Girls – 2×01 It’s About Time 2


Girls – 2x01 It's About TimeFresca fresca della vittoria ai Golden Globes, Girls torna sugli schermi della HBO carica di aspettative e stimoli, sulla scorta di una prima stagione che, nonostante non abbia ricevuto unanimi apprezzamenti, è stata tra le novità più importanti della scorsa annata televisiva.

Le prime immagini sono inevitabilmente dedicate a Hannah sorprendendo il pubblico con la carrellata d’apertura che la mostra a letto con un altro, salvo scoprire che si tratta di Elijah, il suo amico gay, nonché quello con cui ha avuto una relazione ai tempi del college prima del coming out. Immediatamente dopo viene introdotta Shoshanna, nel pieno della sua svolta spiritual: dalle sue ‘maledizioni’ capiamo che, nello iato tra la prima e la seconda stagione, qualcosa è successo tra lei e Ray. Infine è il turno di Marnie, ormai scollata dal legame domestico che la legava a doppio filo a Hannah, alla ricerca di un barlume d’indipendenza, ma alle prese con la perdita del lavoro. Il cold open si chiude mostrando quella che è sicuramente la novità più attesa di questa seconda stagione: Donald Glover, nuovo personaggio della serie, famoso per essere Troy in Community.


I love how wierd you are”

Girls – 2x01 It's About TimePartiamo dalle questioni più spinose: in molti alla fine delle scorsa stagione hanno individuato nell’egoismo e nell’egocentrismo di Hannah i difetti principali della serie che, puntata dopo puntata, rischiava di essere fagocitata dalla ‘prima donna’ creatrice e protagonista dello show. Naturalmente anche questa stagione sarà incentrata soprattutto sul personaggio interpretato da Lena Dunham, ma sin dalla premiere emerge l’intenzione di fare i conti in maniera più problematica con l’attitudine della ragazza. In prima istanza si apprezza una sorta di felicità ritrovata, un equilibrio in fase di stabilizzazione dovuto da una parte alla convivenza con Elijah (con cui può finalmente essere se stessa e dimenticare il politicamente corretto), dall’altra alla relazione con la sua nuova fiamma (Glover). La fine della convivenza con Marnie è senza dubbio per Hannah l’occasione di fare i conti con l’assenza di un’importante valvola di sfogo e per la seconda la possibilità di autodeterminarsi senza la presenza ingombrante dell’amica. Il rapporto con il proprio ego è però sin da subito centrale nella caratterizzazione di Hannah ed emerge inizialmente tra il serio e il faceto attraverso le battute di Elijah (“I will let you talk about Adam for a… unlimited”), per poi venire fuori in maniera più radicale (e dolorosa) in occasione dell’ufficializzazione della fine della storia con Adam in cui Hannah dimostra quanto le sua necessità possano essere autoritarie con queste parole: “I’m an individual, and I feel how I feel when I feel it. And right now, I feel like I don’t ever want to see you again”

Girls – 2x01 It's About Time

Uno scarto rispetto alla scorsa stagione è che questa volta Hannah non sembra vivere in maniera pacificata l’egemonia dei suo individualismo, dimostrando di avere quantomeno la voglia di approfondire la conoscenza di questi suoi lati caratteriali. La prova lampante e al contempo raffinata arriva nel finale, quando tornando a casa del nuovo fidanzato gli chiede in prestito il libro La fonte meravigliosa. Il testo è un’opera di Ayn Rand, fondatrice dell’Oggettivismo, padre dell’individualismo moderno.

I’m maybe deflowered, but I’m not devalued”

Girls – 2x01 It's About TimeLe altre due anime di quest’episodio sono Shoshanna e Marnie, personaggi che hanno nella ricerca dell’indipendenza narrativa il denominatore comune. Shosh è protagonista dei momenti più esilaranti, così come accadeva nella scorsa stagione; probabilmente in questa troverà maggiore spazio e il suo personaggio sarà approfondito con più attenzione. Marnie invece sembra mettere in campo conflitti del tutto simili a quelli della scorsa annata: ancora in bilico tra il riabbracciare o no la storia che ha segnato gli ultimi anni della sua vita e più volte stimolata a fare i conti col suo problematico rapporto col sesso. In particolare quest’ultimo binario pare quello maggiormente percorribile e potenzialmente in grado di produrre i migliori frutti, facendo venire fuori la personalità della ragazza, così come i suoi desideri più reconditi per molti anni castrati. A questo proposito la discussione con la madre e quella con Elijah – compreso il tentativo di fare sesso – sono esemplificativi di questo scavo interiore.

E Jessa? Jessa è quasi completamente assente da questa premiere, comparendo solo nel finale in una scena priva di qualsiasi indicazione di carattere spaziale o temporale. Sappiamo solo che è con il marito, che probabilmente l’hanno combinata grossa – ragione per cui fuggono spacciandosi per messicani – e che sono felicissimi. Questo vuol dire che vedremo meno la blonde girl in questa stagione lasciando maggiore spazio ad altre storyline? Possibile, ma non scontato. La sua comparsa nel finale, così come il mistero che avvolge la scena, ha però il sapore dell’attesa caricata per una puntata intera e soddisfatta solo parzialmente nel finale. Quest’apparizione potrebbe essere anche l’embrione di un filone narrativo importante e volutamente ritardato in quest’episodio. Se così fosse sarebbe una soluzione assolutamente convincente.

Voto: 8

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".


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2 commenti su “Girls – 2×01 It’s About Time

  • Davide Cinfrignini

    Mi sembra che il personaggio di Marnie sia quello a cui ha giovato maggiormente il cambiamento di fine prima stagione. Riprendere le problematiche che avevano caratterizzato il suo personaggio e svilupparle ulteriormente mi sembra la maniera più corretta e più semplice per poter rendere Allison Williams come la momentanea e reale co-protagonista, così da poter sviluppare con calma il filone narrativo dedicato a Jessa ( che mi sembra decisamente il più delicato da risolvere e “portare avanti” ) .
    Non so se il rapporto con Elijah stia portando Hannah ad essere finalmente se stessa, sembra che oltre l’apparenza di “coinquilini perfetti “che si sono costruiti, tra i due possano ancora nascondersi rancori reciproci derivati dalla loro precedente relazione, che porteranno a futuri contrasti.
    Questa prima puntata mi sembra decisamente una conferma delle indubbie potenzialità della serie dopo l’ottima prima stagione e mette in luce l’estrema consapevolezza dell’autrice che riesce a districarsi con grande lucidità attraverso le varie linee narrative lasciate in sospeso, confermando inoltre un incredibile brillantezza in fase di scrittura ; non si può che essere fiduciosi per il prosieguo di stagione.

     
  • Attilio Palmieri L'autore dell'articolo

    Sono d’accordo sul giudizio che dai alla puntata e anche sul ruolo di Marnie. Nonostante sia da tanti criticata la sua indolenza, sono convinto che il suo personaggio, che nell’accentuazione dell’inazione e nella generale incapacità di prendere in mano la propria vita, possa essere quello con più margine di approfondimento ed evoluzione.

    Quanto alla convivenza di Hannah anche io ho il forte sospetto che la felicità e la libertà sia soprattutto apparente e che la polvere sia tutta sotto il tappeto. Specie per via del loro reciproco ostentare felicità nell’essere coinquilini, cosa che rivela ben più di qualche dubbio. Mi sembra però rilevante il fatto che, non vivendo più con Marnie, Hannah sia meno sotto pressione rispetto al giudizio dell’amica, dovuto soprattutto all’opposta educazione ricevuta dalle due.

    Resta il fatto che, essendo Girls in ogni caso una comedy, il personaggio di Shoshanna è fondamentale!