Le cose non sono mai come sembrano, niente è solo bianco o solo nero: neanche Biancaneve lo è. Questa è la metafora che aleggia impetuosa sull’episodio che Once upon a time ci offre questa settimana; dopo Manhattan, un’altra puntata di svolta che ci porta in pieno clima di rush finale.
Accantonato velocemente New York, il tessuto narrativo ritorna alla classica ripartizione Storybrooke/Fairyland, con un flashback che risulta uno dei più riusciti della seconda stagione.
Cora e Rumpelstiltskin
Avevamo già intuito che tra i due ci fosse un passato che andasse al di là della semplice (e forse un po’ abusata) onnipresenza di Tremotino. L’ascesa di Cora, dalla Miller’s daughter del titolo alla potente e spietata manipolatrice che avevamo imparato ad odiare, passa naturalmente attraverso la darkness di Rumpel.
La sequenza tra la giovane Cora e Rumpelstiltskin, nella sua armonica linearità, arricchisce di sfumature la caratterizzazione di due tra i più oscuri personaggi della serie.
La determinazione della figlia del mugnaio, la sua inappagabile sete di potere, la forza e la dedizione di una donna la cui insubordinazione si spinge fino ad una definitiva prevaricazione, devono però scontrarsi con un grande ostacolo: l’Amore. Ogni fotogramma trasuda passione, complicità, malizia e una profonda ammirazione reciproca che non può non essere la comoda anticamera di un tenero innamoramento.
Love is weakness
La scelta è tra amore e potere e la rinfrancata Cora non può tornare indietro. Rumpel non fa in tempo ad insegnarle come strappare un cuore che la devota allieva, per rinunciare definitivamente al fluire impetuoso dei suoi sentimenti, se lo estrae.
Nel presente, nella moderna Storybrooke, un morente Tremotino davanti a quella donna senza cuore pronta a conficcargli in petto il pugnale dell’Oscuro chiede: Did you ever love me?
La particolare intonazione data alla domanda (da un sempre strepitoso Carlyle) tradisce un suono retorico e chiarisce come l’oscurità del cuore di Rumpelstiltskin non sia tutta da inputare al suo essere The dark one (abbandonato da Milah prima e da Cora poi sembra quasi logico che cacci sua sponte la docile Belle).
Snow White
Ma il vero punto focale della puntata è la fumata nera che avvolge il personaggio di Biancaneve. Le prime avvisaglie si erano avute nell’episodio precedente, in cui oltre all’evoluzione del candido cuore della piccola Snow (corretto e messo in riga da quella stessa Regina Eva che qui scopriamo esser stata ancora più insolente della figlia in passato!), emergono i primi sintomi del barlume di sfiducia nel Bene da parte di colei che è il Bene per antonomasia.
Rumpel, da grande manipolatore qual è, richiama alla vista della debole Snow quella stessa candela magica che non ebbe il coraggio di usare in passato.
Che Biancaneve fosse stata in grado di usare la candela per uccidere Cora (e salvare Tremotino, ormai diventato un membro della famiglia) riuscivamo a crederlo tutti, ma che il compimento di ciò passasse attraverso la beffa di Regina, questo no, non saremmo riusciti a prevederlo.
She can’t love you, you know. She doesn’t have her heart. With it, maybe she can.
Snow crede davvero a ciò che dice, è come se avesse azionato un meccanismo inconscio con cui eliminare dalla sua mente la vera conseguenza delle sue parole: la morte di Cora.
Regina non può non crederle: è proprio da Biancaneve cercare di risolvere ogni problema con l’amore, ma come anticipato in apertura il bianco non è solo bianco.
Once upon a time ha il pregio di creare un’angolazione diversa da cui osservare l’ovvietà: ed ecco che Snow diventa più black che white.
L’oscuro colore non prende piede però nel cuore di Mary Margaret, il pentimento arriva e anche in fretta, ma non abbastanza: Cora giace già supina tra le braccia della figlia dopo averle mostrato il suo amore forse per la prima volta (Basta un sorriso a 1252 denti? Ma si che ce lo facciamo bastare!).
This would’ve been enough
Regina, a lungo bistrattata dagli autori sin dalla rottura della maledizione, sembra fuoriuscire dalla bidimensionalità in cui era sprofondata e con quel suo sguardo ferino nei confronti di Snow potrebbe aprire il suo nuovo (?) corso.
Regina buona aveva senso solo finché Cora avesse fatto da controparte cattiva, e la Regina succube di mammà (diciamocelo chiaramente) aveva deluso un po’ tutti.
Ogni cosa lascia presagire un ritorno in grande stile della Evil Queen, il nastro si riavvolge e riparte dalla dicotomia iniziale e per così dire primordiale: Regina cattiva vs Biancaneve.
L’unico che casca in piedi è il solo Rumpelstiltskin: resta in vita, ha ritrovato il figlio, ha riaperto il dialogo con Belle (con quella straziante telefonata che anche una sola mezza lacrimuccia l’avrà fatta scendere a tutti) e soprattutto ora può preparare la sua vendetta per Hook.
Regina si opporrà anche a lui?
Le premesse per un buon finale ci sono tutte, i corsi e ricorsi storici se sfruttati bene possono funzionare, soprattutto in una serie coma OUAT che si fonda proprio sulla re-interpretazione di storie ultrasecolari.
Staremo a vedere.
Voto: 8
Note
Non è chiara la natura del patto tra Cora e Tremotino: Regina figlia di Rumpel è un’ipotesi scongiurata con certezza? A mio avviso, qualsiasi sia la risposta, non credo verrà data molto presto, forse è semplicemente un asso nella manica di Horowitz & Kitsis da utilizzare se e quando se ne presenterà il bisogno!
Sarò forse l’unico a pensarlo visto il tipo di recensione che è stata fatta, ma per me questo è uno dei più riusciti episodi non della stagione, ma della serie (anche se IL più riuscito mi sembra troppo, prima devo digerire “Manhattan”). A parte il cast che mi convince assai (no ma scusate, shock a parte per il viso della povera e bellissima Paige, Rose McGowan non è mica eccezionale? A parte questo non so perchè, visto che i soliti stratagemmi/ingenuità riguardo alla trama ci sono, ma mi è sembrato tutto riuscitissimo. Il personaggio di Snow White finalmente evolve in maniera diversa, Regina è di nuovo incazzosa sul serio, Rumple mi sta un po’ sulle scatole ma vabbè, Cora l’ho apprezzata assai. Bellobellobello. Ma, come afferma The A.V. Club nella recensione dell’episodio “Ruby is this episode’s real hero for taking Henry off the grid once they get to Storybrooke. Thank God.”
ahah il commento di The A.V. Club è geniale XD Mille punti per Ruby! Comunque, sì, l’episodio è molto bello, forse però ora siamo colpiti da questo genere di qualità perché questa stagione sta andando un po’ malaccio; credo che se un episodio di questo tipo fosse andato in onda nella scorsa stagione, sarebbe stato in linea con quell’annata (parlo di qualità, ovviamente, non di storie).
Certo, la svolta/non svolta (vogliamo parlare di raptus del male? parliamone) di Snow è fantastica e credo che darà anche a Ginnifer Goodwin la possibilità di tornare a grandi performance.
Invece, mi dispiace, ma il blocco totale della faccia di Rose McGowan mi ha fatto solo venire un gran nervoso, così tanto che ho faticato a vederne la bravura – che pure c’è, eh; ma dico, ma come si fa a rovinarsi in quel modo? Soprattutto quando si parte da quelle premesse, cioè un viso incredibilmente bello!? bah, io son basita.
Da quel che ho letto su internet, la McGowan si sarebbe rifatta a causa di un incidente stradale (le si son rotti gli occhiali in faccia). In ogni caso, io non sono così severo con lei: mi è piaciuta molto, anche perché dava quel senso di finto che anche il volto di Cora Senior trasmette.
In ogni caso concordo, gran bell’episodio, come non si vedeva da tempo.
mah, se è per un incidente ovviamente è tutto un altro discorso, anche se lì sembra proprio la fabbrica del botulino (cioè, è proprio tutta ferma in faccia in modo assolutamente ambivalente, a sinistra come a destra, tutta la parte che va da zigomo a zigomo compreso labbro superiore; non sono un’esperta in materia, ci mancherebbe, ma qualcuno che ha fatto interventi post incidente l’ho visto e il risultato non era manco lontanamente questo). Poi va beh, se c’è anche solo il dubbio sospendo il giudizio e me ne sto zitta e buona.
Ma per il resto non ho mica detto che non mi sia piaciuta, ho solo detto che “ho faticato a vederne la bravura – che pure c’è eh” ma proprio per quel motivo di espressività di cui sopra.
Il senso di finto di Cora Senior però, perdonami, è tutto fuorché programmato: lì gli interventi estetici sono più che evidenti!
La puntata di per sè è anche gradevole, ma la gestione dell’evoluzione dei personaggi continua ad essere pessima. Eva che fa lo sgambetto a Cora fa il paio con lo sbotto della piccola Snow alla serva dello scorso episodio (o due fa non ricordo): due principessine viziate e gratuitamente cattive che poi si redimono diventando le più buone del reame. Non so ma mi ha dato particolarmente fastidio questo schema di cattiveria/redenzione senza alcun tipo di approfondimento. Per non parlare di Regina. L’unica evoluzione che mantiene coerenza e attrattiva è quella di Rumpel e stranamente Emma. La stagione a questo punto secondo me è definitivamente compromessa, si può solo sperare in un rush finale decente.
In teoria ha subito un’operazione sotto l’occhio sinistro mi pare a causa di questi occhiali che praticamente, come dite giustamente, le si sono rotti in faccia. Poi si è rovinata a suon di interventi. E dire che in Streghe, ai tempi, era davvero bellissima!