Hannibal – 3×02 Primavera 11


Hannibal - 3x02 PrimaveraCon questo episodio, la nuova stagione di Hannibal chiarisce definitivamente l’intenzione di abbandonare i tradizionali strumenti del racconto televisivo: narrativa convenzionale, trame lineari, distinzione tra realtà e immaginazione sono lontani ricordi, messi da parte in favore di una linea visionaria, folle ed empatica, per osare e raccontare ad un livello superiore.

La lenta evoluzione dello show – da crime eccentrico e visivamente rutilante a viaggio allucinatorio nei misteri delle mente umana – è ormai arrivata ad un punto cruciale, in cui le leggi della fisica e della realtà non sono più necessarie per raccontare ciò che avviene, soprattutto perché questo avviene all’interno di menti sempre e comunque in qualche modo alterate: come quella di Bedelia nel primo episodio e quella di Will in questo secondo.

God’s not who I came here to find

Hannibal - 3x02 PrimaveraSe l’astrazione della violenza in simbolismi è sempre necessaria per raccontare le vicende di un serial killer – anche per evitare di scendere in un orrorifico troppo esplicito –, quando si tratta di Will la sua immaginazione empatica arriva addirittura a trasformare questa astrazione in percezione attiva; una visione così intensa e partecipata che plasma la realtà e la modifica. Così in questo “Primavera” è la mente di Will a portare avanti la trama, interrogandosi e scavando nei propri ricordi e nei propri dubbi, seguendo le molliche di pane che Hannibal semina per stimolarlo. Come per “Antipasto”, lo show sta ancora girando intorno ai fatti (e ai personaggi) lasciati in sospeso per instaurare una sorta di duello a distanza tra i protagonisti in un allenamento preparatorio allo scontro che verrà; ma questa volta almeno gli eventi ci riportano alla fine della seconda stagione, al massacro cui Will è sopravvissuto per volontà del suo stesso assassino.

He wanted us to live

Hannibal - 3x02 PrimaveraAd affiancarlo c’è una figura femminile che ne completa e riflette le azioni e i pensieri, come Bedelia per Hannibal: Abigail, che sembra essere inaspettatamente sopravvissuta anche lei (e per la seconda volta) a Lecter. Non è difficile intuire come sia – persino nel mondo inesplicabile di questo show – assolutamente improbabile che ciò corrisponda a realtà, ma in fondo la cosa non è poi così importante visto che ci troviamo per la maggior parte del tempo nel “mind’s palace” di Will, dove Abigail rappresenta la forza di attrazione che lo riporta costantemente verso Hannibal. Quando alla fine dell’episodio si scopre la realtà della morte della ragazza non è una sorpresa né un twist, perché ormai si è svelata l’importanza di Abigail come parte dell’anima di Will: in qualche modo, non è possibile che muoia perché è prigioniera del suo inconscio, trattenuta dal senso di colpa e dall’essere per lui la personificazione di quel che lo connette ad Hannibal, un elemento fondamentale di autoanalisi e di analisi di Lecter stesso. Nella sequenza parallela di morte e rinascita che vede lei morire – e Will tornare alla vita – c’è tutta la tangibilità di una perdita e l’elaborazione del lutto che è necessario affrontare per schiarire la mente e ricomporre la tazza in frantumi.

If everything that can happen happens, then you can never really do the wrong thing. You’re just doing what you’re supposed to.

Hannibal - 3x02 PrimaveraArrivato in Italia otto mesi dopo la strage, Will è però ancora ossessionato dalle azioni di Hannibal, che gli parlano con un linguaggio comprensibile solo a loro due, come iniziati di un culto esclusivo. Per uno show come questo sarebbe stato impensabile dedicarsi in modo diretto all’azione e alla caccia all’uomo, perché il punto della questione non è mai stato catturare “l’assassino”, o perlomeno non solo; si parla di un’amicizia, per quanto deviata, e le domande che Will si pone con l’aiuto dell’immaginaria Abigail riguardano qualcosa di più profondo; riguardano i confini di questa attrazione e di questo sentimento, di quanto puoi avvicinarti al male senza esserne toccato (come accade a Bedelia) e dell’ineluttabilità del male stesso. Della possibilità di accettarlo e in qualche modo ammirarlo, o della necessità di combatterlo.

You don’t know what side I’m on

Hannibal - 3x02 PrimaveraOgnuno dei due protagonisti è ossessionato dalla morte e dal conflitto tra bene e male, ma prima di tutto dall’affinità elettiva con l’altro: in fin dei conti il “cuore” realizzato col corpo martoriato di Dimmond (una delle cose più forti viste in uno show che di cose forti ne ha proposte parecchie) non è altro che una sorta di macabro corteggiamento, una dedica d’amore di Lecter all’unico uomo che è stato capace di metterlo alla prova e di toccarlo nel profondo.
A interferire in questo rapporto arriva Rinaldo Pazzi, sorta di dopplenganger fiorentino di Will e nemico storico di Lecter – che fa coincidere con la figura del “Mostro di Firenze” – ossessionato dalle sue azioni criminali del passato, una serie di omicidi che ne sono stati il suo esordio di serial killer (in cui i corpi erano stati disposti come parti di quadri famosissimi, la Primavera di Botticelli in primis). L’Ispettore Pazzi è determinato a catturare Hannibal per rifarsi di un vecchio errore e vede in Will un alleato, ma la questione è invece molto più ambigua: quel che cerca Will è vendetta, giustizia o soltanto il modo di ricongiungersi col proprio lato malvagio?

You are already dead, aren’t you?

Hannibal - 3x02 PrimaveraLa peculiarità di “Primavera”, oltre all’estrema ricchezza visiva che riflette la deriva della mente di Will, risiede anche nella percezione dello sguardo di Hannibal che non abbandona mai lo spettatore: pur essendo assente fino agli ultimi minuti dell’episodio, come una divinità prevede le mosse e le anticipa, guida i destini e mostra occasionalmente la propria forza attraverso sanguinari miracoli. La presenza costante dell’arte amplifica la sensazione di presenza di Lecter, perché in fin dei conti se la magnificenza dell’arte non è altro che un tentativo di avvicinarsi a Dio, è proprio con esso che Hannibal è costantemente in sfida, nel tentativo di dimostrare la propria superiorità.
Gli echi di surrealismo, pittura del Rinascimento, le catacombe, l’architettura medioevale e la qualità quasi caravaggesca dei giochi di chiaroscuro sono da sempre inseriti nello show ma qui, anche grazie all’ambientazione italiana, la loro presenza è ostentata ma funzionale a raccontare la complessità dell’incontro di due immaginazioni differenti ma in costante dialogo, divise ma in perenne ricerca l’una dell’altra, come il buio e la luce.

I forgive you

Hannibal - 3x02 Primavera“Primavera” chiede allo spettatore uno sforzo in più ed è un episodio lento, pesante, compiaciuto: c’è da scommettere che molti abbandoneranno la visione di Hannibal a questo punto, stremati dalla sensazione che l’estetica abbia preso il sopravvento sulla sostanza. Ma quando si arriva finalmente all’incontro dei due protagonisti e si tirano le somme, ci si rende conto di quanto la natura visionaria dello show si stia mostrando in tutta la sua forza, estremizzando un modo differente di raccontare, tanto più affine al materiale dei romanzi di partenza e forse anche migliore. Un raccontare che pur dicendo pochissimo – e svolgendo gran parte del proprio plot nei recessi delle menti dei protagonisti – è capace di portare avanti le fila della trama e illuminare una nuova fase dell’evoluzione dei personaggi.

Voto: 9

 

Informazioni su Eugenia Fattori

Bolognese di nascita - ma non chiedete l'età a una signora - è fanatica di scrittura e di cinema fin dalla culla, quindi era destino che scoprisse le serie tv e cercasse di unire le sue due grandi passioni. Inspiegabilmente (dato che tende a non portare mai scarpe e a non ricordarsi neanche le tabelline) è finita a lavorare nella moda e nei social media, ma Seriangolo è dove si sente davvero a casa.


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11 commenti su “Hannibal – 3×02 Primavera

  • Crasp

    Puntata meravigliosa e recensione perfetta, anche il voto azzeccatissimo secondo me. In questa stagione pare si sia raggiunto un livello superiore, ma non solo in termini di scrittura, anche tecnicamente, regia e fotografia sono arrivate ad un punto che non avevo mai visto in nessun’altra seria, davvero un piacere da guardare. Proprio per questo non ho la sensazione che l’estetica abbia sostituito la sostanza, anzi, penso che vi sia quasi un equilibrio tra le due, che ha migliorato di molto il prodotto.

    Volevo chiedere se sapete se le riprese si sono svolte davvero a Palermo, se scopro che sono stati vicino casa mia a mia insaputa mi mangio le mani ahahaha

     
    • Eugenia Fattori L'autore dell'articolo

      Grazie dei complimenti! Mi ha ispirato questo meraviglioso episodio. Però ti deludo, pare che la cappella normanna sia stata ricostruita con una spesa di mezzo milione di dollari – sono stati a Firenze, ma non a Palermo!

       
      • Lunaspina

        Devo contraddirti… studio storia dell’arte medievale e sono stata alla Cappella Palatina di Palermo. Ho osservato le riprese con attenzione. La location è proprio quella, ivi città compresa.

         
  • Cletio

    Questo episodio di Hannibal è assolutamente straordinario, a mio parere anche superiore al precedente.
    Ha un impatto visivo potentissimo e raramente in una serie tv ho visto un’introspezione psicologica dei personaggi di questo livello.
    Poi al 95% degli spettatori questa serie non piacerà (troppo lenta, non si capisce, ecc ecc) ma… sticazzi.
    Solo applausi per Fuller. Chapeau.

    PS: complimenti per la bellissima recensione

     
  • jackson1966

    Bellissima recensione per una stupenda serie. Per me il tempo vola quando lo guardo, altro che lento. Ed io non ho visto ne ho intenzione di vedere BB, TD ed altre serie osannate. Ma questa è troppo bella e troppo sottovalutata secondo me

     
  • Steph by steph

    Serie bellissima, fantastica, incredibile non ho parole per descriverla
    Peccato che gli ascolti siano pessimi (0,5 di Rating con un milione scarso di spettatori sono troppo pochi per una rete broadcast)
    Sempre saputo che questi show non devono andare sulle generaliste

     
  • SerialFiller

    Bella puntata non c’è che dire ma nessuno parla della bellissima e importante prova del Pietro Savastano di Gomorriana memoria. Un Fortunato Cerlino supermegaconvincente. Attorone davvero che passa dal napoletano all’inglese in maniera mooolto convincente bucando lo schermo in maniera inattesa.

     
  • Davide Canti

    Sono d’accordissimo con la recensione (molto molto bella). È fantastico come, ripensando all’episodio, capisco quando lo definisci “lento, pesante, compiaciuto”, ma nel momento della visione sono rimasto incollato alla tv in balia delle immagini e questa lentezza non l’ho percepita per niente.

     
  • Firpo

    Due episodi, due centri. Fantastico episodio anche questo.

    E complimenti a “Don Savastano”. Bravissimo attore. Non sfigura affatto accanto agli altri attori “ammerregani” e non.