Everybody Loves Diamonds – 1×01 A Near-Perfect Plan


Everybody Loves Diamonds - 1x01 A Near-Perfect PlanPrendete una delle rapine più pazze della storia, aggiungeteci una strampalata banda di rapinatori italiani e uno dei posti più sicuri del mondo, il Diamond Centre di Anversa, mixateli con uno stile che tenta di replicare quelli di Adam McKay e dei più recenti heist movie americani e otterrete Everybody Loves Diamonds.

La serie, infatti, è basata sulla storia vera della rapina al Diamond Centre di Anversa del 15 febbraio 2003 quando una banda di rapinatori italiani, capeggiata da tale Leonardo Notarbartolo, ha svaligiato quello che a detta di molti era uno degli edifici più sicuri del mondo. Gli esperti stimano che siano riusciti a cavarsela con quasi mezzo miliardo di dollari in diamanti, contanti e altri oggetti di valore.

Lo stile scelto dalla produzione dello show per raccontare questa strana storia, come si è già accennato, è molto particolare: si tratta di un esperimento completamente riuscito? Nì, ci sentiamo di dire. Sicuramente un punto a favore di questo pilot è quello di discostarsi abbastanza dalla recente produzione italiana (tranne forse a The Bad Guy, anche quello di Amazon Prime Video), grazie ad uno stile non di certo innovativo ma che salta sicuramente all’occhio.
La voglia di rompere un po’ gli schemi rispetto al panorama seriale medio italiano, quindi, c’è, e anche la buona volontà di creare una regia più fresca e al passo coi tempi è palpabile ad ogni inquadratura, anche se è proprio qui che forse si calca troppo la mano con lo scimmiottamento dello stile del già citato McKay – uno su tutti, la sua regia del film di qualche anno fa La Grande Scommessa – in alcune scelte di messa in scena (come per esempio la sequenza che spiega la differenza tra un diamante vero e una copia) che risultano sicuramente simpatiche e ben fatte ma che danno l’impressione di essere più un esercizio di stile che una vera e propria funzionalità del racconto.

Everybody Loves Diamonds - 1x01 A Near-Perfect Plan

Per quanto riguarda la parte della rapina (e quindi di quegli stilemi tipici dello heist movie, per esempio Ocean’s Eleven per citarne uno su tutti) rimaniamo un attimo in stand-by: questa prima puntata è costruita in modo da vedere come va a finire e quali sono le immediate conseguenze del colpo, non ancora di come ci si arriva. Diciamo quindi che come presentazione della vicenda e dei personaggi è stato fatto un buon lavoro di introduzione, anche se con evidenti limiti e forzature. I nomi che popolano il cast sono sicuramente di primo livello nel panorama italiano: Kim Rossi Stuart, Anna Foglietta e Gianmarco Tognazzi sono molto riconoscibili, e negli ultimi anni – specialmente gli ultimi due – hanno dato prova di poter saltare da un genere all’altro senza quasi mai sfigurare; il problema è come la regia ha scelto di farli recitare, utilizzando un tone of voice molto particolare e che in alcuni casi possiamo definire estremo.

Infatti qui c’è il secondo grande limite di questa serie, o quantomeno del pilot in questione: la recitazione. È ovvio che tutto l’acting sopra le righe che vediamo in questi primi cinquanta minuti sia stato studiato apposta, soprattutto nel personaggio di Kim Rossi Stuart, ma ci si chiede: era davvero così necessario? Se l’abbattimento della quarta parete in alcuni casi può anche essere una scelta stilistica interessante (anche qui niente di nuovo, qualcuno ha detto House of Cards?), tutto il resto appare veramente troppo esagerato, facendo cadere il personaggio di Notarbartolo immediatamente nel ridicolo. Sinceramente non si capisce questa esagerazione: la scelta di farlo parlare con il pubblico poteva anche starci, forse per cercare di far mettere gli spettatori dalla sua parte – con tutte le implicazioni morali del caso a parte – ma perché renderlo addirittura una macchietta?
Un’altra scelta al limite, ma che forse questo limite lo ha superato, è quella della grafica dedicata ad ogni personaggio per presentarlo, con una descrizione anche in questo caso al limite della decenza: i personaggi (ricordiamo: realmente esistiti) vengono presentati come se fossero dei supereroi di un film di serie B. Abbiamo intuito l’approccio tarantiniano alla Kill Bill, ma è evidente a un primo sguardo che è particolarmente fuori luogo in Everybody Loved Diamonds, e rende i personaggi immediatamente ridicoli.

Everybody Loves Diamonds - 1x01 A Near-Perfect PlanAl netto di una puntata chiaramente introduttiva e che ha voluto mostrarci l’esito della rapina per poi spiegarci tutti i passi che hanno portato alla formazione della banda e all’ideazione del colpo, questo pilot di Everybody Loves Diamonds ci lascia da una parte piacevolmente intrattenuti da scelte stilistiche un po’ fuori dall’ordinario per la nostra televisione, dall’altra un bel po’ perplessi per il fatto che probabilmente, in alcuni aspetti della scrittura e della recitazione, si sia andati notevolmente sopra le righe, scadendo finanche nel ridicolo.
Quindi qual è il giudizio definitivo su questa prima puntata? Una via di mezzo: da una parte c’è sicuramente la curiosità di capire se questa estremizzazione sia visiva che recitativa continua, ma anche quella di conoscere più nel dettaglio la storia (il vero Notarbartolo ha fatto da consulente in fase di produzione); d’altra parte c’è sempre il dubbio che il tutto possa scadere in una rivisitazione involontariamente macchiettistica della vicenda, spingendo all’estremo le esagerazioni di cui si è parlato sopra. Quindi facciamo un po’ i democristiani questa volta: molto dipende dal vostro gusto personale, ma per quanto ci riguarda, almeno un’altra puntata sulla fiducia la guarderemmo.

Voto: 6

Condividi l'articolo
 

Informazioni su Ste Porta

Guardo tutto quello che c'è di guardabile e spesso anche quello che non lo è. Sogno di trovare un orso polare su un'isola tropicale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.