Glee – 3×02 I am Unicorn 5


Glee - 3x02 I am UnicornLa prima impressione che ho avuto alla fine di questo episodio è che avessi appena visto una delle puntate più strane mai proposte da Glee. E non solo perché gli autori si ostinano a considerare Blaine un sex-symbol (chiedo scusa alle/ai giovani che lo adorano, probabilmente da vecchiarda quale sono non colgo il fascino delle faccette e del rolling-eyes, me ne farò una ragione); ma anche perché con questo episodio, in cui le tematiche affrontate sono incredibilmente di ampio respiro e non finalizzate solo alla stesura della puntata, abbiamo la conferma di ciò che il primo episodio sembrava già dichiarare: nel magico mondo di Glee, fatto di canzoni e di unicorni, ce la stanno mettendo tutta per far finta che la seconda stagione non sia mai esistita.

La puntata prende spunto dalla storia di Kurt che vuole candidarsi come Presidente dei Diplomandi e che per questo viene aiutato da Brittany. Ora, a parte qualche battuta divertente della nostra stordita preferita, ho trovato la vicenda utile solo nel suo intrecciarsi ad una questione più delicata che viene affrontata da Kurt e che permea l’intero episodio – ma ne parlerò più avanti.

La parte più interessante sta nel ritorno di Shelby – come sempre, una meravigliosa Idina Menzel – che in un colpo solo riesce a portare avanti due grosse storyline e una minore, ma potenzialmente divertente: parlo ovviamente del suo rapporto con la figlia Rachel, del legame con Puck e Quinn in relazione alla loro bambina e, in ultimo, della giustificazione per il suo ritorno (essere stata assoldata dal padre della stonatissima Sugar per mettere su il coro più cool della storia, ma solo a patto che ci sia anche la figlia. La critica verso i cosiddetti “artisti” che in realtà non sanno fare nulla è assicurata, anche se forse non avrei utilizzato la tematica della sindrome di Asperger con questa finalità).

Glee - 3x02 I am UnicornPartiamo dal primo punto. Rachel è in un momento di grossa crisi della sua vita, perché per la prima volta ha capito che lei, esattamente come Kurt, potrà essere la migliore alla McKinley High, ma fuori di lì è solo una delle tante; questo, per una che si è sempre firmata con una stellina in fondo al nome per ricordarsi chi è e dove arriverà, non è proprio cosa facile da digerire. L’arrivo della madre la pone ovviamente in uno stato difensivo, anche se lei ha disperatamente bisogno di qualcuno che la supporti e che la spinga a spostare sempre più avanti i suoi limiti, anche quando crede di non farcela: in quest’ottica viene messa in scena la sua audizione per “West Side Story” con la meravigliosa “Somewhere”. E’ un momento apparentemente di prova, in cui compare sua madre a consigliarla e a cantare insieme a lei; ma è solo quando siamo ormai a fine esibizione che ci accorgiamo che quello è davvero il suo provino davanti ad Emma, Coach Beiste e Artie e che sua madre non è davvero lì a cantare con lei, come il movimento di camera senza stacchi intorno alle due conferma. Potremmo dire che si tratti di una fusione tra le prove – in cui lei è stata effettivamente lì – e l’esibizione; ma lo sguardo finale di Rachel al posto vuoto alla sua destra mi fa credere che la scelta sia stata quella di andare oltre e di mostrare il bisogno che la ragazza ha di sua madre. Qualunque sia l’opzione, hey! Siamo su Glee! E si sta riflettendo su scelte simboliche e stilistiche! Sono abbastanza certa che nell’episodio Brittany/Britney non fosse successo…

Glee - 3x02 I am UnicornProcediamo con Puck e Quinn: mentre il primo accoglie immediatamente l’invito di Shelby a far parte della vita della piccola Beth (il clown pig!), Quinn – nel pieno della sua fase di rifiuto per se stessa e di sindrome autodistruttiva – inizialmente non vuole affrontare la questione, per motivi più che comprensibili. Proviamo ad immaginare cosa voglia dire essere un’adolescente che ha dato in adozione sua figlia e che comincia a sentire qualcosa che non va, forse senza nemmeno voler ascoltare quella parte di sé che dice “guarda che ciò che fa male è proprio quello”: ecco, davanti ad una Shelby (così matura e consapevole da fare questa proposta proprio perché lei in prima persona ha vissuto e sa cosa voglia dire l’abbandono di una figlia) che propone una cosa del genere, la prima, normale reazione è il rifiuto; perché è proprio quello che Quinn vuole dimenticare e proprio quello il motivo per cui cerca di punirsi.

Trovo la storia di Quinn estremamente realistica e seguita in modo molto delicato, anche e soprattutto durante il finale: quella svolta, quel ritorno alla vecchia Quinn (che sarebbe stato stonatissimo nel contesto) si rivela un piano per riprendere sua figlia migliorando la sua immagine, ma senza crederci davvero.
Al di là del fatto che possa avere o meno ragione, non siamo qui per prendere le parti, né di una né dell’altra: questo è quello che ci viene mostrato e quello che accade, con una frequenza incredibile in tutto il mondo quando si parla di adozione. E’ comprensibile, dicevo, non perché io sia o meno d’accordo, ma perché è la naturale prosecuzione del percorso di Quinn: come a dire “so inconsciamente di aver sbagliato, mi autopunisco; tu vuoi mostrarmi la mia bambina e io mi rifiuto, perché so che se lo faccio, se la vedrò non tornerò più indietro; ma poi c’è qualcosa che chiama e io devo vederla, quella bambina, che è mia e non è tua; e ora che l’ho vista non si torna più indietro”.

Ecco, voi capite che quando l’analisi adolescenziale arriva a questi livelli, la maggior parte delle storyline della passata seconda stagione implodono su loro stesse per l’imbarazzo.

Glee - 3x02 I am UnicornAltra parte della puntata degna di attenzione, dicevo all’inizio, è la questione Kurt. Se da una parte c’è la tematica dell’“essere se stessi no matter what” e di non essere giudicati per quello che si è, dall’altra è innegabile come Kurt non sia ancora pronto ad affrontare qualunque situazione artistica gli si pari davanti. Non mi fraintendete: non sto dicendo che se un ragazzo è gay allora non può fare Romeo; però non può farlo così. Deve essere orgoglioso di chi è, ma deve anche capire che fare un provino per Tony e presentarsi con una versione iper-agitata di I am the greatest star non sono due cose che vadano d’accordo. Sentirsi ed essere delle persone risolte non è facile, soprattutto quando sei un adolescente che ha appena capito come autoaffermarsi, e credo che Kurt non sia ancora arrivato a fare questo delicato passaggio e ad accettarlo, prima come persona e poi come artista; proprio per questo ritengo che il suo rapporto con Blaine entrerà in crisi (perché chiaramente sceglieranno lui per Tony, che, mollatelo, lui c’ha il rolling-eyes che stupisce e stordisce).

In chiusura, che aggiungere? Se persino Schuester è riuscito a non farsi mettere i piedi in testa da una studentessa – vorrei ricordare che ai miei tempi se avessi risposto così ad un professore, mi avrebbe ribaltata a testa in giù facendomi recitare per punizione tutti i paradigmi greci del vocabolario – e se persino Sue riesce ad avere un piano a lungo termine e a non apparire così, random e senza un vero perché, vuol dire che siamo sulla strada giusta.

Voto: 7+ e tanta speranza per il futuro.

Highlights, note e altre considerazioni senza particolare importanza.

– “I so want to give you a standing ovation right now.” Ecco, magari proprio per l’esibizione di Blaine non l’avrei detto, ma grande Artie!
– La storia di Brittany sulla vera natura degli unicorni è a pochissimo dal surclassare la meravigliosa “Did you know that dolphins are just gay sharks?” Quante perle regala questa ragazza…
– Nel disegno che Puck regala alla figlia, c’è scritto “Too Beth”. Va bene farlo passare per uno che ha appena scoperto l’esistenza di Napoleone, ma anche gli errori grammaticali nascosti?!
– Non illudetevi, nemmeno il Booty Camp insegnerà mai a Finn come si balla.

[rps]

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.


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5 commenti su “Glee – 3×02 I am Unicorn

  • Giulia

    “gli autori si ostinano a considerare Blaine un sex-symbol”: Blaine è ridicolo e impostato (però… notevole la sua motilità oculare! XD), il fascino è tutto di Darren Criss. comunque è proprio un fascino che tramortisce di più le teenager-ventenni (o chi compie eternamente 25 anni…*cough*)
    La storia di Quinn è molto realistica, è vera e forse per questo era stata accantonata: per me Glee ha sempre voluto andare un po’ più in là, per mostrare l’inedito: gli sfigati talentuosi, i prof incasinati peggio degli studenti, il padre che fa zero tragedie al figlio gay, la madre biologica che proprio NON riesce a “riconoscere” la figlia abbandonata (Rachel)… tutte situazioni plausibili ma che si vedono poco in tv. Parallelamente a queste situazioni si spingeva sul nonsense all’ennesima potenza. In questi due episodi ci sono state battute bellissime ma meno marcatamente assurde. Dal mio punto di vista Glee è proprio cambiato, (non so se è cambiato anche rispetto alla prima stagione) e forse per il meglio… E’ anche possibile che io inizi a capire questa serie solo ora :-PP

     
  • Giulia

    Dimenticavo, complimenti dovuti: riuscite sempre a cogliere e soprattutto ben descrivere i momenti magici di ogni episodio…

     
  • xfaith84 L'autore dell'articolo

    ciao giulia, grazie per il tuo commento alla mia recensione =)
    purtroppo, per quanto io finga da diversi anni di essere una meravigliosa 19enne, continuo a non cogliere il fascino di Blaine, ma neanche di Darren Criss (per quanto non si possa negare il suo impegno quotidiano nel rinforzare i muscoli oculari) :-D.
    mi faceva molto arrabbiare il fatto che avessero messo da parte la questione di Quinn e della bambina e se la seconda stagione fosse stata una BELLA stagione, avrei persino potuto dire che era tutto calcolato e che quella era la fase della negazione del problema. la realtà, credo, è che si sono ricordati solo ora di volerne parlare… però almeno lo stanno facendo bene! quindi staremo a vedere =)
    alla prossima!

     
  • Antonella

    Ho letto la recensione e stavo precipitandomi proprio a scrivere “ALLELUJA, si vede quando Glee viene visto dagli occhi di chi ha più di 25 anni”…e infatti ho letto solo alla fine il tuo nick e ne ho avuto conferma. Ci vuole un po’ di maturità per notare sottigliezze come quelle che hai colto tu…e di solito nei forum su Glee non mi succede -_-
    Un altro bell’episodio, speriamo bene (o meglio spero, visto che sono l’unica al mondo che lo sta recuperando solo ora XD)

     
    • xfaith84 L'autore dell'articolo

      grazie Antonella! beh, diciamo che l’inizio di questa terza stagione era stato fatto abbastanza bene… vedrai con le prossime se andrà avanti così o no! =) buon recupero di Glee! XD