Justified – 6×01 Fate’s Right Hand 1


Justified – 6x01 Fate's Right HandPossiamo non accettarlo, possiamo rifiutarci di credervi, ma non possiamo negarlo: una dopo l’altra stanno terminando tutti le serie più importanti degli ultimi anni di televisione, quei prodotti che hanno contribuito a rendere indimenticabile l’ultimo decennio. Tra questi c’è sicuramente Justified, che torna per la sua ultima stagione.

La scorsa annata, forse per via di ambizioni troppo alte, non era riuscita a pareggiare i livelli di quelle precedenti, motivo per cui gli autori per questa ultima premiere decidono di cambiare leggermente strada, di tornare alle origini e ripartire ciclicamente lì dove la serie è cominciata. Prima di tutto i punti fermi: Raylan, col suo cappello e la sua inconfondibile ironia; Boyd, che esordisce con una citazione di Thomas Jefferson; Ava, personaggio cresciuto enormemente rispetto agli inizi. Si riparte dalle certezze, dalle carte vincenti, dall’azione dei protagonisti, da Boyd che rapina le banche e Raylan che manda in galera i criminali.

If we stay in this ghost town, Ava… together or otherwise, how long you think is gonna be before we turn into ghost ourselves?

Justified – 6x01 Fate's Right HandCon il ritorno di Ava dalla prigione e il patteggiamento con Raylan, il rapporto tra lei e Boyd diventa una delle parti più interessanti di questo finale di serie. Il loro primo scambio di parole è di grande intensità oltre che carico di ambiguità: non è chiaro il gioco di Boyd, se voglia tranquillizzarla o smascherarla; probabilmente entrambe le cose. Non c’è dubbio che Ava lo ami, così come sono lampanti i sentimenti che prova lui, tuttavia i tempi in cui giocavano a fare Bonnie e Clyde sono passati e a rimanere sono solo i loro fantasmi in una città che non è che l’ombra di quella in cui sono cresciuti. La soluzione però è sempre la stessa, il solito discorso che accomuna il personaggio interpretato da Walton Goggins a Jax Teller, protagonista della compianta Sons of Anarchy, ennesimo capolavoro di FX: si sogna una vita migliore attraverso un gesto estremo, pericoloso e sbagliato; un fine lodevole attraverso un mezzo deprecabile.

Oh, you saying that like we ain’t dead already.

Justified – 6x01 Fate's Right HandAva è presentata avvolta dai dubbi, con una camicia da notte bianco-purezza che contrasta con il doppio gioco a cui si presta. Secondo Ava loro sono già morti, o comunque questo è quello che vuole mettere nella testa di Boyd, in gran parte per allontanarlo, per mitigare il tradimento obbligato. La spietatezza di Raylan è spesso nascosta dalla sua simpatia, ma anche lui, come Boyd, vorrebbe tornare dalla sua famiglia e per farlo usa mezzi illeciti, ma col distintivo ben piantato sul petto. Dopo la permanenza in prigione dell’anno scorso, questa stagione finale può vantare un ruolo di Ava estremamente più stratificato, che fa della donna per la prima volta e a tutti gli effetti la terza protagonista di Justified. Bellissimo il dialogo tra Raylan e Ava che rimanda al pilot (di nuovo) e alla natura profonda dei personaggi principali della serie, ovvero a quella capacità di tirare fuori da se stessi il meglio del proprio talento quando è il momento di sopravvivere, anche a costo di comportarsi in modo meschino e cinico. È una sequenza notturna, girata nuovamente sul ponte (lo stesso del finale della scorsa stagione), elemento architettonico che ormai ha assunto la valenza iconografica del luogo del patteggiamento e che metaforizza alla perfezione il ruolo di Ava, ponte tra la Legge e il Crimine.

Boyd would not be caught dead near a beaut parlour, though I bet he’s thrilled you to get 10% off his hair spray.

Justified – 6x01 Fate's Right HandSe c’è una cosa in cui Justified eccelle è nel mescolare l’approfondimento sui personaggi con lo sviluppo della trama. Sin dalle prime immagini di “Fate’s Right Hand” è stato chiaro come l’impostazione stagionale segua due criteri: la valorizzazione delle caratteristiche originarie della serie e alcune piccole aggiunte/variazioni a cui è affidato il compito di concludere queste bellissime sei stagioni. Non c’è dubbio: alla fine, in fondo al tunnel c’è il faccia a faccia, lo scontro finale tra Raylan e Boyd, come accade in tutte le stagioni conclusive di quelle serie che riescono a costruire due personaggi così carismatici. Ciò che li lega è Dewey, spesso contestato oppure poco considerato, sebbene sia sin dall’inizio e progressivamente una delle componenti principali della serie, quel detonatore di ironia tale da esaltare i due attori principali e contribuire alla grande varietà stilistica di Justified. A questo proposito bisogna citare almeno la battute sui capelli, dove Raylan non manca di sottolineare quanto sia più figo di Boyd perché al posto della lacca in testa mette la cera. Ovviamente questo significa accontentare i fan, ma in un modo perfettamente on character che denota una scrittura sopraffina.

Bourbon is easy to understand. Tastes like a warm summer day.

Justified – 6x01 Fate's Right HandNel totale e quasi perfetto equilibrio di Justified c’è da annoverare anche quello tra la sottilissima scrittura e la raffinata regia, che non manca di volta in volta di tirare fuori delle perle sia sul fronte della semplicità visiva che su quello della complessità dell’intreccio tra immagini e musica. In merito a questo rimane impressa la presentazione comparata di Raylan e Boyd, figure epiche di questo racconto, accompagnate dalle note di “Protections” di Lucinda Williams, songwriter americana come poche. Che sia il presagio lirico di un confronto finale o il dinamismo di un inseguimento scandito dal ritmo di “Rock and Roll Soul” degli Screaming Eagles, si torna sempre allo stesso punto, al cuore del pensiero di Elmore Leonard e della letteratura di genere; si gioca a guardie e ladri, seppur in modo molto più adulto, seppur offrendo uno spaccato dettagliatissimo su una certa America. Il genere narrativo è usato come veicolo comunicativo principale, che dalla letteratura passa al cinema e alla televisione, che non si vergogna della sua natura popolare e che anzi ne fa una della sue principali virtù.

Forgive me if I ain’t the run of the mill tater tot whose eyes go all pin-wheel at a briefcase full of stolen money.

Justified – 6x01 Fate's Right HandDal punto di vista narrativo e più propriamente dei caratteri c’è un personaggio che viene e un altro che va via. Il primo sarà probabilmente il nuovo villain stagionale, un individuo stavolta estraneo alla comunità di Harlan, anche proprio dal punto di vista prossemico (è presentato con un particolare della mano che prende e lascia andare la sabbia, quasi come per saggiare un elemento estraneo), che Raylan non esita ad accogliere con il solito tono intimidatorio. Dall’altra parte ad abbandonarci è Dewey. Boyd non è stupido, anzi, è l’uomo più furbo sulla faccia della terra e non ci pensa due volte a eliminarlo, traendolo in inganno con un tranello strettamente legato ai suoi valori, al suo passato, alla southern heritage tradita. Quella foto sulla parete la sintetizza alla perfezione e proprio su quella foto si posa il sangue del povero Dewey Crowe, che non finiremo mai di ringraziare per la sua bellissima avventura nella serie. Quel sangue è l’ennesimo brutto presagio, la testimonianza della fermezza di Boyd di fronte al tradimento, che non può non portare alla mente il futuro di Ava, sulla quale termina il bellissimo movimento di macchina immediatamente successivo che chiude l’episodio.

Oh, Raylan… What in the world is worth missing this for?

Justified – 6x01 Fate's Right HandIl dubbio più grande di questa premiere e in generale di questa stagione conclusiva sta proprio nel suo protagonista, nel punto interrogativo nascosto dietro quel gran cappello iconico che da sempre ha coperto le tante sfumature di nero dell’anima del protagonista. Cosa vuole Raylan? E soprattutto, per usare le parole della moglie, perché sta pagando questo prezzo? È in cerca di un martirio, di una privazione volontaria o sta solo scappando da una normalità che non saprebbe affrontare? Il finale con Art da questo punto di vista tocca le corde più profonde dell’episodio: figura paterna per eccellenza, colui da cui Raylan cerca la retta via, il vecchio capo è l’unica bussola che gli è rimasta. Raylan vorrebbe farla finita, vorrebbe un faccia a faccia con la pistola, intenzione di fronte alla quale Art non manca di ammonirlo ricordandogli che la fortuna potrebbe anche, per una volta, voltargli le spalle. Questa frase suona come un pessimo presagio, ma ancora più drammatica è l’eventualità, da non escludere, che a Raylan una fine del genere, seppur tragica, non andrebbe neanche malissimo. Il suo profilo è ormai una sagoma, un carattere che significa cose precisissime per ciascun tipo di spettatore e per ogni personaggio della serie, ma che è sempre più magmatico a se stesso: Raylan ormai da troppo tempo non sa più chi è, dove si trova e cosa vuole e, cosa ancora più grave, non è chiaro quanta voglia abbia ancora di scoprirlo.

Inizia così l’ultima stagione di Justified, caricando lo spettatore fin da subito di una disarmante malinconia, per la fine imminente ma anche per l’atmosfera generale, seppur stemperata da una sempre tagliente ironia. Sembra vincente la volontà di chiudere il cerchio, di tornare alle origini, allo spirito originario che dalle pagine di Elmore Leonard era riuscito a tracimare nella serie sin dallo splendido episodio pilota.

Voto: 9

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".


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Un commento su “Justified – 6×01 Fate’s Right Hand

  • Andrea

    Una delle serie più sottovalutate in circolazione, mi lascerà un vuoto incredibile quando, tra qualche settimana, chiuderà i battenti definitivamente!
    Boyd secondo me è uno dei personaggi più affascinante di sempre nella storia seriale