In the Dark – 1×01 Pilot


In the Dark – 1x01 PilotQuello della disabilità è un tema mai sufficientemente affrontato dalle narrazioni audiovisive, e al cinema come in televisione è presente spesso come facile stratagemma per caratterizzare i personaggi secondari o per dar luogo a facili ironie quasi sempre figlie di una scrittura pigra. In the Dark è una serie che invece tenta di trattare questa questione con attenzione e rispetto, costruendo un’eroina affascinante sin dall’episodio d’apertura.

In the Dark si inserisce nell’alveo di quelle serie che affrontano la disabilità in maniera sincera e autentica, senza il bisogno di farne un superpotere né la volontà di drammatizzare esageratamente la condizione della protagonista, presentandosi insieme a Speachless e a poche altre creature seriali tra le opere più intelligenti sotto questo punto di vista.
Al momento della presentazione degli show della stagione attualmente in corso, il boss di The CW di fronte alla domanda relativa al più interessante dei nuovi progetti ha immediatamente fatto il nome di In the Dark, sottolineando un’attenzione particolare da parte della rete verso la serie che in questi giorni è cominciata negli Stati Uniti, ottenendo come prevedibile delle incoraggianti critiche da parte della stampa specializzata.
Nonostante alla CW non manchino prodotti capaci di attirare l’attenzione del pubblico e dei media, visto il successo (e la continua espansione) dell’Arrowverse e la popolarità di Riverdale, l’emittente attualmente è alla ricerca di una serie di qualità, cioè di uno show in grado di catturare l’attenzione della critica e distinguersi in maniera prepotente sotto questo punto di vista. La conclusione definitiva di Crazy Ex-Girlfriend e di Jane the Virgin nello stesso anno lascerà un vuoto enorme dal punto dell’identità di rete, perché in un attimo vanno via le due serie migliori e sarà davvero difficile sostituirle.

In the Dark – 1x01 PilotIn the Dark è una serie creata da Corinne Kingsbury, autrice di una sitcom abbastanza tradizionale chiamata Fam e tra le sceneggiatrici di The Newsroom, che con la serie della CW ha forse la sua prima grande occasione professionale. Per la direzione del pilot si affida alla solidità e all’inventiva di Michael Showalter, regista della splendida rom-com del 2017 The Big Sick, autore di tante comedy di qualità come Search Party e Wet Hot American Summer, nelle quali quasi sempre è riuscito a ricavarsi anche un ruolo da attore.
Il pilot di In the Dark introduce la storia di Murphy, una ragazza tra i venti e i trenta che da adolescente ha perso completamente la vista e che ora sta cercando di ritrovare il contatto con se stessa e con il mondo grazie anche alla vicinanza della famiglia e di alcuni amici. Tra questi ultimi ci sono soprattutto la sua migliore amica e coinquilina Jess e Tyson, giovane spacciatore afroamericano che in passato la salvò da un’aggressione.
Mentre fa il solito giro con il suo cane guida, Murphy scopre il corpo di Tyson senza vita e allerta immediatamente le forze dell’ordine, che quando arrivano però non trovano nulla. Da quel momento in poi la protagonista decide di mettersi a investigare sull’omicidio del suo migliore amico, parallelamente alle indagini della polizia.

Il punto interrogativo principale dello show è dato dalla costruzione della protagonista, perché da una parte l’autrice fa di tutto per caratterizzarla come una classica antieroina, un personaggio sgradevole interpretato da una donna bella e affascinante, che si imbatte in appuntamenti sessuali occasionali senza curarsi minimamente delle conseguenze, che praticamente detesta il mondo intero e usa l’alcol come risposta a quasi tutti i problemi.
Questo ritratto va però inserito all’interno di un discorso che Kingsbury fa sin da questo episodio d’apertura, trattando la perdita della vista della protagonista con attenzione alle conseguenze sui suoi rapporti personali, sottolineando in poche battute la difficoltà ad andare avanti per una persona che pur volendo dimostrare al mondo di avere una corazza inscalfibile è perennemente sull’orlo di una crisi depressiva.
A giudicare da questo episodio – che avendo il compito di presentare le storyline e i personaggi principali non può che limitarsi ad accenni introduttivi – la protagonista potrebbe con il passare degli episodi non essere avvolta dal classico fascino degli antieroi e nonostante la sua disabilità la serie potrebbe non essere così indulgente con le sue bravante e cominciare un percorso di reale crescita personale. Su questo però non c’è alcun tipo di certezza e lo show potrebbe tanto tendere verso auspicabile sviluppo quanto verso uno antitetico.

In the Dark – 1x01 PilotIl pilot di In the Dark ha anche il merito di far conoscere al pubblico l’intera rete di relazioni di Murphy, a cominciare da quelle familiari. A questo proposito potrebbe rivelare interessanti sorprese il rapporto con i genitori, composto da un canonico quanto autentico legame di conflitto/amore con la madre e da un affetto sincero con il padre adottivo.
Uno dei rapporti più intriganti è senza dubbio quello con la coinquilina Jess, la quale quale da lato è più paziente con lei rispetto a quanto non lo sia con la media delle altre persone, ma dall’altro costituisce anche una presenza preziosa e una insostituibile compagna d’avventure, come dimostra il finale dell’episodio. Dal punto di vista della rappresentazione, inizialmente potrebbe destare qualche perplessità il fatto che In the Dark sembra cadere nel trope che vede la protagonista aderente a un’ideale di bellezza convenzionale mentre la sua migliore amica essere più grassa della media; dopo poco però lo show mette in chiaro una caratterizzazione non banale di quest’ultima, che tra le altre cose ha una relazione sentimentale con una ragazza che almeno a prima vista sembra renderla felice.
L’ultimo e forse più promettente rapporto di Murphy è quello con Chloe, figlia del poliziotto che sta indagando sulla morte di Tyson e ragazza che con la protagonista condivide l’incapacità di vedere. È possibile che grazie a lei e al senso di responsabilità che sembra poter sviluppare, Murphy trovi il modo per crescere come donna e limare i propri difetti episodio dopo episodio.

Quello di In the Dark è un pilot incoraggiante, che non fa nulla di davvero eccezionale, ma che mette buone basi per il futuro. Per il momento non sembra essere questa la serie in grado di sostituire vere e proprie gemme come Crazy Ex-Girlfriend e Jane the Virgin, ma mai dire mai.

Voto: 6/7

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".

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