Fringe – 4×01 Neither here nor there 17


Fringe - 4x01 Neither here nor thereDopo un season finale che ci aveva lasciato con il fiato sospeso – oltre che con una faccia da punto di domanda – torna sui nostri schermi Fringe e lo fa con una season premiere, intitolata “Neither here nor there”, che prevede grossi cambiamenti all’interno della serie stessa, tanto da non riuscire a capire più cosa sia accaduto davvero e cosa no.

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Fringe - 4x01 Neither here nor thereCi troviamo, infatti, in una puntata gialla, come la sigla puntualmente mostra. Tuttavia, a differenza della scorsa stagione in cui le puntate rosse e blu erano indicatrici di uno dei due universi, qui il giallo sembra riferirsi a qualcos’altro. Come già ipotizzato infatti, non sembra che si tratti di un terzo universo parallelo, quanto di un nuovo sistema entro il quale si sviluppano in simbiosi i due mondi over here e over there. Se quello di prima era un sistema, chiamiamolo viola, con all’interno due universi – rosso e blu – prima separati e poi uniti dal rapimento di Peter del 1985 che ha creato l’indissolubile legame tra i due mondi, quello di ora sembra essere un nuovo sistemagiallo – che prevede sempre l’esistenza delle due realtà rossa e blu: ma questa volta l’evento che ha unito le sorti dei due universi è qualcosa di ancora sconosciuto, che nulla ha a che spartire con Peter (dato che, inutile dirlo, non è mai esistito). E’ una teoria, ovviamente, ma ci tornerò più avanti.

Fringe - 4x01 Neither here nor therePassando alla premiere, devo dire che non ho fatto i salti di gioia davanti a questa puntata: capisco la necessità di stabilizzare i grandi cambiamenti dovuti a questo nuovo sistema e comprendo il bisogno di prendere le cose con calma, ma mi chiedo se fosse necessario un ritmo molto più simile a un episodio qualunque che non ad una season premiere. Troppo tempo dedicato al caso della giornata (e poi, altri shapeshifters magari no, eh) e troppi, troppi riferimenti “al vuoto che le persone lasciano”, al “come ci si sente quando un partner muore, ma tu che ne sai, non puoi capire”. Detesto quando una serie cade su queste enormi frecce rosse che dovrebbero far capire al protagonista che sì, quello è un suo tasto dolente anche se ancora non lo sa, così come non mi piace proprio per niente che siano i personaggi a rispondere in modo diretto ad una domanda del pubblico: intendo, in questo senso, le frasi dei due Osservatori davanti all’incontro Olivia-Lee (“He used to know her” “Yes, before things changed”); uno scambio dal sapore inutilmente didascalico, posto lì giusto perché si devono essere accorti che il mancato riconoscimento tra i due avrebbe portato a qualche domanda da parte degli spettatori.

A parte questi elementi – che non sono cosa da poco, ma neanche delle tragedie in grado di inficiare l’intero episodio – la puntata inizia a raccontarci cosa succede in un sistema che non prevede l’esistenza di Peter: la collaborazione di Walter con la Fringe Division e la sua nascita, l’aggiunta di Lee all’interno della squadra (anche se, diciamocelo, è stato inserito un po’ forzatamente per dare un partner ad Olivia) e la cooperazione tra i due universi che si sono causati danni a vicenda e che ora si trovano a doverli gestire insieme.

Le domande iniziano proprio da qui: qual è stato l’evento scatenante, quello che ha portato al legame tra le due realtà, dato che Peter non è mai esistito? E ancora: chi ha prodotto la Macchina, visto che nel sistema precedente era stato future-Walter a portarla indietro nel tempo? E soprattutto, chi è in grado di attivarla, visto che chiaramente non può essere Peter?
Domande, evidentemente, ancora senza risposta, ma che sicuramente aumentano l’attesa per le prossime puntate.

Un sistema senza Peter, dicevamo: ma qualcosa deve essere andato storto, perché alla dichiarazione degli Observer durante il season finale (“They don’t remember Peter” “He never existed”) segue l’ammissione di un problema a cancellarlo definitivamente dal sistema.
Cosa sta succedendo? Difficile dirlo: innanzitutto bisognerebbe capire il motivo per cui Peter è scomparso e le soluzioni sono molteplici.

Ad esempio, sappiamo che il suo salvataggio da parte di September è stato un evento anomalo, non previsto e dalle enormi conseguenze, ma il ruolo fondamentale che Peter ha avuto nella non-distruzione dei due universi l’ha portato ad aver assolto il suo compito, la sua responsabilità: dunque, per riaggiustare l’ordine delle cose, Peter doveva sparire.
Oppure può essere una questione di paradosso: Peter ha dovuto vedere il futuro di distruzione dei due universi per capire come evitarlo, ma nel momento stesso in cui torna indietro nel tempo (cioè nel suo presente) e ne impedisce la formazione, viene meno ciò che gli ha fatto capire cosa dovesse fare. Se si tiene in piedi il paradosso (vedi il paradosso del nonno), il viaggio nel tempo è impossibile; ma siccome noi lo abbiamo visto ed è accaduto, si deve cedere alla teoria del multiverso.
Fringe - 4x01 Neither here nor therePotremmo addirittura dire, e qui mi ricollego alla questione della sigla, che questo evento ha creato non già un universo, ma addirittura un sistema diverso, che prevede al suo interno le due realtà (rossa e blu) private dell’elemento paradossale che le ha generate: Peter, appunto.
Una teoria azzardata, me ne rendo conto: ma il fatto che nella nuovissima e sfavillante sigla gialla compaia la scritta Time Paradox mi convince del fatto che una parte di verità ci possa essere.

C’è tuttavia qualcosa che non va in questo processo, perché tracce di Peter sono rimaste anche in questo sistema: andiamo oltre il fatto che Little Bishop compaia copiando clamorosamente Fight Club e chiediamoci il perché di questa anomalia.
Se la mia prima impressione è stata di sentimento vs. razionalità, vale a dire “gli Osservatori hanno pensato al lato più chirurgico e scientifico della vicenda, ma non hanno contato l’emotività e le effettive tracce che ognuno di noi lascia nelle vite degli altri”, poco dopo mi sono dovuta ricredere, visto che September va a fare la spesa e compra pezzi di oggetti per la sua missione: “I need to erase someone from time”.

Di cosa si tratta? E’ un’estrema misura che non avevano preso in considerazione? Torniamo alla sigla gialla: compaiono non a caso sia parole nuove che conosciute, quali “psychic surgery”, “quantum entanglement” e “bilocation”. Se su “chirurgia psichica” possiamo trovare plausibilmente il collegamento con ciò che stava per fare September (e che poi non ha fatto, come la fine dell’episodio mostra), è interessante osservare gli altri due termini: il “quantum entanglement” l’avevamo già incontrato nell’episodio 6B, relativamente alla coppia di anziani di due differenti universi; Walter spiegava che la teoria di Einstein sull’incredibile collegamento tra due oggetti anche a grande distanza poteva avere un’applicazione emotiva, che avrebbe così giustificato la capacità dei due anziani signori di creare un “soft spot” tra i due universi. Infine, “bilocation”, o “capacità di un individuo/oggetto di trovarsi in due posti nello stesso momento”: è possibile che sia ciò che sta accadendo con Peter? E’ possibile che Peter sia rimasto “incastrato” nel sistema precedente per via del paradosso, ma che riesca ad interagire anche con il sistema giallo – essendo quindi in due posti nello stesso momento – grazie all’emotional quantum entanglement che lo lega alle persone che ha amato e che lo hanno amato?

Certo, sono teorie: e certo, nella sigla ci sono anche altre parole, come “philosopher’s stone” e non so come la pietra filosofale e l’immortalità possano entrare nella storia. Però, se Fringe sta facendo quello che deve fare e cioè comportarsi da Fringe, tutti questi indizi, anche appena accennati eppure riproposti in maniera apparentemente casuale in sigle e “fringe-events”, devono avere un significato.

Fringe - 4x01 Neither here nor thereUn ultimo appunto su Peter: la criptica frase di December “They can never know the boy lived to be a man” – “loro non potranno mai sapere che il ragazzo è vissuto diventando un uomo” – farebbe pensare non tanto ad un Peter che “non è mai esistito”, quanto ad un Peter effettivamente morto durante l’incidente quando era un bambino. Qui urge una spiegazione, perché le versioni sono contrastanti: o non è mai esistito, oppure ha vissuto la sua infanzia fino all’incidente e poi (nel nuovo sistema, ovviamente) non è stato salvato da September ed è morto. Oppure, terza ipotesi ma mi sembrerebbe un po’ troppo semplicistica, quello di December era un banale riferimento al vecchio sistema in cui Peter è esistito: spiegherebbe la contraddizione, ma non avrebbe avuto molto senso porre questa frase così misteriosa.
Inoltre, non sappiamo ancora per quale motivo il nuovo Walter sia finito in una clinica psichiatrica, quindi aspettiamo e vediamo.

Fringe - 4x01 Neither here nor thereChe dire di questo episodio? Certo, non è stata proprio la premiere che mi aspettavo e i difetti elencati all’inizio mi hanno tolto un po’ di entusiasmo; ma non è stata neanche una puntata deludente, dato che si tratta di una preparazione a eventi futuri. Alcune trovate sono state molto buone: Walter che ha paura di lasciare il suo laboratorio e vive lì (anche se, mi chiedo, come ha fatto a trovarsi davanti alla macchina ad affrontare Walternate nel season finale post sparizione di Peter? Son pignola, lo so); la presenza concreta dei due universi nel punto di unione rappresentato dalla macchina – e la faccia di Lee che rimane basito un po’ da quello e un po’ dalla doppia Olivia. Però penso anche che si potesse mettere un po’ più di pepe alle vicende, perlomeno dando meno importanza al caso “shapeshifter 2.0” e aggiungendo qualche dettaglio in generale sul sistema giallo.

Non ci resta che attendere e continuare a chiederci: “Where’s Peter Bishop?

Voto: 7–

Nota:

– I glifi formano la parola APPEAR.

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.


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17 commenti su “Fringe – 4×01 Neither here nor there

  • alessala

    Bellissima recensione. Belle le teorie su cosa potrebbe essere successo e cosa potrebbe succede. Non ci resta che aspettare, ma ad ogni modo pure io questo episodio (nonostante fosse ben fatto tecnicamente) l’ho trovato, non dico quasi inutile, però un po’ deludente…non ha fatto che aggiungere altre domande…

     
  • Algol

    Mi piacciono molto i tuoi articoli e ammetto che aspetto sempre con molto piacere una tua nuova recensione. Anche questa volta non hai tradito la mia aspattiva e ti rinnovo i complimenti, non solo per la recensione, ma soprattutto per l’audacia interpretativa del “Where is Peter?”

    Premetto che anche io ho trovato la puntata deludente, ma secondo me non regge il fatto che sia preparatoria ad eventi futuri, perchè questa si tratta di una season premiere e in una premiere ci deve essere sempre qualcosa di sconvolgente che ti faccia dire: “Evviva è tornata”. Invece la piattezza è evidente e i dialoghi forzati non li ho per nulla graditi (sono assolutamente d’accordo con te sulle inutili spiegazioni degli Observers o sui continui riferimenti al vuoto lasciato dalle persone, eccheppalle!

    Ma messo da parte lo sfogo, xfaith84 posso dirti che ho trovato geniale la connessione tra questa nuova “dimensione” alle nuove parole che compaiono nella sigla gialla: molto interessante il quantum entanglement, cosa che porterebbe a spiegare il motivo per cui il ricordo latente di Peter esiste anche in questa realtà (nuova linea temporale): non si tratta di un ricordo, ma di un entanglement quantistico, come la teoria suggerisce.

    Sebbene apprezzi la tua interpretazione della scomparsa di Peter, ho provato anche io ragionarci su molte volte ed alla fine mi sono dato una spiegazione alquanto lunga e complicata in realtà, che segue un filo logico a volte contorto, ma che alla fine si chiude (o almeno sembra nella mia mente), anche se in modo un po’ forzato. In poche parole, senza entrare nel dettaglio, la sequenza degli eventi potrebbe essere la seguente:

    1. La MACCHINA è stata costruita per riparare gli squilibri causati ad entrambi gli universi dagli esperimenti giovanili di Walter e Bell ad Harvard negli anni ’70.

    2. Lo scopo della Macchina era quello di “riprogrammare il passato”, cioè creare eventi tali da evitare nel futuro che Walter e Bell si cimentasserro in esperimenti multidimensionali distruttivi.

    3. In accordo con la teoria dei Multiversi (Many Worls Interpretation of Quantuym Mechanics) ogni evento dello spazio-tempo può generare diverse linee temporali, alcune delle quali più probabili delle altre. Sulla base di questa teoria, la Macchina è stata spedita nel passato di 250 milioni di anni per permettere di recuperarla in qualsiasi momento (ed in qualsiasi Universo che si è sviluppato a partire da quell’evento), riassemblarla ed in caso di fallimento da parte di Walter e Bell, riutilizzarla.

    4. Per riequilibrare gli Universi, la Macchina aveva bisogno di un punto di contatto comune da utilizzare durante il funzionamento: Walter decide di utilizzare il patrimonio genetico di Peter, presente in entrambe le dimensioni.

    5. Tuttavia i due Peter si ammalano, sono condannati a morire entrambi ma Waltalternate scopre una cura efficace, ma viene distratto dall’Osservatore che entra nel laboratorio. Questo rappresenta il vero elemento scatenante che ha cambiato il corso degli eventi.

    6. Il trasporto di Peter da un universo all’altro peggiora inevitabilmente gli squilibri già esistenti.

    7. L’Observer salva Peter-Alternate sul lago Reiden (“The boy is important” afferma a Walter), perchè è l’unico che può azionare la Macchina e ristabilire l’equilibrio (Peter si sarebbe salvato comunque nella realtà alternativa se non fosse stato per l’errore dell’osservatore, quindi cerca di rimediare).

    8. Da questo punto in poi la storia la conosciamo: Peter/Macchina alla fine (dopo il corso degli avvenimenti lungo 3 stagioni) vengono attivati e, per la teoria del Multiverso, in quell’istante una nuova linea temporale viene creata: ricordiamo infatti che l’obiettivo della Macchina/Peter è quello di eliminare le cause dello squilibrio agendo sul passato: ma la soluzione è inevitabilmente quella di far morire Peter-Alternative in modo che non possa mai avvenire il suo passaggio da un Universo all’altro. Si crea, quindi, una nuova linea temporale in cui lo squilibrio generato dalla migrazione di Peter è annullato dalla sua stessa morte. Quindi in definitiva Peter in questa linea temporale è esistito, ma è morto da piccolo, come confermano le parole dell’Observer: “Loro non potranno mai sapere che il ragazzo è vissuto diventando un uomo”.

    La guerra tra Universi ora persiste, ma la causa non è più il rapimento di Peter, ma l’instabilità iniziale dovuta dgli esperimenti di Walter e Bell. Quindi si ricomincia tutto da capo, con i due Universi ora collegati da un ponte e collaborativi per risolvere le anomalie ancora persistenti.

    Peter non c’è più in questa nuova linea temporale.

    Peter viene visto e/o ricordato a tratti come effetto dell’entanglement quantistico che agisce sulla memoria.

    Algol

     
  • xfaith84 L'autore dell'articolo

    ti ringrazio per il tuo commento e il tuo apprezzamento =) ho letto ieri sera, ma come ti ho detto mi è partito il cervello, quindi ci ho riprovato stamattina.
    però mi sto perdendo un pezzo, credo proprio di non ricordarmelo: future-walter ha SOLO mandato la macchina nel passato, ma negli anni in carcere si è domandato per tanto tempo quale fosse la sua origine… giusto? quindi come può averla costruita lui e averla adattata al dna di peter? intendo dire, chi ne ha costruito materialmente i pezzi? mi sembra la storia della bussola di locke e alpert, gira che ti rigira non si capisce da dove inizi tutta la storia. Walter nel futuro ha già i pezzi della macchina (perché viene conservata dalla fringe division, presumo); rimanda i pezzi indietro nel passato affinché possano essere ritrovati, affinché la macchina possa essere ricostruita e così via, ma CHI ha creato i pezzi? e poi, come fa ad esserci un doppione over there?
    (lo ammetto, non ho molto tempo ora per pensarci su, quindi sii clemente XD)

     
  • Algol

    Giusto xfaith, è verissimo, chi ha costruito i pezzi e da dove provengono? Però mi hai fatto venire un’idea: se così fosse, cioè se la macchina non è stata costruita da Walter-Bell, allora al contrario Walt potrebbe aver fatto in modo che al concepimento di Peter i suoi geni fossero modificati a tal punto da risultare compatibile con la Macchina… questo può aver causato la rara malattia incurabile e sconosiuta di Peter.

    Quindi il DNA di Peter potrebbe essere stato “assemblato” per adattarlo alla macchina!
    Sarebbe assurdo, ma con Walter nulla è dato per scontato!

     
  • xfaith84 L'autore dell'articolo

    aaaaah follia!!! XD
    ok, facciamo che peter è stato “adattato” geneticamente alla macchina. ma allora come poteva walter sapere della macchina? cioè, qualcuno ha costruito i pezzi e negli anni ’70 la macchina si trova ancora seppellita in vari punti perché ce l’ha mandata future walter: dunque, seguendo cronologicamente la storia della macchina,la sua “vita” parte da 250 milioni di anni prima (perché l’ha portata future walter), negli anni ’70 è ancora seppellita in giro e solo nel XXI secolo comincia ad essere reperita… quindi come potrebbe walter aver lavorato sul dna di peter negli anni ’70? su quali basi avrebbe modificato il suo dna, visto che la macchina era ancora a pezzi in giro?
    trovo più probabile (ma anche qui diventa la storia della bussola di locke) che walter l’abbia modificata nel futuro e POI l’abbia portata indietro (anche se ci sarebbe da chiedersi: come hai fatto a modificarla nel futuro se quella che tu hai è già modificata?)

    senza contare il doppione della macchina over there.
    e la pergamena con olivia e le sequenze di dna disegnate dietro di lei.
    …mal di testa….

     
  • Algol

    C’è qualcosa che ci sfugge!
    Eppure Walter-Bell in qualche linea temporale e prima della nascita di Peter devono aver saputo della macchina! Ricontrolliamo la cronologia: chi ha cominciato a costuire la macchina per primo? Walterernative dall’altra parte. Per quale motivo? Per annientare l’universo da cui sono iniziati gli squilibri. Sapeva già come azionarla? Sì.
    Esiste un quantum entanglement tra macchina e Peter? Sì ed in tutti gli universi e le linee temporali possibili.
    Come mai?
    1- macchina modificata per Peter
    2- Peter geneticamente modificato per la macchina

    Entrambe le cose non sono possibili per il “paradosso della bussola di Locke”…. aiuto!

    Ma le linee temporali sono infinite per la teoria del Multiverso, quindi mi prendo un’aspirina per il mal di testa e riparto da qui.

     
  • Algol

    Ah… il fatto che ci sia un doppione di Macchina over there è dovuto proprio alla teoria dei Multiversi: n linee temporali possono essersi evolute indipendentemente dall’evento di 250 milioni di anni fa.

     
  • dezzie86

    Algol, ho letto tutto quello che hai scritto e trovo che molte cose possano essere plausibili. Io spero solo che tutte queste vostre elucubrazioni poi non si rivelino campate in aria perchè gli autori non si raccapezzano più. XD Comunque eterna fiducia in Fringe, avercene di serie che ti fanno spremere così le meningi!

     
    • Algol

      C’è un serio rischio, in effetti, che gli stessi autori si perdano in questi loop temporali e paradossi senza uscita…

      Per il momento ho una lacuna sostanziale su queste ipotesi:

      a – La macchina più verosimilmente NON è stata costruita da Walter-Bell (ma da chi???), allora al contrario Walt potrebbe aver fatto in modo che al concepimento di Peter i suoi geni fossero modificati a tal punto da risultare compatibile con la Macchina… questo può aver causato la rara malattia incurabile e sconosiuta di Peter.

      b – La macchina è stata adattata al patrimonio genetico di Peter da Walter per permetterne il funzionamento

      c – Per un puro caso i geni di Peter sono compatibili con la Macchina (banale)

      In ogni caso siamo di fronte al “paradosso della bussola”, come ben definito da xfaith 😉

       
  • xfaith84 L'autore dell'articolo

    quindi: la macchina è presente in entrambi gli universi perché 250 milioni di anni fa erano una cosa sola e si sono divisi solo più avanti; quindi la macchina è nel passato di entrambi, dunque possono esserci due macchine, benché nel passato ne sia stata portata solo una da future-walter. giusto?
    se è così, passo al problema successivo.
    gli unici a poter interferire a tal punto sono gli osservatori, ma loro, per l’appunto, osservano, non è che possano mettersi a modificare patrimoni genetici o adattare macchine a piacere.
    certo, anche qualora si scoprisse chi l’ha creata ci sarebbe sempre quel piccolo problema che la macchina portata nel passato è già tarata su Peter, quindi torniamo al paradosso della bussola: non c’è modo di inserirsi all’interno di questo circolo chiuso. la macchina nasce a pezzi, viene assemblata, viene riportata nel passato e disseminata in giro, per poi essere ritrovata e ri-assemblata and so on… non si capisce dove si possa inserire la creazione dei pezzi, l’adattamento al dna di peter, perfino le pergamente con peter e olivia in versione alias.
    quindi, cos’abbiamo imparato oggi? ripetete con me, DON’T MESS WITH THE PAST.

     
  • Anto H.

    Ciao amici belli, finalmente sono riuscita oggi a vedere la 1 e poi la 2!
    Ho letto tutto e sono daccordo con voi a grandi linee e chiedo: perchè siete arrivati tutti con certezza a paragonare la macchina alla bussola do Locke.
    Io penso: non potrebbe il Walter del futuro avere ricostruito la macchina da mandare nel passato? E quindi macchina nuova nel passato nessun paradosso, in quanto la vecchia rimane al suo posto, nel futuro.
    Comunque, prima di leggere tutte le vostre elucubrazioni mi ero fatta un’idea generale mia, anche grazie a qualche particolare del secondo episodio che non sto a riferire qua per evitare eventuali spoiler.

    A me pare che le persone here e quelle over there siano (quasi) sempre diametralmente divergenti tra loro: non che siano buone/cattive, simpatiche/antipatiche, ma che hanno in se delle differenze che mi sembrano un po’ complementari, che si compensano a vicenda.
    Tipo, come dicevo sul finale della scorsa stagione, siano due metà della stessa realtà.
    Perlomeno gli eventi di questi primi episodi mi portano a pensare di nuovo al fatto che prima o poi i due universi si “fonderanno”: ma mentre prima mi chiedevo come potesse verificarsi un evento simile, ora penso che si sovrapporranno completandosi a vicenda!
    Lo so: non si è capito un cazzo. 😛

     
  • Anto H.

    Scordavo: a me la premiere è piaciuta molto.
    Non cercavo grandi eventi, ma una bel caso stile Fringe!!
    Che dire poi dell’entrata fissa nella serie dell’agente Lee over here?
    Che poi, parlando del partner Robert, dice: He believed that everything happens for a reason!
    Remember something?
    E Olivia nel finale, per rispondere all’agente Lee:
    Sometimes th answers lead to more questions!

    Sarò fissata io, tengo sempre occhi e orecchie tesi verso quella direzione! ;D

     
    • xfaith84 L'autore dell'articolo

      ciao anto! dunque, parto dall’inizio. la macchina non può averla costruita future-walter perché nel futuro la macchina c’è già, è quella che aveva attivato peter 15 anni prima ed è quella che viene rispedita indietro; se riguardi il season finale, future-walter arriva a casa di peter con carte e pergamene (sempre quelle! anche per loro vale il paradosso della bussola!) e parla di rimandare la macchina indietro nel tempo, non di costruirla; tanto più che peter gli risponde una cosa simile a “la macchina? l’ho accesa 15 anni fa” e anche “basta non rimandarla indietro nel tempo!” e così via.
      quindi il problema è: chi cavolo l’ha costruita, chi ha elaborato le pergamene e quando?

      sull’idea della complementarietà degli universi, qualcosa sicuramente c’è, ma non so con che criterio possano fondersi. mi spiego: si sono divisi per un motivo, per fondersi credo si dovrebbero creare dei fattori per annullare quelle condizioni che hanno portato alla creazione del multiverso in prima istanza.
      però aspettiamo e vediamo! tu continua a cercare segnali di lost, mi raccomando!
      e grazie per la lettura e il commento!
      =)

       
      • Anto H.

        Non ricordavo il particolare del finale.
        Però non è escluso totalmente che poi future Walter ci abbia provato lo stesso a realizzarlo.

        Vedremo se ci “regaleranno” questa spiegazione.

         
  • alessala

    Ciao ragazzi. Ho letto solo ora queste vostre analisi e devo farvi i complimenti perché sono veramente interessanti. Mi infilo quindi con arroganza nella vostra discussione 🙂
    Io credo che molte delle questioni che voi avete trattato, siano in realtà molto più “semplici”, anche perché sono state spiegate in parte alla fine della terza stagione.

    Walter del 2026 dice chiaramente a Peter che la macchina non è nata con la funzione di fare vivere allo stesso Peter il futuro. Anzi, lui stesso, parlando di queste cose, dice “In questo momento probabilmente stiamo già cambiando il passato, e la coscienza del te stesso del passato (2011) è nel te del presente (2026)”.
    Walter ha “semplicemente” modificato la macchina di modo che nel momento in cui Peter l’avesse attivata nel passato avrebbe avuto la visione del futuro, e quindi avrebbe cambiato il passato (cioè il nostro presente, 2011), e anziché distruggere l’universo over there avesse creato il modo di unirli (come appunto sono in questa quarta stagione).
    Quindi, Walter è intervenuto su un evento passato e ha in pratica cancellato tutto quello che abbiamo visto del 2026, perché questo futuro non si verificherà più, in quanto Peter ha unito i due universi e non ha distrutto over there.

    Per quanto riguarda la macchina: io credo che la soluzione sia tanto semplice quando assurda. Lo stesso Walter ha parlato di paradosso. Chiedendosi nel 2026 insieme a Peter da dove provenisse la macchina, lo stesso Walter ha capito che non c’è una risposta, perché il loro unico compito sarebbe stato quella di smembrarla per spedire i pezzi nel passato, di modo che poi i loro stessi del passato la trovassero…ovviamente con apportate le modifiche di Walter per permettere a Peter di vivere il futuro.
    E’ quindi un paradosso del nonno. In una qualche linea temporale si sono svolte le condizioni per cui si è arrivati alla costruzione della macchina, ma queste condizioni, a causa dei vari interventi di Walter sul tempo, non li possiamo più vedere, possiamo solo vederne gli effetti, ovvero che la macchina c’è.
    E’ una cosa che non si spiega, per questo è un paradosso.

    Io porto sempre come esempio di confronto Terminator. Il Terminator viene mandato indietro nel tempo da Skynet per uccidere Sarah Connor, ma non ci riesce. Rimane però un suo pezzo intatto (il braccio), grazie al quale la Cyberdine riesce in seguito appunto a costruire Skynet, causando quindi tutti gli eventi futuri, cioè appunto il fatto che Skynet stessa mandi indietro il Terminator. Cioè, in pratica Skynet si “auto-crea”. Questo ovviamente è un paradosso perché Skynet viene creata sulla base di una sua creatura, appunto il Termintor, però allo stesso tempo se lui non l’avesse mandato indietro, questo non avrebbe permesso la sua nascita. Non si capisce niente? Bene, siete comunque sulla strada giusta perché è appunto un paradosso temporale!!
    Lo stesso vale per la macchina di Walter, come lui stesso ha detto (ha detto proprio “è un paradosso”).

    Il vero enigma credo sia la scomparsa di Peter.

    Ecco la mia teoria: esiste ancora l’universo da cui proviene Peter, cioè quello in cui lui stava parlando ai due Walter prima di scomparire. Quello che gli autori ci hanno mostrato è la prosecuzione di una vicenda di un altra timeline, dove appunto Peter non è mai cresciuto. Ma solo in questa timeline non è mai cresciuto, mentre nella timeline in cui non è morto nel lago, Peter, in conseguenza delle sue azioni con la macchina (Walter diceva “ci saranno delle conseguenze”), è stato immediatamente (almeno secondo il suo “punto di vista”) trasportato nell’altra timeline, finendo direttamente nel lago. Non è che è scomparso e il mondo è cambiato, il mondo è sempre quello, lui si è “spostato” in una timeline differente in cui appunto era morto. Quindi adesso deve tornare a casa, nella timeline giusta, quella dove lui è sopravvissuto (e dove probabilmente i suoi cari si stanno chiedendo che fine abbia fatto, dato che è scomparso nel bel mezzo di un discorso coi due Walter). Questa è la mia teoria. Mi seguite?

    Per quanto riguarda gli Osservatori, vorrei ricordare che sono i membri della Fringe Division che li chiamano così: Broyles li ha soprannominati Osservatori perché ci sono sempre ad osservare eventi importanti della storia, ma è solo un nome dato loro da noi “comuni mortali”. Non osservano e basta: lo conferma il fatto che September già nel primo episodio costruisca una macchina per “annullare” il “ricordo” (che poi non è un ricordo, è una traccia dell’altro Peter, quello della timeline alternativa, quello che adesso è apparso in questa timeline, che, chissà per quale ragione che ci dovranno spiegare, si manifesta) di Peter: vuol dire che in qualche modo intervengono anche loro.
    Scusate il papiro!!!! Spero ci abbiate capito qualcosa!!!!
    ale 🙂