The Walking Dead – 2×08 Nebraska 7


The Walking Dead - 2x08 NebraskaChi si aspettava una sorta di seconda première piena di sconvolgimenti rimarrà forse deluso. La shockante conclusione del precedente episodio porta infatti solo silenzi e riflessioni, in linea del resto con la struttura di questa stagione.

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Nebraska riprende da dove ci eravamo lasciati, con il gruppo di sopravvissuti imbambolati a guardare i cadaveri degli Erranti appena uccisi, tra i quali, ricordiamo, c’è anche la piccola Sophia. Le reazioni non mancano, ma quasi tutti scelgono l’isolamento: Carol si chiude nel suo dolore, Hershel abbandona la sua famiglia per darsi all’alcol, Daryl si allontana dalla fattoria per riflettere. Agli altri è lasciato invece l’arduo compito di seppellire i propri cari e bruciare gli altri corpi. Alla fine, quindi, fatta eccezione per Shane, che non perde mai occasione per dirne quattro a Rick e a Dale, i conflitti che dovevano sfociare dopo la sparatoria del fienile vengono rimandati a data da destinarsi, lasciando spazio all’elaborazione del lutto da parte di tutti i protagonisti.

The Walking Dead - 2x08 NebraskaOrmai è inutile aspettarsi altro, l’intera seconda stagione di The Walking Dead è stata concepita in questo modo: prendere i sopravvissuti ad una Apocalisse, collocarli in un luogo vuoto e desolato dove sembra possibile ritrovare la speranza di una vita serena, farlo diventare il teatro dei conflitti interni ed esterni ai personaggi e trasformare così l’intera serie in qualcosa di molto più sottilmente psicologico. L’orrore è nascosto in ognuno di noi, mentre gli zombie, ovvero la paura, il pericolo, rimangono ai margini (i boschi) o vengono nascosti (nel fienile), chiamati a comparire solo quando qualcuno cerca un’ora d’aria da quella prigione in cui la fattoria si è trasformata (da luogo bucolico che era).

Ed è forse questo l’aspetto che ha più spiazzato il pubblico: la non presenza degli zombie, tirati in ballo (eccezion fatta per il fienile) solo quando qualcuno si allontana dal “rifugio”. Ciò non sarebbe nemmeno un problema se i motivi che portano i protagonisti ad abbandonare la loro nuova “casa” non fossero del tutto pretestuosi, come lo è anche in questo episodio la fuga di Hershel. La verità è che i momenti in cui appaiono sullo schermo gli Erranti (o viene semplicemente richiamata la presenza della loro minaccia) sono frammenti di storia che alla fine risultano totalmente slegati dal resto della narrazione, qualcosa come un contentino messo lì per lo spettatore che mal digerisce la scelta degli autori (forse dovuta ai tagli di budget) di concentrarsi maggiormente sui personaggi e sulle loro interazioni.

Proprio l’approfoThe Walking Dead - 2x08 Nebraskandimento psicologico dei protagonisti si dimostra, però, ancora una volta, la parte più riuscita: il crescendo progressivo di tensione nei rapporti all’interno del gruppo, nonostante qualche momento morto, è stato gestito alla perfezione nel percorso di arrivo al climax del settimo episodio. Nebraska non fa altro che tirare le fila di questo primo disegno globale degli sceneggiatori e aprire le porte ad un secondo, le cui linee guida vengono qui presentate nei loro precari equilibri: il chiarimento tra Hershel e Rick preannuncia una comunione di intenti che senza dubbio andrà a scontrarsi con i malumori di Shane e di chi lo appoggia, l’amore tra Maggie e Glenn dovrà probabilmente affrontare le difficoltà di un’imminente separazione, mentre la crescita di Carl, dopo gli shock subiti nel giro di pochi episodi, prosegue verso la maturazione di un cinismo che gli autori non mancano di sottolineare attraverso Lori e che probabilmente finirà presto o tardi per avere importanti ripercussioni sul gruppo.

L’episodio non è certo esente da difetti: poco ritmo nei dialoghi, una certa macchinosità nello sviluppo degli eventi e qualche personaggio che gira a vuoto, come T-Dog e Andrea, poco chiamati in causa e ridotti a poco più di comparse spaesate. A fronte di tutto questo, ci sono però anche egregi momenti di scrittura come l’inizio dell’episodio e il monologo di Hershel sulla speranza in quanto “truffa”, che serve anche a ben sottolineare il progressivo mutamento di Rick, sempre meno incline a credere in qualcosa e ad avere fede in un Dio che già gli ha mostrato la sua crudeltà.

The Walking Dead - 2x08 NebraskaGiudizio sospeso, invece, sui cinque minuti di celebrità di due nuovi personaggi: vedremo se la loro morte porterà qualche tipo di strascico o se è rimasta essenzialmente funzionale a far prendere coscienza a Hershel di quanto anche Rick creda nella fattoria e nella voglia di difenderla come fosse un patrimonio dell’umanità. Sicuri strascichi li avrà invece l’incidente di Lori, causato sì da una decisione alquanto forzata e stupida (in linea però tutto sommato col personaggio), ma che metaforicamente sottolinea efficacemente la pericolosa solitudine a cui ognuno del gruppo si sta lentamente abbandonando.

Nebraska raggiunge quindi il traguardo nel progressivo disfacimento del concetto di speranza che sembra essere il tema portante della stagione: la rosa di Cherokee viene distrutta e il pessimismo cosmico divora ormai tutti. Si attendono adesso le dovute reazioni a questo messaggio, visto che di carne al fuoco ce n’è: ci hanno fatto capire dalle parole di Dale che qualcun altro morirà, ma abbiamo anche la verità su Otis da svelare, il destino di Lori da scoprire e il possibile arrivo (ritorno?) di nuovi personaggi che l’episodio sembra averci annunciato. E in più una quasi-certezza: probabilmente non lasceremo la fattoria se non nel finale di stagione. Su questo bisognerà farsene una ragione.

Voto: 7

PS: QUI trovate i risultati della prima giornata del fantagioco su The Walking Dead

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7 commenti su “The Walking Dead – 2×08 Nebraska

  • MarkMay

    boh io sti discorsi altissimi non li vedo… Sono giovane,di cultura media,che ha una propria idea e visione del mondo e qualunque persona normale come me ha affrontato queste tematiche in più di una occasione nella propria vita;Il telefilm è da inizio stagione che si pone delle domande “esistenziali” alle quali non da risposte (sarebbe presuntuoso ed anche abbastanza stupido dare indicazioni di vita in un telefilm e quindi lo posso anche accettare), però così facendo non si riesce a seguire una linea,tutti fanno e dicono tutto ed il contrario di tutto, stanno li a smontarsi discorsi mentre il mondo sta finendo,il che è una nuova prospettiva con la quale affrontare il tema,ma non è certamente quello che io (ma certamente non sono l’unico) mi aspettavo dopo la prima serie (e dopo il finale della prima parte della seconda stagione).
    Il tutto condito da 10 minuti finali assolutamente inutili messi lì per dare il contentino ai fan come me per farmi continuare a seguire la serie. Son 7 puntate (8 con questa) che aspettiamo che accada qualcosa,ma a questo punto accadrà veramente qualcosa o rimanderanno tutto alla terza stagione che rimanderà tutto alla quarta che rimanderà tutto alla quinta??? Scusa non era per dar contro alla tua recensione, è che erano 3 mesi che aspettavo questo episodio e mi stavo quasi addormentando,non è proprio quello che mi aspettavo all’inizio xD

     
  • Federica

    Io con The Walking Dead sono fortunata. A me piace il ritmo lento, la sensazione di claustrofobia, vedere le varie reazioni dei personaggi in un mondo del genere, e non mi dispiace nemmeno del tutto il fatto che i personaggi vogliano restarsene li nella fattoria, senza partire subito con l’idea di essere nomadi, di spostarsi continuamente e tutto il resto.
    Sono convinta che sia una scelta coraggiosa da parte degli autori il non concentrarsi sullo splatter, sulla valanga di zombie che attaccano continuamente i personaggi ecc, perchè è proprio ciò che uno spettatore, trovandosi di fronte a un prodotto che si chiama “the walking dead” basato sugli zombie, si aspetterebbe. Quindi essendo invece proposta in questo modo- una serie drammatica dalle tinte horror, noir e azione, con qualche strizzata d’occhio al western- è… strano. C’è chi potrebbe vederlo come “fake”, come una fregatura, una presa per i fondelli (non tenendo conto poi che la serie è presa da un fumetto, e quindi doppi guai), e c’è chi, come me, può vederlo invece come qualcosa di coraggioso, un’altra faccia dei film sugli zombie.
    Nonostante ciò sono d’accordo con la recensione, sul fatto che i difetti non mancano. Infatti se gli autori si vogliono concentrare su un lato più umano e psicologico anzichè sull’horror e splatter, bisogna però che si impegnino a fare un lavoro nettamente maggiore in proposito. Più lavoro sui personaggi e su una trama orizzontale più precisa. Qui infatti non sembra ancora esserci un vero scopo, se non quello di stare riparati in questa fattoria.
    Ad ogni modo a me questo episodio è piaciuto un sacco, quindi non mi lamento.

     
    • Aragorn86 L'autore dell'articolo

      Ciao Federica… guarda, forse dalla recensione non sembra, ma anche io sono un estimatore di questa scelta degli autori (che certo qui poteva essere gestita un po’ meglio) e del lavoro che stanno facendo su alcuni personaggi come Andrea, Shane, Daryl e lo stesso Rick! Naturalmente cercavo anche di interpretare il pensiero di chi, come dici tu, considera la stagione un “fake”. Anche io infatti penso che ormai l’apparizione dei Walkers sia diventata poco funzionale ai fini della storia, quasi buttata lì un po’ a casaccio tanto per dare un contentino (mi viene in mente la scena di Glenn e Maggie alla farmacia o, in questo episodio, l’incidente in macchina di Lori). Così da una parte chi apprezza il lavoro sui personaggi trova la loro presenza poco funzionale, e chi vorrebbe più azione si sente preso giustamente un po’ in giro. Si dovrebbe, secondo me, far recuperare loro un ruolo di primo piano (e questo non vuol dire necessariamente splatter, sangue, azione e via dicendo).
      Per il resto, il termine che hai usato “claustrofobia” mi sembra davvero quello più azzeccato, quasi ironico se pensiamo in realtà allo spazio aperto in cui si trovano i protagonisti.

       
      • Federica

        🙂 Ciao! non volevo insinuare che la recensione fosse scritta da un “non estimatore” o ancora peggio da un “haters” eh 😀 . Anzi, si vede che hai recensito l’episodio (e la serie) provando a valutarlo da più angolazioni.
        Dal canto mio, non amo lo splatter (vedere zombie che staccano la carne a morsi mi fa abbastanza effetto o_O) ma penso anche io, come te, che gli zombie dovrebbero essere decisamente più protagonisti. Magari sarà così, vediamo!
        Ps- scusate se rompo eh, anche sulla vostra pagina fb ultimamente ho i vomiti di parole xD

         
  • Ambrosia

    Concordo con quasi tutto quello che dice Federica qui sopra. Solo un commento: non ho condiviso per nulla la sparatoria venutasi a creare dal niente nell’ultima scena…da come l’ho vista io, Rick (che era talmente rispettoso da portare zombies nella fattoria pur di nn scontentare Hershel) ha deciso che si è buoni solo con i vecchi pazzi (qualsiasi riferimento al sopracitato Hershel nn è casuale) e non con due sconosciuti…nn erano certo le persone migliori della socità, ma due spari così da parte di uno che predica pazienza bontà e rispetto ogni 5 minuti mi stanno discretamente sulgi zebedei!!!! Da come l’ho percepita io, coerenza zero da parte sua!
    Shane ha e aveva perfettamente ragione ad agire come ha agito…. Rick nn è un leader che io seguirei! 😉

     
  • dezzie86

    Concordo pienamente con Federica. Per quanto riguarda la sparatoria, credo che Rick abbia agito bene: il primo che avrebbe sparato sarebbe stato il tipo dietro il bancone, se Rick non avesse dei riflessi pazzeschi. L’unica cosa è aver infierito sul corpo del ciccione, ma si sa, nei film sugli zombie i ciccioni muoiono sempre. 😀