The Last of Us – 1×08/09 When We Are in Need & Look for the Light 5


The Last of Us - 1x08/09 When We Are in Need & Look for the LightCon questa intensa coppia di episodi si è conclusa la prima stagione targata HBO di The Last of Us. Era già palese prima, ma alla luce di queste puntate finali, possiamo dire senza troppi dubbi che quello di Craig Mazin e Neil Druckmann è il migliore adattamento televisivo di un videogioco mai creato fino ad ora. E i motivi di ciò non si limitano soltanto alla qualità della sua messa in scena e alla bravura dei suoi interpreti, ma anche e soprattutto al merito dei creatori per aver colto e riproposto i temi più importanti della sua storia.

Sarebbe stato facile puntare tutto sugli elementi più catastrofici e adrenalinici dovuti all’infezione da Cordyceps, ma gli autori hanno saputo coltivare i dettagli che hanno permesso al gioco stesso di restare così impresso nella memoria e nei cuori dei videogiocatori per ben dieci anni, distinguendosi da una miriade di titoli videoludici dello stesso genere. Questi dettagli sono stati trasferiti dalla console allo schermo in un percorso che ha ben chiaro su cosa è giusto soffermarsi per offrire un prodotto di qualità nel panorama televisivo odierno restando, al tempo stesso, fedele a quello di origine.
In questi ultimi episodi lo show ha delineato con successo l’ulteriore stretta del legame fra Ellie e Joel, amplificata dagli eventi disperati e tragici che i due hanno vissuto insieme e che non avrebbero potuto superare senza l’aiuto reciproco. Questo legame è diventato così incisivo che i due sono arrivati ormai al punto di mettere a repentaglio la propria stessa vita per salvare l’altro, se dovesse essercene bisogno. Se nel loro passato Joel ed Ellie sono stati costretti a lasciare indietro (Left Behind) Sarah e Riley, questa possibilità adesso non può essere contemplata: nessuno dei due sarebbe in grado di reggere l’assenza dell’altro e l’intero senso che i due danno alla loro stessa (r)esistenza si basa sul loro legame, sull’andare avanti insieme perché l’alternativa sarebbe non andare avanti affatto; perdersi nell’orrore diventando un infetto oppure sopravvivere perdendo la propria umanità.

1×08 “When We Are in Need”

The Last of Us - 1x08/09 When We Are in Need & Look for the LightIn questo angosciante episodio la nostra Ellie – grazie ad una perfetta interpretazione di Bella Ramsey – ci viene mostrata nel punto massimo della sua forza e, al tempo stesso, della sua vulnerabilità. Durante l’incontro con il losco David, la giovane attrice è stata in grado di trasferire sullo schermo tutta la risolutezza, ma anche tutta la paura e la disperazione di Ellie che, nel tentativo di salvare la vita a un Joel ancora incapace di riprendersi, dimostra un coraggio e una determinazione che forse lei per prima non pensava di possedere.

È quasi commovente assistere al drammatico cambio di ruolo di Ellie che, fino ad ora, è sempre stata la ragazzina da “proteggere” dal più navigato Joel. Adesso che Joel è gravemente ferito ed Ellie ha dovuto prendere in mano le redini della situazione, sarà la disperata speranza della giovane a spingerla ad andare avanti fino addirittura ad offrirsi come esca per evitare che l’uomo possa essere trovato dai nemici di questo episodio. Chi ha provato l’esperienza videoludica non può assolutamente dimenticare questo momento della storia che, vissuto nei panni di Ellie, è uno dei più drammatici e terrificanti dell’intero gioco. La figura deviata di David (interpretato da un ottimo Scott Shepherd) differisce vagamente rispetto a quella videoludica in un modo che, forse, depotenzia leggermente la messa in scena televisiva se messa a confronto con quella del gioco. Nella puntata, infatti, David appare come una figura piuttosto losca a partire dal primo incontro con Ellie, mentre nel gioco il disvelarsi della sua incredibile malvagità è più lento (i due affrontano anche un’orda di infetti insieme, e ci sono alcuni momenti in cui i videogiocatori sono quasi tentati a fidarsi di lui), rendendo dunque ancora più destabilizzante la presa di coscienza della sua vera natura bestiale. Nella serie tv questa discesa negli inferi è meno lenta ed incisiva ma, nel complesso, il risultato è positivo soprattutto per la grande interpretazione di tutto il cast (in questo episodio si aggiunge inoltre nei panni di James il celebre Troy Baker, che ha prestato la voce al Joel videoludico).

Si tratta di un piccolo appunto che soltanto chi ha provato l’esperienza videoludica potrebbe avvertire, perché la puntata funziona eccome e lo fa soprattutto grazie alla bravura della giovane attrice protagonista, che regge sulle spalle l’intero episodio. La disperata vendetta di Ellie che culmina dopo la tremenda escalation di crudeltà di David non si limita ad essere, infatti, un semplice accanirsi sul suo corpo accecata dalla rabbia: Bella Ramsey riesce a farci comprendere il trauma che sta vivendo in quel momento il suo personaggio. Ellie è arrabbiata, certo, ma è soprattutto terrorizzata dal fatto che la crudeltà di David ha scatenato anche la sua violenza, rendendola spaventata anche da se stessa. Il ricongiungimento con Joel a fine puntata resterà uno dei momenti più iconici della stagione: con quel “baby girl” Joel accoglie in tutto e per tutto Ellie come sua figlia e, da quel momento in poi, non ha più paura di volerle né di dimostrarle un bene di quella portata, nonostante tutto quello che ne consegue.

1×09 “Look for the Light”

The Last of Us - 1x08/09 When We Are in Need & Look for the LightFriedrich Nietzsche, di certo non uno sprovveduto, scriveva che “Ciò che si fa per amore, è sempre al di là del bene e del male”. È una massima che può essere discussa ed applicata a tantissime cose, ma si sposa benissimo con ciò che succede in questo intenso season finale. Nel corso degli episodi, infatti, gli autori hanno costruito con grande cura l’accrescere sempre più incisivo del legame fra Ellie e Joel, la cui portata si rivela, qui, distruttiva come soltanto un sentimento del genere può essere.

“Look for the Light”, così come è accaduto anche in altri episodi, amplia le vedute del gioco inserendo un altro prologo che ci offre scene importanti per comprendere meglio il presente. In questo caso particolare, il prologo della puntata offre una possibile spiegazione per l’immunità di Ellie e lo fa, quasi poeticamente, facendo interpretare ad Ashley Johnson il ruolo della madre della protagonista. Ashley Johnson è, infatti, colei che ha dato voce alla Ellie videoludica ed è piuttosto emozionante vedere come abbia portato letteralmente alla luce anche questa nuova versione del personaggio. Così come è significativo scoprire che la piccola Ellie si è trovata circondata dall’orrore dal momento stesso della sua nascita, senza avere mai la possibilità di sognare un’alternativa.

In questo si staglia la differenza cruciale fra lei e Joel: mentre Joel è un uomo che ha assistito al declino dell’umanità e che ha trovato soltanto nella giovane un’ancora di resistenza e una nuova possibilità per essere felice, Ellie ha invece un diverso approccio al futuro. Ad Ellie non basta nascondersi e resistere, anche se dovesse trattarsi di un’esistenza più felice e fortunata di quanto avrebbe mai potuto immaginare: la consapevolezza della sua immunità la spinge a credere che bisogna andare avanti per uno scopo più grande e nobile; che c’è forse una possibilità per porre fine a quell’unico orrore che ha potuto conoscere. Joel, dal canto suo, è un uomo che ha già perso tutto e che, prima di conoscere Ellie, non aveva alcuna speranza. Con Ellie, tutti i sentimenti paterni che lo animavano venti anni prima hanno avuto modo di ritornare in superficie, donandogli una sincera felicità, la stessa che gli si legge sul volto durante la splendida scena con la giraffa.

The Last of Us - 1x08/09 When We Are in Need & Look for the LightAnche quest’ultimo episodio, così come il primo, sceglie di ricalcare molte scelte registiche del gioco, portandoci infine ad assistere alla carneficina finale con il fiato sospeso. Bisogna dare gran merito all’interpretazione di Pedro Pascal che, anche nell’affrontare le scene in cui Joel mostra un’efferata violenza (rendendo con ciò chiarissimo che il personaggio ha compiuto atti crudeli anche in passato), riesce sempre a donargli un’aura di umanità e a rendere ben chiare le ragioni individuali che lo animano anche nei suoi atti apparentemente più diabolici.

Cosa ci si potrebbe aspettare da un uomo del genere quando riceve la minaccia per cui la sua unica ragione di esistenza – la sua seconda possibilità – è destinata a morire per il bene dell’umanità? Cosa può farsene Joel di quella stessa umanità che ha messo fine alla vita di sua figlia (che, ricordiamo, è stata uccisa da un uomo e non da un infetto)? Come potrebbe stare fermo a guardare dopo tutto quello che i due hanno passato soltanto per arrivare sani (più o meno) e salvi dalle Luci?

Per Joel è semplicemente insostenibile. Se con Sarah non ha avuto alcuna scelta né alcuna possibilità di salvarla, adesso invece può agire, e lo fa senza esitazione, spingendosi verso un punto di non ritorno. La sua scelta finale è stata in realtà costruita lentamente nel corso degli episodi, non soltanto nel legame sempre più stretto con Ellie, ma anche nelle piccole interazioni che ha avuto nella sua avventura, con la lettera di Bill in prima linea che gli ricorda di fare di tutto per salvare chi si ama: “That’s what I did: I saved him. And I protected him. That’s why men like you and me are here: we have a job to do. And God helps any motherfuckers who stand in our way.”  Le ripercussioni della sua scelta saranno importantissime, non soltanto riguardo il proseguimento della trama, ma soprattutto riguardo il suo rapporto con Ellie che porta questa prima splendida stagione a concludersi con una pesante bugia, un atto disonesto guidato da un amore cieco e disperato, quel tipo di amore che non guarda in faccia a nessuna regola e a nessuna morale, capace di proteggere così come di distruggere senza alcuna esitazione.

The Last of Us - 1x08/09 When We Are in Need & Look for the LightQuesti ultimi episodi, in definitiva, concludono un percorso assolutamente positivo che ha portato la serie di Craig Mazin e Neil Druckmann ad affermarsi come il migliore adattamento televisivo di un videogioco mai creato fino ad ora. Ma non è solo questo: The Last of Us ha saputo colpire e distinguersi anche come prodotto televisivo, principalmente perché è stata capace di far spiccare, nel bel mezzo dell’apocalisse, tutto ciò che resta di umano, mostrando quanto potente e distruttivo può essere l’amore quando questo si esprime in condizioni disperate.

Gli autori hanno custodito i temi fondamentali del gioco e li hanno trasferiti sullo schermo mostrando grande amore per il prodotto originale e anche una grande intelligenza nel costruire, puntata dopo puntata, il vero punto vitale della storia di The Last of Us, che ben prima di essere una storia su mostri e apocalisse, è una storia sulla resistenza, sul dolore e sulle modalità con cui i legami umani vanno ad intrecciarsi nelle più disperate delle situazioni. Le splendide interpretazioni di Pedro Pascal e di Bella Ramsey hanno spazzato via tutti i pregiudizi e hanno offerto al panorama televisivo una prova eccellente, mostrando sia grande bravura individuale e sia una grande affinità che hanno trasmesso ai loro iconici personaggi. Non ci resta, adesso, che aspettare con grande pazienza l’arrivo della prossima stagione, confermata ufficialmente. Se aspettare è sempre molto difficile, almeno questa volta possiamo consolarci tuffandoci nel videogioco.

Voto 1×08: 8
Voto 1×09: 8½
Voto stagione: 8½

 

 

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5 commenti su “The Last of Us – 1×08/09 When We Are in Need & Look for the Light

  • Boba Fett

    Serie “Bella”, ma che non balla! La versione live action di un videogioco che già nasceva dichiaratamente sulla scia di altre opere, amplifica a dismisura proprio quella mancanza alla base che è l’originalità; secondo me le troppe citazioni finiscono per oscurare i momenti belli, che ovviamente ci sono sparsi qua e là, ma francamente da Mazin e dalla HBO mi aspettavo molto di più.

     
    • Setteditroppo

      Ieri ho finito di vederla, sono pienamente d’accordo con te. Rincaro la dose: serie “Bella” ma già vecchia. Paragonabile al TWD della prima stagione. Se fossi un giornalista romano, direi “er Twd de’ sinistra” ma senza Greg Nicotero al trucco, e si nota

       
      • Eraserhead

        Per fortuna però anche senza gli stessi sceneggiatori: TWD ha tra i dialoghi più ridicolmente noiosi della storia, per non parlare poi del finto scavo psicologico… Per me non siamo neppure sullo stesso sistema solare, se non che sono due serie tv con scenari post-apocalittici

         
        • Setteditroppo

          Twd l’ho abbandonata dopo le prime stagioni come tanti per le ragioni che affermi ma dire che appartengono a due sistemi solari diversi mi sembra esagerato: è lo stesso approccio serioso/drammatico, le stesse trame, le stesse intenzioni drammaturgiche, il viaggio, i boschi, città ed edifici abbandonati, umani più pericolosi degli infetti, tutto già visto anche in diversi film, poi, certo, un pianeta è più abitabile dell’altro, nessuno nega i pregi di questa serie ma è il minimo che ci aspetta da HBO: roba buona ma roba vecchia, almeno per la mia generazione

           
  • Eraserhead

    Potrei avere esagerato in quanto TWD l’ho trovata una delle serie peggio scritte tra quelle che ho visto, ma il fatto che venga spesso associata a una serie quantomeno di “pregio” (per qualità narrativa e analisi dei personaggi) come questa mi urta un poco… XD
    Capisco che venga automatico per il genere a cui appartengono, che non è troppo affollato di prodotti con cui paragonare, però la distanza tra i due universi è talmente abissale per qualità di messinscena e importanza narrativa che qualsiasi similitudine mi risulta tangenziale, se non appunto per l’idea di mondo stravolto dopo un evento cardine