Game of Thrones è sempre riuscito, in questi anni, a sorprenderci. La forza della narrazione di questa serie, oltre agli intrecci e agli intrighi famigliari, sta proprio nel fatto che è in atto la rappresentazione della vita vera: non importa come ti chiami, la morte non guarda in faccia a nessuno.
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“Khaleesi…”
“Don’t call me that.”
La puntata, come al solito, si snoda su più coordinate della mappa di Westeros, facendo il punto della situazione su molti personaggi principali.
Partiamo da Meereen, dove le storyline riguardano Verme Grigio con Missandei e Daenerys con Jorah Mormont. È evidente che questo spezzone sia tra i più deboli dell’intera puntata, ma serve per creare il paradigma di uno dei due concetti che attraversa l’intero episodio: la dis-umanizzazione di quasi tutti i personaggi.
Verme Grigio ha un evidente interesse per la statuaria Missandei (la bellissima Nathalie Emmanuel), ma non può fare nulla se non stare a guardare: l’evirazione subita da bambino gli impedisce di essere un uomo nel vero senso della parola. Verme Grigio è il primo personaggio di questo episodio che viene dis-umanizzato, messo sotto la luce del sole per quello che è veramente – un uomo privato della sua più stretta mascolinità – e non quello che, a un occhio sfuggente, è sempre sembrato – un virile combattente.
Così succede anche per Jorah, spogliato delle vesti del fido consigliere e denudato di fronte a tutti per far scoprire la sua vergogna: l’inizio del suo viaggio con la Khaleesi è macchiato dal compito assegnatogli, ovvero spiarla nei suoi movimenti e farlo sapere all’allora Re Robert. Mormont viene cacciato malamente da un’adirata Regina, che lo dis-umanizza davanti agli altri e lo esilia come un reietto.
My name is Reek
Un altro filone di questa puntata riguarda lo psicopatico Ramsay Snow e l’ormai cagnolino da compagnia Reek, al secolo Theon Greyjoy.
Questa sequenza non dà particolari scosse emotive – un po’ telefonata anche l’uccisione di tutti gli occupanti di Moat Cailin – e nessuno scossone alla trama, ad esclusione della notizia che Ramsay viene riconosciuto dal suo padre adottivo come un Bolton a tutti gli effetti.
Anche in questo caso, la dis-umanizzazione di Reek continua il fil rouge iniziato da Verme Grigio: stavolta forse il ribaltamento della personalità è anche doppio, in quanto Reek deve fare finta di essere una persona che in realtà è già. Theon Greyjoy è morto, come ha ben sottolineato sua sorella qualche tempo fa: adesso c’è solo Reek.
Anche la piccola parentesi di Lord Baelish e Sansa non lascia il segno come ha fatto nelle puntate precedenti: forse fin troppo prevedibile la testimonianza della rossa in favore di Littlefinger, anche se ovviamente apre degli scenari del tutto nuovi.
Come in precedenza, il personaggio di Sansa viene sostituito dal suo “io” nuovo, ben rappresentato dal dialogo in sordina avuto con Baelish e dal nuovo vestito scuro che indossa, scendendo regalmente le scale; la Sansa che credevamo di conoscere viene nascosta sotto quella veste nera, dis-umanizzata dagli eventi che l’hanno vista protagonista negli ultimi anni.
La sua sensualità esplode al cospetto di quella che vede come un’opportunità: la Sansa che conoscevamo non ci avrebbe nemmeno pensato.
You raped my sister.
You murdered her.
You killed her children.
Si arriva quindi all’atto finale, il vero cuore della puntata – tanto che, appunto, la stessa porta un titolo molto indicativo.
Tyrion mette in mano a Oberyn le sue speranze di sopravvivenza contro uno dei personaggi più grotteschi e sinistri di tutta la saga, ovvero la Montagna. Bella in questo caso la metafora: Tyrion è da solo contro un potere troppo grande rispetto a lui, come King’s Landing che incombe sul campo dello scontro alle sue spalle. Qui la dis-umanizzazione di Tyrion avviene proprio fisicamente, con Oberyn che prende il suo posto nello scontro, perché il nano è impossibilitato a sostenere uno scontro fisico.
La sequenza regina dell’episodio viene però anticipata da un altro spezzone di puntata che ha quasi il suo stesso peso specifico: il favoloso dialogo tra Tyrion e suo fratello è infatti perfetto per creare il climax giusto in vista dell’esplosivo finale.
La storia che il nano racconta è legata a un episodio del passato. La sequenza vuole sì sottolineare il momento di malinconia che lo attraversa – con la riproposizione di un episodio d’infanzia, momento della vita antitetico alla morte – ma anche farci arrivare al secondo concetto della puntata: la vita è assolutamente assurda. Il cugino di cui si racconta vive tutti i giorni facendo versi gutturali e spiaccicando insetti con un sasso: Tyrion, già molto intelligente e curioso di capire come funziona il mondo fin dall’infanzia, indaga per lungo tempo quel particolare agire, senza ovviamente riuscire a trovare una risposta, semplicemente perché la risposta non c’è.
Tyrion, a un passo dalla morte, vuole capire il perché di tutto questo, perché la vita è così sorprendente e ingiusta e l’ultima cosa che chiede al fratello è proprio questa: perché? Jaime, stavolta non dis-umanizzato ma umano al cento per cento, non può che dare una sola risposta: non lo so. Così come non sapremo mai perché Oberyn, praticamente vincitore, abbia voluto a tutti i costi stravincere, cercando una vendetta personale nel momento più sbagliato possibile. La sua morte ultra-violenta è assolutamente iconica: uno dei personaggi più acuti della serie – che difende il personaggio, a mio modo di vedere, più intelligente di tutti – muore con il cranio disintegrato dalle mani che rappresentano la forza più bruta e animalesca, che non ha un briciolo di raziocinio ma che sopravvive proprio perché agisce d’istinto.
The Mountain and The Viper non è una puntata però costruita bene: il tutto parte proprio dal titolo, il quale crea un’attesa troppo pesante da sostenere nei primi 40 minuti di puntata – che nella testa di chi guarda passano in secondo piano.
Non è sbagliato dedicare solo 10 minuti allo scontro finale, perché sono stati 10 minuti davvero intensi: l’errore sta nel creare un titolo che distrae da tutti gli altri avvenimenti, che passano irrimediabilmente dall’occhio al dimenticatoio.
Game of Thrones è comunque una serie che continua a sorprendere a livello di trama: non avendo davvero idea di chi siano i personaggi “intoccabili”, ci si aspetta sempre di tutto.
La vita è assurda e senza senso, sembra suggerirci l’episodio. Allora non resta che fare come Arya quando viene a sapere di sua zia dopo tutte le peripezie a cui è andata incontro: lasciarsi andare ad una grassa e isterica risata.
Voto: 7/8
Non sapremo mai perchè Oberyn abbaia agito così per un grosso errore nella costruzione delle vicende: gli sceneggiatori non hanno inserito Dorne e i Dorniani prima di questo evento non facendo così capire agli spettatori le motivazioni, gli intrighi e le personalità (non solo Oberyn) che stanno dietro a tante vicende.
Probabilmente recupereranno in futuro, ma così hanno lasciato il cameo di Oberyn un po’ insapore.
Gli autori si sono attenuti al testo del romanzo (giustamente), cioè che c’è dietro Oberyn (e il resto degli intrighi a Dorne) verranno trattati in seguito (così come nei libri). In questo senso gli autori hanno condiviso la scelta di Martin, e hanno fatto benissimo. Già ci sono n-mila personaggi, con altrettanti filoni, aggiungere altra roba a questo punto della storia sarebbe stato deleterio, soprattutto per la storyline dei Dorniani – che anche loro tra le altre cose, non sono pochi.
Poi le ragioni di Oberyn sono quelle, il bisogno di vendetta e di giustizia per la morte della sorella, individuando tutti i responsabili: non bastava uccidere la montagna, doveva sapere la verità, se Tywin Lannister era implicato.
Ma cosa hai bisogno di sapere oltre al fatto che vuole vendetta contro Clegane e i Lannister a causa dei crimini subiti dalla sorella? Poi come fai a dire che è un errore? Come si poteva introdurre la storyline dei dorniani prima? Già nella 2a e 3a stagione i personaggi diventano sempre di più, e inoltre ci sono i libri da seguire, dove dorne compare solo dopo la morte di Oberyn.
Infatti, lo stesso Martin, li introduce dopo. E fa benissimo. Certe cose ad un certo punto della storia non si devono ancora sapere.
Concordo parzialmente con la recensione. Il titolo della puntata non è sbagliato, è sbagliato il dosaggio dei tempi e la distribuzione degli eventi. 10 minuti non sono giusti, sono stati troppo pochi per l’evento che doveva essere posto al centro della puntata. L’abilità di Oberyn non doveva essere dimostrata da qualche giro con la lancia ma con più fatti. Il rischio nell’affrontare la montagna era impercettibile, e la strategia della Vipera del tutto assente. (il sole alle spalle e il riflesso del suo scudo si sono fatti sentire)
E poi bisogna anche dire che tutte le premesse che sostenevano questo duello sono state proposte in modo assolutamente ingenuo. Nel libro il fatto che Tyrion facesse ricorso alla singolar Tenzone non era affatto considerato un colpo di scena, nella serie è stato messo come se fosse una cosa a cui nessuno avesse mai pensato. Cosa ridicola perché il processo per duello aveva già salvato il folleto a nido d’aquila e riproporre la dinamica nello stesso modo è stata una ripetizione sgradevole. No… tutti dovevano già sapere fin da subito che Tyron era impossibilitato (per questioni di buon senso) nel affidarsi al combattimento perché Gregor Clegane era stato convocato appositamente per quello. Questa notizia doveva essere nota prima del processo! Doveva essere noto che ne Jaime ne Bronn avrebbero combattuto per Tyrion (sempre prima) e quindi tutto sarebbe stata moooolto diverso. Avremmo visto il nostro folletto chiuso in un tunnel senza uscita e la proposta di Oberyn sarebbe stata un vero appiglio di speranza. Fare appello ad un processo di combattimento senza avere un campione in caldo è una mossa stupida che il vero Tyrion Lannister non avrebbe mai fatto (quello dei romanzi intendo) Questa scelta ha reso debole lo scontro, perno principale dell’episodio. Poi, la fama guerriera della vipera rossa è stata a malapena accennata… al posto di raccontare degli insetti (che comunque è un aneddoto che ho gradito) avrebbero dovuto dire cose assai più importanti. la passione di oberyn per le armi avvelenate per esempio, uno che non ha letto i romanzi non avrà nemmeno capito il perché della “Vipera”.
E sempre in tema di “ingenuità” vogliamo parlare di Ditocorto??
Quando mai uno come lui affiderebbe la sua vita al caso? Far scoprire ai lord della valle la vera identità di Sansa poi… una sbavatura incredibile e inaccettabile dello storyline.
Hai ragione, ma solo per chi ha letto e ama i libri alcune cose sono sbavature inaccettabili. Io ormai cerco di distinguere le due cose, GOT ha smesso di piacermi molto da parecchio, ormai lo guardo solo per vedere gli avvenimenti salienti del libri messi sullo schermo: combattimenti e co. Il combattimento mi è piaciuto. Il resto è stato inutile, o solo noioso.
Riprendo una frase che nel libro mi era piaciuta moltissimo, che potevano mettere al posto del discorso sul gigante e l’insetto: “Aveva posto la sua vita nelle mani della Vipera. Ma doveva sapere che le vipere non hanno le mani”.
Oberyn combatte per vendetta.
L’ho sempre pensato. Non combatte per il personaggio meglio riuscito della serie, a mio parere, ma per vendicare la sorella e i suoi nipoti.
Vorrei spezzare una lancia a favore di Sansa.
Ovviamente non è Arya, non è molto coraggiosa e tende a subire ciò che le viene imposto da piani più alti (non che abbia avuto molta scelta povera ragazza). Tuttavia pur non avendo il carattere della sorella, da vittima qui è passata a “carnefice”. E l’ha fatto in una maniera strepitosa. La performance di Sophie Turner, secondo me, è stata molto buona.
Riguardo Reek e il fu Simon Bellamy (Misfits ndr) la story-line continua a non interessarmi. Aspetterò in futuro l’evolversi della vicenda per farmi “coinvolgere” per ora mi limito ad apprezzare i due attori e le loro capacità di rappresentare i personaggi.
Ultimo ma non ultimo in ordine di importanza:
Vi sembra giusto far fuori Drogo, poi sostituire Ed Skrein con un altro attore, e ora far fuori Pedro Pascal? A me no! 🙂
Io trovo invece che mettere così alla fine e così breve un combattimento che dà addirittura il nome alla puntata sia stata alla base del colpo di scena apocalittico. Un non-lettore, che conosce il personaggio di Oberyn così come ce lo ha proposto la serie, donnaiolo sì ma anche intelligente ed astuto, generalmente meno spaccone di quanto io ľ avevo avvertito nei libri, collegando il nome della puntata allo scontro non doveva avere l’impressione che qualcosa potesse andare aspetto. Solitamente gli eroi ci mettono di più a morire, per cui uno scontro lampo non poteva avere che un solo vincitore. Per cui ben ci sta, a mio parere. Vero è che il resto della puntata è passato un po’ in secondo piano, ma parlando con persone che non sapevano come sarebbe andata a finire in realtà lo scontro non ha catalizzato così tanto l’attenzione come è successo a me.
La puntata non è delle migliori, sicuramente, in particolare di questa stagione, se avesse fatto parte della terza sarebbe stata ottima ahahahah.
A parte scherzi, l’ episodio presenta delle sequenze che sviluppano molte storyline, ma non intrigano e non compiono passi decisivi quasi in nessun caso. Mi è piaciuto il cambiamento di Sansa che però avviene forse in modo troppo improvviso e brusco.
La scena migliore è sicuramente quella della cella che avete citato nella recensione. La recensione ha perfettamente espresso tutti i miei dubbi e i miei pensieri perchè chiamare l’ episodio la montagna e la vipera così da focalizzarlo tutto su un combattimento che avviene negli ultimi 10 minuti di episodio(forse un pò troppo poco). Comunque non so perchè da quando è iniziato il combattimento ho avuto la sensazione che Oberyn avrebbe fatto una scemenza ed è chiaro che lui voleva fare giustizia, ma l’ obiettivo che si era preposto come prima cosa era quello di salvare Tyrion quindi perchè rischiare così tanto? Sinceramente non so uno strafare non necessario e forse per fino incoerente, perchè adesso non ci sarà neanche un minimo di giustizia, però l’ avevo intuito quasi da subito che sarebbe finito così in un modo stupido e abbastanza scontato. L’ episodio è comunque godibile adesso negli ultimi due sarà tutto da vedere, ma spero che Tyrion in qualche modo riesca a salvarsi anche perchè lui sarebbe un’ immensa perdita per lo show. Comunque dai promo della prossima puntata a me ricorda tanto la cara Blackwater speriamo bene ! 🙂
@son
lo hai fatto ancora vedi?!!
ah ah
Ma io non capisco cosa dovevo dire che era un capolavoro ?!? Ho detto puntata godibile non l’ ho ritenuta una puntata stupenda e priva di pecche, ma una puntata da 7 pieno, vai a vedere Oathkeeper mi sembra che si scriva così in quel caso io difendevo addirittura l’ episodio che era stato distrutto dal recensore. Per ricollegarmi al commento precedente in Halt and catch fire mi dispiace di dare questa idea ma esprimo semplicemente le mie opinioni, di Deus ex non ho criticato niente né ho mai criticato Sons of anarchy che sto in realtà recuperando adesso e sono a metà stagione(la trovo bellissima). Su Felina mi dispiace, ma non ho mai adorato Breaking bad e il finale non mi ha sorpreso affatto era stato previsto dalla 12-13 puntata non capisco cosa c’ era di bello ho detto la mia e sinceramente mi ha sconcertato non vedere la tipica divisione che avviene ogni volta che finisce una grande serie, perchè Breaking bad secondo me ha avuto tutt’ altro che un buon finale, però c’ è arrivato alla grande con 3 episodi che io stesso ho definito capolavori, con Ozymandias che ritenevo perfetto. Quindi mi dispiace delle impressioni che do, ma non è affatto per fare il bastian contrario, dico semplicemente quello che penso
Dimenticavo una cosa poi…
Avrei apprezzato molto quel dialogo tra Oberyn e Tyrion in cui si accordavano su l’asilo politico a Dorne in caso di vittoria, farli pianificare le pretese su Castel Granito e l’incoronazione di Myrcella secondo la legge dorniana avrebbe creato false aspettative sulla nuova stagione facendo risultare ancor più imprevedibile la sconfitta.. invece quello spazio è stato sostituito dal Kuu Kuu Kuu
Il problema, secondo me, non è stato il titolo. Tutti sapevamo dell’imminente scontro, quindi qualunque titolo avessero deciso di assegnare alla puntata la nostra attenzione sarebbe stata comunque catalizzata dal combattimento. Forse si poteva evitare di sviluppare troppe storyline e focalizzarsi giusto su un paio di esse, nonostante il fil rouge identificato da Ste nella recensione. Per esempio seguire solo King’s Landing e Nido delle Aquile, i due filoni indubbiamente più interessanti. O magari, per bilanciare, solo le storyline bene o male secondarie (come quelle di Reek e Daeny) più il grande evento finale.
Secondo me invece aver dedicato solo 5 minuti al combattimento è funzionale alla suspence e al fatto che in questa serie non va dato mai nulla per scontato…tutto credevano che Oberyn avrebbe risolto la questione in un lampo, e puff…detto questo, sono in lutto.