Gomorra – 4×05/06 2


Gomorra - 4x05/06Gomorra arriva a metà della sua quarta stagione accompagnata da un cambiamento alla regia: dopo l’introduzione affidata a Francesca Comencini, l’assestamento è affidato a un grande ritorno nella serie, anche se nascosto all’occhio dello spettatore: le due puntate sono infatti dirette da Marco “Ciro Di Marzio” D’Amore.

Patrizia è ormai diventata la protagonista a tutti gli effetti della serie, non solo ha preso il posto di Gennaro alla guida di Secondigliano, ma si è issata al ruolo di personaggio principale partendo da lontano e dando sempre più peso al mondo femminile, che anche nella realtà, come spesso vediamo, ha un’importanza non indifferente nella costruzione del tessuto malavitoso.
Patrizia è sempre stata una donna coraggiosa e che ha sempre capito in che mondo si trovava, ma la trasformazione completa che ha avuto vivendo in osmosi con la famiglia Savastano ha sorpreso e in positivo. Chiariamoci: “positivo” in senso figurato, ovvero per come l’evoluzione del personaggio ha preso una piega inaspettata, arrivando a dei gesti talmente estremi che ci fanno capire quanto il mondo della criminalità – specie quello dipinto in Gomorranon lasci scampo a chiunque ci entri o anche solo si avvicini ad esso; è un buco nero della moralità, è una latrina che risucchia in sé la vita e non restituisce più niente.
Cristiana Dell’Anna è bravissima a proporre un personaggio che conosciamo da anni ma che non riconosciamo più, se non da un solo particolare: la straordinaria mimica dell’attrice che con i soli occhi ci ricorda di quella ragazza che lavorava nel negozio sotto casa e che di quella donna non è rimasto niente, se non il rimpianto di non aver saputo (di non aver potuto) gestire una situazione molto più grande di lei. Il netto contrasto tra la Patrizia che trucida due ragazzini a sangue freddo e quella innamorata di un rampollo di una famiglia rivale fa impressione, ma ci ricorda che chi vediamo sullo schermo, quelle persone orribili che fanno di tutto per arricchirsi e sopravvivere, sono prima di tutto semplicemente esseri umani: ed è questo, forse, a terrorizzare più di tutto il resto.

Gomorra - 4x05/06Persone che compongono Famiglie, e non è solo perché ci si riferisce a gruppi criminali che usiamo la maiuscola: in Gomorra la Famiglia è sacra quanto la religione, i legami di sangue sono più importanti di ogni cosa e non si possono spezzare, né tantomeno inquinare con sangue “nemico”. I novelli Romeo e Giulietta della Camorra lo sottolineano ancora più ferocemente: Patrizia e Michelangelo sono osteggiati dal padre di quest’ultimo come nelle più classiche tragedie, schema classico che però si spezza ancora grazie a Patrizia, che funge anche qui da miccia per far esplodere un’altra situazione a suo favore.
Famiglia sacra, dicevamo, come è assolutamente sacro anche l’amore per Dio. “Dio è amore”, tiene a sottolineare la matrona di casa Levante, ma è incredibile il cortocircuito tra quello che queste persone predicano e quello che fanno: per loro, l’Amore supremo è la Famiglia, e quindi bisogna difenderla a qualsiasi costo. Su questo, Gomorra ha sempre centrato il punto, lasciandoci allibiti di fronte agli omicidi di ragazzini subito seguiti da baci al crocifisso e gente inginocchiata davanti all’altare.

Detto del ruolo principale di Patrizia e della nuova centralità delle donne – basta vedere l’atteggiamento di Azzurra, sempre più spalla insostituibile di Gennaro – c’è ovviamente anche il gretto maschilismo che fa capolino, com’era prevedibile. “Le donne devono stare al loro posto”, è praticamente questo il credo di Gerlando, che dalle parole passa presto ai fatti tramando contro Patrizia, organizzando prima la soffiata alla Polizia (che compare, come nelle stagioni precedenti, per pochissimo tempo e in modo del tutto impersonale: mai un viso, mai una voce, come se fossero solo delle ombre) e poi costruendo, insieme agli altri suoi due figli maschi, un agguato a Patrizia, cercando di incastrare il suo giovane luogotenente Nicola.
TGomorra - 4x05/06utto questo doppio gioco, questi sotterfugi, riportano la luce su un concetto che permea Gomorra fin dal suo esordio, e che ogni tanto sgorga fuori come acqua putrida da uno scarico rotto: non c’è via di scampo. Non importano i sentimenti, i legami sinceri, il cuore, l’anima: la melma della malavita non si stacca di dosso, anzi, ingloba inesorabile tutto quello che tocca, e lo farà per sempre. Non c’è via di scampo per nessuno soprattutto perché Gomorra dipinge un Paese dove per arrivare ai propri obiettivi in fretta, prima o poi, si deve in qualche modo sgarrare. Certo, si passa da firme documenti poco chiari agli omicidi, ma il sottofondo di tutto è sempre uguale: un dipinto oscuro e triste di una realtà da cui non c’è via di fuga. O ti adatti o muori.

Gomorra si conferma come sempre un prodotto di alto livello, e l’esordio alla regia di D’Amore (soprattutto dopo una professionista navigata come Comencini) è in linea con quanto fatto finora, senza guizzi ma senza nemmeno cadute di stile. C’è un po’ di stanchezza non tanto nella trama quanto nella sua stessa struttura: il meccanismo del “ribaltone”, del colpo di scena, è ormai fin troppo abusato e ripetuto, diventando quasi telefonato. Ma tutto sommato la serie sta reagendo bene all’assenza del suo personaggio chiave, ovvero Ciro Di Marzio, sostituendolo molto più che degnamente con Patrizia.
La stagione arriva a metà del suo percorso lasciandoci con la curiosità nel vedere come andrà a finire, anche al netto di meccanismi un po’ arrugginiti e un po’ stantii.

Voto 4×05: 6½
Voto 4×06: 6/7

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Informazioni su Ste Porta

Guardo tutto quello che c'è di guardabile e spesso anche quello che non lo è. Sogno di trovare un orso polare su un'isola tropicale.


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2 commenti su “Gomorra – 4×05/06

  • Matt Morgan

    Come mai questo improvviso cambio nel giudizio (il voto) sulle puntate?
    Non che non sia d’accordo, più che altro, non ero d’accordo prima!
    Mi riallaccerei al commento che ha fatto un altro utente alla precedente coppia di puntate, anch’io sono napoletano e forse per questo ce ne rendiamo conto, ma Gomorra ha perso tantissimo, i dialoghi sono una serie di sentenze a chi “s mett acopp”, la trama è ormai telefonata e il copione sempre lo stesso. Fa strano che voi non ve ne siate accorti (siete un riferimento per me), ma forse adesso sì!

     
  • Rand

    Purtroppo questa è la più debole delle stagioni di Gomorra. All’inizio di ogni episodio è già chiaro e lampante chi verrà fatto fuori entro la fine. Sempre lo stesso tipo di scrittura, sempre gli stessi dialoghi (spesso caricati da eccessiva enfasi anche in passaggi nei quali non sarebbe necessario, finendo per risultare forzati), sempre più “colpi di scena” telefonati. L’assenza del personaggio di Ciro si fa sentire ed il personaggio di Patrizia non è proprio all’altezza (e infatti i momenti migliori sono quelli con Genny protagonista).