Les 7 Vies De Léa – Un viaggio nel tempo alla scoperta di se stessi


Les 7 Vies De Léa - Un viaggio nel tempo alla scoperta di se stessiLes 7 Vies de Léa, creata da Charlotte Sanson e ispirata a un romanzo per ragazzi, è un mystery teen drama francese sbarcato su Netflix nell’aprile 2022.
La serie si inserisce nell’ampio panorama di prodotti teen offerti dalla piattaforma di streaming, passando però in sordina rispetto alle numerose produzioni anglofone pubblicizzate dalla piattaforma. Ciò che permette, però, a Les 7 Vies de Léa di distinguersi dagli altri drama simili e spiccare nel catalogo Netflix è la sua capacità di sfruttare i temi fantascientifici del viaggio nel tempo e il genere thriller per dare forza alla sua anima teen trasformandola in una storia universale che, attraverso generazioni, riesce a narrare i dolori, le gioie e le emozioni degli adolescenti.

Ma di cosa tratta Les 7 Vies de Léa?
La storia, ambientata nella bellissima Provenza, vede come protagonista la 17enne Léa che, allontanatasi durante una festa, trova lo scheletro di un ragazzo scomparso circa 30 anni prima. Da quel momento, per sette giorni, ogni volta che Léa andrà a dormire si risveglierà nel 1991, nel corpo di una diversa persona appartenente alla sua città.
I viaggi nel tempo che intraprende e le indagini in corso sullo scheletro da lei ritrovato la spingeranno a indagare su ciò che è accaduto alla persona scomparsa in un’avventura che le trasformerà la vita.
Come suggerisce il titolo, la miniserie è composta da 7 puntate della durata di circa 40 minuti ciascuna. Ogni episodio è dedicato a un diverso viaggio nel tempo e a una diversa persona da conoscere, partendo proprio da colui che ha dato inizio a tutto, la persona a cui appartiene lo scheletro ritrovato da Léa: Ismaël. Attraverso questi viaggi, Léa scoprirà di più sui propri genitori, sulla storia della sua città e su se stessa, aprendosi anche ad un mondo di nuove esperienze e nuovi modi di vivere che la segneranno nel profondo.

Les 7 Vies De Léa - Un viaggio nel tempo alla scoperta di se stessiLa miniserie è tratta dal romanzo Les 7 Vies de Léon Belami (in Italia distribuito con il titolo 7 giorni 7 vite) di Nataël Trapp, da cui però si distacca per varie scelte narrative, la principale immediatamente visibile nella scelta dei protagonisti. Infatti, il protagonista del romanzo, Léon, diventerà nella serie TV Léa, mentre Ismaël nel libro ha il nome di Jessica, una studentessa dello stesso liceo di Léon uccisa 30 anni prima. Anche l’ambientazione dei viaggi nel tempo della protagonista subisce un mutamento: i mitici anni ‘80 di Léon lasceranno posto ai mangiacassette e ai colori sgargianti degli anni ‘90.
Se, però, certi cambiamenti – come il modificare le storie di alcune delle persone che Léa incarnerà – sono stati dettati dal bisogno di adattare un romanzo dal carattere fortemente introspettivo al formato seriale, le sopracitate modifiche sembrano più il bisogno da parte della creatrice di far sua la storia di Trapp. Dal raccontare un periodo storico a lei vicino fino a rendere protagonista una giovane ragazza, Sanson sfrutterà le opportunità fornite dal romanzo per ribaltare la classica storia dei viaggi nel tempo e degli scambi di corpo, mostrando un innovativo punto di vista femminile: sono poche le volte, infatti, in cui si vede sullo schermo una donna reincarnarsi in un uomo e mostrare interesse e curiosità per la sua anatomia, sempre mantenendo un tono rispettoso. Inoltre, la scelta di trasformare la vittima in un ragazzo musulmano permette di mostrare un’altra faccia della Francia, ponendo in contrasto la multiculturalità a cui Léa, e gli spettatori, sono abituati alla realtà degli anni ‘90 – e della storia del Paese -, mostrando, fin dai primi momenti in cui Léa si ritroverà nel corpo di Ismaël, cosa significava non essere bianchi in un passato anche recente.

Il viaggio nel tempo – fulcro intorno a cui ruota la trama – si rivela, quindi, uno strumento fondamentale non solo per veicolare  l’anima thriller e teen della storia, ma anche per dar voce a storie e personaggi che non sempre riescono a trovare il proprio posto nel cinema e nelle serie TV più classicheNon ritroviamo, quindi, ne Les 7 Vies de Léa quell’accuratezza tipica del genere fantascientifico: spesso, infatti, le azioni di Léa andranno in contraddizione con le regole base dei viaggi temporali, come ad esempio il classico effetto farfalla. Il viaggio nel tempo diventa quindi uno strumento al servizio della protagonista e della sua crescita personale rispetto ad altri show più precisi sotto questo versante.
Anche l’investigazione della giovane ragazza non seguirà la classica struttura di un’indagine thriller o gialla, essendo divisa fra passato e presente e costretta da limiti di tempo, oltre che dal bisogno di ambientarsi ogni giorno in un corpo, e una vita, nuovi. L’indagine si comporrà di minuscoli pezzi d’informazione frammentati, conquistati attraverso conversazioni origliate o interpretazioni – non sempre correttissime – degli atteggiamenti delle persone che la circondano. Nonostante ciò implichi a tratti un’evoluzione lenta della parte thriller, la creatrice riesce a costruire un ottimo equilibrio fra avanzamento dell’indagine ed evoluzione dei personaggi, mantenendo fino all’ultimo alta la tensione e l’attenzione dello spettatore.

Nucleo della serie TV e filo conduttore di tutte le vite di Léa sarà l’analisi dell’adolescenza, delle sue ansie e paure, viste attraverso gli occhi di tutti i personaggi. L’indifferenza verso la vita che la protagonista prova, e che sarà la ragione che la spingerà ad allontanarsi dalla festa e scoprire lo scheletro di Ismaël, verrà messa a dura prova da tutte le persone che incarnerà e che incontrerà. Scoprirà ciò che si nasconde dietro alle maschere e agli stereotipi che ogni ragazzo si cuce addosso: le ansie per il futuro, la paura di deludere chi si ama e di diventare ciò che più si detesta. Ismaël e il suo mondo diventeranno lo strumento che le permetterà finalmente di godersi la vita e trovare ciò che sente mancante in sé.
Les 7 Vies De Léa - Un viaggio nel tempo alla scoperta di se stessi
Léa, però, non sarà sola nel suo viaggio, e verrà accompagnata dalla sua migliore amica e spalla, il cui ruolo però non si limiterà all’essere una semplice aiutante: Roman, una ragazza vivace e piena di vita, è quasi l’opposto della protagonista. La giovane rappresenta il punto fermo nella vita di Léa, ciò che l’ancorerà al presente e la spingerà a sognare un futuro quando le sue diverse vite nel 1991 diventeranno un pensiero quasi ossessivo.

Attraverso Roman vediamo, inoltre, un altro punto d’interesse della serie: la rappresentazione.
A creare un contrasto maggiore con gli anni ’90, infatti, vi è il modo di pensare e approcciare il mondo tipico dei giovani del XXI secolo: Léa reagisce davanti a comportamenti scorretti parlando di abuso di potere o di patriarcato e tutte le esperienze amorose o sessuali che avrà verranno vissute con nonchalance e curiosità, sia da lei che da Roman. Riguardo quest’ultima in nessun momento la serie strumentalizza la sua sessualità o disabilità, che verranno narrate invece per ciò che sono: una parte importante della vita di Roman ma non ciò che la rende la persona ottimista e amabile che vediamo sullo schermo. La miniserie riesce, in sole 7 puntate, a mostrare che è possibile parlare di inclusività senza che questa diventi il solo fulcro della storia.

Ciò che rende Les 7 Vies de Léa un prodotto fresco ed interessante è la sua capacità di intrecciare generi e personaggi all’apparenza diversi per creare una storia universale dove tutti, indipendentemente dalla generazione, possono rispecchiarsi ed emozionarsi. Unendo il genere thriller al teen drama, caro alla piattaforma di streaming, la miniserie propone allo spettatore una storia avvincente nel mondo travagliato dell’adolescenza che lascia senza fiato e spinge a divorare ogni puntata. Mostrandoci il percorso di crescita personale della protagonista e di ogni singolo personaggio che incarnerà e incontrerà nel suo cammino, Les 7 Vies de Léa presenta una storia d’amore che va oltre la classica idea di romanticismo: un amore profondo per la propria famiglia, i propri amici, la propria città e se stessi. 

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