How I met your mother – 7×06 Mystery Vs. History


How I met your mother - 7x06 Mystery Vs. HistoryLa mossa più produttiva (e furbetta) di una serie tv è quella di ironizzare su situazioni comuni grazie alle quali lo spettatore potrà sentirsi parte di un tutto e ridere dei propri pregi, ma soprattutto difetti, risollevato da una semplice riflessione: “Visto? Capita a tutti! Anche a loro!”. La difficoltà sta piuttosto nel non cadere nel banale: cosa sarà successo in questa Mystery Vs. History?

Per trovare nuovi spunti all’interno di una serie che conta già un discreto numero di anni, spesso si decide di far entrare un nuovo personaggio e di mostrare, attraverso la sua interazione con i protagonisti, lati e sfaccettature inedite del gruppo in questione; un metodo utile non solo agli autori, che possono cimentarsi in approfondimenti diversi, ma anche allo spettatore che, ormai abituato a considerare i personaggi come amici di famiglia, ha da tempo smesso di vedere in loro dei difetti e li accetta per quello che sono – il che è molto bello con gli amici, intendiamoci, ma per quanto possiamo amarli, Ted, Robin, Barney, Marshall e Lily NON sono nostri amici: facciamocene una ragione e andiamo avanti.

Chiunque abbia un gruppo di amici da qualche anno sa che la cosa più difficile da spiegare ad una new entry sono i sottintesi: tutte quelle basi di conoscenza comune, di esperienze condivise e di termini prestabiliti che, al di fuori del gruppo, rischiano di apparire folli e completamente senza senso (e a volte, diciamolo, sono assurde da fuori e anche da dentro). Ecco, se questo funziona nella vita di tutti i giorni, in una serie tv il tutto viene iperbolicamente amplificato.

Se all’inizio la riflessione sembra portare su altri binari (la tecnologia e l’innovazione come soluzioni per qualunque cosa, ma ovviamente a caro prezzo), il seguito della puntata svia da questo punto, che pur rimane sullo sfondo per tornare verso la fine; vengono infatti messi al centro dell’attenzione i meccanismi interni al gruppo visti da Kevin – non solo occhio esterno e dunque più obiettivo, ma anche psicologo. Pur cercando di evitare in tutti i modi l’intromissione, il nuovo ragazzo di Robin finisce con l’esplodere quando la situazione (gestita da tutti gli altri senza alcun tipo di problema proprio per i motivi di cui sopra) diventa ai suoi occhi impossibile da sopportare.

This is in no way emotional extortion. You guys are great!”

How I met your mother - 7x06 Mystery Vs. HistoryLa carrellata di disturbi del gruppo è esilarante proprio perché gioca a cavallo tra quel “vi riconoscete anche voi, vero?” e l’esagerazione dovuta alla necessità di far ridere: passiamo quindi dalla separation anxiety – e non potevano che prendere come esempio a tal proposito Marshall e Ted – all’inappropriate social behavior (sul “This morning I took an ampersand” lo stupore è più forte del disgusto, ammettetelo), dal survivor guilt giocato sul doppio significato di “senso ci colpa del sopravvissuto” e la trasmissione Survivor di cui parla Lily, al denial e pathological liar finale di Barney. Ovviamente Kevin non può aver visto tutto, ma noi sì: quindi il montaggio di physical violence (su colonna sonora di “Murder Train” degli intramontabili Foreskins capitanati dall’amico Dawson) racchiude in sé il top del top degli scontri fisici tra i 5 amici, slapbet in primis.

How I met your mother - 7x06 Mystery Vs. HistoryLa parte meglio riuscita della puntata vede coinvolti Robin e Barney, passando per Ted come vittima dei loro comportamenti deviati. A parte il fatto che Cobie Smulders e Neil Patrick Harris insieme fanno sempre faville, ma il loro comportarsi da agenti segreti che passano informazioni potenzialmente pericolose al loro comune amico è semplicemente irresistibile, così come il “sweet mother of god” (ripetuto forse troppe volte, ma sicuramente una conferma di quel lessico comune di cui sopra).

I gotta be honest… This is Times New Roman”

How I met your mother - 7x06 Mystery Vs. HistoryLa serata di Ted e Janet prosegue nell’imbarazzo più totale di chi, tolte le reti di sicurezza delle informazioni preacquisite, non sa dove andare a parare. Ted si immagina le cose peggiori quando scopre che, per dirla con Robin e Barney, “The bitch is hiding something” ed è assolutamente in character il fatto che metta sullo stesso piano le tre ipotesi a) è una prostituta b) è un uomo c) non le piace Annie Hall. Quando però si decide a visitare il sito della ragazza, ecco che la puntata perde un po’ di attrattiva: non perché mi aspettassi cose peggiori di una che usciva con un mini-frigo (by the way, voglio vedere quelle foto), ma sicuramente non mi aspettavo che Barney non riconoscesse quella che sembra a tutti gli effetti una versione femminile della Lorenzo Von Matterhorn. E non ditemi che non l’avete pensato!

We’re having a boy”

Quelli che rimangono sempre un po’ a margine delle vicende sono Marshall e Lily benché apprezzi il fatto che questa volta la loro storyline sia stata inserita in quella principale, grazie al dibattito sul mistero e su ciò che è giusto o meno sapere in anticipo. In effetti è proprio così: chiunque abbia vissuto parte della sua vita in un periodo in cui internet non c’era o era un vantaggio di pochi, sa che si viveva benissimo anche senza avere istantaneamente la risposta ad una domanda; certo, la tecnologia e l’innovazione sono importantissime, ma in tempi in cui è possibile sapere quasi tutto, scegliere di mantenere il mistero fino al “momento giusto” non è un’idea poi così malata.

How I met your mother - 7x06 Mystery Vs. HistoryIl finale, quel biglietto attaccato sotto le scarpe di Ted, ben lontano da essere un escamotage scontato, è in realtà un modo per dire che la casualità esiste ancora; che tra mistero e storia, tra voluta ignoranza e conoscenza, c’è una terza via: il caso, che decide al posto tuo se farti sapere qualcosa oppure no.
Alla fine, al di là delle battute (che in questa puntata si sprecano e che è impossibile citare tutte) e delle scene più divertenti, è questo quello che apprezzo in How I met your mother: c’è quasi sempre un modo ulteriore per leggere gli eventi, non necessariamente una fonte di grande profondità, ma sicuramente uno spunto a vedere situazioni apparentemente banali da un altro punto di vista.

Voto: 8 —

Note, battute sparse che non sono entrate nella recensione, varie ed eventuali

– ancora una volta il padre di Robin è interpretato da Ray Wise, dopo che l’anno scorso Eric Braeden pare avesse dato forfait all’ultimo, causando le ire di Neil Patrick Harris. D’altronde, chi non vorrebbe un padre come Leland Palmer?
Marshall, lights! E direi che si commenta da sé.
– Annie Hall viene citato e stracitato per tutta la puntata: nel caso in cui non l’abbiate mai visto, ecco cosa intendeva Ted e cosa stava citando Robin con il suo sguardo in camera.
– “They’re six minutes into the date. Ted’s probably already told her that he loves her!” Povero Ted, non gliela perdoneranno mai.

 

Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.