Le 30 Migliori Serie del 2021: Top 10 13


Le 30 Migliori Serie del 2021: Top 10Siamo quindi arrivati alla decina finale della nostra Top 30: dopo aver visto le posizioni dalla 30 alla 21 e dalla 20 alla 11, eccoci alle prime dieci posizioni della classifica di Seriangolo del 2021! Non è mai facile scegliere la prima decina, ed è un compito che ognuno di noi in Redazione prende molto seriamente, soprattutto per quanto riguarda le prime cinque posizioni: per questo motivo,  in fondo all’articolo, quest’anno troverete le Top 5 individuali invece delle Top 10, così da avere un quadro più chiaro e immediato delle nostre preferenze.  

Vi ricordiamo che le serie prese in considerazione, senza distinzioni di genere, sono quelle andate in onda tra il 22 dicembre 2020 e il 17 dicembre 2021, ad esclusione di quelle uscite tutte insieme il 17 (non avrebbero avuto infatti le stesse possibilità di essere valutate correttamente a causa del poco tempo a disposizione).
Fateci sapere nei commenti qual è la vostra Top 10 del 2021!
Ecco la nostra:

10.  The Expanse (Amazon Prime Video)

Le 30 Migliori Serie del 2021: Top 10

Dopo aver superato a pieni voti il difficile debutto su Amazon, The Expanse torna a spingere sull’acceleratore regalandoci forse la sua stagione migliore e sicuramente la più emozionante. I giochi politici e la guerra fredda tra le varie fazioni del Sistema Solare vedono i propri equilibri rompersi sotto l’azione terroristica di Marcos Inaros, che fa precipitare la storia e i personaggi nel loro momento forse più dark e distruttivo. Se c’erano dubbi che Naren Shankar fosse distratto dal suo lavoro sulla serie di Apple+ For All Mankind, lui risponde con una scrittura ad orologeria e uno sviluppo fantastico dei personaggi, in un crescendo di tensione e un susseguirsi di stravolgimenti che è ormai marchio di fabbrica dell’intera saga. Ci manca un po’ lo spirito di squadra dell’equipaggio del Rocinante, i cui membri rimangono sparpagliati in diversi punti della galassia, ma il lavoro eccellente fatto sui singoli protagonisti permette di seguire ogni singola storyline senza mai avvertire una sensazione di frammentarietà, anzi finendo quasi per oscurare il protagonista James Holden a favore di altri personaggi secondari che rubano letteralmente la scena (Amos e Naomi su tutti). Sebbene Shankar ci abbia insegnato che il semplice vivere nello spazio può generare più tensione di qualsiasi guerra o scena d’azione se trattato con sufficiente realismo, la scrittura acquista toni maggiormente action, regalandoci uno dei villain più carismatici degli ultimi anni e trascinandoci carichi di aspettative nella fase conclusiva di una delle serie al momento più ingiustamente sottovalutate.

Diego Scerrati

9.  American Crime Story: Impeachment (FX)

Le 30 Migliori Serie del 2021: Top 10

Non poteva non entrare nella miglior decina del 2021 il terzo capitolo della serie American Crime Story incentrato sull’Impeachment che, alla fine degli anni ’90, coinvolse il presidente degli USA Bill Clinton e la stagista alla Casa Bianca più famosa del mondo, Monica Lewinsky. Com’è stato più volte sottolineato, per la realizzazione della serie Ryan Murphy ha atteso di avere a bordo la stessa Lewinsky, in veste di consulente e produttrice. E non è stata una banale scelta dettata dal noioso monito di “raccontare il suo punto di vista”, perché non è Ryan Murphy che concede la sua macchina da presa ad un’altra persona; questa volta si eclissa e lascia che ad essere raccontati non siano il declino e la resurrezione dell’uomo più potente del mondo, ma il vero centro della narrazione: le donne dell’Impeachment. Se per anni agli occhi del mondo sono state viste come delle comparse all’interno della storia ben più grande e importante che è lo scandalo politico che decretò l’affossamento dei democratici in quegli anni, diventano qui ed ora le protagoniste indiscusse. Beanie Feldstein (Monica) su tutte, ma anche Sarah Paulson (Linda Tripp), Annaleigh Ashford (Paula Jones) ed Edie Falco (Hillary Clinton), con la loro intensità riescono a restituire la crudeltà, la spietatezza e l’arroganza con cui il mondo ha trattato le loro vite, relegandole a semplici pedine e non trattandole come “veri” esseri umani. Non è solo uno dei lavori più belli del 2021, ma è uno dei migliori realizzati da un iper-produttivo come Ryan Murphy.

Sara De Santis

8. SanPa (Netflix)

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Certi prodotti siamo abituati a vederli provenienti da un certo tipo di mercato televisivo (solitamente estero), e, quando troviamo uno ottimo show ibrido tra inchiesta e true-crime prodotto in Italia, non possiamo che esserne felici. SanPa racconta la comunità di San Patrignano in quell’arco temporale che va dagli anni ’80 alla metà dei ’90 del secolo scorso, periodo che coincide con la gestione del suo fondatore, Vincenzo Muccioli. Lo show ha due grandi scopi: il primo è quello di raccontare la comunità e il suo fondatore a chi in quegli anni era troppo piccolo o semplicemente non era ancora nato, utilizzando il racconto d’inchiesta per mostrare cosa fosse realmente San Patrignano; il secondo è di venire a capo di tutti quegli eventi al di là della legge che sono accaduti in quel lasso di tempo, servendosi di tecniche tipiche del true-crime, ricostruendo le indagini della polizia, le inchieste giudiziarie e facendoci entrare anche in tribunale con video e foto dell’epoca. Il racconto non vuole essere eccessivamente di parte – anche se viene fatto da un punto di vista preciso sulle vicende –, e per questo lo show risulta efficace nel racconto e nella messa in scena, che tiene incollati allo schermo per tutti e cinque gli episodi.

Davide Canti

7. The Great (Hulu)

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The Great, serie ideata da Tony McNamara e molto liberamente ispirata alla storia di Caterina La Grande, arriva al settimo posto grazie a una seconda stagione per molti versi superiore alla prima. Nei dieci episodi che compongono l’annata vediamo le conseguenze del colpo di stato che aveva chiuso la prima stagione – narrate come sempre con uno sguardo “solo occasionalmente vero” – dal punto di vista politico, con una nuova Imperatrice il cui regno però non è affatto al sicuro, e un ex regnante che almeno inizialmente pare più che intenzionato a riprendersi il potere. Ma il punto di vista non è solo politico: un pregio innegabile della stagione si trova infatti nell’evoluzione dei protagonisti, Catherine e Peter, che compiono due percorsi complementari, influenzati dalla realtà che li circonda ma anche e soprattutto l’uno dall’altra. La scelta di tenere in vita Peter (a dispetto di quanto accaduto nella realtà) si rivela particolarmente azzeccata, anche tenuto conto dell’ottima chimica tra Elle Fanning e Nicholas Hoult. Se l’aspetto politico appare ancora più approfondito rispetto alla prima annata, grazie in particolare allo scontro tra gli ideali di Catherine e l’amara realtà, anche quello sociale della vita di corte risulta più appassionante, grazie a degli ottimi comprimari – Orlo, Marial, Archie, Velementov – che aiutano la serie a passare agilmente dalla satira più nera al dramma, fino a momenti di pura comicità. Se a questo aggiungiamo l’inserimento nel cast di Gillian Anderson a interpretare la madre di Catherine, non possiamo che considerare The Great come una delle perle di questo 2021.

Federica Barbera

 

6. It’s a Sin (Channel 4)

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Nel settembre del 1981 le vite di cinque ragazzi si incrociano in un appartamento di Londra; questi provengono da zone diverse della Gran Bretagna, sono di diversa estrazione sociale, hanno aspirazioni e aspettative differenti, eppure in qualche modo finiscono per vivere sotto lo stesso tetto. Con l’aggancio tipico del romanzo di formazione in cui il giovane e speranzoso protagonista lascia la casa materna per andare nella grande città, la miniserie di Russell T Davies racconta soprattutto attraverso il suo protagonista Ritchie (Olly Alexander) come questi sogni debbano affrontare una nuova e sconosciuta realtà: il dilagare dell’HIV e quindi dell’AIDS dalla metà degli anni Ottanta in poi. La penna sempre perfetta di Davies ci racconta in modo tenerissimo ed accurato come questa malattia sconosciuta abbia sconvolto le vite di migliaia di persone, e soprattutto di come l’ignoranza, sia scientifica che culturale intorno alla stessa, siano stati il primo veicolo con cui è circolata. La scelta è quella di inquadrare cosa abbia significato l’AIDS e di come abbia rappresentato uno spartiacque storico e sociale per il mondo intero, e non solo per coloro che l’hanno vissuto in prima persona. Si potrebbe sintetizzare così: It’s a Sin è una miniserie imperdibile perché coniuga tre cose importantissime: l’ha scritta Russell T Davies, è una delle miniserie più belle dell’anno, e ci ricorda di quanto sia importante parlare, raccontare, descrivere e conoscere la realtà – passata e presente – della comunità LGBTQIA+.

Sara De Santis

5. WandaVision (Disney+)

Le 30 Migliori Serie del 2021: Top 10

Il 2021 è stato senza dubbio un anno molto importante per le produzioni Marvel, che hanno portato lo stile, il mood e la qualità tipica dei film del Marvel Cinematic Universe anche nei nuovi progetti televisivi che ci hanno accompagnato durante tutto l’anno. WandaVision – che non a caso è il primo show anche a livello temporale ad aver dato il via al maxi progetto televisivo Marvel/Disney+ – può essere considerato il fiore all’occhiello di questo nuovo filone di serie TV, perché ha fatto della complessità la sua cifra stilistica. I livelli di lettura di WandaVision sono così tanti e ben realizzati da rendere ormai chiaro che le serie sui supereroi non sono più solo delle banali serie sui supereroi. WandaVision, piena di citazioni e riferimenti per i fan, non solo omaggia la storia della televisione, ma racconta anche la vita di una donna e dei suoi demoni mantenendo un ottimo equilibrio tra drama e meta-televisione. Per questi motivi si merita senza dubbio di stare nella metà alta della nostra top dieci dell’anno.

Davide Canti

4. For All Mankind (AppleTV+)

Le 30 Migliori Serie del 2021: Top 10

Dopo che la Luna è diventata rossa e che con un effetto domino è cambiata la Storia da lì in avanti, la sfida di For All Mankind era mantenere quell’altissimo livello che aveva raggiunto con la prima stagione, per rendere credibile tutto ciò che era stato raccontato. Ecco, possiamo tranquillamente dire che gli sceneggiatori ci sono ampiamente riusciti, se non che si sono addirittura superati: se era “facile” partite da un così gigantesco what if – lo sbarco sulla Luna dei Sovietici, appunto –, era davvero difficile fare un salto di una decade per vedere cosa fosse successo al mondo e ai personaggi che abbiamo imparato a conoscere. Questa seconda stagione centra gli obiettivi: i personaggi continuano ad essere molto ben scritti, e influenzati pesantemente da quello che succede al mondo, ormai cambiato in alcuni aspetti fondamentali rispetto alla realtà. La forza di questa serie risiede proprio qui: dà ai fan dell’ucronia pane per i loro denti, ma accontenta anche chi ha da sempre un occhio in più per le storie private e personali dei personaggi, che vivono una vita e una società che sta cambiando molto più velocemente di come è realmente successo più di quarant’anni fa. E l’ultima immagine che ci regala questa seconda stagione è perfetta per farci aspettare con trepidazione la terza.

Ste Porta

3. Mare of Easttown (HBO)

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Una piccola città in pieno declino sociale ed economico, una detective lacerata da un trauma, un’indagine per omicidio che scardina la coltre di perbenismo di una società immobilizzata in un’aura di rassegnazione. Impossibile non tornare con la memoria a show come Broadchurch, The Killing, Happy Valley che presentano lo stesso schema narrativo da crime drama di ‘qualità’, usato (e abusato) da molta serialità televisiva nell’ultimo decennio. Mare of Easttown è tutto questo, ma è anche molto altro. Non vi è innovazione di genere, ma un utilizzo magistrale di forme predefinite che dilata il racconto verso orizzonti molteplici, e una protagonistauna Kate Winslet anche questa volta perfetta – che incarna su se stessa e sulle relazioni con gli altri personaggi il peso di un racconto stratificato, introspettivo e simbolico. Ma per quanto Mare sia l’anello rotante della narrazione, è la singolare caratterizzazione dello spazio l’aspetto vincente dello show. Easttown – città periferica di una Pennsylvania rurale e retrograda – non è solo una presenza ingombrante, ma è la vera antagonista del racconto. L’assetto sociale di Easttown rinchiude i suoi abitanti in una morsa da cui sembra quasi impossibile liberarsi; è come se dalle viscere della sua terra la città richiamasse ogni suo abitante a ricoprire quel ruolo che da sempre e per sempre gli è stato assegnato. Il crimine rompe l’equilibrio e dà avvio a una battaglia che porta la protagonista – e molti degli altri personaggi – a sfuggire da se stessi, dalla loro immagine riflessa dalla terra che li ha generati.

Francesca Gennuso

2. Strappare Lungo i Bordi (Netflix)

Le 30 Migliori Serie del 2021: Top 10

È davvero difficile immaginare un debutto seriale così ben riuscito come quello della nuova serie di Zerocalcare prodotta da Netflix che, in soli sei brevi episodi, è riuscita nell’intento di accompagnarci in un percorso dalle mille sfaccettature. Nella rappresentazione del breve ma intenso viaggio affrontato dai protagonisti, Michele Rech ha saputo portare sullo schermo tutti gli elementi più caratteristici dei suoi fumetti, accompagnati dalla sua tipica e divertente narrazione. Quest’ultima ha sempre avuto il grande merito di riuscire a farci immedesimare nelle riflessioni che riguardano l’esperienza personale di Zerocalcare, che non smette mai di stupire per la sua capacità di notare e, soprattutto, di raccontare quel terreno comune che unisce moltitudini di percorsi e di destini personali differenti. Il suo sguardo sul mondo, in Strappare Lungo I Bordi, appare come una grande distesa di aspettative e di linee tratteggiate da ritagliare per riuscire a dare forma, infine, al nostro posto nel mondo. Aspettative che, per le più svariate ed inaspettate ragioni, faticano però ad assumere la forma prestabilita: è proprio questo doloroso ed eterno conflitto fra vita e forma che Zerocalcare mette in luce nello show, senza aver paura di mettere in discussione non solo il sistema in cui la sua figura fatica a delinearsi, ma anche soprattutto se stesso. Ed è riuscito a farlo accompagnandoci in un percorso divertente ed emozionante, capace di mantenersi equilibrato e leggero pur mettendo in campo argomenti tanto complessi. Per questi e molti altri motivi, Strappare Lungo i Bordi non poteva che conquistare un prestigioso e meritatissimo posto nella nostra classifica.

Denise Ursita

1. Succession

Le 30 Migliori Serie del 2021: Top 10

Le aspettative per la terza stagione di Succession, reduce da una seconda annata che l’aveva fatta entrare con merito nell’Olimpo delle serie più importanti del momento, erano altissime. Nonostante l’enorme peso sulle spalle, chi temeva che questo potesse essere il primo passo falso della creatura di Jesse Armstrong si è dovuto ricredere: le dinamiche familiari dei Roy non sono mai state così divertenti e deprimenti allo stesso tempo, segno di un gruppo di autori che conoscono alla perfezione le pedine del loro racconto e che sanno come sfruttarle al meglio. Nell’arco di nove episodi, più che negli altri anni, Succession è riuscita a deliziarci facendo esattamente l’opposto di quello che ci saremmo aspettati senza mai tradire l’anima dello show. In definitiva, questa terza stagione conferma come al momento non ci sia una serie in grado di rivaleggiare con il capolavoro HBO: dalla regia all’incredibile cast (Jeremy Strong ha ipotecato un altro Emmy), fino alla brillante e impeccabile scrittura, ogni tassello si inserisce alla perfezione in questo mosaico produttivo, un compito non da poco che la pone con merito in vetta alla nostra classifica.

Ivan Pavlović

Qui sotto trovate le Top 5 individuali dei nostri redattori (in ordine alfabetico).
(Vi ricordiamo che per il raggiungimento della nostra Top 30 vengono prese in considerazione non solo le posizioni che le serie raggiungono nelle classifiche di ogni redattore e redattrice, ma anche quante serie sono state viste da quella persona, in modo da avere un risultato il più possibile ponderato.)

Alice Giusti: 1) Strappare Lungo i Bordi 2) Wandavision 3) The Handmaid’s Tale 4) Dopesick 5) ACS: Impeachment

Alice Tagini: 1) Strappare Lungo i Bordi 2) The Handmaid’s Tale 3) Maid 4) Anna 5) Alfredino: Una Storia Italiana

Attilio Palmieri:  1) Ted Lasso 2) Zoey’s Extraordinary Playlist 3) Reservation Dogs 4) Succession 5) It’s a Sin

Davide Canti: 1) Wandavision 2) SanPa 3) Loki 4) ACS: Impeachment 5) Search Party

Davide Tuccella: 1) It’s a Sin 2) Mythic Quest 3) Strappare lungo i bordi 4) ACS: Impeachment 5) Succession

Denise Ursita: 1) Strappare Lungo i Bordi 2) Rick & Morty 3) Inside No.9 4) Wandavision 5) Vikings

Diego Scerrati: 1) Succession 2) The Expanse 3) Mare of Easttown 4) For All Mankind 5) Midnight Mass

Federica Barbera: 1) It’s a Sin 2) Succession 3) Mare of Easttown 4) The Great 5) ACS: Impeachment

Francesca Gennuso: 1) Mare of Easttown 2) The Serpent 3) Strappare Lungo i Bordi 4) The Kominsky Method 5) Sex Education

Ivan Pavlović:  1) Succession 2) For All Mankind  3) Ted Lasso 4) The Expanse 5) Wandavision

Mario Sassi: 1) Strappare lungo i bordi 2) Only Murders in the Building 3) The White Lotus 4) Hawkeye 5) Rick & Morty

Massimiliano Barberio: 1) Anna 2) Strappare Lungo i Bordi 3) Midnight Mass 4) Squid Game 5) Marvel’s What If…

Michele Minardi: 1) Succession 2) Strappare Lungo i Bordi 3) Squid Game 4) Mare of Easttown 5) Brooklyn Nine-Nine

Sara De Santis: 1) Succession 2) It’s a Sin 3) ACS: Impeachment 4) Scenes From a Marriage 5) Mare of Easttown

Simona Maniello: 1) For All Mankind 2) Succession 3) The Great 4) Hacks 5) Strappare Lungo i Bordi

Ste Porta: 1) Mare of Easttown 2) For All Mankind 3) Midnight Mass 4) The Handmaid’s Tale 5) Squid Game

 

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13 commenti su “Le 30 Migliori Serie del 2021: Top 10

  • Boba Fett

    Incredibile non trovare Loki e Them nella top 30, ma anche e soprattutto Get Back che secondo molti, me compreso, è un capolavoro di docuserie!

     
    • Federica Barbera

      Ciao Boba, vista la natura di film documentario con cui è iniziato il progetto Get Back e che è stato allungato a otto ore divisi in 3 appuntamenti grazie a tutto il materiale a disposizione di Jackson, non abbiamo ritenuto di considerarla come una miniserie paragonabile alle altre, quindi non è in classifica solo perché è proprio a nostro avviso un progetto decisamente diverso. Da beatlesiana quale sono, credimi, Get Back è una delle cose più belle viste in questo 2021!

       
        • Federica Barbera

          E ti consiglio anche il libro! Io l’ho chiesto a Babbo Natale 😬 devo ancora iniziarlo ma tra foto e trascrizione di un mucchio di audio anche esterni a quelli già sentiti, è una roba da brividi!

           
    • Davide Tuccella

      Guarda purtroppo tiri in ballo due serie che hanno avuto commenti agli antipodi, Loki per esempio per me è una grande occasione sprecata, ottime idee e possibilità che si perdono in una sceneggiatura confusa e ricca di contraddizioni; Them invece si è scontrato con tutte quelle critiche di pornografia del dolore che, se devo essere sincero, in parte condivido. Per quanto ne abbia apprezzato il concept e alcuni episodi, altri mi è stato davvero difficile vederli, al punto che mi sono chiesto più volte se fosse davvero necessario questo livello di rappresentazione o se fosse solo un modo di creare “scalpore”, passami il termine. Poi appunto hanno entrambe ricevuto anche recensioni positive, come diciamo sempre queste classifiche sono molto personali e, soprattutto per la nostra, tengono conto delle preferenze di molte persone quindi ci sta che manchino alcuni titoli.

       
      • Boba Fett

        Guarda Davide Loki, al pari di WandaVision, ma anche del film sugli Eterni, mi riavvicina piacevolmente agli universi supereroistici e in più, da grande fan di Wes Anderson, ne apprezzo il linguaggio e lo stile; al netto dei difetti che dici e che trovo comunque in quasi tutti i film o show a tema, visivamente mi ha entusiasmato. Su Them come scrissi è vero che occorre uno stomaco forte (ma anche The Underground Railroad non scherza!), però non dimentichiamoci che è un horror e in quanto tale svolge molto bene il suo mestiere.

         
  • Davide

    Bravi !…”ACS 3″,”Mare Of Easttown”…temevo di nn trovarli…vabbè il primato di quella meraviglia che è”Succession 3″è inevitabile…si tratta di un tipico caso di “no contest”nei confronti di tutti gli altri…vi perdono anche l’aver ignorato quello splendido gioiello che è stato “Scenes From A Marriage”e “Work In Progress 2″(ignorata da tutti praticamente…)…Buon 2022,Car*Seriangolin*…!…

     
  • massimo

    Succession mi ha annoiato ,gusti. Chi ha visto tutte le stagioni , come fa ad essere sorpreso da questa stagione? Tutto è uguale a se stesso , non cambia mai niente . Poi il finale. Dire che è telefonato , gli fai un complimento. I personaggi a cui non puoi provare empatia, e so bene che è voluto , per me è un grosso difetto. Per carità , visti i commenti che leggi in giro sono proprio l’unico che la pensa così. Pazienza , per me è l’ultima stagione . Passo.

     
    • Davide Tuccella

      E’ un punto di vista interessante. Ti dirò, sul fatto che non cambia mai nulla sono in disaccordo: è vero che pare che i rapporti tra i personaggi siano sempre fini a se stessi e che non evolvano ma in realtà mi pare uno specchio calzante della realtà di un certo tipo di ambienti. Questi esseri super privilegiati che si relazionano tra loro solo per affermare dei rapporti di forza, ottenere qualcosa o dimostrare qualcos’altro; la forza dello show secondo me è proprio quella di non dare speranza di cambiamento per queste persone che vivono in una realtà a noi preclusa, il mondo dell’1% che è anche quanto di più distaccato dalla vita reale possa esistere.
      Poi è vero che è uno show molto cerebrale, totalmente diverso da altri prodotti che puntano più sull’empatia con i personaggi.

       
  • Heisenberg

    Non riesco a capire come Mare of Easttown possa aver goduto di tanto credito. Io l’ho trovato noioso e pieno di cliché fino allo sfinimento….Per il resto meritatissimi i primi due posti e avrei visto meglio Ted Lasso nella Top ten e un posticino anche per BMF che non mi sembra comparire affatto. Complimenti a tutti come sempre. Siete una guida veramente di qualità.

     
  • John

    Grazie per avermi fatto scoprire “The Great” la sto divorando! E mi spiace che non la conoscano in molti..

    Le prossime in lista saranno “For all mankind “e “Succession”

     
    • Federica Barbera

      Che bella notizia! Siamo sempre molto contenti quando le nostre classifiche fanno conoscere serie ai nostri lettori 😊