Halt and Catch Fire – 4 x01/02 So it Goes & Signal to Noise 2


Halt and Catch Fire – 4 x01/02 So it Goes & Signal to NoiseEd eccoci all’inizio della fine: Halt and Catch Fire inaugura la sua stagione conclusiva con una doppia premiere che ha il compito, ben riuscito, di condensare gli eventi dello scorso season finale e porre le basi per il prosieguo – e la conclusione – del racconto. Tra esercizi di stile e scrittura ben dosata, questi due episodi ci reimmettono nel flusso, calibrando perfettamente la narrazione tra l’avanzare del progresso tecnologico e l’evoluzione intima e professionale dei vari protagonisti.

Serie ampiamente sottovalutata, tra gli ultimi baluardi di una modalità narrativa tipica di un’era televisiva giunta agli sgoccioli, Halt and Cath Fire apre la sua ultima stagione con una coppia di episodi apparentemente costruiti come unicum narrativo, ma che invece distinguono due fasi precise del racconto: se “So It Goes” ha lo scopo di portare avanti la temporalità dell’azione, presentandoci i vari cambiamenti che hanno investito i personaggi, “Signal to Noise” è la giusta pausa per fermarsi ad approfondire come questi cambiamenti oggettivi hanno plasmato soggettivamente i protagonisti. La scelta di trasmettere questi due episodi in un’unica premiere dà alla narrazione un respiro più ampio, creando le basi per una ripartenza calibrata, in cui ogni aspetto del racconto ha il suo giusto peso.
Dopo una panoramica generale, costruita con un finto piano sequenza che ci porta avanti di anni, si pongono le basi di uno scontro bidirezionale: i sorrisi finti e ostentati di Donna e la pacata soddisfazione di Gordon si oppongono alla malinconia di Joe e Cameron, bloccati entrambi in uno stato di inerzia da cui sembra impossibile uscire.

Halt and Catch Fire – 4 x01/02 So it Goes & Signal to NoiseI due ex-coniugi sono fuori da quell’impasse tipico di chi vive ogni fase della vita lasciandosi guidare da dinamiche personali; hanno già provato a far funzionare amore, famiglia e lavoro, ma non ci sono riusciti. Con maturità e dedizione hanno dunque abbracciato una rinnovata condizione in cui ciò che fa parte della loro vita privata non riuscirà più a intaccare lo slancio della loro vita professionale. Anche le importanti questioni con le due figlie vengono affrontate senza eccessivi drammi e con un distacco che, sebbene non sia noncuranza, tradisce una precisa scala di priorità. Donna è riuscita a far fruttare quello che le era stato additato come difetto, ovvero scartare le persone scomode al fine di aumentare gli introiti o limitare le spese, e Gordon si è liberato dall’ansia di rivoluzionare il mondo, riuscendo finalmente a godersi il momento proficuo.
Joe e Cameron sono invece in una fase completamente diversa, entrambi – anche se per motivazioni molto differenti – si ritrovano in uno stato professionale confuso proprio in virtù di alcune mancanze legate alla sfera privata. Se McMillan si ritrova perso in una solitudine che sa di aver contribuito a generare e ad alimentare, Cameron viene direttamente dal fallimento di una scelta sofferta e vissuta come indispensabile per la sua crescita come donna: puntare tutto sul matrimonio con Tom, per paura di deluderlo ancora.

Am I cruel?

Halt and Catch Fire – 4 x01/02 So it Goes & Signal to Noise“Il World Wide Web potrebbe essere la cosa miglior dopo il pane a fette”, diceva Gordon nella puntata finale della scorsa stagione, ponendo le basi per Loadstar, il browser che Cameron non è riuscita a completare in tempo per cercare di essere una moglie migliore. Il tradimento l’ha gettata in uno stato di remissività totale, in cui ha perso la bussola del suo stesso essere. La vita in Giappone, la soddisfazione per Space Bike e la nuova sfida di Pilgrim le hanno dato l’illusione di restare ancorata alle proprie priorità personali, quando invece la scelta di accantonare Loadstar è la chiara dimostrazione di aver rinunciato a qualcosa di importante per tener fede a una promessa che sa di aver infranto. Gli eventi della scorsa annata hanno indotto in Cameron un disperato bisogno di sentirsi una persona migliore, proprio per questo sente la necessità di far funzionare il suo matrimonio, anche a scapito del browser e della sua libertà creativa, al di là di Joe, al di là di Tom. Doveva focalizzarsi sulla sua scelta, doveva far di tutto per dimostrare a se stessa di non essersi lasciata andare a una decisione senza nessun fondamento razionale. Per far questo prova a diventare madre, si allontana da Joe, si impegna a vivere le sue scelte con perentoria decisione. Ma nonostante tutto, il naturale corso della vita le toglie lo scettro da protagonista, travolgendola con eventi fuori da ogni controllo: madre natura le nega la maternità e Tom la lascia per un’altra. È la vita a scegliere per lei, a indicarle una strada liberandola dallo spettro della colpa, ma lo stato mentale in cui si trova a vivere sembra dimostrare tutt’altro che una liberazione. Dentro se stessa vi è come un turbine inarrestabile di sensazioni incomprensibili che spingono il suo corpo a chiudersi in una barriera protettiva. Infatti, l’unico modo per aprirsi è attraverso una cornetta telefonica al cui estremo trova Joe, iconica rappresentazione di una rinuncia, ma ancora di più un uomo perso in una confusione mentale, diversa per sorgente e manifestazione, ma uguale alla sua per entità e qualità. Cameron e Joe si ritrovano e,  grazie a una comunione di disarmoniosi sensi riescono, forse per la prima volta, a vedersi davvero.

If we had worked on this… together… it could have been amazing.

Halt and Catch Fire – 4 x01/02 So it Goes & Signal to NoisePerso in una frenetica ansia creativa, Joe McMillan inonda la scena con una intensità particolare: ogni suo sguardo, ogni singola movenza è più eloquente di mille parole. Già nel corso delle puntate finali della scorsa stagione era percepibile in lui un barlume di cambiamento, che Cameron riusciva ad alimentare con la sua sola presenza; tra i due si era creato un canale energetico speciale che aveva portato Joe a una sorta di rivelazione di se stesso. Il primo episodio di questa doppia premiere ci mostra come la sparizione di Cameron lo abbia ancorato all’interno di un limbo che non riesce a superare: ha guardato l’orizzonte davanti a sé, ha visualizzato chiaramente la strada da percorrere, ma si ritrova fermo davanti alla soglia, incapace di fare quel salto verso la vita che ha realmente scelto di vivere. Il rancore verso Cameron è infatti dovuto a questo, inutile nascondersi dietro quel codice non scritto o dietro l’anno di vantaggio perso verso Mosaic. Come fa notare la stessa Cameron, poteva benissimo assumere qualcuno per scrivere il codice, cavalcare l’oda di un’intuizione geniale e buttarsi a capofitto nella rivoluzione predetta. Ma Joe non voleva questo, aveva bisogno di farsi alimentare da colei che lo rende una persona migliore, come uomo, come professionista, come precursore dei tempi.

Da solo in quello scantinato, sommerso da post-it, non riesce a far funzionare gli ingranaggi della sua mente, a farli diventare progetti concreti. Bastano cinque minuti con Cameron e, da una frase detta per tutt’altro scopo – You know, the way things are growing… you’re gonna run out of Post-its pretty soon –, si ritrova immerso in un flusso creativo inarrestabile. Nonostante lo scontro con Gordon, che non vuole neanche sentire la sua idea, Joe si ritrova improvvisamente al di là della soglia, e non può non constatare che in parte c’entra anche Cameron. Ed è proprio per questo che fa quella telefonata che si protrarrà per tutto il secondo episodio; prima ancora di sapere che la ragazza non tornerà in Giappone e che tra lei e Tom è finita, Joe fa pace con se stesso ammettendo che ha bisogno di lei, che vuole averla nella sua vita a qualunque condizione. Poi tutto cambia, dal compromesso al desiderio: quel fischio del bollitore che sveglia Cameron dopo una notte di comunione in absentia è una delle più belle dichiarazioni d’amore che si possano mai avere. E dopo una giornata passata tra confessioni e sproloqui il gioco si fa duro, culminando in un incontro che assume i caratteri di un’agnizione.

I wanted to celebrate our success

Halt and Catch Fire – 4 x01/02 So it Goes & Signal to NoiseLa lentezza di “Signal to Noise”, episodio scandito dalla telefonata tra Cameron e Joe, viene smorzata dalla frenesia che dà corpo all’incidente scatenante che, tra gli altri – lo stand by di Pilgrim, l’idea di Joe del “sito di siti” prontamente captata da Donna –, sembra essere la base su cui costruire il prosieguo di stagione: Callnet non ha più banda a disposizione, la MCI blocca sul nascere l’espansione del provider.
Dopo anni di immobilismo creativo, l’idea del browser dà a Gordon una nuova linfa, ma a poco a poco il successo del provider gli ha immesso una sorta di calma che, per quanto scostante con la sua indole progressista, è vissuta come cosciente realizzazione personale: Gordon vuole godersi il suo successo, vuole comportarsi come un conquistatore che dopo aver ottenuto il castello si gode il lusso delle sue stanze, senza dimenticare di proteggerne i confini. Ma all’improvviso un terremoto minaccia le fondamenta del tutto e niente e più sicuro come sembrava un secondo prima.
Tra la cometa di Halley disegnata da Haley e l’idea di Joe rimasta sospesa – anche nella telefonata con Cameron il racconto dell’idea viene interrotto dall’arrivo di Gavin Green – Gordon potrebbe ritrovare la via della creazione, anche perché – come gli fa notare Boz in piena crisi di mezza età – i colpi da tirare non sono ancora del tutto esauriti.

“So it Goes” e “Signal to Noise” sono due episodi più che convincenti, un buon inizio per quella che ha tutte le carte in regola per essere un’ottima stagione conclusiva. A dispetto dell’eco leggermente dismessa che Halt and Cath Fire ha lasciato in questi ultimi quattro anni, la serie creata da Christopher Cantwell e Christopher C. Rogers rappresenta un esperimento importante per una tipologia di racconto che ha fatto la storia della televisione, ponendosi a conclusione di quell’era fantastica che partendo da The Sopranos e Six Feet Under si espande con Breaking Bad e Mad Men, solo per citare i più noti. Halt and Catch Fire è un fanalino di coda, ma con tutte le potenzialità per inebriarci di luce accecante.

Voto 4×01: 8
Voto 4×02: 8
½

 

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2 commenti su “Halt and Catch Fire – 4 x01/02 So it Goes & Signal to Noise

  • terst

    Grazie per l’ottima recensione!
    Questi due episodi (e anche il terzo, ma non spoilero) mi hanno ancora una volta stupito per riuscire a unire ottime scelte di regia (il montaggio iniziale sul passare del tempo, la telefonata Joe-Cameron sulla quale non ho parole per quando vera e emozionante sia stata… ma tutti i momenti di tenerezza Joe-Cameron mi squagliano il cuore) a una trama sempre viva e coinvolgente. HACF è una di quelle serie che mi rimarranno per sempre nel cuore.
    Però c’è anche qualcosa che non mi è piaciuto, che non ho apprezzato (a parte le luci smarmellate alla occhi del cuore, ma a quelle ci ho ormai fatto il callo).
    In questa serie l’elemendo del sesso (inteso come uomo-donna) è sempre stato importante, e la rappresentazione di Cameron e Donna, della loro lotta per emergere, delle loro forze e debolezze, ne è stata una dei punti forti, e la contrapposizione a Joe e Gordon è stata naturale. Però, mentre in passato si vedevano 4 personaggi tutti egualmente “fallati”, coi loro pregi e difetti, non c’erano “buoni e cattivi”, in questi primi tre episodi mi sembra di vedere la dicotomia un po’ troppo sbilanciata.
    Da una parte, Gordon e Joe sembrano avere superato i propri difetti e trovato un proprio equilibrio:
    -Gordon è bilanciato, senza più le varie ossessioni che avevano portato al tracollo del matrimonio con Donna, padre amorevole e senza più la malattia che lo tormentava (a proposito, mi sembrava dovesse essere una malattia degenerativa e non curabile, ricordo male? mi sembra magicamente scomparsa, ma magari sbaglio io. Non che mi manchi, anzi… è stato uno degli elementi che ho gradito di meno)
    -Joe con l’arrivo di Cameron ritrova la sua verve e basta poco a riavere quasi il caro vecchio Joe McMillan, con in più Gordon a tenerlo al guinzaglio per evitare che rovini la vita sua e degli altri. Gli manca solo uno shampoo e un cambio di occhiali per vederlo tornare sulla cresta dell’onda.
    Dall’altro lato abbiamo:
    – Cameron sempre più fragile, ostaggio della sua presunzione (vedasi Pilgrim), e che non sembra avere imparato niente dal passato,
    -Donna che sembra essere diventata il villain dei una serie che villain non ha mai avuto e non ne ha mai avuto bisogno, ormai ostaggio della sua ambizione e che si sente continuamente messa in discussione dalle controparti maschili (particolare sicuramente reale, ammetto), il che la porta a trattare malissimo i dipendenti, rubare le idee altrui e quant’altro.
    Spero che questa contrapposizione uomini perfetti-donne imperfette serva solo da spunto e stimolo per sviluppare i personaggi di queste ultime nei prossimi episodi, dando a tutti e quattro i personaggi principali il valore che meritano.

     
  • terst

    P.s. ma quanto è bella Donna? Soprattutto nel terzo episodio – piccolo spoiler, spero perdonabile – è veramente stupenda.