Masters of Sex – 3×11 Party of Four


Masters of Sex – 3x11 Party of FourLa terza stagione è quasi giunta al termine e il penultimo atto arriva dopo un blocco di episodi dall’andamento quantomeno altalenante, che a picchi di grande qualità ha alternato discutibili scelte narrative. La conclusione è vicina e il cuore della matassa ormai non può che venire al pettine. Fortunatamente.

“Party of Four” è un episodio tematicamente molto complesso, in cui l’azione procede a vele spiegate e tante situazioni preparate negli episodi precedenti trovano il modo di esplodere nella maniera più evidente possibile, lasciando tanto materiale per il season finale in arrivo. Al contempo l’episodio è anche estremamente semplice dal punto di vista strutturale: due spazi rigidamente definiti e abitati sempre dagli stessi personaggi, da una parte il gruppo a cui il titolo allude, dall’altra Libby, accompagnata da Paul e John.

Rimanendo per ora sulla prima parte, il titolo dell’episodio chiama in causa numericamente i personaggi, ovvero Bill, Virginia, Dan e Alice, sua moglie, interpretata dalla bravissima Judy Greer. Il finale della scorsa puntata aveva mostrato Bill prendere atto della relazione tra Virginia e Dan e “Party of Four” rappresenta proprio la sua occasione di riscatto, il momento in cui mettere in piedi una partita a scacchi in cui giocarsi il tutto per tutto, a partire dall’imbarazzante situazione inscenata. L’episodio prende allora una strada molto particolare, diventando una commedia degli equivoci dove il dramma viene sempre stemperato da situazioni comiche più o meno casuali, con un tocco che ricorda quello di Ernst Lubitsch e una situazione narrativa che rimanda da vicino a quella di Partita a quattro, uno dei capolavori del regista tedesco. La volontà di Bill di vincere il match contro Dan è talmente ferrea da fargli dimenticare che così facendo allontana sempre più Virginia perché aumenta la voragine che c’è tra i due sulla questione del controllo. È la sensazione di non sentirsi mai alla pari con Bill che ha fatto scappare la donna e proprio questa sensazione si replica paradossalmente nel momento in cui Bill lotta per lei.

They’re all different, untill they’re all the same.

Masters of Sex – 3x11 Party of FourIl gioco delle coppie trova un momento di svolta quando si arriva alla più classica delle situazioni a tavola, dove parte una sorta di tutti contro tutti con Bill a fare il maestro di cerimonie e a servire sempre più champagne ad Alice, in modo da farle tirare fuori ogni altarino e frase fuori posto possibile per mettere legna al fuoco e bastoni tra le ruote del tandem Dan-Virginia. Non mancano i colpi proibiti in una discussione che non può che finire male, con i due maschi alfa molto più preoccupati della loro rivalità che della conquista di Virginia, la quale, non a caso, è la prima ad esplodere. Quando dalla tavolata unica si passa alla doppia coppia si assiste a dialoghi di grande intensità, dove le frecciate e i doppi sensi recitano la parte del leone e in cui ciascuno dei “traditi”, per guadagnare terreno, tenta addirittura di infangare il proprio partner. In questa fase però, la macchina del fango non fa altro che rivelare il rancore di Alice e Bill, anime che lottano (invano) con il proprio dolore e che fanno i conti con l’attaccamento ancora fortissimo a relazioni molto probabilmente terminate, quantomeno stando alla situazione attuale. Di questa brillantissima sezione si conserva il monologo di Alice che, nel descrivere con certosina precisione Dan, in particolare nel suo essere la persona perfetta in ogni suo comportamento ma solo per un periodo limitato, offre una splendida quanto cruda descrizione degli effetti dell’amore sulle persone.

However you want me to be , I’ll be.

Masters of Sex – 3x11 Party of FourAbbiamo lasciato Libby e Paul alla proposta di matrimonio e di fronte al bivio a cui la donna si è avvicinata con una nuova consapevolezza, senza tante forzature e con la prudenza di chi conosce i propri limiti e il proprio dolore. Paul le prova tutte per accelerare i tempi, diventando il fixer di casa, mostrandosi come il compagno perfetto sotto tutti i punti di vista e ponendosi verso i figli, John in particolare, come una nuova figura paterna. Il suo atteggiamento è talmente radicale e testardo da destare più di un sospetto sulla sua autenticità o quantomeno sulla provenienza di un tale bisogno di costruire un nucleo familiare. Il comportamento che ha con John non fa una piega: entrambi colmano una reciproca mancanza e trovano nel loro incontro momenti di sollievo individuale e condiviso. Il parallelo tra le due principali situazioni narrative dell’episodio è disarmante: da una parte c’è la scelta consapevole di una donna sempre più matura, dall’altra c’è un gruppo di individui che nel credersi dei fenomeni si rivelano degli immaturi in balia di giochini infantili. La grandezza del personaggio di Libby in quest’episodio emerge sia nella messa in scena delle sue qualità sia nella tranquillità con cui mostra le proprie fragilità. Nel motivare a Paul la sua ritrosia a divorziare da Bill la donna offre due ragioni complementari: da una parte il dolore nel far star male la persona con cui ha costruito una famiglia; dall’altra la paura che a lui, al contrario, possa non importare quasi nulla di un eventuale divorzio.

My husband would never hurt a child.

Masters of Sex – 3x11 Party of FourNonostante una situazione nettamente più serena che in passato, Libby è nel pieno di una lotta durissima contro le pressioni di Paul: il conflitto interiore che sempre abbiamo apprezzato nel suo personaggio viene esteriorizzato grazie alla figura del nuovo compagno e così facendo la lotta di Libby arriva in superficie con tutte le sue dolorose problematiche. Questo segmento narrativo dimostra tutta la grinta e l’energia di un personaggio in passato sottovalutato e tali caratteristiche emergono qui in tutta la loro potenza, dimostrando anche generosità e ampiezza di vedute. L’arrivo della polizia e l’indagine su Bill taglia fuori (letteralmente) Paul e lascia al centro dell’azione Libby e John, madre e figlio in lotta contro il mondo. Tra i tanti momenti da ricordare spicca il dialogo i due circa la figura di Bill e la carenza di affetto che entrambi hanno provato e tuttora provano. John ha paura che ora il padre lo odierà ancora di più, vorrebbe che gli dedicasse più affetto e tempo; e Libby è fantastica nel nascondere l’evidente parallelo tra lei e il figlio rispetto a Bill e a rigirare il discorso, da eccellente madre e da donna matura, dicendogli che è il padre ad avere paura della sua perfezione, cosa che al contempo gratifica il figlio, difende il marito e non è neanche una bugia. In un altro momento forse si sarebbe lasciata andare ad un pianto liberatorio, condividendo col figlio il proprio dolore; questa volta no, perché sa qual è la cosa giusta da fare, nei confronti suoi, del figlio e del marito (nonostante questi non meriti alcuna protezione), e lo fa nel migliore dei modi possibili.

“Party of Four” è un episodio molto diverso dai precedenti, che schiaccia il piede sull’acceleratore tagliando fuori tutte le storyline non indispensabili e concentrandosi sui personaggi principali, offrendo un’ottima rampa di lancio per il season finale.

Voto: 8,5

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".

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