Glee – 3×05 The First Time 3


Glee - 3x05 The First Time

E’ arrivata anche per Glee la puntata dedicata alla “first time”, la prima volta: un passo necessario per qualunque teen drama, sebbene questa serie avesse già in precedenza affrontato questa tematica (1×15 The power of Madonna). Il problema, in questi casi, è solo uno: come introdurre l’argomento? 

Serie che vedi, usanze che trovi, e nel corso degli anni si è passati attraverso diverse opzioni: l’eterna vergine che finalmente decide di concedersi (qualcuno ha detto Donna Martin?); la sempre indecisa che non sa se fare l’amore col suo ragazzo perché intimamente conscia del fatto che, per esigenze di copione, avrebbe dovuto farlo con Dawson (indimenticabile Joey Potter e la sua totale mancanza di giudizio); e poi c’è Glee. C’è il mondo di arcobaleni e di unicorni, quello in cui per una settimana diventano tutti mezzi ubriaconi (con hangover impossibili, tra l’altro) solo per poter parlare del problema alcol-tra-i-giovani; quello in cui, per introdurre il tema della prima volta, un personaggio come Artie diventa guru di fama mondiale e asserisce la più grande cretinata del secolo: per interpretare un personaggio passionale devi necessariamente aver avuto rapporti sessuali, se no non puoi entrare bene nella parte. Insomma, per intenderci, non puoi recitare bene un personaggio se non sei stato nei suoi panni – e qui mi viene da pensare alla vita terrificante che avrebbe avuto Michael C. Hall se a dirigerlo ci fosse stato Artie; ma sto divagando.

Glee - 3x05 The First TimeInsomma: con questo pretesto idiota, più di una persona comincia a farsi qualche domanda sulla propria prima volta. Rachel – che, non avevamo dubbi, segue alla lettera il suggerimento di Artie – è quella che a mio avviso ne esce peggio: incapace in qualunque occasione di separare la vita privata dall’ambizione, sarebbe stata in grado di sfruttare Finn per “migliorare” le proprie capacità se lui non l’avesse scoperto per tempo. Non ho alcun dubbio sul fatto che lei sia innamorata e che alla fine abbia scelto solo guidata dai suoi sentimenti, ma a volte mi chiedo se sia necessario tirare così tanto la corda sul suo personaggio; se sia necessario farla passare, come una bipolare, da una con idee piuttosto chiare sull’argomento ad una che improvvisamente depriva un momento così importante di tutto il suo significato. Certo, la linea di fondo è assolutamente in character (il suo “darei qualunque cosa per essere perfetta sul palco”), ma la sua attuazione rischia di cadere nel ridicolo.

Glee - 3x05 The First TimeSimile, ma più realistica, la storyline di Kurt e Blaine: la “first time” che li riguarda arriva dopo una litigata vera, nella quale Blaine, complice qualche birra di troppo, si lascia andare andare ad istinti che aveva fino a quel momento messo in un angolo. E’ dalla reazione di Kurt, che chiede rispetto per sé e per le sue aspettative, e dalla presa di coscienza successiva di Blaine, che nasce la loro prima volta: a differenza di Rachel, che non fa altro che scusarsi per il suo costante anteporre l’ambizione a tutto il resto e che finisce con Finn in un momento di profonda debolezza del ragazzo, Kurt e Blaine si dimostrano più maturi e più adulti nei loro scontri e nelle loro rappacificazioni.

In tutto questo, menzione d’onore per la comparsata di Karofsky – uno dei personaggi migliori, ingiustamente scomparso – e un sentito “mah!” per la new entry Sebastian, che sicuramente porterà scompiglio nella coppia Kurt-Blaine, ma che per ora ha dalla sua un punto a favore e uno a sfavore: essere presente nell’ottimo montaggio alternato con “A boy like that” e aver rovinato cantato Uptown Girl con i Warblers nella scena più pointless della storia.

Glee - 3x05 The First TimeAltra storyline è quella della Coach Beiste e di Cooter Mankins. Certo, non porta a niente di nuovo e le gag in cui lei non coglie gli inviti di lui forse lasciano il tempo che trovano, ma mi piace sempre l’occhio di riguardo con cui viene trattata una donna come la Beiste, così forte e sicura di sé per molti aspetti e così spaventata e indifesa per altri; capace di attaccare al muro chiunque, ma fragilissima quando si arriva a parlare di quello che ha dentro. Questo mi permette di tralasciare la scarsa originalità della storia; ma, per dovere di cronaca, niente mi farà mai passare sopra al fatto che Artie si sia messo a discutere con un’insegnante della sua verginità come se fosse una conversazione da the delle cinque.

La parte narrativa mostra il fianco a più di una critica: la presenza di Mike e di suo padre, benché interessante nelle sue dinamiche, è assolutamente fuori luogo nel quadro della puntata; il discorso di Artie sulla sua prima volta da “grown man”, sulle sue insicurezze e su quanto sia difficile crescere e staccarsi dagli altri quando si dipende inevitabilmente da loro, avrebbe avuto l’impatto meritato se lui nel resto dell’episodio non si fosse comportato da disinibito grillo parlante.

Glee - 3x05 The First TimeTuttavia la puntata guadagna moltissimi punti sul profilo musicale: tutte le esibizioni legate a West Side Story sono gestite benissimo, in un crescendo che parte dalle prove di “Tonight”, passa attraverso i duetti di Rachel e Santana e finisce con un’esibizione da manuale come quella di America. Da ricordare il già citato “A boy like that”, ma anche “I have a love”, che si adatta perfettamente alle parole di Tina e alla descrizione – profonda e sentita – della sua prima volta con Mike. Inutile dire che la vera protagonista di questa puntata è solo lei: Naya Rivera, aka Santana, meravigliosa in tutte le sue esibizioni e deliziosa durante “America”, non solo per la pronuncia perfetta e per la sua voce, ma per una presenza scenica che fa mangiare parecchia polvere alla seppur brava Rachel.

Per concludere, la puntata, ampiamente pubblicizzata, non regge le aspettative per quanto riguarda la trama, ma sotto il profilo musicale sfrutta tutte le sue potenzialità e regala un’esibizione da urlo che ricorderemo a lungo.

Voto episodio: 6/7

Voto esibizioni: 8 1/2 (non è 9 per colpa dei Warblers).

 

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Informazioni su Federica Barbera

La sua passione per le serie tv inizia quando, non ancora compiuti i 7 anni, guarda Twin Peaks e comincia a porsi le prime domande esistenziali: riuscirò mai a non avere paura di Bob, a non sentire più i brividi quando vedo il nanetto, a disinnamorarmi di Dale Cooper? A distanza di vent’anni, le risposte sono ancora No, No e No. Inizia a scrivere di serie tv quando si ritrova a commentare puntate di Lost tra un capitolo e l’altro della tesi e capisce che ormai è troppo tardi per rinsavire quando il duo Lindelof-Cuse vince a mani basse contro la squadra capitanata da Giuseppe Verdi e Luchino Visconti. Ama le serie complicate, i lunghi silenzi e tutto ciò che è capace di tirarle un metaforico pugno in pancia, ma prova un’insana attrazione per le serie trash, senza le quali non riesce più a vivere. La chiamano “recensora seriale” perché sì, è un nome fighissimo e l’ha inventato lei, ma anche “la giustificatrice pazza”, perché gli articoli devono presentarsi sempre bene e guai a voi se allineate tutto su un lato - come questo form costringe a fare. Si dice che non abbia più una vita sociale, ma il suo migliore amico Dexter Morgan, il suo amante Don Draper e i suoi colleghi di lavoro Walter White e Jesse Pinkman smentiscono categoricamente queste affermazioni.


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3 commenti su “Glee – 3×05 The First Time

  • alessala

    Devo ancora finire di leggere la recensione ma già ti lodo per quanto hai scritto sull’interpretare un personaggio e aver fatto certe esperienze della vita!!!!! La più grande cagata del secolo!!!!

     
  • alessala

    Bene, ora ho finito. Puntata che doveva essere importante, in effetti, e poi l’hanno smollata un pò così, alla bene e meglio, come viene viene. A parte Mike Chang che non ci stava proprio in un episodio così, sembrava lo spazio pubblicitario messo a metà puntata, cioè appunto una cosa che non c’entra un accidenti, io continuo a ribadire quanto scritto anche nella mia recensione della puntata scorsa: prendendo ad esempio Rachel, ma è mai possibile che sti cavolo di personaggi ogni volta sembrano più maturi del solito e la puntata successiva ritornino a fare i ragazzini, con le loro manie, le loro voglie di protagonismo e il loro egoismo? Ma non maturano mai veramente? Dopo tutte le batoste che han preso, poi? Rachel è ovviamente il personaggio che meglio rappresenta questa cosa, e appunto devo ammettere che se fossi in Finn me ne fregerei altamente di quanto sia gnocca la Lea Michele: cioè, dopo un solo accenno al fatto che stava per dargliela solo per la parte, ma io gli mollavo due sberloni e la mandavo a casa!!!! Ma che è, sta roba? Per non parlare delle altre ragazze (troie)…a parte Tina e Mercedes (che appunto non sono sta gran bellezza fisicamente), ste donne sono sempre pronte a rigirarti come un calzino, quando sembra che siano cambiate improvvisamente, PAM, ecco che te lo mettono dietro. Ma vale anche per i personaggi di Glee in generale: cambiamo troppo, o meglio, non cambiano mai alla fine, perché quando maturano in realtà non lo fanno davvero. Una cosa sinceramente molto fastidiosa!

     
  • Eus Fey

    Il finale con il caminetto è stato patetico e degradante; poi mi aspettavo tutt’altro intreccio con le tematiche di West side story. Peccato, episodio quasi noioso eccetto un paio di battute e canzoni (America su tutte con una Santana/Anita favolosa, come previsto, e un Puck tutto da abbracciare- esculsissimi i Warblers, ovviamente, che sembravano usciti da un animated musical su un gruppo di robot gay).
    6, per me.