Consiglio – Harper’s Island 7


Consiglio - Harper's IslandIl cosiddetto “omicidio della camera chiusa” era spesso usato da Agatha Christie nei suoi romanzi, specialmente in Dieci piccoli indiani e Omicidio sull’Orient Express. Questa particolare tecnica narrativa si basa sul mettere i protagonisti in una precisa area circoscritta, cosicchè gli omicidi che avvengono sono imputabili a uno di loro, dando così la possibilità al lettore di arrivare alla risoluzione del caso. Allora mettiamo il caso che due ragazzi si debbano sposare, e che invitino tutti i loro amici in un albergo su un isola al largo di Seattle, per passarvi alcuni giorni a festeggiare.
Ma naturalmente Harper’s Island non è un luogo come gli altri: il passato dell’isola è infatti costellato da eventi oscuri, con una serie di omicidi avvenuti per mano di John Wakefield, che uccise alcune persone tra cui la madre di Abby Mills, amica fraterna dello sposo Henry Dunn. E guarda caso, appena cominciano i preparativi del matrimonio, i protagonisti cominciano a cadere, uno alla volta, sotto i colpi di un misterioso killer. C’è qualcuno sull’isola che sta tentando di emulare Wakefield, oppure è proprio il serial killer ormai defunto ad essere in qualche modo tornato dall’aldilà?
Fin dalla prima puntata, Harper’s Island tiene lo spettatore incollato alla poltrona. Tensione e mistero riescono a mescolarsi in maniera infallibile, portando chi guarda ad aspettarsi sempre il peggio anche dalle situazioni più tranquille e distese. La bravura dello showrunner Jeffrey Bell sta proprio qui: essendoci un killer che può essere nascosto ovunque, ogni volta che c’è una situazione ambigua, Bell sposta la nostra attenzione su un diverso personaggio, facendoci così perdere il filo delle nostre indagini. Sì, esatto, delle nostre indagini: diventerete subito investigatori, cercando di capire prima di tutti gli altri chi è che su Harper’s Island sta facendo fuori tutti i partecipanti al matrimonio di Henry e Trish.
A proposito dei personaggi con cui ci troveremo ad interagire, ce n’è per tutti i gusti. Dai due sposini si passa ai loro testimoni di nozze, ai genitori, ai fratelli, alle damigelle, agli ex-fidanzati, agli zii, agli imbucati e agli abitanti del luogo. Sono ben 26 le persone di cui conosceremo le storie e i segreti più nascosti, a cui daremo le nostre simpatie e antipatie, di cui sospetteremo ogni volta che faranno qualcosa di apparentemente contrario alla loro natura. Le interazioni tra di loro sono volutamente molteplici e ambigue, così da farci sobbalzare sulla sedia ogni volta che ci accorgeremo che forse non proprio tutto è come credevamo che fosse.
Harper’s Island è una serie tv atipica dal punto di vista dei titoli degli episodi: infatti ogni puntata è intitolata con figure onomatopeiche, e più precisamente sono i rumori che l’arma del delitto fa in quella specifica puntata quando toglie la vita a uno dei protagonisti. La trovo una scelta molto azzeccata per questo tipo di storia, in quanto non rivela praticamente nulla su quello che sta per accadere (che muoia qualcuno è praticamente scontato), e rende bene l’idea del filo rosso, è proprio il caso di dirlo, che collega tutta la serie, dalla prima all’ultima puntata.
Anche l’ambientazione è particolarmente adatta allo script. Non tanto perché ci si trova su una piccola isola, quindi luogo sperduto per antonomasia, ma perché il tempo è quasi sempre grigio e le nuvole incombono sull’hotel come oscuri presagi.
Harper’s Island è costituito da 13 episodi, lungo i quali salteremo sulla sedia dallo spavento, sgraneremo gli occhi ad ogni colpo di scena impensabile e li chiuderemo per non vedere come il killer riesce a uccidere le sue vittime e a farla franca. Quindi preparatevi a un ottimo prodotto pieno di suspance, dove niente è quel che sembra. Mi raccomando quindi, mettetevi comodi sulla vostra poltrona preferita, perché da venerdì 14 gennaio, in prima serata su Fox, Harper’s Island arriverà nelle vostre case per tenervi compagnia. E già dopo i primissimi episodi non vedrete l’ora di guardare l’episodio successivo e via via così… “uno dopo l’altro”.

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Informazioni su Ste Porta

Guardo tutto quello che c'è di guardabile e spesso anche quello che non lo è. Sogno di trovare un orso polare su un'isola tropicale.


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