Doctor Who – 10×07 The Pyramid at The End of the World


Doctor Who - 10x07 The Pyramid at The End of the WorldI Monaci si sono dimostrati fin da subito degli antagonisti degni di nota: e infatti, il Dottore non poteva certo accantonarli dopo una puntata. Il discorso in questa “The Pyramid at The End of the World” si fa ancora più interessante, andando a toccare temi fondamentali nella narrazione di tutta la serie.

– I mean the President. The Doctor.
The Doctor’s not a President. What’s he President of?
Well, in times of crisis… Earth.

Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare: il Dottore non si è mai tirato indietro quando si trattava di salvare l’umanità, ma qui la situazione non è dura, è disperata. E allora viene tirata in ballo di nuovo la nomina a Presidente della Terra, una nomina che grava sulle spalle del Dottore come tante altre cose, ma è un fardello che deve portare per la missione a cui si è dedicato per tutta la vita.
La situazione è aggravata dal fatto che il nostro non ci vede: il Dottore è costretto a fare i suoi soliti salti mortali ma con una difficoltà non da poco in più, un handicap che si rivelerà decisivo per le sorti dell’umanità e del suo rapporto con Bill, che è un po’ il simbolo del rapporto che il Dottore ha da sempre con le companion: il Presidente della Terra non ha (quasi) mai visto il profondo legame che la companion instaura con lui, o forse non ha voluto vederlo, per preservare la fortunata (o no?) di turno da tutta la morte e la distruzione che lo circonda.
I Monaci sono un nemico subdolo, forse tra i più pericolosi che il Dottore ha dovuto affrontare: ben lontani dai Dalek per modo di agire e, soprattutto, di pensare, fanno dell’appoggio incondizionato la loro arma, chiave di volta per salvare la Terra. Una condivisione di ideali per secondi fini per loro non è assolutamente concepibile: non può esserci paura, non può esserci strategia. La condivisione deve essere come l’amore: puro e allo stesso tempo rischioso.

The end of the world… is a billion, billion tiny moments. And somewhere, unnoticed, in silence or in darkness, it has already begun.

Doctor Who - 10x07 The Pyramid at The End of the WorldI Monaci sono principalmente pericolosi perché sono intelligenti: al contrario di molti nemici del Dottore, la violenza e la voglia di distruggere non fanno parte del loro DNA. Ci sono voluti millenni prima che trovassero la chiave di lettura della nostra storia e del nostro destino, agendo solo quando ci saremmo ritrovati con le spalle al muro. È british humor quello che sottolinea come non è la guerra, la violenza o un conflitto nucleare quello che ci porterà alla rovina, ma un paio di occhiali rotti e qualche birra in più: l’assoluta banalità del male. E la banalità del destino, della vita stessa, che è assolutamente irrazionale nel suo dipanarsi ma che ha un binario ben preciso su cui si muove: non bisogna guardare dove indica il dito, ma esattamente dall’altra parte.
I Monaci trattano lo svolgersi degli eventi come se fossimo marionette, come se tutti noi fossimo dei pupazzi in balia di un burattinaio che decide per noi e sa già come andrà a finire. La scelta dei fili tirati che rappresentano i vari movimenti degli eventi ricorda un po’ da vicino il mito di Cloto, Atropo e Lachesi, le tre Parche che deciderebbero delle nostre vite tessendo fili, trame, finché l’ultima, con una bella forbice, pone fine a tutto quello che c’è stato prima.

Because I’m blind.

Doctor Who - 10x07 The Pyramid at The End of the WorldLa cecità del Dottore non gli vieta comunque di vedere chiaro il pericolo e di intimare all’umanità di non accettare nessun tipo di accordo: la soluzione sembra a portata di mano, ma incredibilmente Twelve non si ricorda di fare i conti con colui che ci governa tutti, persino lui: il Destino. L’assoluta banalità di un destino che gli ricorda come le cose più semplici – e che diamo per scontate – siano quelle che poi ci fregano; il diavolo sta nei dettagli, dice qualcuno. E allora è la banalità di una combinazione – di cui peraltro è a conoscenza – a innescare una catena di eventi che il Dottore non aveva previsto.
Bill non può ragione come il Dottore, non ha quelle conoscenze che la potrebbero portare a trovare una soluzione folle in tempi rapidi: allora la soluzione è una sola, ovvero l’amore incondizionato verso colui che le ha cambiato per sempre la vita. Restituire la vista al Dottore vuol dire salvarlo ma anche finalmente aprigli gli occhi in senso lato sul fatto che non sempre la soluzione più logica è quella giusta per ogni momento. Stavolta serve fare una scelta di cuore, una scelta che non ammette condizioni, del tutto disinteressata, e difatti Bill è l’unica della spedizione originaria a non diventare cenere.

Con “The Pyramid at The End of the World”, Moffat e Harness danno il là a una seconda parte di stagione ben definita, dove ci aspetta un futuro con i Monaci a capo della Terra e i nostri eroi relegati a ruoli completamente differenti.
Si arriva alla fine del mondo dopo aver scelto il cuore al posto del cervello: un messaggio molto forte che probabilmente né gli spettatori né i protagonisti dimenticheranno tanto facilmente.

Voto: 7½

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Informazioni su Ste Porta

Guardo tutto quello che c'è di guardabile e spesso anche quello che non lo è. Sogno di trovare un orso polare su un'isola tropicale.

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