How I Met Your Mother – 8×01 Farhampton 5

“Stiamo scrivendo questa stagione come se fosse l’ultima, anche se effettivamente non sappiamo ancora se lo è. Ma abbiamo un piano A e un piano B, che sceglieremo al momento opportuno”. “Più andiamo avanti e più è difficile cambiare i piani, ci sarebbe tantissimo lavoro ancora da fare se questa non dovesse essere l’ultima stagione” – Craig Thomas e Carter Bays. 

La cosa più difficile per un amante di serie tv è vedere uno dei propri show preferiti cadere in una spirale autodistruttiva, in cui si trasforma da prodotto creativo a macchina produttrice di soldi e poco altro.
Ciò che salta agli occhi in modo evidente dalle interviste degli ultimi tempi (non solo degli showrunner, ma anche degli attori) è l’esigenza comune di fare di questa ottava l’ultima stagione, trovando un modo per chiudere dignitosamente le vicende che abbiamo seguito negli ultimi anni. Una rete che, a stagione iniziata, non vuole ancora dire se e quando questa serie finirà, si dimostra irrispettosa nei confronti di uno show che ha dato tanto e che si meriterebbe una conclusione ragionata e ponderata, in cui le fasi che portano dal punto A al punto B sono ben costruite e delineate.

Perché questa introduzione?
Che How I Met Your Mother non sia più la serie che era un tempo è innegabile (e del resto, quante comedy mantengono alto il loro livello per più di 4 stagioni?), ma se c’è una cosa che abbiamo atteso è stato arrivare in fondo, per vedere non tanto la madre, quanto la fine del viaggio iniziato otto anni fa. Questa premiere è stata scritta come se fosse l’ultima, ci dicono gli autori, ma quanto dell’incertezza data dalla CBS influenzerà il processo creativo? Quanto di tutto questo andrà a sommarsi ai problemi già insiti nella serie e che questa Farhampton non ha fatto altro che evidenziare?

Comedy o “drama”?
How I Met Your Mother nasce come serie comedy e, come tale, senza una particolare esigenza di  realismo – quello che ci porta a voler controllare che l’evoluzione di un personaggio sia in character o no, per intenderci. Ad un certo punto – direi con la 6×13 Bad News – la serie ha deciso di prendere un’altra strada e di accostarla alla parte comedy; una decisione che non sempre ha incontrato i favori del pubblico, ma che ha messo ben in chiaro quanto i limiti di registro della serie fossero stati spostati e quanto la decisione di analizzare questi personaggi in modo più approfondito fosse diventata un’esigenza più che un’occasione una tantum.
Il risultato è stato, però, piuttosto ambiguo: dove la comicità è andata a calare, il lato drammatico è stato inserito e tolto a piacimento, con il risultato che certi personaggi si sono ritrovati ad affrontare in una stagione decine di cambiamenti che, se visti singolarmente potevano piacere, nel loro insieme sono risultati quasi paradossali.

Questa premiere non è esente da tali difetti: sia l’aspetto comedy che quello più vicino al drama ne escono monchi, mal costruiti, con un’alternanza di momenti riusciti ad altri dai dubbi risultati.

When you leave someone at the altar, you always leave a note! It’s common courtesy!

E’ stata una puntata in cui si è riso molto poco, e questo non è necessariamente un male: anche la comedy migliore del mondo può far sorridere o riflettere in modo scanzonato senza dover per forza suscitare la risata più estrema. Il problema è stato toccare con mano gli effetti di una comicità che vorrebbe tanto farci ridere e non ci riesce.

Prendiamo Marshall e Lily: c’era davvero bisogno di reiterare per 20 lunghissimi minuti la loro condizione di “rimbambiti dal nuovo nato”? E’ stato anche piuttosto divertente all’inizio, e sicuramente alcune battute passate in secondo piano ne avrebbero giovato se non si fossero perse nel continuo ripetere “Guys! You just need to get some sleep!” – pensiamo alla frase di Marshall “You are preaching to the choir, sister!” che solo alla fine si scopre arrivare in risposta alla dichiarazione di Robin “I want to spend all day licking his abs”.
Ma ripetere in continuazione uno schema non fa bene alla comicità, e soprattutto non fa bene vedere quell’orrendo effetto acquario (con tanto di sub ad un certo punto) più di una volta nella vita in una puntata.

Himym è una serie che da troppo tempo si regge quasi interamente sulle meravigliose spalle di Neil Patrick Harris, e se questo all’inizio poteva andare bene quando anche gli altri si alternavano nei ruoli più strettamente comici, ora diventa quasi imbarazzante. Si contano sulle dita di una mano i momenti davvero divertenti nella puntata, e di quelli la maggior parte riguarda proprio Barney (il racconto di 7 anni in un minuto, le foto in cui Robin è stata cancellata, il suo terrore all’idea di “passare tutta la vita con una sola persona” che emerge senza molte difficoltà).
Tutto il resto viaggia sulle note del già visto (le prese in giro a Ted per la sua perfetta calligrafia) o su delle variazioni che, però, semplicemente non bastano a reggere l’intero episodio (la “lacrimata” di Ted sul biglietto di Klaus è uno dei pochi momenti comici riusciti dell’episodio).
Davvero non si può fare di meglio?

There is a word in German: Lebenslangerschicksalsschatz. And the closest translation would be “Lifelong Treasure of Destiny.”

Anche la parte più “drammatica” (nell’accezione particolare spiegata prima) presenta pregi e difetti. Il discorso tra Klaus e Ted è forse uno dei più ispirati degli ultimi anni – anche se vedere Ted che continua ad incontrare solo Beinaheleidenschaftsgegenstand e non vederlo insieme alla sua Lebenslangerschicksalsschatz sta cominciando a diventare snervante – e la stessa struttura della puntata, che continua a muoversi su flashback e flasforward, trae giovamento dal filo conduttore dei matrimoni e della stazione di Farhampton come punti di connessione.

Funziona meno, come ormai succede spesso, il trattamento riservato a Robin, che negli ultimi tempi è rimbalzata come una pallina da ping pong tra Ted, Barney, Kevin e ora Nick – nella puntata abbiamo il ritorno di Michael Trucco dalla 6×21 Hopeless, e so say we all! Vederla in crisi davanti alle foto conservate da Barney, e osservare lui nel taxi con Quinn ma con lo sguardo perso, è un modo forse un po’ troppo rapido e improvviso per spingerci verso quel matrimonio che non andrà per niente bene – e, rimanendo in tema, cosa vorrà dire la mano fasciata di Ted in stazione?

Gli ultimi minuti sono riservati all’arrivo in stazione della madre, che ovviamente non vediamo e di cui sappiamo pochissime cose in più – ad esempio che Ted non la incontrerà al matrimonio, ma lì; poi ok, anche che ha delle scarpe orrende e presumibilmente una lampada al posto della testa, vista l’eccessiva illuminazione del famoso ombrello giallo, ma non divaghiamo.

Le domande sono molte: come decideranno di raccontare la storia? Il volto della madre sarà l’ultima cosa che vedremo o ci sarà la possibilità di vederla interagire con l’intero gruppo? Lily e Marshall usciranno da questo blocco che li ha visti essere prima la coppia in cerca di un figlio, poi la coppia in attesa e ora la coppia con bambino?
Personalmente non ritengo la svolta “drama” un fattore negativo, tutt’altro: credo però che, se si vuole tentare di portare avanti questo ibrido che pure è interessante, sia necessario farlo senza trascurare nulla; l’alternativa è compiere una scelta e far capire, almeno con questa (ipotetica) ultima stagione, cosa questa serie voglia davvero essere.

Voto: 6