Mulaney – 1×01 Pilot


Mulaney - 1x01 PilotLa Fox ha deciso di lanciare la serie creata, scritta e interpretata da John Mulaney, dopo che la NBC nella scorsa stagione aveva scelto  di non svilupparne il pilot.

Il ragazzo nato a Chicago trentadue anni fa e noto come autore del Saturday Night Live (grazie al quale è riuscito a conquistare un Emmy) ha avuto la chance di girare da capo la prima puntata, riuscendo così a convincere il network a produrne un’intera stagione. Per lo stand-up comedian dell’Illinois l’occasione di poter sviluppare una serie che porta il suo cognome nel titolo potrebbe essere una possibilità molto importante per potersi affermare definitivamente come autore televisivo; questa prima puntata non sembra però giustificare la fiducia accordatagli e l’episodio si presenta come un inefficace concentrato di bit comici, che faticano sia a divertire che a mettere in scena una narrazione in grado di appassionare lo spettatore e gettare le basi per gli sviluppi che potremo ammirare negli episodi successivi.

Mulaney - 1x01 PilotMulaney è una sitcom piuttosto tradizionale, che rispetta pedissequamente i diversi codici di genere senza però avere una comicità in grado di valorizzarli, dove si alternano due stand-up con Mulaney assoluto protagonista e diverse sequenze con storyline puramente fiction, che hanno come tema in comune la difficoltà di crescere e confrontarsi con il mondo adulto del giovane attore di Chicago. L’episodio dà la possibilità allo spettatore di fare la conoscenza dei principali personaggi della vicenda e delle location in cui si svilupperanno le diverse trame parallele, ma in particolare si preoccupa di presentarci nel modo migliore possibile, cercando di esaltarne le peculiarità espressive, il protagonista assoluto della show e centro narrativo della serie, John Mulaney.

Adult life is so weird.

Mulaney - 1x01 PilotIl primo stand-up che apre la puntata ci introduce nel mondo creato dalla mente del comico, aprendo una strada diretta verso quella che sarà l’unità tematica più dibattuta dell’episodio: il timore di affrontare una realtà sconosciuta e la paura di non essere all’altezza per confrontarsi con essa. Il ragazzo si trova di fronte ad un bivio della propria carriera grazie alla possibilità di essere l’autore principale e l’interprete di uno show televisivo di un grande network; Mulaney sceglie di proiettare la propria soggezione verso il mondo degli adulti su quello che è il protagonista finzionale dell’episodio. Il suo timore di non essere all’altezza della situazione è condiviso anche dal Mulaney-personaggio, che deve affrontare il primo ostacolo che ne attesti la crescita artistica: il confronto è con l’eccentrico Lou Cannon, un comico interpretato da un caricaturale Martin Short, che decide di assumerlo come suo collaboratore.


So I wanted to go up to her and be like, “Hey, no, I’m not a man.” But I think that that would be equally creepy…

Mulaney - 1x01 PilotNella rappresentazione del complicato approccio con Lou, John Mulaney riesce a mettere in scena con efficacia la sua paura di non essere adatto ad affrontare un universo inautentico e folle, che non riesce ancora a comprendere fino in fondo a causa della natura puramente fittizia che lo caratterizza: il suo nuovo datore di lavoro, per l’intero episodio, sembra infatti essere completamente insensibile al lato artistico del lavoro e preoccupato a costruire un’immagine di se stesso che possa fare colpo sul pubblico. Il bilancio esistenziale che John presenta attraverso i monologhi è quello di un uomo che è ancora incapace di venire a patti con un mondo che non riesce a dominare, e per questo non in grado di governare la sua paura di crescere. Le difficoltà nel doversi affermare affrontando un fenomeno che sconvolge la sua vita e che per questo rende grottesche e stranianti anche le normali attività quotidiane non permette a Mulaney di vedersi come un artista affermato, ma anora come un ragazzino alla ricerca della propria identità artistica.

Questo pilot delude enormemente le aspettative che si erano create attorno al debutto televisivo di Mulaney, non riuscendo quasi mai a divertire e sviluppando in maniera piuttosto banale il plot principale dell’episodio. Le preoccupazioni nei confronti del prosieguo della serie sono acuite dall’incapacità dell’autore di costruire personaggi che non siano delle semplici macchiette e dalla mancanza di incisività nel dispiegarsi delle diverse storyline.  Il talento comico di John Mulaney viene completamente fagocitato dal mezzo televisivo, a causa di un’impostazione fin troppo conservativa dell’intreccio narrativo che non viene supportato nemmeno da una sceneggiatura adeguata.

Voto: 5

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Informazioni su Davide Cinfrignini

Nato a Roma nel 1991, a 5 anni impara a leggere da solo rubando i quotidiani sportivi del padre.  Dopo essersi diplomato nel 2010 con una tesi su Woody Allen, decide di iscriversi a Studi Italiani alla Sapienza e per coerenza intellettuale si appassiona alla letteratura americana: McCarthy, De Lillo e David Foster Wallace. Amante delle arti visive trascorre la maggior parte del tempo a bombardarsi di immagini e parole tra cinema, videoclip e serie tv. Seppur non credente ha avuto Roger Federer come esperienza religiosa. Per due anni scrive recensioni cinematografiche finché si rende conto di quanto sia più affascinato dall’analisi delle serie tv, data la complessità della struttura narrativa.  Et voilà, nel 2013 approda finalmente a Seriangolo. Il resto seguitelo voi.

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