso negli anni ’80 ormai morto. Carrie vive un diverso senso di inadeguatezza che viene acuito dalla relazione tossica con il suo ragazzo Kash (Bilal Hasna), che non la fa sentire minimamente desiderata. Quest’ultimo è un altro personaggio che compie scelte orribili e la cui inettitudine è costantemente messa in luce attraverso la sua testardaggine nel volersi mettere in mostra in modi ridicoli, come per esempio la sua già citata idea di voler combattere il crimine. Non è una persona cattiva, tutt’altro, ma la sua giovane età e la sua malinconia lo portano a cercare la felicità in cose irraggiungibili e a mettere da parte le persone a lui vicine.

Extraordinary – La difficile vita di una persona normaleLa scrittura dei personaggi è, dunque, uno dei principali pregi di Extraordinary, ma c’è molto di più. La componente comica, infatti, è di altissimo livello e lo stile è quello puramente british che abbiamo imparato ad apprezzare a partire da Lovesick – anche conosciuto come Scrotal Recall – fino ad arrivare a Derry Girls, di gran lunga lo show al quale si avvicina di più sia per tipo di comicità che per tematiche trattate – e per la presenza nel cast di Siobhán McSweeney, l’indimenticabile Sister Michael. Le battute sono sottili e particolarmente perfide e la serie non risparmia mai nulla con la sua ironia: è sempre pronta a mettere lo spettatore in imbarazzo e a farlo divertire con le possibilità che il concept supereroistico le offre. Nel primo episodio, per esempio, Jen esce con un ragazzo il cui potere è quello di far raggiungere l’orgasmo con il solo tocco, con tutti i problemi che questa particolare abilità comporta; oppure è divertentissimo assistere alla selezione di eroi “sfigati” che Kash arruola nel suo superteam, da Randall che ha il potere di stampare in 3D oggetti dal suo sedere a Seb che può evocare creature marine – potere che in città si rivela piuttosto inutile – per non parlare poi dell’uomo che può convertire in PDF qualunque cosa – davvero, qualunque cosa. Insomma Extraordinary non può non essere considerata una comedy a tutti gli effetti considerata la brillante vena comica della serie, eppure Emma Moran è brava a bilanciare queste situazioni a tratti demenziali con un lavoro molto interessante e drammatico sulle vite dei personaggi.

In questa prima parte del 2023 la nuova comedy targata Disney+ spicca per la sua freschezza e per la sua intelligenza, regalando una serie asciutta – otto episodi da trenta minuti – e divertente. Extraordinary, inoltre, è già stata rinnovata per una seconda stagione dalle premesse a dir poco esaltanti a giudicare dal cliffhanger che chiude l’ottavo episodio: il nostro consiglio ovviamente è di recuperare al più presto questa prima annata.

Condividi l'articolo
 

Informazioni su Davide Tuccella

Tutto quello che c'è da sapere su di lui sta nella frase: "Man of science, Man of Faith". Ed è per risolvere questo dubbio d'identità che divora storie su storie: da libri e fumetti a serie tv e film.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.