74° Golden Globe: i vincitori 11


74° Golden Globe: i vincitoriSi è da poco conclusa al Beverly Hilton hotel la cerimonia di premi col maggiore tasso alcolico della stagione: i Golden Globe. Con un Jimmy Fallon che, oltre al numero iniziale, non ha regalato grandi emozioni (Ricky, ci manchi), la serata è stata ricca di sorprese. 

Su tutte spicca la vittoria nella categoria miglior serie drammatica da parte di The Crown, che ha battuto la spietata concorrenza di Westworld e Game of Thrones, i favoriti della vigilia. La serie targata Netflix si porta a casa anche il premio per la miglior attrice in una serie drammatica, vinto da Claire Foy per la sua interpretazione di Elisabetta II. Grande sorpresa anche per il miglior attore drammatico Billy Bob Thornton che vince per Goliath.

Tra le commedie meritatissima la vittoria nella categoria più importante per Atlanta, accompagnata dal successo del futuro Lando Calrissian (per lo spin off di Star Wars dedicato ad Han Solo), Danny Glover, come miglior attore.

The People v. O. J. Simpson: American Crime Story continua la striscia positiva di vittorie iniziata con gli Emmy, anche se The Night Manager arriva a fine serata con tre premi, togliendo alla serie FX la vittoria in altrettante categorie per gli attori.

Forse però la sorpresa più grande è che La La Land non abbia vinto anche tutti i premi nelle categorie televisive – ha infatti trionfato con 7 premi su 7 nomination.

Prima di passare alla lista completa, merita una menzione speciale lo splendido discorso di Meryl Streep dopo aver vinto il premio alla carriera.

Ecco la lista con i vincitori:

Miglior serie drammatica

The Crown

Stranger Things

This Is Us

Game of Thrones

Westworld

 

Miglior attrice in una serie drammatica

Caitriona Balfe – Outlander

Claire Foy – The Crown

Keri Russell – The Americans

Winona Ryder – Stranger Things

Evan Rachel Wood – Westworld

 

Miglior attore in una serie drammatica

Rami Malek – Mr. Robot

Bob Odenkirk – Better Call Saul

Matthew Rhys – The Americans

Liev Schreiber – Ray Donovan

Billy Bob Thornton – Goliath

 

Miglior serie commedia o musicale

Atlanta

Black-ish

Mozart in the Jungle

Transparent

Veep

 

Miglior attrice in una serie commedia o musicale

Rachel Bloom – Crazy Ex-Girlfriend

Julia Louis-Dreyfus – Veep

Sarah Jessica Parker – Divorce

Issa Rae – Insecure

Gina Rodriguez – Jane the Virgin

Tracee Ellis Ross – Black-ish

 

Miglior attore in una serie commedia o musicale

Anthony Anderson – Black-ish

Gael Garcia Bernal – Mozart in the Jungle

Donald Glover – Atlanta

Nick Notle – Graves

Jeffrey Tambor – Transparent

 

Miglior miniserie o film per la televisione

American Crime

The Dresser

The Night Manager

The Night Of

The People v. O. J. Simpson: American Crime Story

 

Miglior attrice in una miniserie o film per la televisione

Felicity Huffman – American Crime

Riley Keough – The Girlfriend Experience

Sarah Paulson – The People v. O. J. Simpson: American Crime Story

Charlotte Rampling – London Spy

Kerry Washington – Confirmation

 

Miglior attore in una miniserie o film per la televisione

Riz Ahmed – The Night Of

Bryan Cranston – All the Way

Tom Hiddleston – The Night Manager

John Turturro – The Night Of

Courtney B. Vance – The People v. O. J. Simpson: American Crime Story

 

Miglior attrice non protagonista in una serie, miniserie o film per la televisione

Olivia Colman – The Night Manager

Lena Headey – Game of Thrones

Chrissy Metz – This Is Us

Mandy Moore – This Is Us

Thandie Newton – Westworld

 

Miglior attore non protagonista in una serie, miniserie o film per la televisione

Sterling K. Brown – The People v. O. J. Simpson: American Crime Story

Hugh Laurie – The Night Manager

John Lithgow – The Crown

Christian Slater – Mr. Robot

John Travolta – The People v. O. J. Simpson: American Crime Story

 

 

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11 commenti su “74° Golden Globe: i vincitori

      • Eugenia Fattori

        Ma a parte quanto piaccia Hiddleston, l’interpretazione non era certo una delle sue migliori. Ma non essendo stato candidato il mio amato Matt Smith, non mi è pesata la sua vittoria 😉

         
        • Attilio Palmieri

          La vittoria di Tom Hiddleston per me è la più scandalosa di tutte perché oltre ad essere fuori parte e ad aver offerto un’interpretazione a mio avviso poco più che mediocre, competeva con veri mostri sacri: Riz Ahmed (interpretazione da brividi), Bryan Cranston, John Turturro (forse il miglior ruolo della carriera) e soprattutto Courtney B. Vance (che ha realizzato un’interpretazione davvero da fenomeno).

           
  • Son of The Bishop

    Da persona abbastanza distaccata e che non si è appassionato a nessuna delle serie candidate, posso dire che i premi una volta tanto sono stati per lo più giusti(intendo fra quelli che ormai erano in nomination).
    The Crown era effettivamente la serie di miglior fattura e ha vinto meritatamente. Stranger Things era un fenomeno; Westworld una delle serie più sopravvalutate dell’anno: spesso lenta e raramente appassionante, difetti che Nolan prima di questo prodotto non aveva mai sfoggiato.
    Sulle tre vittorie di The Night Manager non sono convintissimo, per quanto riguarda Hiddelston e la Colman, ma Hugh Laurie è un mostro sacro e ha strameritato e sono contento che abbia vinto, in particolare dopo l’ostracismo nei suoi confronti che è stato applicato nel Regno Unito.

     
  • zip

    Qualunque sia il giudizio su The Night Manager, il premio agli attori è stato a mio avviso strameritato. Laurie non è in discussione. Mai. Ma anche la Colman ha offerto una prova superba e Hiddleston per me era perfetto per la parte. Poi ovviamente ci sono state anche altre ottime interpretazioni e qualcuno perde sempre.

     
  • Teresa

    Io sono contenta per il mio amato Billy Bob Thornton, anche se Goliath non mi sembra ‘sta gran cosa.
    The crown non lo guardo perché non è il mio genere, ma che Claire Foy fosse molto brava me ne ero accorta guardando White heat (che avremo visto giusto in 3).
    Poi Hugh Laurie non si discute, e i premi per lui sono sempre troppo pochi.
    Atlanta non riesce a piacermi davvero, ma visti gli altri nominati, per me è giusto che sia stata premiata.

     
  • Teresa

    Io sono contenta per il mio amato Billy Bob Thornton, anche se Goliath non mi sembra ‘sta gran cosa.
    The crown non lo guardo perché non è il mio genere, ma che Claire Foy fosse molto brava me ne ero accorta guardando White heat (che avremo visto giusto in 3).
    Poi Hugh Laurie non si discute, e i premi per lui sono sempre troppo pochi.
    Atlanta non riesce a piacermi davvero, ma visti gli altri nominati, per me è giusto che sia stata premiata.

     
  • rosanna

    Trovo questo articolo come una nota stonata rispetto all’altissima qualità rappresentata da questo vostro sito . Mi spiace moltissimo fare questo primo commento, dopo tanti anni in cui avrei voluto lasciare il silenzio, in cui vi leggevo e vi leggo, con un commento diverso di riconoscenza , stima e affetto.

    Individuo e argomento il mio dissenso a quest’articolo in due elementi.

    Il primo è quello per cui dopo tanta critica di alto livello letterario, in cui ritrovarvi ogni volta ben distanti dalla melassa di internet e media mainstream, e dopo tanta critica al fenomeno premi , oscar e tutto il baraccone a seguito, avevate l’onore e l’onere di concludere la visione del fenomeno golden globe, rispettando un minimo la linea editoriale …l’autore di questo pezzo sembra un ingrediente completamente separato dall’ensemble dotato di spirito critico, a volte più vicino a un certo gusto a volte meno, ma non togliendo mai nulla alle qualità richieste a un critico/intellettuale di una volta, merce sempre più rara visto l’andazzo dei nostri pseudo critici e pseudo intellettuali .

    E, purtroppo, il secondo elemento sigilla quanto detto nel primo, nel momento in cui si definisce il discorso finale , di una professionista dell’arte cinematografica, in qualità di “spendido discorso” , quasi a non aver visto nessun prodotto legato alla mission di questo sito, ergo alcuna serie tv di grandissimo merito nella capacità di denuncia vuoi dell’impero americano ( repubblicano o democratico ) , vuoi della propaganda dei media ( una volta si poteva riconoscere solo nella pubblicità politica proconservatori, ma adesso no, adesso lo sanno anche i bambini che Obama o la Clinton sono, tanto come Bush o Trump, candidati manchuriani.

    rosanna

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