Class of ’09 – 1×01/02 Part of Something & The Fitness Test


Class of ’09 – 1x01/02 Part of Something & The Fitness TestIn un mondo come il nostro in cui la presenza delle Intelligenze Artificiali si fa sempre più preponderante nella società contemporanea, aprendo interrogativi su cui dovremo prima o poi ragionare, la nuova serie Hulu cerca di unire il più classico dei polizieschi da trama orizzontale con le nuove possibilità che vanno ad aprirsi davanti a noi.


Class of ’09
è una miniserie Hulu/FX creata da Tom Rob Smith, autore di serie thriller e noto soprattutto per The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story (con Ryan Murphy). La storia della serie si sviluppa su tre livelli temporali differenti incentrati attorno ad Amy Poet, interpretata da Kate Mara, e Tayo Miller (Brian Tyree Henry): Passato (2009), Presente (2023) e Futuro (2034). L’arco narrativo generale racconta di un gruppo di reclute (la classe del 2009) dell’FBI alle prese con la loro formazione (con tutto quello che ne consegue) e del loro futuro coinvolgimento in un processo di ammodernamento dell’agenzia che vedrà coinvolta una Intelligenza Artificiale dai contorni ancora non del tutto chiari. Tra indagini, infiltrazioni e segreti, i tre piani narrativi per ora non si intersecano, ma è ben prevedibile che questa sarà la direzione finale che porterà a compimento i tre racconti, cercando di armonizzare il tutto in modo coerente. Il Passato è costruito come romanzo di formazione, il Presente ci mostra l’inizio dei cambiamenti nel Bureau, e il Futuro ne mette in scena le conseguenze, soprattutto per quanto riguarda i limiti (o l’assenza di questi) per l’Intelligenza Artificiale e il suo controllo sulla vita degli agenti e della gente da proteggere.

Class of ’09 – 1x01/02 Part of Something & The Fitness TestQuesta parte di racconto è però solamente sullo sfondo dell’episodio pilota, che preferisce invece lasciare molto più spazio alle vicende personali dei personaggi – per ora il focus è su cinque cadetti/agenti: oltre a Poet e Miller, ci sono Hour (Sepideh Moafi), Murphy (Jake McDorman) e Lennix (Brian J. Smith). Le dinamiche sociali e umane tra questi personaggi costituiscono il punto di partenza su cui si basa il resto della narrazione, con gli attori che devono interpretare tre versioni temporali dei loro personaggi. Da quel che si può vedere nei primi due episodi messi a disposizioni, Brian Tyree Henry è quello a cui va meglio, grazie a un personaggio dotato di una maggiore complessità rispetto agli altri e il cui cambiamento nei diversi piani temporali sembra presentare il punto di maggiore interesse. È in particolare il secondo episodio a porre l’accento su di lui e l’attore si muove con bravura tra i diversi elementi che la sceneggiatura gli mette a disposizione.

Ciò che è chiaro, per ora, è che la serie si rifiuta di partire in quinta con la parte più fantascientifica della propria trama – cioè quella che parla del Futuro. Il profilo più interessante, al momento, è infatti proprio quello di cui si vede relativamente poco, ossia l’esistenza e l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale nel risolvere crimini e prevederli. Non ci vuole molto per farsi venire in mente una serie di altri prodotti audiovisivi degli ultimi anni, inclusi Minority Report del 2002, che trattava la questione da un punto di vista tutto sommato simile. Certo, sono passati più di vent’anni, ma solo ora vediamo come sempre più pressante la questione del nostro rapporto con le AI e le loro potenzialità. Anche se nel secondo episodio c’è decisamente più sostanza rispetto al primo da questo punto di vista, siamo ancora lontani dalla sofisticazione di altri prodotti nei confronti di questo argomento. Non si può che pensare a quel gioiello incompreso che era Person of Interest, una serie che metteva proprio al centro le differenze anche ideologiche nell’usare l’Intelligenza Artificiale per prevedere le azioni (più o meno pericolose) degli esseri umani. La serie di Jonathan Nolan si preoccupava, infatti, di discutere della perdita dei diritti umani che una situazione del genere conduce con sé. Class of ’09 non fa nulla di tutto questo nei primi episodi, anche se non è detto che non voglia occuparsene nei restanti sei. Per ora c’è un accenno al problema, all’idea che prevedere i reati possa portare a storture terribili, ma si palesa solamente quando a farne le spese sono membri delle forze dell’ordine.

Class of ’09 – 1x01/02 Part of Something & The Fitness TestPer il resto, la serie non si dimostra essere molto diversa dai tanti (troppi) procedurali del genere, incluso quel Quantico che pure si soffermava su novelli agenti dell’FBI. Qui le trame si moltiplicano, gli incastri si rafforzano, ma alla fine non è che questi due primi episodi diano proprio un’abbondanza di materiale di cui parlare e per cui incuriosirsi. Si ha quasi la sensazione che, se non fosse per la costruzione complessa data al racconto e l’inevitabile fascino generato dai diversi piani temporali, non ci sia poi granché di davvero ispirato. Nella regia e nella scrittura nulla brilla per particolare interesse. Non si può condannare una serie dopo solo due episodi, questo è vero, ma è legittimo pensare a questo punto che la serie Hulu non sia partita con il piede giusto e che abbia presentato due episodi che faticano ad attirare un pubblico più vasto. Forse le scene d’azione e le promesse di parlare di tecnologia e futuro potranno essere sufficienti per consolidare una base di spettatori sufficiente, ma dovrà faticare molto più di così per non essere presto dimenticata.

Voto 1×01: 5
Voto 1×02: 5

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.

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