Il settimo episodio di Game Of Thrones è andato in onda sulla scia delle polemiche suscitate dal precedente: l’evento di cui Sansa è vittima ha creato un forte dibattito on line, che ha portato molti spettatori a decidere di abbandonare la serie.
Ma per quanto valide siano le loro ragioni, questi spettatori hanno perso loro malgrado uno degli episodi migliori della stagione.
Ovviamente l’azione e la violenza non accennano a spegnersi in “The Gift”, ma l’episodio segna uno dei punti più alti di una stagione già di per sé peculiare e piena di sorprese, in cui – per quanto con risultati alterni – l’adattamento di Benioff e Weiss sta riuscendo a riallinearsi su un livello qualitativo molto alto, che l’anno scorso si era forse un po’ perso per strada.
Questo settimo capitolo mette in moto eventi che aspettavano da tempo una risoluzione, unisce le storyline e apre la strada per una chiusura di stagione che si preannuncia estremamente interessante; e lo fa attraverso una trama che si interseca sempre di più, tenuta insieme da una serie di doni (gifts, appunto): persone, rivelazioni, segreti che spingono avanti l’evoluzione dei personaggi e degli eventi.
It can always be worse.
Nel Nord, i tre filoni principali si sfiorano: Jon Snow parte con Tormund per reclutare i Bruti, Stannis prosegue nella sua avanzata e a Grande Inverno Ramsay si prepara ad accoglierlo. Proprio da lui Sansa apprende per la prima volta che è il fratellastro Jon, ora, a comandare i Guardiani della Notte; uno Snow che ha raggiunto vette inimmaginabili come il primogenito di Lord Bolton, ma soprattutto un pezzo di famiglia così vicino (e così lontano) per la giovane Stark, che a Winterfell ha ritrovato la propria casa occupata da estranei e dominata dalla violenza.
Reek told me you wanted to leave. Why? Winterfell is your home, and I’m your husband.
Nel disorientamento delle violenze continue, sembra quindi logico rivolgersi all’unica sbiadita parvenza di amico che ancora sembra rimanerle – aggrappandosi al passato e all’innocenza che tanto Ditocorto ha cercato di estirparle. Sansa chiede aiuto a Theon facendo leva sui resti del suo orgoglio di erede delle Isole di Ferro, ma è un tentativo disperato che appare addirittura stupido alla luce dei fatti.
Perché Theon/Reek è molto più danneggiato e corrotto dalle torture di quanto Sansa possa immaginare, e il suo tradimento sembra segnare, come un regalo che arrivi sotto mentite spoglie, anche la fine delle illusioni per la giovane Stark.
Se Sansa vuole rimanere viva abbastanza a lungo da veder arrivare Stannis – che avanza imperterrito nel disperato tentativo di battere sul tempo l’inverno in arrivo –dovrà essere in grado di tenere testa a Ramsay e dimostrare a se stessa che è davvero diventata più forte grazie alle difficoltà.
I killed a White Walker. I killed a Thenn. I’ll take my chances with you.
Non è solo Sansa a patire l’assenza di Jon, perché con la morte di Maestro Aemon Sam sta rimanendo isolato e senza amici alla Barriera. Per sua fortuna Gilly è il vero contraltare di Sansa: nonostante le violenze e i soprusi subiti, è perfettamente consapevole di chi è e di cosa può essere capace, padrona del suo destino anche di fronte a un tentativo di violenza.
La sua scelta di “donarsi” a Sam anche fisicamente è un ulteriore passo avanti che rafforza non solo la loro unione, ma anche la consapevolezza che il ragazzo ha del proprio valore.
“You looked different when I left. You had more hair.” “And more hands.”
A Dorne la storyline sembra iniziare a prendere una timida forma, pur essendo ancora molto debole.
Le illusioni di Jaime si scontrano sempre di più con la realtà: il confronto doloroso con Myrcella, la figlia per la cui salvezza ha attraversato mezzo mondo, è solo un’ulteriore conferma che quella famiglia tanto idealizzata, che gli è costata così tanti sacrifici (una vita solitaria, le menzogne, una mano addirittura) si sta velocemente sgretolando e forse non è mai esistita.
A ricevere un omaggio e ad avere salva la vita è invece Bronn, ferito e avvelenato a morte dalle Serpi delle Sabbie e da loro stesse salvato in extremis; sicuramente uno sviluppo gradito a tutti i fan del mercenario (uno dei personaggi meglio sviluppati nella serie) che potrebbe rivitalizzare anche il ruolo delle Serpi stesse e le sorti del complotto ai danni della piccola principessa Baratheon.
“You should have the decency to stand when you speak to a lady.”
“You should have the decency to kneel before the Gods.”
A King’s Landing il ritorno di Ditocorto è – come prevedibile – un vero trionfo di intrighi incrociati che questa volta sembra decisamente volgere ai danni di Cersei. La regina dimostra ancora una volta la sua scarsa lungimiranza e l’incapacità di giudicare i suoi nemici e i suoi alleati; anzi, in questo caso sembra che la lista degli alleati si sia assottigliata fino a scomparire.
Dopo aver allontanato lo zio e aver dichiarato guerra aperta ai Tyrell, i suoi destini sono totalmente in mano all’Alto Passero: un fanatico fedele soltanto alla propria religione, che disprezza il potere e le sue macchinazioni, dunque facilmente manovrabile da Ditocorto.
Look at me. Look at my face. It’s the last thing you’ll see before you die.
Il lord di Nido dell’Aquila prima l’ha aizzato contro Margaery, ma ora usa lo stesso trucco ai danni di Cersei, spostando per l’ennesima volta i suoi favori e regalando tutti i segreti della regina madre ai religiosi, condannandola a una sorte ben peggiore. L’ago della bilancia pende di nuovo a favore di Lady Olenna, una Regina di Spine in grandissima forma che (sostenuta dalla meravigliosa interpretazione di Dianna Rigg) con i due dialoghi di cui è protagonista in questo episodio dà un nuovo significato alla parola badass.
Con metà della famiglia reale nelle celle della Fortezza Rossa e il Credo a imperversare, il caos regna nuovamente per le strade della capitale, senza poter contare su un Tyrion che ne risollevi le sorti.
I am the gift. It’s a pleasure to meet you, your grace. My name is Tyrion Lannister.
A Mereen è proprio Tyrion il dono più importante, non solo per Daenerys ma anche per lo sviluppo della stagione, se non un punto di svolta per l’intera trama della saga. Questo avviene non solo perché la Khaleesi, nettamente separata dalle altre storyline per quasi 4 anni, finalmente incontra un membro della nobiltà dell’Occidente; ma soprattutto perché è una grande emozione per tutti i fan della serie veder interagire due dei protagonisti, da sempre legati da interessi comuni (non solo Tyrion è il massimo esperto di draghi vivente a Westeros, ma è anche portatore di segreti di valore incomparabile per la regina), mentalmente vicini per spirito e intelligenza, entrambi accomunati dalla voglia di riscatto dopo essere stati reietti per tutta la vita.
Dopo il compromesso delle scelta di un matrimonio “politico” e della riapertura delle fosse, con i draghi ormai fuori controllo e la morte del suo più fidato consigliere, potrebbe essere arrivato finalmente il momento di veder splendere la stella dell’erede dei Targaryen in tutta la sua luce, grazie all’aiuto del nano patricida più saggio dell’intero continente occidentale. Per dirla con una citazione, questo potrebbe essere l’inizio di una splendida amicizia.
Con questo settimo episodio, Game Of Thrones si riconferma (se fosse necessario) una serie di altissimo livello nella sua capacità di rielaborare il materiale dei romanzi in chiave “visiva” e di sviluppare in modo nuovo, intelligente, innovativo la complessità dei personaggi e degli svolgimenti.
Ma non solo: anche se non sempre con esiti perfetti – si veda ad esempio la storyline di Dorne – Game Of Thrones è capace di dare vita a un mondo vivo, pulsante, in grado di emozionarci per le storie dei protagonisti e tenerci inchiodati allo schermo.
“The Gift” è l’ennesima dimostrazione che con questa serie non soltanto si va ben oltre i confini del fantasy, ma si stanno esplorando nuovi modi di fare televisione di intrattenimento e lo si sta facendo con altissimi ascolti, che denotano una non comune capacità di incantare tutti, anche il pubblico più mainstream.
Voto: 9
‒ Qui trovate i punteggi del Fanta-Game of Thrones relativi a questo episodio.
‒ Se volete tenervi informati su Game of Thrones, visitate la pagina Facebook Game of Thrones – Italy.
Bella recensione per una stupenda puntata (che secondo me super di poco High Spparrow come migliore puntata di questa stagione). Non sono però sicuro se HS sia davvero manipolato da Ditocorto…
Ciao Gabriele, se intendi per manipolato che Ditocorto possa indurlo a fare letteralmente ciò che vuole…no. Ma che riesca a direzionare il suo fanatismo nella giusta direzione per giovare alla sua causa, decisamente sì.
Nel secondo senso sono d’accordo pure io.
L’High Sparrow assomiglia in modo inquietante a Papa Francesco.
Sam il distruttore e Gilly, comunque una storia d’amore meglio di twilight
Sansa ha tutto il diritto di fare sua la frase “mai una gioia”
Margery in questa puntata ha a disposizione giusto un paio di frame in cui è sporca in una cella, mi ha comunque causato un erezione
Per scusarsi di non averci mostrato Daenerys nuda la scorsa puntata, fanno un intera scena con le tette di una serpe delle sabbie costantemente nell’inquadratura, e da diverse angolazioni, grazie HBO, sei perdonata
Tyrion arriva da Daenerys, scampando per l’ennesima volta da una situazione mortale, e ora vogliamo la GUERRA PIÙ TOTALEEEEEEEEEE
ah dimenticato Cersei è in gabbia… Cercei… È in una cella… QUELLA PU#@&NA È IN UNA CELLA!!!! Giustiziatela e io mi converto ai 7
Daenerys e Tyrion finalmente insieme, Cersei in una cella, un eroico Sam che giace con una donna: puntatona!
se l’articolo l’avesse fatto un maschietto, sicuramente il nome di Tyene sarebbe stato almeno scritto!!
(si scherza… bellissima recensione)
Sarò strano, ma a me è parsa una delle puntate più deboli di questa (bella) stagione. Mi sembra che la confusione che regnava nelle stagioni precedenti abbia fatto di nuovo capolino in questo episodio. Non solo, alcune storyline non sono il massimo dell’intrattenimento (Sam, Daenerys, Dorne – tette a parte!) e infatti risbucano le scene di violenza e di sesso, più o meno giustificate.
Ah. “Il lord di Nido dell’Aquila prima l’ha aizzato contro Margaery…” non credo che sia colpa di Ditocorto l’arresto della regina. Magari mi sbaglio, ma mi viene da pensare che ci sia lui dietro l’arresto di Cersei (che, peraltro, non viene nemmeno interrogata), ma non di Maergery.
Ciao Antonio, secondo me forse hai saltato nella scorsa puntata l’incontro tra Cersei e Ditocorto: il ragazzo che condanna margaery e il fratello non solo lavorava per lui, ma è anche detto abbastanza esplicitamente il fatto che Ditocorto lo abbia “dato in mano” a Cersei. Stessa cosa che ha fatto poi con Lancel
Hai ragione, avevo rimosso (purtroppo mi capita spesso con GoT!)
Ma soltanto io ho trovato assurda la scena dell’antidoto? Per quale motivo una serpe dovrebbe salvare la vita di Bronn? Si è improvvisamente innamorata dimenticando tutto l’odio per le morti avvenute nella sua famiglia? MADDAIIIII
Ricordi cosa amano fare i dorniani secondo Bronn? Lottare e… Comunque è tutta la storyline che continua a sfiorare il ridicolo, ma comincio a pensare che l’abbiano voluta rendere “boutade” per stemperare tutte le altre storie, sempre più cupe, con scene buie e fredde al limite della percezione visiva e così, vai con le comiche…
Eh da lettrice posso dirti che immagino la possibile ragione ma evito di scendere in dettagli o ipotesi! Più che altro ricordati che le serpi delle sabbie sono figlie di tanto padre e non mettono da parte la vendetta facilmente
Non avendo letto i libri non saprei immaginare i motivi di quel gesto. Mi sembra troppo campato in aria
Non sappiamo il loro intento, ricordiamoci che il piano della madre è “far scoppiare una guerra”.
Menomale ho letto la tua recensione, sei riuscita a farmi sembrare meno campata in aria la storia di Sansa.
Un sito di recensioni in cui leggo il messaggio profondo e articolato di Rorschach che fà bella mostra di sé senza neppure un intervento da parte dello staff la dice lunga sul tipo di pubblico a cui è rivolto. Continuerò a rimpiangere Serialmente.
Ciao pallAlbalzo,
La redazione non interviene per moderare o riprendere commenti quando questi non offendono la redazione o gli altri utenti, indipendentemente da quanto siano profondi o articolati. Si interviene, invece, quando ci sono commenti offensivi che ledono il pacifico clima di discussione, come stiamo facendo proprio in questo caso.
Un saluto,
La redazione
Scusa che problema hai col mio commento? Come ti avrei offeso? È vietato fare battute su GOT? E comunque ho commentato per anni su Serialmente, pace all’anima sua, quindi quello che dici non ha senso.
“ha portato molti spettatori a decidere di abbandonare la serie”. Come avrebbe commentato Totò: Ma mi faccia il piacere!