Glee – 3×07/08 I kissed a Girl & Hold on to Sixteen 3


Glee - 3x07/08 I kissed a Girl & Hold on to SixteenAd un passo dallo special natalizio, ecco uno sguardo generale agli ultimi due episodi di Glee, in cui i nodi vengono al pettine, ma non in gola. Il nodo in gola manca perché non c’è emotività che non venga spiattellata a parole o in musica direttissima. L’unico problema di questa stagione, probabilmente, è il seguire troppo una via schematica, verbosa, quasi fredda.

Nonostante le sue imperfezioni macroscopiche, la seconda stagione era più folle, mentre adesso si sfocia più spesso nel drama prevedibile anziché nella fantasia da musical. A questo proposito Santana viene spinta dall’outing di propaganda politica a parlare con la sua famiglia: come previsto il supporto continuerà solo nel club, mentre sua nonna la caccia di casa, in una scena credibilissima ma troppo comoda nella sceneggiatura.

Il coming out, comunque, ispira il tema della settimana: Lady Music Week, con Finn che tenta in tutti i modi di tornare un personaggio-guida positivo. Su questa falsariga si rafforzano i rapporti di sorellanza dei personaggi, facendo leva sulla solidarietà femminile, mentre l’episodio si dirama in ben altre tre storyline.

Da una parte abbiamo il triangolo di cui Beth è ancora una pedina, con Shelby sempre più sola e bisognosa d’affetto e una Quinn completamente fuori di senno, ormai accecata dal suo egoismo e dalla sua possessività. Dal canto suo il tenero Puck, seppur poco sottile, mostra maturità e perspicacia, diventando sempre di più un papabile papà e uomo di casa.

Dall’altra parte dell’episodio abbiamo una sottotrama inspiegabile, in cui le insicurezze di Beiste e la fine della lotta politica di Sue sfociano in rivalità amorosa. Tanto per. Infine le elezioni vedono la vittoria di Brittany e Burt, che scatenano l’umiltà di Kurt e la retrocessione di Rachel, in lizza per la NYADA.

Glee - 3x07/08 I kissed a Girl & Hold on to SixteenCiò che questo episodio ha reso evidente ai miei occhi è come tutto sia troppo uguale a se stesso negli ultimi tempi, soprattutto a livello espressivo-musicale. Delle performance realistiche non c’è granché da dire: i personaggi provano sempre nello stesso locale limitante e lo fanno nella sfera della realtà materiale, il problema sorge quando si tratta di una performance immaginata, come nel caso del primo assolo di Coach Beiste: Jolene. In questa esibizione si mantiene la tipica costruzione semi-onirica, in cui basta una luce teatrale a strappare chi canta dalla realtà, relegandolo a fare da sfondo malinconico ad altre scene a cui ha ipoteticamente assistito. Nulla di sbagliato, per carità, tutto ciò che chiedo, a questo punto, è un po’ di fantasia, soprattutto a livello registico. Glee, invece, gioca ormai sul sicuro inquadrando i pezzi più carichi (come “I kissed a girl”) in maniera frenetica o costringendo i suoi protagonisti a cantarsi di continuo le emozioni in faccia, senza sfumature, senza emozione. Tutto sta diventando troppo secco e meccanico. Dov’è l’emotività? Di sicuro non nelle piatte cover come “Girls just wanna have fun”, riconoscibile a stento tra gli sbadigli. Abusato anche lo stile del pezzo finale, che raccoglie tutti i personaggi in situazioni delicate: Santana, Kurt e Shelby in controcanto.

VOTO: 6 ½

ESIBIZIONI: 6

– Sectionals

Dopo aver messo da parte Rachel nella competizione, grazie al cliffhanger della sua sospensione nell’episodio precedente, le si dà maggiore impatto a livello umano, rendendola totalmente lucida e gravida di consigli, quindi non solo una star.

E’ infatti grazie a lei che Quinn rinsavisce e decide di non oltrepassare la soglia della stronzaggine attiva, bloccando i suoi propositi di svelare la relazione tra Puck e Shelby e decidendo di aggrapparsi alla sua giovinezza, anziché tornare a sperperare altri momenti importanti, i quali non torneranno mai più. La morale di “Hold on to sixteen” è palese, ma è la perfetta chiusura alla parabola di una biondina malefica che ha perso tutto ma ha ancora il tempo di rifarsi in maniera civile. Oltre a Quinn che fa la cosa giusta e proietta il suo egoismo su se stessa anziché sul riprendersi la bambina, anche Finn cerca di riparare a dei torti nei confronti di Blaine, mentre tutte le altre sottotrame vengono sbrogliate in vista della pausa invernale. Prima su tutte la parentesi delle Troubletones, che arriva ad una chiusura forzata dalla perdita alle Provinciali e, soprattutto, da un’amicizia ancora viva, raccolta nell’esibizione di riunione “We are young”. A seguire arriva persino il supporto di Chang senior, che vede di cosa è capace il figlio Mike e decide di onorare il suo dono. Tutta questa celerità nel chiudere le storyline a metà stagione suggerisce una scrittura più furba che appassionante, che risolve i conflitti a tavolino attraverso dialoghi, esibizioni didascaliche e twist prevedibili.

I momenti comici sono ben distinti dal dramma, limitando le uscite grottesche a quasi zero. Da citare lo scontro tra Kurt e Sebastian, che puzza di Craigslist anche oltreoceano, e il saluto di Santana a Sam, che credo proprio sia il caso di trascrivere:

Glee - 3x07/08 I kissed a Girl & Hold on to Sixteen“Welcome back, Lisa Rinna. I missed you so much since your family packed their bags, loaded them in your mouth, and skipped town. Can’t tell you how many times I’ve wanted to enjoy a crisp pickle, but couldn’t find anyone to suck the lid off the jar. I assume you’ve been working as a baby polisher, where young mothers place their infants heads in your mouth to get back that newborn shine. So glad you’re back. I haven’t seen a smile that big since the Claymation Abominable Snowman got his teeth pulled by that little gay elf dentist. Love, Santana.”

Persino l’ilarità e il dramma del nuovo lavoro da spogliarellista di Sam vengono risolti in un nonnulla, solo per farlo tornare e piantare ancora il seme del dubbio romantico in Mercedes. Tutto davvero troppo liscio e “da manuale”. Rachel e Finn hanno il loro piccolo siparietto prima delle Sectionals, mentre la vittoria è scontatissima ma non giustificata. Insomma sembra che gli autori si stiano prendendo troppo sul serio, andando al risparmio di idee e rischiando di far perdere smalto alla serie.

A livello musicale siamo messi meglio in questo episodio: Buenos Aires, dal musical “Evita”, segna un livello così alto per la competizione che, insieme a quello altrettanto alto del mashup delle Troubletones, fa sì che la scaletta dedicata alla Jackson family dei ND arrivi con meno impatto e convinzione. Intanto Harmony, che promette un massacro per il prossimo anno, viene sfruttata al meglio, anche se poco. Speriamo davvero che torni: è un personaggio così svampito e talentuoso da meritarselo. Sempre sul fronte musicale abbiamo l’evitabile “Red Solo Cup”, con un parlato country di Sam a dir poco imbarazzante.

VOTO: 7 ½

ESIBIZIONI: 8

Le canzoni di Natale sono già disponibili (figuriamoci).

Durante l’esibizione dei Nude Erections alle Sectionals, si intravede un cameraman. Andiamo al risparmio in tutti i sensi.

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3 commenti su “Glee – 3×07/08 I kissed a Girl & Hold on to Sixteen

  • alessala

    Io ci sarei andato più pesante. Le cose che dici nella prima parte della recensione le condivido tutte, il voto no, sarei stato più severo. Leggendo di qua e di là ho trovato più volte pareri contrastanti riguardo la seconda stagione, ma io sono ancora del parere che sia decisamente migliore dell’inizio di questa terza. E’ tutto troppo meccanico, le canzoni non colpiscono più (sembra che abbiano esaurito il repertorio…ma cavoli! Non ci sono solo 3 canzoni nella storia dell’umanità!!!), molte cose vengono lasciate lì, o risolte in modo semplicistico. Sinceramente? Mi stavo addormentando. E questo non è bello. Perché io ho amato Glee nella prima stagione (e quindi penso che sia stata finora la migliore in assoluto, quindi d’altro canto uno potrebbe pensare che hanno già esaurito tutto), ma con la seconda il mio interesse non era calato affatto (anche se ne riconoscono l’inferiorità rispetto alla prima). Invece quest’anno mi sto stancando di questa serie. Tanto da decidere di smettere di guardarla.

     
  • alessala

    ahahahah!!!! eh oh io sono così, sono molto severo con le serie (e coi film!), specialmente quelle che vanno già da un po’ e decadono piano piano (e sono molte). Per esempio su Misfits anche non sono d’accordo. Gli ultimi episodi sono stati abbastanza deludenti.
    Io vado molto a istinto, cioè se vedo che il tempo è passato velocemente e non ho sentito alcun peso durante l’episodio capisco che è stata una cosa davvero fatta bene (guardo molto il ritmo insomma). Altrimenti se mi annoio ciao ciao….ovviamente ci sono casi e casi, però quando questa cosa comincia a capitare spesso (cosa che mi è capitata con Person of Interest e Glee appunto) allora vuol dire che mi sto rompendo!!! 🙂